giovedì 30 aprile 2009

Phantom - Requiem for the Phantom - Episodio 4

L'episodio in pillole: Ein e Zwei seguono il capo della mafia di Dallas, bersaglio della missione odierna di Scythe Master su commissione dei MacCunnen: la vita fianco a fianco e l'obbligo di sembrare "normali" innescherà un gioco degli specchi in cui perdersi nei riflessi dell'io diventa la cosa più semplice del mondo;

Highlights: verità o finzione? Due killer allo specchio;

Giudizio: 9,5/10

MERAVIGLIOSA puntata di "Phantom": Brains Base c'è e ci regala - dopo soli 4 episodi - un tandem di personaggi maturi, complessi e poliedrici che altre serie si sognano di avere: alla luce di quanto ha ancora da dire l'anime, vedo le prospettive di interesse in crescita esponenziale. I (molti) critici di Brains Base vedono in ogni "nuovo" prodotto un remake di "Noir", peccato che se ci si manterrà a questi fenomenali livelli di pathos, regia e costruzione della psicologia di due personaggi così fragili eppure così dannatamente umani... beh, prima di metà serie avremo già staccato i canoni di "Noir" da un pezzo! ^^ Anche allo sguardo di un occhio non attento questo episodio non riesce a passare inosservato: c'è troppa caratterizzazione psicologica, che riesce nell'arduo compito di portare i due protagonisti ad un livello più intenso di simbiosi senza però ricorrere a dialoghi interminabili, sequenze visionarie e azione complessa. Sono gli episodi come questo che esaltano il talento dei ragazzi di Brains Base: grandi musiche d'atmosfera e sapiente gestione del cast sono i marchi di fabbrica della serie che stavolta si applicano particolarmente bene ad Ein, tremendamente reale nel ruolo di ragazzina normale in vacanza col fidanzato... che però ha delle evidenti difficoltà di "recitazione" della parte. Confesso di essere rimasto completamente spiazzato dalla Ein dei primi 5 minuti, tanto da essere seriamente convinto di essermi perso un episodio (giuro, non sto scherzando!): complimenti, meritatissimi, per un episodio semplicemente magistrale.

L'episodio si apre con Ein e Zwei in giro allegramente per un centro commerciale di Los Angeles come una normale coppia di fidanzatini: tra una prova costumi per Ein ed un giro alla ricerca di peluche e ammennicoli vari tipici da ragazzina innamorata del suo giovane compagno, la coppia di assassini più temuta del mondo appare davvero normale, nel significato più bello del termine: durante una pausa per prendere un caffè, Zwei urta per sbaglio una signora facendole cadere il gelato appena comprato e senza esitazioni gliene offre uno nuovo (anzi, una coppa), con disapprovazione di Ein che lo appella come "stupido" ^^. La giornata dei due ragazzi termina col ritorno in hotel e - durante il tragitto in macchina - le fredde menti calcolatrici hanno preso il posto della finta normalità riportando tutto a come lo avevamo lasciato: Ein e Zwei discutono del numero di telecamere dislocate su Main Street, degli angoli ciechi per colpire, della sorveglianza e di tutte le problematiche tecniche legate all'omicidio che devono portare a termine, quello del capo della mafia di Dallas... tale Don Lucio, che si recherà al centro commerciale l'indomani per comprare un regalo di compleanno alla nipotina. Ein torna in camera "con un regalo"... ovvero il revolver e la semiautomatica con tanto di scatole di proiettili recapitate da Scythe Master ai due ragazzi: mentre cenano e si prendono una pausa di relax in piscina, Ein chiede a Zwei di spiegarle dove e come dovranno agire l'indomani ed il ragazzo elabora un piano assolutamente perfetto.

Il pomeriggio seguente i nostri iniziano le manovre di preparazione per la messa in pratica del piano e Don Lucio arriva puntuale al grande magazzino alle 3, con tanto di scorta armata. Ein e Zwei controllano la situazione da punti di osservazione differenti ma la ragazza è quella più vicina al bersaglio, tant'è che finisce per farsi seguire da un paio di bodyguards che sospettano qualche pericolo per il loro capo. Accortasi della situazione Ein chiama Zwei sfruttando un momento in cui era riuscita a sottrarsi al pedinamento delle guardie ed una volta incontratisi, la ragazza scatena un furibondo litigio da fidanzata isterica a cui Zwei deve comprare di tutto per farsi perdonare: l'abbraccio finale ed in generale la scena messa in piedi dai due convince le guardie di aver preso un abbaglio e gli permette di uscire indisturbati dal retro dove, levate le fittizie maschere di bravi ragazzi indossano quelle vere degli assassini senza volto che escono di corsa da un vicolo secondario e si lanciano contro le auto del capo mafia eliminando con chirurgica precisione ogni guardia armata: mentre Zwei si occupa delle guardie Ein và dritta al bersaglio che, privo ormai di qualunque supporto, viene freddato da 3 revolverate che per poco non le costano la vita in quanto una guardia nascosta le spara due colpi che la ucciderebbero sul colpo se Zwei non si buttasse su di lei spostandola dalla traiettoria e tirandola fuori dai guai. Grazie al supporto di Scythe Master arrivato di gran carriera mascherato su una Serie 6 cabrio, i nostri eliminano le ultime guardie e raggiungono l'hotel senza problemi.

Claudia si complimenta con Scythe Master per la buona riuscita della missione nonostante i dubbi velatamente espressi alla vigilia ed il mentore di Phantom e Zwei non può che essere estremamente orgoglioso di cotanto elogio. La donna chiede dove siano i due ragazzi e scopriamo così che, dopo aver ricevuto l'ordine di distruggere le armi, i nostri devono andarsene in un Paese straniero vivendo con un basso profilo in attesa di nuove istruzioni: all'aeroporto continua il momento-tenerezza con Ein delicatamente assopita sulla spalla di Zwei e, scherzo del destino, i nostri finiscono per incontrare nuovamente la donna del gelato, che porge loro i migliori auguri per il loro futuro. Arrivati in Corea, i nostri prendono possesso del loro appartamento (probabilmente messo a disposizione da "Inferno") e Zwei inizia a pensare alla sua vita con Ein come a due cani seduti docilmente in attesa dell'ordine del padrone; Ein, per contro, pensa a Zwei ed alle parole di Scythe Master relative al percorso del ragazzo, che l'ha portato ad essere al livello di Ein in soli 3 mesi, mentre lei per arrivare dove è ora ci ha messo 2 anni: iniziando a vedere in lui la vecchia sé stessa, la ragazza si rende conto di avere tremendamente paura di iniziare a vedersi non tramite un'altra sé stessa (come spiegato alla fine dello scorso episodio ad Ein dopo l'omicidio di Wallace, NdiMu) ma con gli occhi della "vera" Ein. La rivelazione la sconvolge...

Il gioco delle parti: ecco come spiegare in pochissime parole l'essenza del contenuto di trama che "Phantom" vuole costruire: Ein e Zwei non parlano di sé stessi e delle loro emozioni: quando uno si rende conto dell'alterazione dell'equilibrio del partner chiede cosa ci sia che non va ma per tutta risposta ottiene un "niente", "non preoccuparti", "non ci pensare": i sentimenti non vanno mai ad interagire con il lavoro, ma il lavoro stesso ci impedisce di leggergli nella mente e scoprire cosa è "veramente vero" e cosa no. Prendiamo i momenti vagamente fanservice della puntata: cosa pensa "veramente" Zwei durante la prova costume di Ein? E in piscina, mentre spiega il piano per uccidere Don Lucio? Considerando che la recita del loro personaggio li fa apparire come l'esatto opposto di ciò che in realtà sono o sono diventati, arrivare a dire con ragionevole certezza cosa possano pensare è dannatamente problematico. E affascinante: personalmente apprezzo essere lasciato in una leggera incertezza, perlomeno all'inizio di una serie, quando tutto o quasi deve ancora svilupparsi. "Phantom" padroneggia alla grande la sottile differenza che esiste fra il semplice "creare suspence non dicendo una cosa importante" e "evitare di dire certe cose lasciando che lo spettatore si faccia un'idea che andrà confermata (o smentita) alla fine": Ein sembra iniziare a provare dei sinceri sentimenti per Zwei, lo vediamo in tutta la puntata... e alla fine, nel bagno, ci spiegano che lei è la solita fredda assassina che sta iniziando a vedersi con gli occhi della realtà, cosa che la sta avvicinando al limite del "risveglio" dal sogno-escamotage di sopravvivenza per sopravvivere alla crudele realtà: siamo solo al quarto episodio, ed il livello di caratterizzazione è già così alto...

Senjou no Valkyria - Episodio 4

L'episodio in pillole: costretti ad "aspettare" la chiamata per la prossima missione nell'attesa che l'esercito regolari risolva "una scaramuccia" con gli imperiali, il Settimo Plotone si prende una pausa dallo stress del fronte...;

Highlights: Faldio e le mutande di Alicia ^^;

Giudizio: 7,5/10

Anche i migliori sbagliano, stavolta tocca alle avventure di Alicia e Welkin nella guerra per la salvezza di Gallia dall'invasione imperiale. Signore e signori, siamo di fronte ad un noiosissimo filler: inutile, prevedibile ed anche totalmente fuori posto nell'economia globale di una serie che fa della comicità innata di Alicia un "quid" estemporaneo per spezzare la tensione narrativa ma che - purtroppo - finisce per diventare in questo quarto episodio, l'unica molla che porta avanti i 24 minuti di visione dell'episodio. Qualcosa si muove sotto il profilo della caratterizzazione dei personaggi (praticamente solo Faldio) ma vedere Alica e Susie fare il bucato mentre gli altri aspettano sbadigliando il loro momento di gloria non è ciò che gli spettatori vogliono... evidentemente SEGA ha avuto idee diverse, purtroppo per tutti ^^''. Compaiono in questa puntata il Generale Damon dell'esercito di Gallia ma soprattutto c'è una discreta parantesi registica aperta sugli imperiali ed i suoi elementi di punta: l'Imperatore Maximilian, il Generale Gregor e soprattutto la bellissima Selvaria... che tanto sembra avere in comune con la "Valkyria" del titolo.

