sabato 25 aprile 2009

Shangri-La - Episodio 3

L'episodio in pillole: dopo aver avuto una folgorante quanto imprevista rivelazione sulla madre Kuniko, Momoko e Takehito riescono ad infiltrarsi ad Atlas: la situazione diventerà presto esplosiva...;

Highlights: Kuniko e la madre, ancora viva ma misteriosamente assente;

Giudizio: 8/10

Altra settimana, altro solido episodio per questo "Shangri-La" che continua ad essere un prodotto snobbato da molti "addetti" del settore nonostante una qualità complessiva accettabile ed una storia accattivante: evidentemente il marchio GONZO è diventato sinonimo di malattia tropicale da evitare ad ogni costo... In ogni caso, gli sceneggiatori sembrano avere ben chiaro in mente cosa fare di questa serie ed anche oggi capiamo qualcosa in più sulla realtà di Tokyo sommersa dalla natura selvaggia e soprattutto sull'equilibrio politico di difficile coesistenza fra Atlas e Metal-Age: nonostante gli sforzi di questi ultimi, la popolazione continua ad ambire alla conquista di quello che sembra essere "un posto al sole" nella faraonica struttura che domina questo Giappone postmoderno di indubbio fascino artistico: è vero, alcuni momenti sono prevedibili nel loro ciclo nascita-sviluppo-epilogo ma la puntata si regge bene sulle sue gambe, complice la rivelazione "sparata" a bruciapelo dalla nonna di Kuniko sulla madre di lei, viva e vegeta in quel di Atlas: terra promessa o inferno in terra non è un giudizio che si possa già esprimere, ma la sua presenza ed esistenza in continua espansione fa di essa quasi un personaggio, che aggiunge spessore ad una trama già di per se intricata: bene così, GONZO!

Kuniko si sveglia di soprassalto dopo aver sognato, pare per l'ennesima volta, un bambino nella pancia della madre che la implora di "finire Atlas prima che il bambino nasca". Parlandone con la nonna intenta a preparale uno spuntino per la giornata che la giovane trascorrerà con le amiche, Kuniko cerca di trovare una spiegazione logica ad un evento che non ne ha ma l'anziana donna le spiega che potrebbe essere un ricordo di sé stessa quando era nel grembo materno ma soprattutto potrebbe essere un ricordo di sua madre, cosa che spiegherebbe il riferimento ad Atlas visto che la donna... ci vive! Leggermente soprappensiero Kuniko non si accorge dell'importanza di quanto rivelatole dalla nonna e quando se ne rende conto le sue amiche sono già arrivate e non ha tempo di chiedere tutte le spiegazioni che vorrebbe, vedendosi costretta a rimandare il discorso a data da destinarsi. Nel frattempo, Takehito ed i suoi uomini stanno tenendo un'imboscata ad un treno merci di Atlas: scopo della missione recuperare cibo e medicinali per Duomo, cosa che riesce senza problemi ed anche stavolta il furgone dei ragazzi di Metal -Age torna carico per la gioia dei concittadini... o meglio, di coloro i quali non lavorano per Atlas. La distribuzione della merce in piazza attira un gran numero di persone che - lavorando per Atlas - disapprovano il comportamento del partito e temono di essere additati come terroristi per colpa loro, finendo per perdere tutto: Kuniko tenta di sedare gli animi ma la sirena che annuncia la grandinata mette in fuga tutti, alla ricerca di un tetto sotto il quale ripararsi. La "rivolta" ha insinuato il dubbio nell'animo della leader del partito, che decide di voler andare di persona ad Atlas per vedere questa "entità" che affascina tutti ma che Takehiko ed il Metal-Age odiano visceralmente.

Lo spuntino preparato dalla nonna di Kuniko è per la festa dedicata a Miko, pronto a partire per Atlas biglietto d'ingresso alla mano. Il party è abbastanza festoso anche se il diretto interessato è allo stesso tempo felice per aver vinto ma triste per dover abbandonare tutti coloro a cui tiene di più, specialmente Kuniko. Quando tutti si domandano dove sia finito Momoko, il transessuale entra nel locale scusandosi per il ritardo dovuto al desiderio di vestirsi come l'importanza dell'evento richiedeva, vale a dire in kimono pregiato. Regalo d'addio portato come ricordo per la sua nuova vita ad Atlas è l'insegna del "Pesce Tropicale", il gay-bar che entrambi gestivano in quel di Roppongi e che si sono ripromesse anni addietro di riuscire - un giorno - a riaprire e riportare ai fasti gloriosi di quand'erano più giovani. Onorato di poter avere l'onore di mantenere la promessa di tanti anni addietro, Miko saluta tutti al fiume e promette di scrivere e far avere sue notizie molto presto, non appena si sarà sistemato nella nuova casa di Atlas.

