venerdì 10 luglio 2009

Tokyo Magnitude 8.0 - Episodio 1

L'episodio in pillole: Mirai, una ragazza alle prese con un fratellino casinista, dei genitori troppo occupati ed una vita che non le proprio a genio rimarrà coinvolta nel terremoto più sconvolgente della storia del Giappone;

Highlights: il Rainbow Bridge che crolla!!!;

Giudizio: 7,5/10

No, non sono impazzito: vedendo quel voto dopo le premesse scritte in lungo e in largo per la rete, non sarebbe un pensiero peregrino. Rimango convinto della bontà del progetto BONES e del fatto che si distinguerà nettamente dalla concorrenza - "Bakemonogatari" permettendo - solo che questo primo episodio non è ascrivibile alla categoria "OMFG! Quanto rulla questa puntata!": per avere una serie di qualità è necessario porre delle solide fondamenta al progetto ed è proprio il contenuto dei 20 minuti di puntata. Il terremoto arriva solo alla fine, senza introduzioni né preamboli tanto cari agli anime quanto irrealistici se analizzati con occhio critico: il disastro colpisce senza pietà né preavviso, devastando (ma neanche troppo, sono solo pochi secondi quelli che vediamo) Odaiba, il Rainbow Bridge e qualche palazzo... oltre al centro congressi (dove siamo andati a vedere il TAF, NdiMu voglioso che torni presto la primavera...). Il focus è tutto per Mirai e Yuuki, i due fratellini protagonisti che dovranno fare di tutto per tornare nella loro casa di Setagawa - dall'altra parte di Tokyo, per la cronaca - nel giorno del compleanno della madre.

La consegna delle pagelle alla scuola di Mirai segna il termine dell'anno scolastico e l'inizio delle tanto sospirate vacanze estive, rovinate in parte dalla cappa di caldo umido che avvolge la capitale giapponese nei mesi estivi. Complice l'insofferenza generale della ragazza verso la vita, la scuola e la famiglia il non poter più andare a scuola e distrarsi in parte dai suoi problemi non è una prospettiva così allettante ma è quello che deve sopportare, anno dopo anno. Il rientro a casa non migliora le cose poiché il fratellino Yuuki pensa solo al suo gioco sulla Playstation ed i genitori non sembrano interessarsi particolarmente di loro, se non per rimproverarli: l'ennesima discussione sul disordine regnante in salotto manda in bestia Mirai che se ne in camera seguita a ruota dal fratellino, che ha però voglia di preparare un disegno da regalare l'indomani alla madre come regalo di compleanno. Se sulle prime la sorella lo prende un po' in giro, è però costretta ad ammettere che - nel suo piccolo - ha avuto una bella idea. La mattina seguente, complice l'aver posato lo sguardo su una foto scattata ad Odaiba anni prima, Yuuki supplica la madre di portarlo ad una fiera di robot che aprirà i battenti in mattinata al centro fieristico dell'isola artificiale ma il lavoro non le permette certo di accontentarlo: toccherà a Yuuki portarcelo, nonostante non abbia la minima voglia. La visita ai vari stand porta via parte della mattinata ed anche la ragazza sembra divertirsi nel vedere (e giocare) con gli ultimi ritrovati della tecnologia ma si , quando ci si diverte il tempo passa prima e arriva l'ora di tornare a casa: dopo aver deciso di comprare un regalo per la madre - "litigando" con una ragazza in visita - Yuuki chiede alla sorella di aspettarlo mentre fa un salto in bagno e Mirai esce dall'edificio osservando lo spettacolo del Rainbow Bridge e la Tokyo Tower sullo sfondo. Prima che una violentissima scossa di terremoto arrivata dal mare frantumi edifici, grattacieli, ponte e torre.

La serie non può certo puntare tutto sul duo Mirai - Yuuki, e considerando che il terremoto è il vero protagonista, direi che questi pochi secondi nel finale di puntata sono solo l'assaggio di quello che ci aspetta da qui a fine settembre: forse non il modo migliore di iniziare una puntata ma si , BONES deve stupire. Meravigliosa la ricostruzione in CG del ponte, della torre e del centro congressi... meno le persone ^^''' Sono proprio un po' inquietanti, anche se mi rendo conto che probabilmente sono io ad essere troppo precisino. Continuo ad essere incavolato per il poco tempo lasciato al sisma: considerando che le serie del noitaminA sono sempre 2 minuti più brevi del normale, si doveva attaccare prima e glissare un po' la parte del fiore da regalare alla madre, chiaramente pensata per introdurre la ragazza motociclista nella storia (è suo il motorino che si vede capottato nel flashforward iniziale). La scelta di rendere Mirai una simil-emo insoddisfatta di vita e persone è in linea con l'immagine drammatica della serie ma personalmente avrei puntato su altri cliché...

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