mercoledì 1 luglio 2009

Tears to Tiara - Episodio 13

L'episodio in pillole: preoccupati di come si possa organizzare una ribellione in massa contro l'Impero ed i suoi soprusi, i nostri capiscono di doversi alleare con altre tribù ed agire tutti assieme: i primi da conoscere saranno i "Brigantes", con i quali Arthur e Riannon sembrano condividere molto più degli altri...;

Highlights: il senso di Arthur per l'onore;

Giudizio: 7,5/10

Un altra puntata a mio avviso sottotono rispetto a quello che potrebbe offrire la serie, tanto nell'aspetto narrativo quanto in quello tecnico: dopo l'episodio di settimana scorsa per ricordarci il ruolo di Taelsin, ecco che il prode menestrello prende posizione nella storia come portavoce della tribù dei "Brigantes", che guardacaso sembrano essere imparentati con i discendenti del re elfo Pwyll, vale a dire Riannon e Arthur. Le coincidenze e le "sconcertanti rivelazioni" tipiche della trama dei vari J-RPG non mancano nemmeno in questa serie, eppure la loro natura palesemente forzata ed anche immotivata - per certi versi - fa prendere alla trama pieghe che potremmo definire più grottesche che interessanti: se non fosse già di per sé ridicola la tardiva presa di posizione sulla necessità di trovare alleati nella guerra contro l'Impero, l'improvvisa consapevolezza del legame esistente fra i Gael ed i Brigantes sarebbe proprio da definire come "caduta di stile" dei registi.

Felici di avere nuovamente con loro l'amica Riannon, tutte le altri componenti del "gruppo mogli svampite" del Re Demone decreta la volontà di non voler rischiare di fare la stessa fine della sorella di Arthur e vogliono prendere parte alla riunione sul come evitare che un simile evento possa ripetersi: la guerra contro l'Impero non può essere abbandonata a sé stessa e tutti devono collaborare per fornire idee interessanti per le prossime mosse del Gael. Con una genialata degna del suo Q.I inversamente proporzionale alla coppa del seno, Morgan ha l'idea della vita: trovare alleati (wow, un genio!, NdiMu). Più facile a dirsi che a farsi? Ma neanche per idea, ci pensa Ogam a sbrogliare la matassa: raccontando dell'esilio e della caduta di Pwyll dal trono, il mago narra che i discendenti del sovrano si divisero nei Gael ed un'altra tribù che si trasferì nelle foreste per cercare riparo e conforto celati dalle fronde degli alberi che avrebbero dovuto, nelle loro intenzioni, renderli lentamente invisibili e dimentichi al resto del mondo: guardacaso, questa tribù abita a poche ore di marcia dal castello di Avalon e così Arawn ed Arthur decidono di andare ad incontrarli l'indomani mattina. Nella notte, Riannon sta nuovamente chiedendo consiglio alla sua stella portafortuna, Akaboshi-sama, alla quale anche Arawn alza gli occhi in segno di rispetto: nel tentativo di tranquillizzare la sua moglie preferita, il Re Demone spiega che tutti hanno delle debolezze e delle paure... ma soprattutto che sia assolutamente normale averle e che nemmeno lui si sottrae a questa legge della vita. Ricordando alla ragazza che l'indomani sarà necessaria una bella levataccia, si congeda consigliandole di coricarsi al più presto in vista della marcia che li attende.

La mattina seguente il gruppo parte all'alba e quando non è neanche metà mattina è già nella zona di foresta dove si suppone risiedano i "Brigantes": raggiunta una radura fiocamente illuminata dalla luce solare che faticosamente buca il tetto di fronde dell'area, i nostri si fermano notando che nelle ombre più profonde degli alberi si nascondono arcieri e soldati pronti ad intervenire alla vista di un comando solo a loro conosciuto: fiutando aria di guai, Arthur si prepara a combattere ma Arawn ha capito che non è il caso e si presenta alla foresta e - implicitamente - ai propri abitanti ai quali chiede di far avanzare il loro leader per poter parlare in tutta onestà a quattr'occhi. Dopo pochi secondi si odono dei passi provenire dalla foresta e mentre Riannon riconosce nella sagoma ombrosa dell'uomo il menestrello che conobbero settimane addietro e che le fece compagnia pochi giorni fà durante il "soggiorno" da Gaius, il ragazzo si è già nuovamente presentato ad Arawn e gli altri, che ovviamente riconoscono in lui il buon menestrello Taelsin. Dopo avergli spiegato il desiderio di unire le loro forze nella lotta contro l'Impero, i ragazzi rimangono stupiti nel vedere che i "Brigantes" non sembrano avere intenzione alcuna di collaborare alla rivolta e Taelsin spiega che la guerra non è quello che cercano: Arawn incalza chiedendo di riportare al loro leader che se non vogliono combattere per paura, in quel caso è decisamente auspicabile un incontro fra le parti... che non sarà possibile perché il leader della tribù è morto e non c'è stato un successore. Arrivati ad un punto morto della trattativa, Arawn offre la classica risoluzione del conflitto tramite duello, proponendo Taelsin VS. Arthur e in caso di vittoria del Primo Guerriero ci sarà l'alleanza, in caso di vittoria del menestrello i "Brigantes" potranno reclamare la testa del Re Demone: il patto viene siglato ma Arthur non vuole combattere contro un uomo infortunato al braccio (la freccia rimediata la scorsa puntata, NdiMu) e chiede tempo per riflettere nella foresta. Tornato dopo un periodo di riflessione e ora determinato a combattere, il nostro si getta nella mischia ma non sembra avere la baldanza di sempre: intuendo che qualcosa non va, Arawn vede il suo miglior soldato facilmente sconfitto in pochi fendenti e, in ginocchio, chiede di essere eliminato con onore salvo far capire anche a Taelsin che qualcosa non và... e quel qualcosa è il suo braccio, che si è rotto volontariamente per combattere alla pari. Colpiti nel profondo dalla nobiltà del ragazzo, tutti i "Brigantes" si stringono attorno a lui accettando la proposta di alleanza.

Rompersi un braccio prima di un duello di spada solo per simbiosi verso il nemico è dannatamente stupido. Rompersi il braccio senza assicurarsi che la ferita del nemico sia vera e sanguinante è la cosa più deficiente che un guerriero possa fare: congratulazioni ad Arthur che porta a casa il titolo "somaro del mese", edizione luglio 2009. Condanniamo in toto il combattimento fra il menestrello e Arthur? Se lo facessimo, dovremmo dare voto 3 alla puntata, dato che questa relativamente piccola scaramuccia fra i due salva la puntata (e noi) da un'improvvisa ondata di sonno: oltre questo, non succede nulla e poter lollare di fronte alle discutibili scelte tattiche di Arthur o alla "lungimiranza" (LOL!) di Taelsin che si accorge della menomazione alla spalla solo quando stà per decpitarlo non ha davvero prezzo ^^. Leggerezza degli sviluppatori? No, è solo la conferma che le donne della serie ed Arthur erano al bar quando Dio distribuì i geni... il risultato è imbarazzante ^^'' Chi trae sicuro beneficio dall'alleanza è Taelsin, che sembra essere particolarmente attratto dagli elfi (maschi e femmine che siano, e ciò è oltremodo inquietante) e poter entrare e uscire liberamente da Avalon e relativi abitanti dalle orecchie a punta è un'occasione che non poteva lasciarsi sfuggire. Con buona pace di Epona...

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