La riconquista della città di Vasel e relativo ponte per mano delle truppe di Gallia è un impresa che attira le attenzioni non solo dei cittadini del piccolo Stato - orgogliosi del coraggio dimostrato dalla loro Milizia, ma anche e soprattutto dell'Imperatore Maximilian che ha capito come sia importante fermare sul nascere la resistenza dei Galliani, prima che possano sfruttare la riconquista miracolosamente ottenuta come base per costruire una solida struttura difensiva. Dopo aver ordinato al Generale Gregor di avanzare con le sue truppe fino a Kloden e di conquistarla per farne la sede avanzata delle operazioni di prima linea, Maximilian ordina a Jaeger di fargli da supporto in caso di necessità mentre Selvaria per ora rimarrà a disposizione di Sua Maestà, accompagnandolo al deserto di Barious. Al comando generale delle forze di Gallia, Welkin e Faldio stanno discutendo di Alicia da diversi minuti, prima in doccia e ora nella camera di lui dove la ragazza bussa per entrare e riposrtare una notizia urgente... salvo trovare Faldio a torso nudo, cosa che la imbarazza terribilmente. Il bel Comandante gioca un po' con la ragazza finché viene "costretto" a rivestirsi e lasciarla parlare: il Generale Damon ha convocato Alicia e Welkin nel suo ufficio.

Il motivo della convocazione è presto detto: il piano di Maximilian di invadere Kloden è stato ampiamente preventivato e per difendere la città i Generali al comando hanno deciso di mandare le truppe regolari al servizio di Damon senza il supporto del Settimo Plotone, nonostante la straordinaria vittoria ottenuta a Vasel. Alicia monta su tutte le furie al sentire la notizia (e al vedere che il vecchio Generale allunga le mani ^^) ma Welkin rimane stranamente impassibile e accetta di buon grado l'esclusione dalla missione. Sulla via verso le camerate, Alicia protesta violentemente col suo superiore ma ha ben presto da arrendersi trovandosi di fronte al solito muro di gomma ^^: rientrati nelle stanze ed informato il resto della squadra che non dovranno partecipare direttamente pur tenendosi pronti per ogni evenienza, Welkin annuncia che... è l'occasione buona per fare il bucato e sistemare gli alloggi ^^'''. Di malumore, la truppa esegue ed in particolare Alicia e Susie si occupano del lavaggio e la distesa del bucato al sole: proprio Alicia finisce per incontrare Faldio, che decide di spiegarle qualcosa sullo strano carattere di Welkin e sul come sembri tonto ma in realtà sappia tirar fuori l'iniziativa al momento giusto: anche se non sembra la scelta migliore, il Comandante suggerisce alla ragazza di prendere per buone le parole di Welkin senza protestare troppo. Dopo l'ennesima scenetta comica in cui Faldio lancia ad Alicia le sue mutandine che aveva dimenticato di stendere, la scena si spodsta (finalmente) al fronte.

La mattina seguente, le truppe regolari di Gallia approcciano la base nascosta nella foresta dove gli imperiali decidono le strategie da adottare al fronte e si preparano all'attacco ignari che Gregor ha già preventivato e predisposto tutto: a fronte di una scaramuccia con un piccolo drappello di uomini e mezzi mandati per tendergli un'imboscata, i soldati di Gallia abboccano all'esca della volpe imperiale e si impegnano anima e corpo nell'avanzata della linea del fronte senza curarsi dei fianchi della formazione, dove i carri imperiali supportati dalla fanteria corazzata decimano le forze di difesa che stavano ottenendo discreti risultati con le esche mandate da Georg: in palese difficoltà e ora anche in inferiorità numerica, Damon fugge senza pensarci un attimo obbligando però il suo secondo a guidare la resistenza senza paura. Finiranno tutti sterminati dalla crudeltà delle truppe di Georg, ed il solo Damon raggiungerà sano e (più o meno) salvo il QG di Gallia dove la missione della riconquista di Kloden viene affidata al Settimo Plotone (vivo grazie alla sagacia di Welkin che non li ha mandati allo sbaraglio) a cui si aggiunge l'inaspettato supporto della Prima Squadra Corazzata comandata da Faldio.

Ci sarebbero da dire un po' di cose interessanti sui nuovi personaggi: la grande presenza sulla scena di Maximilian nonostante le poche parole, il ruolo di Georg molto simile per caratterizzazione e spietatezza a Rommel, per non parlare della bellissima e seducente Selvaria finalmente entrata in scena, anche se non al comando delle truppe. Invece vedere tutto il Plotone che fà il bucato e pulisce i bagni... bah, lascia la sensazione di qualcosa di improvvisato... accentuata dal fatto che l'inizio è sembrato parecchio solido e fedele al gioco da cui è tratto che sicuramente non pecca di una storia banale o dai binari latenti: peccato. Alicia e Faldio sembrano iniziare una pseudo-storia che però penso di poter già definire come secondaria rispetto all'amore che inevitabilmente sboccierà fra lei e Welkin: la prossima puntata vedrà tutti in campo a combattere, speriamo che questo episodio sia stato una svista temporanea e si ritorni alla grande sulla strada che si è tracciata dall'inizio.

mercoledì 29 aprile 2009

Sengoku BASARA - Episodio 4

L'episodio in pillole: la visita di Keiji ai vari daimyo ha avuto il suo effetto perché praticamente tutti sono pronti a marciare uniti per sconfiggere Nobunaga prima di risolvere le questioni interne relative ai rispettivi equilibri di potere: il piano è pronto ma ovviamente qualcosa non va per il verso giusto...;

Highlights: la figuraccia di Nagamasa... -.-';

Giudizio: 8/10

Ah, i giochi della alleanze! Meravigliosamente adatti agli scopi dei rispettivi aderenti sulla carta, tremendamente pieni di difetti nella realtà: non è da meno il puzzle orchestrato dai Maeda che prevede(rebbe) l'accerchiamento di Nobunaga su tutti i fronti e lasciarlo con la costa alle spalle, senza via di fuga, tramite un'alleanza di amplissimo respiro composta da Date, Shingen, Kenshin, Nagamasa e Tokugawa: se i primi 3 non hanno problemi a mettere temporaneamente da parte le divergenze in favore del bene comune, gli ultimi 2 hanno i loro bei grattacapi da affrontare ma il più lacerato dal dubbio è ovviamente Nagamasa, cognato di Nobunaga, combattutto nella scelta di onorare il suo amore verso Oichi, o di preservare il suo onore combattendo con gli Asakura conto il fratello acquisito. La caratterizzazione quasi shakespeariana fornita al nobile daimyo lo rende al contempo il personaggio più bello e più debole del gruppo, vittima delle circostanze ed incapace di prendere in mano le redini del proprio destino.

Ad Oumi, residenza di Nagamasa Azai, la situazione è critica poiché il daimyo si sta rendendon conto che il cognato ed alleato Nobunaga sta attaccando indiscrimanatamente tutti i feudi confinanti, espandendo i suoi domini a dismisura e minacciando di battagliare anche con famiglie da tempo alleate ai Nagamasa. L'umanità non sembra essere una caratteristica del Re Demone, che ha recentemente attaccato, raso al suolo e dato alle fiamme il villaggio natìo della moglie e madre di Ouichi, la sposa di Nagamasa data in consegna dal signore di Owari in nome della loro alleanza. A rendere più interessante la serata ci pensa Sasuke - il ninja di Shingen - arrivato a sorpresa nella stanza del daimyo (che non l'ha presa bene ^^) per informarlo della neonata alleanza anti-Nobunaga e del disperato bisogno della sua presenza al fianco del suo signore e degli altri feudatari per poter accerchiare il nemico e sconfiggerlo per sempre. I doveri del leader del clan Azai ovviamente gli impediscono di prendere parte a questo tipo di alleanza contro il suo stesso cognato e Sasuke non può far altro che provare docilmente a far capire a Nagamasa l'errore che sta compiendo ma l'uomo afferma di non aver certo intenzione di cambiare idea dopo aver già preso una decisione e il ninja di Shingen è costretto a salutare e ritornare dal suo padrone.

Nel Kai, al castello di Shingen, la Tigre è a colloquio con Kasuga sull'alleanza anti-Nobunaga e su cosa ne pensi il suo padrone Kenshin. Il colloquio viene interrotto da Yukimura che, dopo essersi presentato alla bella ninja che lui crede essere la fidanzata di Sasuke (e lei sbarella a sentire questa voce ^^), scopre per bocca del suo padrone che i più grandi daimyo del paese stanno per allearsi contro il Signore di Owari per sconfiggerlo e poter gestire liberamente le loro lotte di potere per la conquista dello shogunato. Ovviamente Yukimura continua a tessere le lodi indiscriminate alle grandi capacità tecnico-strategiche del suo signore... finendo per prendere la solita compilation di cazzotti che gli fanno distruggere porte e finire a scavare grossi buchi nelle mura di cinta del castello di turno ^^''. Segue l'ennesimo discorso sull'importanza di avere una visione d'insieme per poter condurre vittoriosamente una guerra che Yukimura sembra capire, un po' perché è la quarta volta che lo sente ed un po' perché è stufo di finire contro i muri dei castelli di mezzo Giappone ^^''. Dopo la scenetta comica fra i due, Shingen spiega che neanche lui nutre grandi speranze di successo dato che nessuno dei grandi daimyo ha risposto all'appello ma la fiducia apprezzata nella lettera ricevuta da Maeda Keiji gli permette di portare avanti un barlume di speranza ancora per qualche settimana prima di arrendersi e pensare a come affrontare da solo il Re Demone. Mentre Kasuga va a riferire a Kenshin dell'alleanza, Shingen spiega come il piano preveda Date al comando della testa di ponte degli eserciti congiunti di Uesugi e Takeda, che avanzeranno fino alle porte del Honshu centrale dove Tokugawa andrà a rinforzare le fila dell'ondata fino ad Oumi, dove l'ultimo alleato - Nagamasa - aiuterà l'alleanza a chiudere la morsa su Nobunaga costringendolo a combattere fino all'ultimo uomo o arrendersi e suicidarsi: il problema è che Sasuke ritorna proprio in quei momenti spiegando che né il clan Asai né quello Tokugawa hanno intenzioni di allearsi.

