sabato 11 luglio 2009

Shangri - La - Episodio 14

L'episodio in pillole: all'interno di Atlas, le squadre guidate da Kuniko si disperdono per i vari piani e ognuna viene ingaggiata dagli ologrammi prodotti dal sistema di difesa della città: raggiunto il Palazzo della Dieta che fu della vecchia Tokyo, Kuniko scopre una triste verità...;

Highlights: la nonna di Kuniko;

Giudizio: 9/10

E queste sono le puntate che non ti aspetti, quello che ti mandano a terra come solo i grandi del ring sanno fare: senza pietà, con una sequenza di montante e gancio che non lascia scampo: ti aspetti una puntata frenetica, piena di azione e sparatorie per cercare di avanzare piano dopo piano verso la parte che conta e invece ti trovi un ambientazione metamorfica, alienata e fredda come il metallo che ricopre ogni sua superficie. Il bello è che tutta questa azione sfocia in una rivelazione che mette tutto quanto visto finora sotto un'altra luce: finalmente tutto assume un senso, molti aspetti che finora credevamo secondari o addirittura inutili prendono il loro posto nel puzzle della trama e la scoperta (ATTENZIONE AGLI SPOILER, NON CONTINUATE SE NON AVETE VISTO LA PUNTATA!!!) che la nonna di Kuniko è stata la prima amministratrice delelgata del Progetto Atlas è la trovata più folle che i ragazzi di GONZO potessero orchestrare. L'anziana signora aveva ancora molto da dire, questo era evidente, ma arrivare a renderlà così importante... no, non l'avrei mai immaginato! Il modellino che i 3 otaku di Akiba regalarono a Kuniko assume anch'esso una nuova valenza: non celebrava il suo essere idol o ragazza immagine, ma il ruolo di leader del partito... con la stessa vitalità e voglia di combattere che arde ora nell'animo di Kuniko. Dedicheranno anche lei una figure limitata? ^^ Resta da capire, e questo sarà forse l'ultima grande rivelazione della serie, perché la nonna di Kuniko abbia rinunciato ai privilegi di Atlas scendendo a "Duomo"... portando con sé la nipote ma non la figlia (vi ricordate che vive ancora nella città, vero?): anche il motivo per cui Kuniko sia Digma-II è ora evidente e la questione delle daghe và anche lei ad incastrarsi con il resto della trama.

La situazione ad Atlas è incandescente: Kuniko e Momoko sono rimaste assieme mentre il grosso delle truppe di Metal Age è diviso in 3 gruppi, uno con Takehiko e altri due con altri soldati scelti. Dall'esterno della struttura Kuniko non può comunicare con i suoi uomini ma una volta all'interno le comunicazioni radio sono nuovamente operative e la ragazza può parlare con tutti, felice di sentire che la maggior parte di loro sta bene nonostante tutti si trovino sotto il fuoco nemico... senza sapere la loro esatta posizione! Il gruppo di Takehiko sembra essere su un'isola tropicale mentre gli altri vedono giungla ovunque. La situazione è evidentemente strana ma non c'è tempo per ragionare con troppa calma perché le raffiche dei soldati di Atlas rischiano di uccidere tutti in breve tempo e Kuniko, messa alle strette e spaventata per il destino che toccherà ai suoi uomini inizia a correre a perdifiato verso nemmeno lei sà dove, per cercare di dare una mano: seguita da Momoko, le due si trovano ben presto... nel deserto egiziano all'ombra delle piramidi! Cercando di capire che succede Kuniko nota che la sabbia sulla quale sta camminando è in realtà cemento e tutto quello che appare davanti ai loro occhi è in realtà solo un ologramma per celare la vera identità della città: la spiegazione fornta via radio ai suoi uomini non viene recepita e l'unico ordine che Kuniko riesce a dare - dall'ologramma di Shinjuku - è di trovarsi al Palazzo della Dieta. L'unico che ha capito è Takehiko, ma ordina a tutti di raggiungere il Municipio...

