Highlights: il Rainbow Bridge che crolla!!!;
Giudizio: 7,5/10
No, non sono impazzito: vedendo quel voto dopo le premesse scritte in lungo e in largo per la rete, non sarebbe un pensiero peregrino. Rimango convinto della bontà del progetto
BONES e del fatto che si distinguerà nettamente dalla concorrenza - "
Bakemonogatari" permettendo - solo che questo primo episodio non è ascrivibile alla categoria "
OMFG! Quanto rulla questa puntata!": per avere una serie di qualità è necessario porre delle solide fondamenta al progetto ed è proprio il contenuto dei 20 minuti di puntata. Il terremoto arriva solo alla fine, senza
introduzioni né preamboli tanto cari agli anime quanto
irrealistici se analizzati con occhio critico: il disastro colpisce senza pietà né preavviso, devastando (ma neanche troppo, sono solo pochi secondi quelli che vediamo)
Odaiba, il
Rainbow Bridge e qualche palazzo... oltre al centro congressi (dove siamo andati a vedere il
TAF,
NdiMu voglioso che torni presto la primavera...). Il focus è tutto per Mirai e
Yuuki, i due fratellini
protagonisti che dovranno fare di tutto per tornare nella loro casa di
Setagawa - dall'altra parte di Tokyo, per la cronaca - nel giorno del compleanno della madre.

La consegna delle pagelle alla scuola di Mirai segna il termine dell'anno scolastico e l'inizio delle tanto sospirate vacanze estive, rovinate in parte dalla cappa di caldo umido che avvolge la capitale giapponese nei mesi estivi. Complice l'
insofferenza generale della ragazza verso la vita, la scuola e la famiglia il non poter più andare a scuola e distrarsi in parte dai suoi problemi non è una prospettiva così allettante ma è quello che deve sopportare, anno dopo anno. Il rientro a casa non migliora le cose poiché il fratellino
Yuuki pensa solo al suo gioco sulla
Playstation ed i genitori non sembrano
interessarsi particolarmente di loro, se non per
rimproverarli: l'ennesima discussione sul disordine regnante in salotto manda in bestia Mirai che se ne
và in camera seguita a ruota dal fratellino, che ha però voglia di preparare un disegno da regalare l'indomani alla madre come regalo di compleanno. Se sulle prime la sorella lo prende un po' in giro, è però costretta ad ammettere che - nel suo piccolo - ha avuto una bella idea. La mattina seguente, complice l'aver posato lo sguardo su una foto scattata ad
Odaiba anni prima,
Yuuki supplica la madre di portarlo ad una fiera di robot che aprirà i battenti in mattinata al centro fieristico dell'isola artificiale ma il lavoro non le permette certo di
accontentarlo: toccherà a
Yuuki portarcelo, nonostante non abbia la minima voglia. La visita ai vari stand porta via parte della mattinata ed anche la ragazza sembra divertirsi nel vedere (e giocare) con gli ultimi ritrovati della tecnologia ma si
sà, quando ci si diverte il tempo passa prima e arriva l'ora di tornare a casa: dopo aver deciso di comprare un regalo per la madre - "litigando" con una ragazza in visita -
Yuuki chiede alla sorella di aspettarlo mentre fa un salto in bagno e Mirai esce dall'edificio osservando lo spettacolo del
Rainbow Bridge e la Tokyo
Tower sullo sfondo. Prima che una
violentissima scossa di terremoto arrivata dal mare frantumi edifici, grattacieli, ponte e torre.

La serie non può certo puntare tutto sul duo Mirai -
Yuuki, e
considerando che il terremoto è il vero
protagonista, direi che questi pochi secondi nel finale di puntata sono solo l'assaggio di quello che ci aspetta da qui a fine settembre: forse non il modo migliore di iniziare una puntata ma si
sà,
BONES deve stupire.
Meravigliosa la
ricostruzione in
CG del ponte, della torre e del centro congressi... meno le persone ^^''' Sono proprio un po' inquietanti, anche se mi rendo conto che
probabilmente sono io ad essere troppo precisino. Continuo ad essere
incavolato per il poco tempo lasciato al sisma:
considerando che le serie del
noitaminA sono sempre 2 minuti più brevi del normale, si doveva attaccare prima e glissare un po' la parte del fiore da regalare alla madre, chiaramente pensata per introdurre la ragazza
motociclista nella storia (è suo il motorino che si vede capottato nel
flashforward iniziale). La scelta di rendere Mirai una
simil-
emo insoddisfatta di vita e persone è in linea con l'immagine drammatica della serie ma
personalmente avrei puntato su altri
cliché...
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