L'indomani mattina le alleanze degli anti-Nobunaga vengono sancite: Date è da due giorni (dalla fine dello scorso episodio, NdiMu) in marcia da Oushu verso i feudi del Giappone centrale alla testa del suo esercito, assieme a Koujurou e Keiji mentre Kenshin e Uesugi, da sempre grandi rivali, uniscono le loro bandiere decidendo di combattere assieme per la salvaguardia del Giappone. Nagamasa ha però mobilitato i suoi uomini sul fiume, spinto dalla voce che un'armata malefica sta muovendosi per attaccare le terre dell'alleato Asakura e trovatosi di fronte all'esercito capeggiato da Akechi Mitsuhide si rende conto che "l'armata malefica" non è nient'altro che l'esercito di Nobunaga. Dopo aver ordinato alla moglie di fuggire, il daimyo cerca di far ragionare il braccio destro di Nobunaga che però reclama il diritto del suo signore di attaccare chiunque osi minacciare la stabilità delle province sotto il suo comando e Nagamasa, da buon alleato, dovrebbe obbedire invece di remare contro: riuscito a "prendere in custodia" Oichi, Akechi costringe Nagamasa a seguirlo al cospetto del tronodi sangue di Nobunaga. Al cospetto del re Demone, il daimyo degli Azai tenta di spiegare che il potere della sua famiglia non sarebbe stato ottenuto in passato senza l'aiuto degli Asakura e che quindi, nonostante in vincolo di alleanza con Nobunaga che lo obbliga a seguire il suo Signore in ogni guerra, non può assolutamente muovere guerra ad un clan che è alleato da generazioni. Le parole di Nagamasa sembrano aver convinto Nobunaga a non invadere... ma in realtà le intenzioni del Re Demone sono di obbligare lo stesso Nagamasa a muovere guerra, poiché Oichi "ritornerà temporaneamente sotto la custodia del fratello maggiore"... ovverosia in ostaggio: dopo averle puntato un archibugio alla testa, Nagamasa è costretto ad obbedire a Nobunaga in nome dell'amore per la moglie, finendo per essere schernito anche da Akechi.

E adesso che le alleanze sono fatte, lo showdown può cominciare! La storia vera è già stata modificata parzialmente, poiché Shingen e Kenshin non si sono mai alleati (anzi!) ma la "ribellione" degli Azai contro Nobunaga che voleva invadere gli Asakura è presa precisa precisa dagli annali della Sengouk Jidai, così come il rapimento di Oichi per costringere Nagamasa a rispettare gli accordi di alleanze: Nobunaga non sarà stato un demone ma era un f*****o bastardo. Tokugawa compare solo alla fine della puntata e - onestamente - non mi piace come è stato reso: presentare il primo vero unificatore di tutto il Giappone come un bambino isterico e viziato che è pronto a saltare in groppa ad un Musha Gundam gli fa perdere *leggermente* di fascino, soprattutto accanto a mostri sacri come il dokuganryu e Shingen. Se tutto va come deve andare, stiamo per assistere ad una battaglia lunga e molto, molto sanguinolenta...

lunedì 27 aprile 2009

Kemono no Sou Ja Erin - Episodio 15

L'episodio in pillole: dopo un incontro veramente imprevisto, John ci racconta finalmente il suo passato per indirizzare Erin sulla via del suo futuro;


Highlights:
sayonara John, soshite arigatou...

Giudizio: 10/10

L'enorme punto interrogativo sopra la vita di Erin nei 4 anni di pausa narrativa trascorsi fra l'episodio 13 e 14, palesati solo negli ultimi secondi in chiusura della scorsa puntata mi avevano lasciato entusiasta per la forte scelta di caratterizzazione ma, dovete ammettere, dopo tante settimane passate a costruire la personalità di un personaggio complesso come Erin un pizzico di paura per il risultato finale era più che normale: dopo 4 anni di vita fianco a fianco con John, come è cambiata la vita di Erin? Come è cambiata Erin? Domande a cui volevo assolutamente una risposta e che questa puntata non esita a fornire... ma vi tengo ancora un po' sulla graticola ^^. Partiamo da John, il vero protagonista della trama dell'episodio (la vera protagonista è Erin e capirete poi perché): innanzitutto, contrariamente a Soyon, è ancora vivo e vegeto... aspetto non da sottovalutare, secondariamente si è calato nel vero ruolo del padre adottivo della ragazza, regalandoci uno spaccato del loro rapporto tremendamente umano, vivo, unico... e col senno di poi, di una tristezza infinita. Il nostro bonario apicultore si prepara ad uscire di scena, ma l'aiuto che sta per dare ad Erin sembra proprio la dote che i padri danno in dono alla figlia che sta per lasciare la casa della sua giovinezza...

Tochi ha finalmente partorito il suo cucciolo e l'ansia scompare dai volti di tutti quando il giovane cavallo riesce ad alzarsi da solo sulle proprie zampe per correre nei prati della zona con la madre. La felicità del momento dura poche ore perché alla casa di montagna di John arriva un ospite assolutamente inatteso che sta per sconvolgere la vita di tutti: è Yagan, il figlio di John! Il ragazzo vuole parlare col padre per convincerlo a tornare a casa, ad insegnare all'Accademia dove tutti lo aspettano e dalla quale non se ne sarebbe mai dovuto andare poiché da tempo gli scienziati di alto rango stanno progettando ribellioni contro Shin Ou e - con un uomo di grandi capacità come lui - certi drammatici eventi non accadrebbero. La proposta prende di sorpresa John che non può fornire una risposta alle incalzanti pressioni del figlio, che anche se non dimostra grandissimo interesse per Erin si offre di convincere la madre ad ospitarla in casa con loro come figlia adottiva per darla in sposa a qualche ufficiale di alto rango quando sarà in età adeguata. Il povero ed anziano apicultore non sa cosa rispondere e chiede del tempo per riflettere, "portando a casa il match" e convincendo Yagan a ripassare dopo una decina di giorni per dargli una risposta definitiva. Una volta lasciata la casa, Erin capisce che non è il caso di disturbare il filo dei pensieri del suo mentore e preferisce andare nella stalla dai due cavalli, per vedere come stanno e "parlare" un po' con loro. La trance di John era talmente intensa dal non fargli vedere l'uscita di Erin e così - non vedendola più seduta al tavolo - esce per cercarla trovandola nelle vicinanze del fienile: scusandosi per non aver preso le sue difese nel discorso del figlio, la prega di scusare i suoi modi da studente modello dell'Accademia e, preso dal momento, decide di raccontarle tutto quanto del proprio passato di insegnante alla Accademia Reale di Tamuyiwan.

La sua vita di insegnante inizia presto, e subito si distingue fra i migliori giovani professori dell'Accademia poiché insegnare è la sua passione ed i giovani ragazzi che hanno la fortuna di partecipare alle sue lezioni sono entusiasti dai suoi metodi e dai suoi modi di insegnare: arrivato a 40 anni, il suo talento viene riconosciuto anche dagli alti ufficiali e Tosana John (questo il suo vero nome) passa dall'essere semplice professore ad insegnante privato per i migliori studenti del Regno fra i quali spicca Nikara, un talentuoso ragazzo ammesso esclusivamente per meriti di studio e non per "aiuti" esterni che però rifiuta la domanda di ammissione ai test per l'avanzamento di grado scolastico proprio perché la famiglia non potrebbe permettersi di sostenere la retta. Sospettando che quella fosse la ragione del rifiuto, John tranquillizza il ragazzo promettendogli che qualora si classificasse primo, lui in qualità di tutore garantirebbe per lui e l'Accademia si prenderebbe in carico la gestione delle spese: al settimo cielo per la notizia, il ragazzo ringrazia il professore per il suo buon cuore ma il momento di empatia professore-studente viene interrotto dall'arrivo di Saman: figlio di un Alto Ufficiale, il ragazzo sa di avere le spalle coperte dai mezzi finanziari del padre e intima al suo compagno di classe di non montarsi troppo la testa perché sarà lui a classificarsi primo. Il giorno dell'esame arriva e Saman è certo del risultato poiché il padre ha comprato le domande e le ha passate al figlio con largo anticipo, in modo da farlo preparare al meglio ma John, sospettando un piano di questo tipo, ha modificato totalmente il compito dell'esame mandando il ragazzo nel panico e finendo per fargli consegnare un compito pessimo. Su pressione di Takara, il padre, John dovrebbe accettare la versione fornita dal ragazzo di non meglio precisate minacce del povero Nikara e dargli un punteggio sufficiente per farlo ammettere all'Accademia Militare ma il nostro ovviamente si rifiuta e da al ragazzo 3 giorni di tempo per prepararsi e rifare l'esame: quella notte però, Saman si toglie la vita e lo scandalo messo in piedi dal padre costringe John ad abbandonare l'insegnamento.

Deciso a dimenticare tutto e finire i suoi giorni nella pace delle montagne, la vita di John è tornata a reclamare la voglia di insegnare dopo aver incontrato Erin quel terribile (per lei) giorno di 4 anni prima, appena dopo la morte di Soyon. Il suo interesse senza fine, la sua voglia di imparare e la facilità di apprendimento hanno risvegliato in lui la passione sopita da anni per l'insegnamento ed ora - complice la proposta del figlio - John sembra davvero intenzionato a tornare al ruolo che gli spetta chiedendo però ad Erin di accettare l'ufficializzazione del loro rapporto padre-figlia venendo adottata e andando a godere di tutti i privilegi del caso: stavolta è Erin a chiedere del tempo per riflettere e capire cosa fare del suo futuro. La mattina seguente, come ogni giorno, Erin torna alla rupe dove 4 anni addietro videro Ouju per la prima e unica volta ed improvvisamente John si ricorda di Esaru, una sua alunna diplomata all'Accademia e che ora lavora alla Riserva degli Ouju di Kazamu: raccomandando Erin via lettera alla sua ex-allieva, John spera di dare una possibilità concreta ad Erin per realizzare il suo sogno di diventare veterinaria e la ragazza non sa come ringraziarlo poiché la vita da dama in città non le sarebbe mai andata a genio nonostante l'amore per John: ora con un nuovo obiettivo ben chiaro in mente, Erin si prepara a ricevere l'ultimo regalo del suo mentore... l'insegnamento di come studiare.