Ryouko e il suo gruppo non stanno certo ad osservare gli intrusi che penetrano in città e iniziano a disporre un perimetro difensivo che veda schierato anche il Maggiore Kusanagi, totalmente all'oscuro di quale sia la minaccia che deve fronteggiare. Nelle sue stanze private, la donna ed il suo boy toy, Shion, commentano l'evolversi della battaglia con il ragazzo incalzato dalle domande della sua padrona sul perché dell'esistenza di Atlas: raccontando la storia del Giappone dopo che quello che passò agli annali come il Secondo Grande Terremoto del Kanto, il ragazzo ci illustra la situazione socio politica di quegli anni e la grave instabilità in cui versava il Paese, dimenticato dalla comunità internazionale e salvato solo dal grande intervento finanziario di un banchiere di New York - tale Sergei Tarsian - che mise a disposizione 500 milioni di dollari per ricostruire Tokyo come una grandissima struttura in altezza circondata dalla foresta, lasciata crescere per tenere a bada l'innalzamento della temperatura nel resto del mondo. Ryouko, forse stufa di sentirsi raccontare sempre la stessa storia sulle gesta dello zio (!!!) Tarsian, urla a Shion che l'unica vera ragione per cui Atlas è stata costruita è per permetterle di usarla come giocattolo personale ai suoi ordini ^^'' Avvisata da Soichiro che lo zio la aspetta, Ryouko abbandona la stanza lasciando Shion in ginocchio... Nel mentre, nella stanza di Karin, Zhang e Klaris stanno litigando sulle libertà da lasciare a MEDUSA: decisamente restrittivo il cinese, allarmato dalla consapevolezza di sé che stà lentamente acquisendo il computer e molto più permissiva Klaris che non vede nulla al di là dell'aumentare del proprio conto in banca: per ora anche Karin non vede motivi per frenare il suo serpentello informatico, e le rimostranze di Zhang cadono malamente nel dimenticatoio.

Il colloquio fra Tarsian e la nipote ha come oggetto la gestione dell'invasione nemica e la scacchiera sulla quale stanno combattendo è in realtà la metafora dei grnadi scontri che si stanno vivendo ai piani bassi: Momoko e Kuniko stanno avanzando in un labirinto di lamiere, ostacolate da cingolati e sistemi di difesa che finiscono malamente distrutti dalla furia dela leader di Metal Age, al cui boomerang proprio non possono resistere. Arrivate a Tokyo Eki (quindi nella zona di Marunouchi), le ragazze scoprono di aver clamorosamente mancato il Palazzo della Dieta e decidono di tornare indietro ma una cannonata le divide e Momoko finisce in un ologramma della giungla e Kuniko... da Kunihito! L'ingresso in scena del Maggiore sembra aprire a scenari meno violenti e più votati al dialogo ma non è propriamente così perché nonostanti i dubbi che albergano nelle profondità del suo animo, il Maggiore ha dei concreti obblighi di fedeltà verso l'esercito che non può (e forse non vuole) mettere in discussione nonostante le logiche motivazioni poste in essere da Kuniko: separati da un muro di lamiera alzato (forse) da Tarsian muovendo un pezzo degli scacchi, la battaglia finale fra i due Digma non è ancora pronta per essere combattuta. La battaglia nell'area olografica è lungi dal terminare e gli uomini di Kuniko devono ra fronteggiare la minaccia del gas velenoso lanciato da Atlas per fermarli: mentre loro muoiono uno dopo l'altro, la ragazza raggiunge finalmente la Dieta e nella stanza principale ascolta la voce della giovane Nagiko Hojo... sua nonna, che assieme a Tarsian fondò Atlas per rilanciare il Giappone e l'economia carbonifera allora neonata! Lo shock è indescrivibile.

In altri lidi mi è stato chiesto come sia possibile dare valutazioni come quelle che settimanalmente conferisco a questa serie, giudicate troppo alte per quello che è in realtà. Beh, la spiegazione è molto semplice: è vero, questa serie ha dei difetti e delle mancanze tecniche che la penalizzano non le permetterebbero di competere con altri titoli, ma per come la vedo io è meglio premiare una serie imperfetta che cerca di proporre qualcosa di nuovo e non convenzionale piuttosto che elogiare chi ci regala uno show perfetto ma che sà di già visto e puzza di preconfezionato lontano un miglio. "Shangri-La" è un progetto ambizioso, creativo e che ha voglia di osare: non diventerà certo un classico, ma è altrettanto vero che non merita le critiche che riceve solo perché figlio di uno studio che ha ormai l'acqua alla gola. Proprio per questo, forse, meriterebbe un po' più di rispetto.

Nessun commento: