martedì 14 luglio 2009

Tears to Tiara - Episodio 15

L'episodio in pillole: Arawn e gli altri si avvicinano alle postazioni imperiali ma vengono assaliti da un gruppo di non-morti in una radura al limitare del confine della foresta: toccherà al Re Demone sbrogliare la matassa;

Highlights: la "morte" di Arawn;

Giudizio: 8/10

Ebbene si, per pochi... pochissimi minuti abbiamo avuto la netta impressione che Arawn fosse davvero morto e (quasi) sepolto. Invece, come già Bee Train e "Phantom" prima di loro, uccidere uno dei personaggi principali non è una scelta semplice e non tutti hanno il fegato per farlo: e dire che un plot twist di questa portata sarebbe esattamente ciò di cui la serie ha bisogno per rilanciarsi ad altissimi livelli. Un'occasione sprecata, peccato... e dire che c'erano tutti presupposti: perché diavolo hanno sentito il bisogno di rivelarci subito la verità? Almeno una settimana di attesa o presunta tale... Nota di colore: che cavolo di spie ha Gaius?!? Rapporti aggiornati e dettagliati praticamente "live" dalla foresta!

Dopo aver avuto l'ennesima visione molto ravvicinata avente come protagonista la piccola ragazzina, stavolta riguardante la partenza di Arawn ed i consigli per vivere al meglio proteggendo Pwyll, Riannon decide di uscire a prendere una boccata d'aria e trova proprio Arawn seduto, meditabondo, su di una panchina. Le preoccupazioni sembrano essere troppe anche per lui e arriva al punto di riconsegnarle la sciarpa rossa simbolo del potere della tribù dei Gael: il gesto coglie di sorpresa Riannon che però non ha intenzione di lasciarlo fare e rifiuta la riconsegna e rilancia, dichiarando di voler rimanere al suo fianco per il tempo che sarà concesso ad entrambi. Il giorno seguente i nostri, accompagnati da un buon numero di soldati, escono dal castello in missione punitiva per stanare le forze imperiali radunatesi in zona ma sono costretti ad attraversare un oscuro tratto di foresta nel quale Llyr e Rusty subiscono un attacco magico che affligge solo gli elfi. Capendo di essere arrivati ad un punto morto i nostri provano a tornare indietro ma la strada si blocca e dalla radura escono dei non-morti che subito tentano di attaccarli: vedendo che sono tutti ex-membri dei Gael, Arthur & Co. non riescono ad attaccare e tocca Octavia attaccare per spronare tutti a difendersi mentre Ogam propone ad Arawn di lasciargli usare la sua magia del fuoco... peccato che il Re Demone abbia già un piano d'azione che prevede l'evocazione di "Candid", una magia angelica che elimina all'istante la minaccia e lo lascia a terra praticamente privo di forze.

Shockati ed increduli per quanto appena compiuto da Arawn, Ogam spiega che la magia era pregna del puro potere bianco che solo gli Angeli possono usare: come "effetto collatarale" al di là della stanchezza c'è che il vestito di Arawn è diventato anch'esso bianco e la visione del Re Demone in questa tenuta fa riemergere nella memoria di Arthur un ricordo relativo alla morte del padre: la persona che lo uccise si chiamava anch'egli Arawn e sfidò Arthur ad ucciderlo per vendetta una volta che avrebbe raggiunto l'età per combattere. Accecato dall'odio e dal desiderio di mantenere la promessa fatta tanti anni addietro, Arthur entra in "Berserk Mode" e urla insulti e proclami di vendetta a colui il quale fino a pochi momenti prima aveva protetto: nemmeno l'intervento di Riannon a protezione del suo signore basta a fermare l'ira di Arthur che lo trafigge senza pietà. Ritornato in sé di fronte al corpo di Arawn e alla sorella svenuta, il ragazzo riceve i complimenti del Re Demone che si congratula per essere andato fino in fondo.

Gestito male, l'abbiamo detto, ma è innegabile che la puntata abbia fornito interessanti risvolti per la trama, che ora ha raggiunto livelli quasi interessanti... nonostante continui ad essere convinto dell'innocenza di Arawn, che secondo me non ha ucciso Pwyll ed è ora solamente vittima dei giochi di potere del misterioso mago al soldo di Gaius che abbiamo visto manipolare a distanza gli zombie-Gael. Rimane il fatto che Arawn non nega il suo coinvolgimento e si congratula addirittura col suo Primo Guerriero per la forza di volontà dimostrata: certo che qualcuno avrebbe potuto fermarlo vedendo che che stava per compiere un gesto sconsiderato, anche se rimango convinto che non abbia agito di sua completa iniziativa.

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