Vi ho tenuti abbastanza sulla graticola, ora riprendo il discorso di Erin che avevo iniziato in apertura di post: 4 anni e non sentirli, poiché la nostra non_più_piccola protagonista non è cambiata di una virgola e, anzi, la sua determinazione è ancora più concreta. E' sempre la solita sognatrice dalla testa dura che una volta deciso per cosa lottare non molla un centimetro sull'obiettivo, infischiandosene dei rischi: fossimo tutti come lei, il mondo sarebbe davvero un posto migliore... Il momento della scelta di Erin di accettare l'invito di John ad andare alla Riserva dove lavora Esaru rivela senza dubbi come il desiderio di diventare veterinaria seguendo le orme della madre sia rimasto in tutti questi anni ben fisso nella mente della ragazza, la cui vita con John e le sole api è stata uno stimolo ad avvicinarsi alla meta piuttosto che un'escamotage per vivere serenamente, possibilità che il destino non le ha concesso negli anni dell'infanzia: pur seguendo le orme della madre, Erin sta ora vivendo la sua vita... che assomiglia a quella di Soyon solo negli ideali da perseguire: dopo la puntata 13 temevo che il fantasma della madre potesse condizionarla per sempre, ora mi rendo conto che mi sbagliavo di grosso. Esaru probabilmente non sarà la versione femminile di John buona e comprensiva, ma la ragazza ormai vede il traguardo più vicino, e difficilmente qualcosa o qualcuno potrà fermarla dal raggiungerlo.

sabato 25 aprile 2009

Shangri-La - Episodio 3

L'episodio in pillole: dopo aver avuto una folgorante quanto imprevista rivelazione sulla madre Kuniko, Momoko e Takehito riescono ad infiltrarsi ad Atlas: la situazione diventerà presto esplosiva...;

Highlights: Kuniko e la madre, ancora viva ma misteriosamente assente;

Giudizio: 8/10

Altra settimana, altro solido episodio per questo "Shangri-La" che continua ad essere un prodotto snobbato da molti "addetti" del settore nonostante una qualità complessiva accettabile ed una storia accattivante: evidentemente il marchio GONZO è diventato sinonimo di malattia tropicale da evitare ad ogni costo... In ogni caso, gli sceneggiatori sembrano avere ben chiaro in mente cosa fare di questa serie ed anche oggi capiamo qualcosa in più sulla realtà di Tokyo sommersa dalla natura selvaggia e soprattutto sull'equilibrio politico di difficile coesistenza fra Atlas e Metal-Age: nonostante gli sforzi di questi ultimi, la popolazione continua ad ambire alla conquista di quello che sembra essere "un posto al sole" nella faraonica struttura che domina questo Giappone postmoderno di indubbio fascino artistico: è vero, alcuni momenti sono prevedibili nel loro ciclo nascita-sviluppo-epilogo ma la puntata si regge bene sulle sue gambe, complice la rivelazione "sparata" a bruciapelo dalla nonna di Kuniko sulla madre di lei, viva e vegeta in quel di Atlas: terra promessa o inferno in terra non è un giudizio che si possa già esprimere, ma la sua presenza ed esistenza in continua espansione fa di essa quasi un personaggio, che aggiunge spessore ad una trama già di per se intricata: bene così, GONZO!

Kuniko si sveglia di soprassalto dopo aver sognato, pare per l'ennesima volta, un bambino nella pancia della madre che la implora di "finire Atlas prima che il bambino nasca". Parlandone con la nonna intenta a preparale uno spuntino per la giornata che la giovane trascorrerà con le amiche, Kuniko cerca di trovare una spiegazione logica ad un evento che non ne ha ma l'anziana donna le spiega che potrebbe essere un ricordo di sé stessa quando era nel grembo materno ma soprattutto potrebbe essere un ricordo di sua madre, cosa che spiegherebbe il riferimento ad Atlas visto che la donna... ci vive! Leggermente soprappensiero Kuniko non si accorge dell'importanza di quanto rivelatole dalla nonna e quando se ne rende conto le sue amiche sono già arrivate e non ha tempo di chiedere tutte le spiegazioni che vorrebbe, vedendosi costretta a rimandare il discorso a data da destinarsi. Nel frattempo, Takehito ed i suoi uomini stanno tenendo un'imboscata ad un treno merci di Atlas: scopo della missione recuperare cibo e medicinali per Duomo, cosa che riesce senza problemi ed anche stavolta il furgone dei ragazzi di Metal -Age torna carico per la gioia dei concittadini... o meglio, di coloro i quali non lavorano per Atlas. La distribuzione della merce in piazza attira un gran numero di persone che - lavorando per Atlas - disapprovano il comportamento del partito e temono di essere additati come terroristi per colpa loro, finendo per perdere tutto: Kuniko tenta di sedare gli animi ma la sirena che annuncia la grandinata mette in fuga tutti, alla ricerca di un tetto sotto il quale ripararsi. La "rivolta" ha insinuato il dubbio nell'animo della leader del partito, che decide di voler andare di persona ad Atlas per vedere questa "entità" che affascina tutti ma che Takehiko ed il Metal-Age odiano visceralmente.

Lo spuntino preparato dalla nonna di Kuniko è per la festa dedicata a Miko, pronto a partire per Atlas biglietto d'ingresso alla mano. Il party è abbastanza festoso anche se il diretto interessato è allo stesso tempo felice per aver vinto ma triste per dover abbandonare tutti coloro a cui tiene di più, specialmente Kuniko. Quando tutti si domandano dove sia finito Momoko, il transessuale entra nel locale scusandosi per il ritardo dovuto al desiderio di vestirsi come l'importanza dell'evento richiedeva, vale a dire in kimono pregiato. Regalo d'addio portato come ricordo per la sua nuova vita ad Atlas è l'insegna del "Pesce Tropicale", il gay-bar che entrambi gestivano in quel di Roppongi e che si sono ripromesse anni addietro di riuscire - un giorno - a riaprire e riportare ai fasti gloriosi di quand'erano più giovani. Onorato di poter avere l'onore di mantenere la promessa di tanti anni addietro, Miko saluta tutti al fiume e promette di scrivere e far avere sue notizie molto presto, non appena si sarà sistemato nella nuova casa di Atlas.

Dopo l'eye-catch, la scena si sposta su Karin, intenta ad elaborare profonde riflessioni filosofiche su come sia difficile essere ricchi poiché non si riesce mai a smettere di pensare a come spendere i soldi ^^'. Le sue notevoli riflessioni vengono interrotte da MEDUSA, nuovamente in cerca di soccorso nonostante il recente "trasloco" informatico e soprattutto da Klaris, che la rimprovera di aver fatto un disastro con la presa in carico delle emissioni carbonifere dell'Arabia Saudita, alla cui monarchia avevano garantito si sarebbero presi cura immediatamente dopo la firma del contratto con la Russia e che invece ancora in quel momento non si è regolata, causando la perdita di 50 miliardi di Euro: la ragazza cade dalle nuvole dicendo di non saperne niente e guardando il tasso di crescita delle emissioni rimane letteralmente a bocca aperta. La questione non verrà più affrontata nel corso dell'episodio ma è facile ipotizzare che ne sapremo molto di più a breve; sempre ad Atlas, gli uomini di Ryoko commentano la "risonanza dei sigilli" avvenuta due giorni prima quando il boomerang di Kuniko ha rimbalzato contro il coltello del Maggiore Kusanagi Kunihito, spiegando che anche Hiruko-sama (chi sia costei, non è dato sapere...) se ne è accorta nonostante l'evento non abbia generato movimenti anomali né del Sole né della Luna... che però non sono gli astri che tutti noi conosciamo, bensì dei nomi in codice (il Sole è Kuniko). A Duomo, Takehito ha ottenuto delle tessere d'ingresso false per Atlas e le consegna a Kuniko e Momoko tenendosene una per sé... poiché anche lui le accompagnerà nella missione.

I 3 si infiltrano senza problemi sul treno che porta i lavoratori ad Atlas e nel frattempo Miko ha raggiunto l'ingresso dove chiede di poter avere un appartamento in una zona stile-Roppongi dove poter aprire un bar ma viene liquidato in fretta con l'indicazione di raggiungere la zona Tier11... meglio nota come Palazzo della Luna. Coloro che sono stati destinati a quest'area vengono accolti dalle sacerdotesse bendate di Mikuni-sama che invitano tutti a lasciare i bagagli all'ingresso e procedere pochi passi avanti, dove un gruppo di soldati spruzza loro una non meglio precisata sostanza mentre altri due militari armati di lanciafiamme bruciano la roba portata nel Palazzo dall'esterno: fuori di sé dalla rabbia, Miko atterra due soldati che lo tenevano a terra e cerca di correre verso il falò ma viene colpito da dei dardi soporiferi che lo mandano temporaneamente K.O. Al suo risveglio si ritrova al cospetto di Mikuni-sama... che gli ordina di portarle la sua medicina in fretta, senza fare troppe storie: preso in controtempo, Miko porta il vassoio alla bimba senza fiatare; nel frattempo i nostri 3 infiltrati raggiungono il cancello di sicurezza di Atlas dove i tesserini magnetici di Moko e Takehiko non hanno alcun problema ma quello di Kuniko fa scattare l'allarme, evento che costringe tutti e 3 a fuggire sotto il fuoco nemico: i soldati di Atlas sembrano essere ben addestrati ma la tecnica dei nostri è sopraffina e fuggire non è così problematico come potrebbe sembrare ma la scarsa conoscenza della struttura li porta ad un vicolo cieco e Kuniko, sconvolta dalla grandezza del posto rapportata a Duomo (un puntino visto dalla loro posizione) si fa quasi sparare addosso. Costretti ad "improvvisare" una via di fuga, i nostri evitano la cattura ma Kuniko ora esige di sapere perché questo posto grande, immenso, e spaventosamente bello non possa permettere l'accoglienza di tutti gli abitanti di Tokyo.