Dopo l'eye-catch, la scena si sposta su Karin, intenta ad elaborare profonde riflessioni filosofiche su come sia difficile essere ricchi poiché non si riesce mai a smettere di pensare a come spendere i soldi ^^'. Le sue notevoli riflessioni vengono interrotte da MEDUSA, nuovamente in cerca di soccorso nonostante il recente "trasloco" informatico e soprattutto da Klaris, che la rimprovera di aver fatto un disastro con la presa in carico delle emissioni carbonifere dell'Arabia Saudita, alla cui monarchia avevano garantito si sarebbero presi cura immediatamente dopo la firma del contratto con la Russia e che invece ancora in quel momento non si è regolata, causando la perdita di 50 miliardi di Euro: la ragazza cade dalle nuvole dicendo di non saperne niente e guardando il tasso di crescita delle emissioni rimane letteralmente a bocca aperta. La questione non verrà più affrontata nel corso dell'episodio ma è facile ipotizzare che ne sapremo molto di più a breve; sempre ad Atlas, gli uomini di Ryoko commentano la "risonanza dei sigilli" avvenuta due giorni prima quando il boomerang di Kuniko ha rimbalzato contro il coltello del Maggiore Kusanagi Kunihito, spiegando che anche Hiruko-sama (chi sia costei, non è dato sapere...) se ne è accorta nonostante l'evento non abbia generato movimenti anomali né del Sole né della Luna... che però non sono gli astri che tutti noi conosciamo, bensì dei nomi in codice (il Sole è Kuniko). A Duomo, Takehito ha ottenuto delle tessere d'ingresso false per Atlas e le consegna a Kuniko e Momoko tenendosene una per sé... poiché anche lui le accompagnerà nella missione.

I 3 si infiltrano senza problemi sul treno che porta i lavoratori ad Atlas e nel frattempo Miko ha raggiunto l'ingresso dove chiede di poter avere un appartamento in una zona stile-Roppongi dove poter aprire un bar ma viene liquidato in fretta con l'indicazione di raggiungere la zona Tier11... meglio nota come Palazzo della Luna. Coloro che sono stati destinati a quest'area vengono accolti dalle sacerdotesse bendate di Mikuni-sama che invitano tutti a lasciare i bagagli all'ingresso e procedere pochi passi avanti, dove un gruppo di soldati spruzza loro una non meglio precisata sostanza mentre altri due militari armati di lanciafiamme bruciano la roba portata nel Palazzo dall'esterno: fuori di sé dalla rabbia, Miko atterra due soldati che lo tenevano a terra e cerca di correre verso il falò ma viene colpito da dei dardi soporiferi che lo mandano temporaneamente K.O. Al suo risveglio si ritrova al cospetto di Mikuni-sama... che gli ordina di portarle la sua medicina in fretta, senza fare troppe storie: preso in controtempo, Miko porta il vassoio alla bimba senza fiatare; nel frattempo i nostri 3 infiltrati raggiungono il cancello di sicurezza di Atlas dove i tesserini magnetici di Moko e Takehiko non hanno alcun problema ma quello di Kuniko fa scattare l'allarme, evento che costringe tutti e 3 a fuggire sotto il fuoco nemico: i soldati di Atlas sembrano essere ben addestrati ma la tecnica dei nostri è sopraffina e fuggire non è così problematico come potrebbe sembrare ma la scarsa conoscenza della struttura li porta ad un vicolo cieco e Kuniko, sconvolta dalla grandezza del posto rapportata a Duomo (un puntino visto dalla loro posizione) si fa quasi sparare addosso. Costretti ad "improvvisare" una via di fuga, i nostri evitano la cattura ma Kuniko ora esige di sapere perché questo posto grande, immenso, e spaventosamente bello non possa permettere l'accoglienza di tutti gli abitanti di Tokyo.

Beh, la risposta alla domanda di Kuniko sembra abbastanza scontata: perché sono dei gran bastardi ^^. A parte le battute, è ovvio che all'episodio 3 la caratterizzazione di Atlas e Ryoko sia quella dell'impero totalitario stile "Brave New World" di Huxley, anche se qui il contrasto sembra essere fra ricchi e poveri: idea non proprio originale ma sembra ci sia l'inventiva per portarla avanti bene: Ryoko e Hiruko-sama non mi danno l'idea di essere cattivi "tradizionali" come invece tempo si rivelerà Mikuni, niente più della classica principessa sadica in cerca di giocattoli umani: spero si sbagliarmi... In tutto questo calderone si inserisce Metal-Age... che però mi chiedo come faccia a portare avanti, da solo ed in una struttura limitata come Duomo, una seria politica antigovernativa che possa anche solo vagamente preoccupare Ryoko e superiori: l'idea più logica sarebbe che oltre Tokyo esistano ancora altre città dove il partito abbia sede ma la serie per il momento non ci viene in aiuto e solo l'immaginazione può colmare queste lacune. Bella l'evoluzione del personaggio di Kuniko, che la rende umana e "bambina" dopo due episodi in cui si è dimostrata guerriera e caparbia leader tutta d'un pezzo: il discorso a Momoko sulla torre dell'orologio riguardante le "comodità" garantite dalla prigione rispetto all'insicurezza della vita da libera cittadina sono serie e ben ponderate, assolutamente degne di colei che un giorno guiderà il suo partito. In bocca ad una ragazzina GONZO però fanno un certo effetto... ^^

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