Beh, la risposta alla domanda di Kuniko sembra abbastanza scontata: perché sono dei gran bastardi ^^. A parte le battute, è ovvio che all'episodio 3 la caratterizzazione di Atlas e Ryoko sia quella dell'impero totalitario stile "Brave New World" di Huxley, anche se qui il contrasto sembra essere fra ricchi e poveri: idea non proprio originale ma sembra ci sia l'inventiva per portarla avanti bene: Ryoko e Hiruko-sama non mi danno l'idea di essere cattivi "tradizionali" come invece tempo si rivelerà Mikuni, niente più della classica principessa sadica in cerca di giocattoli umani: spero si sbagliarmi... In tutto questo calderone si inserisce Metal-Age... che però mi chiedo come faccia a portare avanti, da solo ed in una struttura limitata come Duomo, una seria politica antigovernativa che possa anche solo vagamente preoccupare Ryoko e superiori: l'idea più logica sarebbe che oltre Tokyo esistano ancora altre città dove il partito abbia sede ma la serie per il momento non ci viene in aiuto e solo l'immaginazione può colmare queste lacune. Bella l'evoluzione del personaggio di Kuniko, che la rende umana e "bambina" dopo due episodi in cui si è dimostrata guerriera e caparbia leader tutta d'un pezzo: il discorso a Momoko sulla torre dell'orologio riguardante le "comodità" garantite dalla prigione rispetto all'insicurezza della vita da libera cittadina sono serie e ben ponderate, assolutamente degne di colei che un giorno guiderà il suo partito. In bocca ad una ragazzina GONZO però fanno un certo effetto... ^^

Tears to Tiara - Episodio 3

L'episodio in pillole: pronti a marciare verso la capitale dell'Impero, i nostri eroi ed in particolare Arawn devono fronteggiare l'entrata in scena di un personaggio nuovo: come Riannon, anche questa "new entry" si rivelerà una sorpresa...;

Highlights: le donne di questa serie sono tutte pazze!;

Giudizio: 8/10

Dopo le perplessità espresse settimana scorsa e alla luce di quanto riproposto in questa puntata... sembra proprio che le donne della serie amino presentarsi come il simbolo più alto di rettitudine e fedeltà morale ai loro ideali salvo trasformarsi in pochi secondi nella maido più melensa degli anime ^^' O così o così, quindi, e dato che la storia mi intriga ci passo sopra evitando di rimarcare settimanalmente le eventuali "stranezze" legate a questo particolare tratto identificativo dell'anime. A livello di gestione della storia nulla da dire, con una puntata che si divide bene fra la serietà e la voglia di regalare momenti soft, particolarmente significative le scene di Riannon e Morgan ora entrambe "mogli" del bel re tenebroso ^^''. I risvolti legati al passato di Arawn sembrano poter aggiungere ancora più spessore e solidità al background narrativo, sperando che almeno nelle ere mitologiche non fosse circondate da belle donne adoranti... ^^'

Mentre Arthur e la sua gente sono pronti a marciare per le lande di Albion, Arawn osserva il "suo" popolo dall'alto di una collina della zona sulla quale viene attaccato a sorpresa con una freccia scagliata dalla foresta. Il Demone non ha problemi a fermare il dardo ne a fronteggiare il successivo attacco di una ragazza armata di daga che sembra avere intenzione di ucciderlo nella maniera più violenta possibile. Dopo un paio di fendenti a vuoto, Arawn si stufa di "giocare" ed immobilizza senza difficoltà la ragazza che, ammettendo la sconfitta, chiede all'uomo di decapitarla secondo il rito Gael ma prima di poter rispondere arrivano sul luogo dello scontro Arthur e la sorella Riannon che riconoscono la ragazza: è Morgan, una spia del villaggio che Arthur aveva mandato in avanscoperta con l'ordine di preparare una nave per il loro imminente viaggio. Peccato che la nave sia stata sequestrata dai soldati imperiali e ora sia la ragazza che il Primo Guerriero chiedono ad Arawn di essere puniti con la decapitazione, secondo le leggi del villaggio: stufo di sentire queste idiozie, Arawn rimprovera entrambi per la loro negligenza ma gli ricorda che da morti avrebbero ancora meno valore che da vivi, quindi tantovale mettersi d'impegno e trovare una soluzione per recuperare la nave. Morgan è talmente felice della riconoscenza del suo "padrone" che decide di servirlo ad ogni costo... diventando in pratica la sua seconda moglie ^^''': Riannon avrebbe potuto prenderla peggio... La mattina seguente i nostri guidano un assalto al porto imperiale dove riescono ad eliminare il drappello armato, recuperare la nave e Arawn scambia un paio di battute con Gaius, il leader delle Forze di Spedizione Armata dell'Impero di Albion, che gli ricorda alcuni eventi del suo passato che il Demone avrebbe preferito non ricordare...

Arthur vorrebbe rimanere ad aiutare il suo capo ma Arawn gli ordina di recuperare la nave e prepararsi per la fuga aprendo i cancelli: una scusa per poter rimanere faccia a faccia con Gaius, che vuole avere la conferma di trovarsi di fronte al leggendario Re Demone. Per avere le prove che cerca, Gaius lancia una speciale daga ad Arawn, il quale è costretto ad usare i suoi poteri per bloccarne la corsa e rispedirla al mittente con estrema velocità ma mancanza (voluta?) di mira, dato che l'arma finisce per conficcarsi nella pietra. Poiché "'l'esperimento" non ha funzionato, Gaius prova a chiedere quale sia il motivo che spinge l'uomo ad agire ed il Demone risponde che non è spinto dal desiderio di ottenere dei poteri nobiliari, bensì dall'essenza della regalità: Gaius non riesce a cogliere la sottile differenza che esiste fra le due cose ma prima che Arawn possa rivelargli di più Arthur avvicina la nave al molo del suo Signore permettendogli di saltare a bordo e fuggire. A bordo, Riannon si accorge immediatamente della ferita alla mano del marito e si offre di curargliela con metodi... alternativi, nonché con la collaborazione di Morgan ^^''. Entrambe si riveleranno pessime guaritrici ed a salvare il povero Demone dalla situazione ci pensa Ogam, che si prepara all'evocazione di una magia curativa dopo aver gentilmente cacciato dalla stanza le ragazze: il mago riconosce immediatamente la ferita di un'arma "electrum" e ammonisce severamente Arawn, ricordandogli come sia stata proprio quel tipo di arma ad ucciderlo in passato.

Sempre nella stiva, dopo il termine della magia di cura, Arawn chiede ad Ogam spiegazioni su quanto raccontato da Gaius al porto riguardante l'Impero ed il mago narra che dopo l'ultima Grande Guerra gli umani fondarono un regno - Albion - che prosperò per 300 anni finché la linea di sangue della famiglia reale guidata da Pwyll, amico di Arawn, ebbe termine e si scatenò la lotta per la successione al trono vacante. La faida in atto divise il Regno e Arawn scopre con grande stupore che il loro attuale nemico è proprio un Impero fondato dagli uomini: il racconto occupa i pensieri del Re Demone per tutta la notte fin quando Arthur non si presenta dal suo signore chiedendogli un nuovo duello a fil di spada: Arawn non si tira indietro e dopo i primi fendenti a vuoto del Primo Guerriero non ha problemi a sfruttare un'apertura nella sua guardia per disarmarlo e porre fine al duello prima che potesse iniziare seriamente: il giovane spiega che non ha chiesto di incrociare le lame con lui in virtù di Primo Guerriero di Gael ma come fratello di Riannon, preoccupato che i sentimenti della sorella possano non essere corrisposti seriamente. Supplicandolo di amare Riannon come e più di come avrebbe fatto lui, Arthur chiede al suo signore di prendersi cura della sorella e Arawn sembra intenzionato a mantenere la promessa (Morgan permettendo, NdiMu che aspetta il triangolo ^^). La mattina seguente, all'alba, dalla cima dell'albero maestro Morgan avvista terra: mentre tutti accorrono a prua, Ogam riconosce immediatamente il profilo isolano di Albion... la loro meta.

Lo scambio di colpi con Gaius segna la fine dell'introduzione della serie dopo soli due episodi e mezzo, e gli aspetti chiari e ben definiti sono - come sempre - un numero limitatissimo rispetto all'insoluto. Il passato di Arawn sembra giocare un ruolo determinante al fine della comprensione della trama, legata a doppio filo alla politica di Albion negli anni della Guerra e soprattutto al ruolo dell'amico del Re Demone, la cui interruzione di linea reale sembra sospetta: complotto di palazzo? Sul ruolo delle "mogli" per ora non dico niente, anche se la scena di Arthur che supplica Arawn di amare la sorella con tutto sé stesso è toccante... Un paio di flashback sono lacunosi (così come alcune scene dei precedenti episodi) ma è ovviamente troppo presto per fare confronti e supposizioni concrete quindi aspettiamo e vediamo cosa faranno i nostri in un regno che gli umani considerano addirittura mitologico: scommettiamo che troveranno un sacco di rogne? ^^'

venerdì 24 aprile 2009

Higashi no Eden - Episodio 3

L'episodio in pillole: Saki ed Akira seguono le indicazioni del Noblesse Phone sull'ubicazione della casa del ragazzo, in zona schianto del missile di "Careless Monday": con grande stupore, la location è un centro commerciale con all'interno un cinema dove il ragazzo sembra aver ricavato un lussuoso appartamento;

Highlights: NEET e membri della Seleção: la faccenda si complica...;

Giudizio: 10/10

OK, questa serie è pura meraviglia: lo sapevo già ma questa puntata è l'ennesima conferma di quanto vado dicendo da parecchio tempo: questa è LA serie del 2009, con buona pace di Skydragon e di Erin, che comunque ha le carte in regola per piazzarsi al secondo posto. La profondità e la complessità della psicologia dietro a questi fantastici personaggi è semplicemente beyond everything. Complessa e piena di mistero - come tutto quanto, del resto - è la morte di Kondou e soprattutto come lascia le sue spoglie mortali: ironia della sorte, è proprio lui la vittima della sorte che avrebbe dovuto toccare Akira in prima persona: ancora devo capire se morire per mano di qualcuno che potremmo non rivedere mai più sia un aspetto positivo o negativo ma tutte le rivelazioni sui Supporter, i Messia, i NEET e l'obbligo di migliorare ("evangelizzare" in senso lato?) il Paese catturano inderogabilmente l'attenzione, lasciando in secondo piano aspetti così relativi: in particolare la storia dei NEET permette di rileggere alcuni eventi del precedente episodio che non avevo capito o ai quali non avevo dato importanza che - improvvisamente - assumono significato. Genio allo stato puro.

Akira e Saki scendono all'ultima fermata del ferry boat che è la loro meta finale: la casa del ragazzo è segnata in quella zona sulla mappa del Noblesse Phone, ma la zona è praticamente deserta fatta eccezione per alcuni barboni e carcasse di automobili abbandonate sul ciglio della strada. Seguendo le indicazioni telematiche del suo telefonino, Akira conduce Saki alla destinazione finale: un grande centro commerciale che però non è aperto al pubblico da parecchio tempo. La porta della zona magazzini è chiusa a chiave con un lucchetto che Akira riesce sorprendentemente ad aprire usando una delle chiavi nel suo mazzo, segno che sono proprio nel posto giusto. Una volta entrati, il buio non permette ad entrambi di capire esattamente dove sono finché un'ombra che si staglia minacciosa da un angolo non spaventa entrambi ed Akira, scivolando, si aggrappa all'interruttore della luce che si accende improvvisamente rivelando la vera identità del "mostro": un piccolo e tenero cagnolino felice di rivedere il padrone a casa! L'animale riconosce immediatamente Akira e gli salta in braccio leccandogli la faccia, felicissimo che sia tornato a fargli compagnia: dopo un momento di coccole animale-padrone, il cucciolo fa capire ai ragazzi di seguirlo e dal magazzino li conduce all'interno del centro commerciale vero e proprio dove tutti e 3 raggiungono l'ultimo piano, nel quale c'è una stanza molto ben arredata dove il cane sembra essere a proprio agio e dove - vista la passione per i film di Akira - Saki capisce essere la camera del ragazzo. Dalle finestre si vedono le rovine dove il missile si è schiantato ma Akira cambia argomento, chiedendo a Saki di dirgli quale sia il suo film preferito, che lui lo proietterà nel cinema per lei: dopo averci pensato un po', la ragazza cita un film francese con protagonista un delfino ed un sub che ha sempre amato poiché era il film preferito di un'altra persona a lei molto cara.

Con l'aiuto di Juiz, Akira ottiene il film da proiettare al cinema ma durante la preparazione della pellicola nota dalle telecamere di sicurezza dell'edificio che Kondou è arrivato e sta cercando in zona un ingresso non sorvegliato ma, girovagando, nota una zona in pessime condizioni dove però sembra abbiano trascorso diverso tempo molte persone: la visione dell'area gli ricorda la sparizione di un grandissimo numero di NEET avvenuta poche settimane addietro ed il detective finisce per sospettare di Akira, probabilmente responsabile della loro probabile morte. Dopo essere riuscito ad entrare nel cinema ed aver raggiunto il ragazzo, Akira saluta il poliziotto spiegandogli che lo stava aspettando da un po', visto che lo poteva osservare tramite le telecamere e approfitta dell'occasione per chiedergli un po' di chiarimenti a proposito della Seleção e della sua perdita di memoria. Il detective però è lì per rubare al ragazzo il suo Noblesse Phone e, dopo aver frettolosamente spiegato che entrambi sono partiti con un credito di 10 miliardi di Yen a testa assolutamente non sufficiente per salvare il Paese dalla rovina, pesta Akira conciandolo piuttosto male e non lasciandolo in condizione di reagire, salvo chiedere a Kondou di non uccidere Saki poiché lei non c'entra nulla. Durante la colluttazione Akira ha fregato a Kondou il suo lasciapassare ma l'uomo non se ne accorge minimamente: prima di andarsene gli spiega che quando il credito arriva a 0, qualcuno noto come "il Supporter" viene mandato per uccidere "il Messia".

Durante tutta la colluttazione Saki non si accorge di nulla poiché immersa nella visione del film. Al termine della proiezione è ormai mattina e la ragazza decide di tornarsene a casa poiché Akira non ha voluto guardare il film con lei, segno che evidentemente non gliene importava nulla. Dopo aver lasciato un messaggio al collare del cane di Akira, Saki se ne va e l'animale corre in sala di proiezione dal suo padrone, che viene risvegliato proprio a "colpi" di leccate da parte dell'animale. Dopo aver letto il messaggio di Saki, Akira decide di prendere lo scooter e chiamare Kondou da un telefono pubblico per informarlo di avergli fregato il badge e che - se lo rivuole - dovrà ridargli il telefono. Il detective è in una macchina all'interno di un parcheggio, nella quale scopre che il telefono di Akira sembra non rispondere ai comandi: stupito dall'anomalia, l'uomo chiama Juiz che gli spiega come tutti i Noblesse Phone sia funzionanti con riconoscimento di impronte digitali... verità che manda in fumo i piani milionari dell'uomo che ha già mandato un SMS a qualcuno per informarlo di questa vincita che però ora non può riscuotere. L'uomo riceve infine la chiamata di Akira che lo informa del furto della sera prima e che dovrà farsi vivo lui: incazzatissimo, il detective da appuntamento ad Akira a Kabuki-cho.

Mentre aspetta l'arrivo del ragazzo, Kondou viene avvicinato dalla moglie Misae, la quale ha ricevuto l'SMS degli 8 miliardi di Yen... peccato che fosse indirizzato all'amante e non a lei! Nel panico Kondou cerca di trovare una risposta coerente ma la moglie estrae un coltello dalla tasca del giaccone e pugnala al ventre il marito, aprendogli una grossa e sanguinolenta ferita. Akira arriva sul posto pochi minuti dopo e - ignaro della situazione - incrocia la moglie di Kondou intenta a raggiungere la metro prima di vedere seduto a terra il poliziotto. Capendo che c'è qualcosa che non va, Akira si avvicina e trova l'uomo ancora vivo ma in una pozza di sangue: dopo avergli offerto aiuto e la chiamata per l'ambulanza, Akira viene fermato dallo stesso Kondou che gli intima di lasciar perdere perché ormai per lui è la fine: nonostante non sappia quasi nulla, il detective spiega al ragazzo che la Seleção è composta da altre 10 persone oltre a loro due, tutte dotate di Noblesse Phone comunicanti dati tra loro, cosa che permette a tutti di sapere dove sia e cosa stia facendo... pedine di un perfido e subdolo gioco dal quale non possono tirarsi indietro. Dopo aver capito che probabilmente è stato davvero Akira a radunare Akira a radunare ed uccidere i 2o.000 NEET al ground zero dell'impatto, il poliziotto si rende conto di aver capito altro riguardo i Supporter ma la sua ora è giunta e - intimando al ragazzo di fuggire poiché i suoi colleghi stanno già arrivando sul posto, gli ridà il telefono e gli augura buona fortuna per il "gioco". Spirando, ricorda come anche lui all'inizio lo facesse per la giustizia...

Se Akira domina l'intera puntata, Saki viene momentaneamente messa in stand-by dall'inizio del suo film fino alla fine della puntata, dove compare poco e parla ancora meno: la persona che cita a proposito del film credo sia il marito della sorella, per il quale sembra provare un'affetto speciale e che è solo l'ennesimo mistero della serie, ovviamente lungi dall'essere chiarito... Non capisco come mai se ne sia andata subito dopo la visione del film: non mi pare proprio una ragazza che si fa problemi ad inventarsi un'altra scusa per passare la giornata fuori eppure non cerca Akira, forse perché il suo non-cercarla l'ha un po' ferita... capire le donne è dura nella realtà e negli anime ^^'''. Probabilmente la spiegazione è da cercare nell'economia della narrazione, dove i due staranno separati per un po' salvo ritrovarsi in circostanze semi-fortuite e capire di non poter fare a meno l'uno dell'altra: vediamo. Il cagnolino con le ali sulla schiena vince il premio kawaii della settimana ^^.

mercoledì 22 aprile 2009

Saki! - Episodio 3

L'episodio in pillole: Saki e Nodoka appianano le loro divergenze dopo un0animata discussione, la presidentessa iscrive le sue ragazze alle qualifiche per i campionati nazionali e Saki spera di poter sfidare la sorella;

Highlights: trauma svelato: tutta colpa della sorella!;

Giudizio: 7,5/10

Dopo un paio di episodi focalizzati quasi completamente sul gioco e sulle straordinaria fortuna mista a tenacia della protagonista, la serie si prende un détour iniziando a spiegarci alcune dei più importanti risvolti di trama preparandoci ad assistere a quello che sarà il cuore pulsante della serie: il torneo di club scolastici di mah-jong, trampolino per approdare ai campionati nazionali. Alcune delle più importanti rivali delle nostre ragazze sono già mostrate in questo episodio di iscrizione alla competizione, ma soprattutto capiamo perché Saki abbia così a cuore la sua tattica di ±0 e chi ne ha causato il desiderio di giocare a quella maniera: non un talento naturale né tantomeno magico, ma una calcolata e ragionata volontà di giocare senza concedere né guadagnare punti.

La scena si apre al club scolastico, dove Nodoka sta cercando di giocare da sola una mano in cui interpreta tutti e 4 i venti a mani scoperte, cercando di imitare il gioco di Saki e raggiungere un punteggio di ±0, cosa che non le riesce assolutamente. La mattina seguente, sul punto di uscire per andare a scuola, la ragazza viene trattenuta un attimo dal padre che le ricorda di non stare alzata troppo tardi la sera per giocare e che la scuola e lo studio sono decisamente più importanti. Sulla via per la scuola, Nodoka viene fermata da un paio di giornalisti che la intervistano riguardo le qualifiche per i campionati nazionali che inizieranno a breve: dopo un paio di domande di rito, la signora Nishida chiede se ci sia qualcuno che Nodo-chan tema in modo particolare ma la ragazza risponde (dopo un attimo di esitazione in cui rivede mentalmente lo splendido ±0 di Saki nel primo episodio) che il suo gioco non le causa nessuna preoccupazione. La pausa di riflessione viene notata dalla giornalista che ora vuole sapere chi stia occupando i pensieri della bella studentessa.

Mentre Hisa e Mako se ne vanno ad iscrivere il loro club al torneo e Nodoka gioca da sola, Saki se la dorme beatamente sotto un albero ^^. Il vento scompagina il magazine di mah-jong datole dal padre la sera precedente e la regia ci mostra un articolo su Miyanaga Teru, studentessa di 3° anno del club Shiraitodai che ha già vinto due campionati e punta al terzo successo di fila: il cognome dovrebbe già suggerirci qualcosa ma - per darci una mano - la regia ci mostra cosa sta sognando Saki, vale a dire una ragazza identica a questa Teru che insegna a Saki i rudimenti del mah-jong, i nomi delle mani, la correlazione fra alcuni fiori e alcune particolari mani del gioco e così via... chiamandola nee-chan ^^ Mistero svelato. Kyoutaro arriva all'improvviso svegliando la ragazza e facendole interrompere il sogno, ma ormai è ora di andare al club dove entrambi incontrano Nodoka e Yuuki intenta a mangiare un Taco asserendo che se non ne mangia abbastanza si trasformerà in uno di essi ^^'''.

Tempo di iniziare gli allenamenti, e subito Nodoka impone il proprio gioco alle altre, decisa a non concedere nulla a Saki. Le prime rimostranze arrivano da Yuuki che, dopo un paio di mani, non è ancora riuscita a combinare nulla: Saki inizia allora a giocare deliberatamente male, scartando tegole che le servono e regalando a Yuuki un 5 di cerchi necessario a farle chiudere il ron: Nodoka nota immediatamente il pessimo e "telefonatissimo" scarto di Saki sul riichi con tsumo di Yuuki e anche Kyoutaro fa le sue rimostranze a Saki che cerca di dissimulare un semplice errore ma i ragazzi vanno a vedere le sue tegole in stecca e scoprono che la ragazza ha mandato all'aria la chiusura di... "Le Tredici Lanterne Meravigliose"!!! (mano rarissima e dall'altissimo coefficiente di difficoltà che prevede tutte le tegole di testa compresi gli onori più la coppia, sempre di testa). Nodoka stavolta si incazza sul serio e dopo aver fulminato Saki con lo sguardo si alza e se ne va dal tavolo, con Saki che la rincorre chiedendole di lasciarle spiegare senza ottenere alcuna risposta.

La scena torna su Hisa e Mako al draw, dove conoscono subito chi dovranno affrontare: gli ossi duri fortunatamente sono stati evitati e le prime avversarie sono le ragazze del Liceo Femminile Kazekoshi che - stando ai report dell'anno prima - non hanno combinato nulla di buono. Ci vengono presentati un altro paio di club con delle eccentriche protagoniste che sicuramente conosceremo durante il proseguimento del torneo ma Hisa sembra interessata solamente al club del Liceo Ryuumonbuchi, che la presidentessa spera di incontrare in finale e che vediamo di sfuggita durante gli allenamenti in una enorme casa piena di bambini prodigio e maido reverenziali... ^^'''. Tornando a Saki e Nodoka, le due si sono fermate su un piccolo molo a chiacchierare sull'andamento del gioco di oggi e Nodoka affronta di petto la questione: giocare con chi non mette tutto sé stesso non la diverte e l'atteggiamento di Saki che ha mandato in fumo una mano incredibile solo per accontentare Yuuki non sarà più tollerato, perché è antisportivo e perché lei non ha il diritto di giudicare come "debole" una ragazza che conosce da poche settimane. Saki si rende conto di aver agito in maniera sconsiderata e chiede scusa all'amica/rivale promettendole solennemente che d'ora in avanti non si tirerà mai indietro e farà di tutto per sorprenderla con le sue abilità fino all'inizio del torneo. L'ultima rivelazione della puntata riguarda la madre e la sorella di Saki che vivono a Tokyo da un pezzo e con le quali lei ed il padre non hanno un buon rapporto, anche perché è "colpa" loro se lei giocava sempre e solo con l'obiettivo del ±0: ora che però il campionato nazionale è alle porte, è tempo di puntare esclusivamente alla vittoria!

I primi 3 episodi hanno fatto un buon lavoro nel presentarci storia, personaggi e retroscena della vicenda, costruendo un setting da comic school-drama che non sarà l'emblema dell'originalità ma che funziona dannatamente bene. Ci sono le solite esagerazioni GONZO con primi piani sulle tettone di Nodoka e le scene nella doccia di Saki ma tutto sommato non rovinano "i numeri" della serie, che a mio avviso può imporsi come la commedia più divertente della stagione (il titolo di "anime sportivo" della primavera è già di "Cross Game!"). Vediamo anche la sorella e sappiamo dell'esistenza della madre di Saki, che vengono presentate con la classica tecnica del viso oscurato ma sappiamo che ha i capelli viola e una figura longilinea: nascondere la faccia serve a poco perché è già riconoscibilissima... ma va beh ^^'''. Io spero che i complessi meccanismi di calcolo del punteggio e delle mani della variante giapponese del mah-jong non vi stiano tenendo aprioristicamente lontani dalla serie perché vi potreste perdere davvero un buon prodotto: se volete posso preparare un mini-glossario delle regole da allegare ai vari post, magari vi può essere utile, scrivete cosa non vi è chiaro e vi aiuterò! Anyway, pare proprio che l'introduzione sia finita o, per dirla col mah-jong: il muro è costruito, le tegole sono distribuite, i venti sorteggiati, le mani progettate e Est è pronto per il primo scarto: si dia inizio alla partita vera!

martedì 21 aprile 2009

Phantom - Requiem for the Phantom - Episodio 3

L'episodio in pillole: al termine della lunghissima sessione di allenamento, Zwei è finalmente pronto per essere messo alla prova in un combattimento vero, nonostante la supervisione di Ein;

Highlights: istinti sopiti, pedobear alla riscossa ^^'';

Giudizio: 8,5/10

Wow, un'altro episodio forte di "Phantom" che continua a proiettarlo nella mia personalissima top 3 primaverile, dietro all'inarrivabile "Higashi no Eden". Quella che ad un primo sguardo si presenta come la classica serie Bee-Train sulla falsariga di "Noir", si rivela essere un prodotto per palati più fini... sofisticati, in cerca di azione meno stylish ma molto più ragionata: l'attenzione riservata al combattimento con le armi da fuoco è minuziosa ed articolata, una vera gioia per gli appassionati del tema come il vostro redattore preferito: non basta estrarre l'arma in posa figa e sparare come se nulla fosse, consapevoli della certezza di centrare qualunque cosa a qualunque distanza ed il durissimo addestramento di Zwei veicola esattamente questo messaggio. Il setting americano della serie richiama alcuni aspetti de "El cazador de la bruja" ma non sono così fuori luogo ed autoreferenziali come mi è capitato di leggere su alcuni forum e blog di "colleghi" sparsi per la rete.

L'addestramento di Zwei prosegue a ritmo serrato ma il più è fatto ed Ein - dopo aver fatto di lui un maestro nell'uso delle armi da fuoco - ne sta ultimando l'addestramento nell'arte del combattimento col pugnale e più in generale nel CQC. Le remore di lui non bastano a trattenere Ein dall'infliggergli una sonora compilation di cazzotti e calci ma Zwei non può andarci giù pesante e subisce le lezioni imparando la tecnica ma non mettendola in pratica. La sera, Ein si allontana sull'auto di Scythe Master che la porta nel suo studio di città dove, complice il buio, la fa spogliare completamente ed in preda all'estasi da sindrome di Stendhal (o consumato da bassi istinti di pervertito pedobear di 3^ età, non lo sapremo mai ^^) le spalma su tutto, e sottolineo tutto il corpo una crema dal dubbio effetto terapeutico supplicando la sua creazione perfetta di fare con Zwei ciò che lui ha fatto per lei. Nei bagni di un locale del centro, intanto, un uomo che sta per diventare protagonista delle vicende dei due giovani killer di "Inferno" trova il cadavere di un agente dell'F.B.I ucciso a sangue freddo.

La mattina seguente Zwei si sta allenando al tiro nel deserto attorno al capannone dove vive con Ein quando la sua istruttrice ritorna dopo la notte trascorsa a casa di Scythe Master. Nel tentativo di attaccare discorso per sapere dov'è stata e cos'ha fatto la notte precedente, Zwei viene subito bloccato nelle sue intenzioni poiché ai ragazzi è stato dato l'ordine di prepararsi. Nella casa (probabilmente, non sono sicuro... NdiMu) dei McCunnen, Scythe Master e Claudia sono a colloquio col capitano Wallace, membro dei NAVY S.E.A.L che è in affari con "Inferno" per quel che riguarda il traffico d'armi: in pratica lui sottrae armi alla marina statunitense per rivenderla all'organizzazione e relative cosche associate, per un giro d'affari di svariati milioni di dollari. Ironia della sorte, è proprio Wallace ad aver trovato il cadavere dell'agente F.B.I: l'organizzazione sospetta di lui ma non glielo danno certo a vedere e - con una scusa - dopo avergli fatto perdere un po' di tempo promettono di riportarlo all'aeroporto ma in realtà la metà della gita è il capannone di Ein e Zwei dove i McCunnen e Scythe Master scoprono le carte e rivelano al NAVY di essere a conoscenza del suo giro d'affari con i terroristi, che li ha obbligati ad uccidere l'agente F.B.I e far ricadere i sospetti su di lui proprio in queste ore dove - casualmente - è sparito dalla circolazione. Con le spalle al muro, Wallace non vede via di scampo ma Scythe Master gli da la possibilità di scegliere un'arma a piacere dall'armeria del capannone e 10 minuti di tempo per nascondersi o scappare, dopodiché Zwei si metterà sulle sue tracce: se riuscirà a fuggire avrà salva la vita, altrimenti morirà.

In preda al panico Wallace scappa nell'edificio ma Zwei ha ancora parecchi dubbi sull'assassinare l'uomo, alimentati soprattutto dalla parte razionale che alberga in lui e che i rigidi metodi di Ein e relativo padrone non sono riusciti a placare del tutto. Messo letteralmente alle corde da Ein che gli prende la pistola e gliela punta alla fronte intimandolo di accettare la sua nuova vita e ringraziare per l'offerta ricevuta o avere le palle per dire "no, grazie" e ammazzarsi, Zwei prende la pistola dalle mani di lei ed entra nel capannone pronto per affrontare la sua prima missione per conto di "Inferno". Wallace non è stupido ma le conoscenze logistiche del capannone unite al costante flusso di ricordi degli insegnamenti di Ein sul pensare come un assassino permettono a Zwei di identificare facilmente la posizione del bersaglio ed arrivargli alle spalle senza essere notato: l'esitazione è però dietro l'angolo ed il ragazzo sbaglia la mira riuscendo però a disarmare il nemico: convinto di poterlo distrarre a parole, Wallace inizia a raccontargli bugie su bugie per farlo vacillare finché riesce ad estrarre la seconda pistola che tiene nascosta e ferire Zwei. A parti invertite, ora Wallace da la caccia al suo assassino riuscendo a trovarlo, disarmarlo e picchiarlo a sangue. Ein viene mandata "per ogni evenienza" all'interno mentre i membri di "Inferno" aspettano in macchina l'evolversi della vicenda: coperto di sangue ed in punto di morte, Zwei entra in "Berserk Mode" e accoltella al braccio Wallace, afferrandogli l'arma e mandandolo all'altro mondo. Con le congratulazioni di Ein.

Si chiude così, con gli occhi vitrei ed inespressivi di Zwei finalmente in grado di uccidere la presentazione della serie. Come canta la bravissima KOKIA nella OP, "Il Karma ha scelto una forma a spirale/non preoccuparti della sua vicinanza/continua sulla tua strada" e Zwei non può far altro che adeguarsi alla sequenza di eventi preparata per lui da altri che in questo momento gli sono superiori. Focalizzandoci sui personaggi, ora che l'introduzione è terminata e Zwei è più vicino all'essere la macchina da guerra voluta da Scythe Master c'è da capire dove vorrà andare a parare la serie, dato che personalmente avrei scommesso su uno Zwei altalenante per tutti i 13 episodi ed invece al 3° è già un assassino fatto e finito: conoscendo Bee-Train sono sicuro solo che d'ora in poi avremo ritmi molto lenti ed analisi ben costruite del nuovo rapporto in essere fra i due giovani assassini, che alla luce del "consiglio" di Ein sul come vivere la situazione senza impazzire o suicidarsi prende una piega decisamente interessante...

Senjou no Valkyria - Episodio 3

L'episodio in pillole: il comando militare di Gallia assegna a Welkin il compito di formare la Squadra 7, con Alicia in veste di vice-ufficiale: la prima missione sarà la riconquista di un ponte strategicamente determinante;

Highlights: tensioni e pregiudizi;

Giudizio: 8,5/10

Come previsto, l'aspetto bellico viene introdotto in maniera più concreta ma l'enfasi della narrazione continua ad essere posta sui personaggi, piuttosto che sugli eventi: la schermaglia per la riconquista del ponte è uno scontro a senso unico, con i nostri a fare la fine degli eroi senza macchia e senza paura che sbaragliano il potente esercito militare che - in quanto tale - è matematicamente composto da fessi incompetenti di tattica e difesa degli obiettivi. Anche a livello di coerenza storica e logica interna c'è qualche pecca, con l'Edelweiss che passa da "semplice" prototipo militare a mezzo che neanche i Marines dei giorni nostri possono vantare di avere ^^''. Cosa giustifica il voto? Beh, innanzitutto lo svolgersi della battaglia è comunque ben strutturato e, a parte l'Edelweiss anfibio, le rimostranze di cui sopra sono solo le note a margine di un appassionato abbastanza estremista di militaria come il sottoscritto, quindi prendetele con la dovuta suspension of desbelief ^^. E poi Welkin: contrariamente al canonico leader maschile di turno, il ragazzo mostra discrete competenze strategiche nonostante la laurea in biologia non lo qualifichi come il più adatto a condurre un attacco determinante contro una postazione nemica: tipico esempio di leader che compensa la mancanza di esperienza con l'acume.

Al quartier generale della Milizia, il Capitano Varrot sta iniziando gli assegnamenti delle nuove reclute: con grande sorpresa dei suoi compagni che scoprono solo ora il suo cognome, Welkin viene ufficialmente nominato Ufficiale in Comando della Settima Divisione, in virtù delle (limitate) esperienze di addestramento maturate fra liceo ed università e - soprattutto - in virtù del pesante cognome che lo accompagna. Il ragazzo non ha nessuna obiezione al ruolo di comando che gli è stato assegnato ma avanza la richiesta di poter utilizzare il carro armato "Edelweiss", mezzo militare di difficile utilizzo nonché cimelio di famiglia caro sia a lui che alla sorella Isara, anch'ella ammessa nella squadra. Nella stessa Divisione di Welkin viene scelta anche Alicia, il cui compito sarà quello di aiutare Welkin come ufficiale non in comando: inutile dire che la reazione della ragazza non è esattamente degna di una nobildonna, tanto che si fa riprendere dalla stessa Capitano Varrot, che la minaccia di insubordinazione ^^''.

Dopo l'assegnazione dei ruoli, Welkin ed Alicia si incontrano nei corridoi dell'edificio e la ragazza non si è ancora abituata all'idea di aver accettato con gioia l'arruolamento nella Milizia solo per finire sotto gli ordini di quel Welkin che considera né più né meno di un tipo parecchio strambo. Prima che il ragazzo possa dire una sola parola, spunta dal corridoio Faldio, ex compagno di università di Welkin ed ora anch'egli in veste di comando presso le forze militari di Gallia: l'abbraccio e la gioia di rivedersi dopo tanto tempo porta il trio ad andarsi a prendere un caffé, rievocando i bei tempi andati ed evocando discorsi più profondi, legati alle motivazioni che hanno portato entrambi ad abbandonare le rispettive materie di studio per unirsi nella causa di Gallia, in particolare Welkin spiega come le vicende di Bruhl l'abbiano portato a decidere di seguire le orme del padre eroe nazionale. Nel pomeriggio, Welkin ed Alicia hanno il primo briefing con il resto della Settima Divisione dove figurano due veterani di lungo corso: Largo e Rosie, entrambi mostrano subito diffidenza ed astio verso il nuovo comandante e soprattutto verso Isara ed i suoi marcati lineamenti Darcsen.

La prima missione affidata alla Divisione non è esattamente delle più semplici, poiché prevede di usarli come testa di ponte per la riconquista di un punto strategico per Gallia: la città di Vasel ed il relativo ponte che permette il trasferimento di uomini e mezzi sopra il grande fiume che attraversa il Paese. A seguito di una riorganizzazione interna del dispiegamento militare di Gallia dopo l'arretramento della linea di difesa ad opera dei militari imperiali, la Settima Divisione dovrà ingaggiare gli imperiali tenendogli testa fino all'arrivo del grosso dell'esercito. Se non bastassero già le gravi problematiche logistiche di come riconquistare una postazione pesantemente difesa con solo un carro armato ed una ventina di uomini, Largo e Rosie avanzano pubblicamente le loro perplessità sulle competenze di comando di Welkin e - soprattutto - sulla presenza in Divisione di un'immigrata Darcsen. Deciso a non perdere le redini della situazione, Welkin propone un patto con la squadra: se entro due giorni non riconquisteranno da soli il ponte, proporrà le sue dimissioni da ufficiale in comando e lascerà a Largo l'onore di essere il leader, qualora la sua strategia portasse alla vittoria, tutti dovranno obbedirgli senza fiatare: l'accordo viene accettato e Alicia teme sempre più seriamente di essere l'ufficiale in seconda di un tipo davvero strano ^^'''.

Al tramonto, Welkin ed Alicia osservano il paesaggio circostante durante un momento di relax in riva al fiume e la ragazza non perde occasione di far presente al suo superiore che riconquistare da soli il ponte in meno di 2 giorni è follia pura ma il nostro Luogotenente, dopo aver osservato il volo radente di una rondine, dichiara che gli basteranno meno delle 48 ore dell'accordo e dà ad Alicia l'ordine di preparare la Divisione per essere operativi alle 05:00. All'ora stabilita la truppa è pronta e con grande stupore di tutti, nella zona aleggia una fitta nebbia preventivata dal Luogotenente Gunther poiché la rondine della sera prima volava basso, segno che l'aria nelle alte sfere era bassa e - con la presenza di vapore acqueo del fiume - l'alzarsi delle nebbia era logico. Sfruttando la scarsa visibilità e le modifiche fatte da Isara all'Edelweiss, la Divisione si prepara ad attraversare il fiume con il carro armato anfibio (LOL!) e con delle barche a motore di piccole dimensioni. Il grande stupore degli imperiali, che si vedono uscire dal fiume un carro armato pronto a far fuoco da subito non gli permette di valutare la reale entità dell'attacco a sorpresa che credono portato avanti da un reggimento di Gallia e che invece è solo frutto della sagacia tattica (e della fortuna ^^) di Welkin che costringe il corposo reggimento nemico ad abbandonare il ponte e riconsegna la città in mano ai legittimi proprietari: Largo e Rosie seguiranno senza fiatare gli ordini del loro comandante ma soprattutto la donna non ha intenzione di accettare un'immigrata Darcsen nella Divisione.

Potrei continuare la disamina degli svarioni tattici imperiali che non gli hanno fatto piazzare dei cecchini sui tetti delle case in riva al fiume, o la scarsa presenza di sentinelle attorno al fiume che ha causato l'approdo praticamente indenne di Alicia e compagni sugli argini permettendo di prendere possesso della zona uccidendo facilmente le sentinelle, oppure il mancato supporto corazzato lasciato in città, rimane il fatto che la battaglia non sfrutta per realismo pur risultando divertente e ben costruita (escamotage anfibio a parte). La qualità tecnica si conferma a buoni livelli, con colorazioni e texture un po' particolari ma alle quali penso di essermi finalmente abituato: dalla preview del prossimo episodio pare che vedremo finalmente in azione Selvaria, con relativa figuraccia delle milizie di Gallia...