sabato 3 gennaio 2009

Ga Rei Zero (recensione)

Terminata anche la più sorprendente serie di fine anno, non posso che mettermi alla tastiera con grande voglia di scrivere una recensione che possa contribuire ancora di più alla diffusione su larga scala di questo gioiellino action/thriller. Le premesse non erano esattamente esaltanti, se andate a rivedervi le mie "prime impressioni" non erano molto positive ma c'era un misunderstanding di fondo: tutti credevamo ci saremmo trovati di fronte alla versione animata del manga, cosa non esattamente degna di festa in piazza del paese... E qui arriva la genialata: evidentemente consapevoli dei limiti del manga, AIC Spirits ha ben pensato di cestinare il copione originale creando un prequel ex-novo che facesse luce sull'ambiguo passato delle protagoniste. Il risultato? Beh, innanzitutto un primo episodio decisamente epico. Poi, continuate a leggere... ^^

Inizio scoppiettante. E' probabilmente questo il punto di forza che sostiene tutto l'arco narrativo dei 12 episodi: la suspence e la tensione narrativa che si crea con il primo ma soprattutto con il secondo episodio (in particolare la parte finale) contribuisce in maniera determinante a far aumentare la voglia dello spettatore di conoscere, capire e valutare le azioni dei protagonisti (quelli veri, non quelli della prima puntata che vengono mandati al macero prima ancora di entrare nel vivo della storia) di modo da comprendere le motivazioni che si celano dietro ai terribili eventi che stanno avendo luogo nei primi - in realtà conclusivi - episodi. Si perché come da miglior tradizione di cinematografia americana, i meravigliosi primi 2 episodi sono in realtà l'anticamera dell'epilogo della storia, come si è reso immediatamente conto chi (come me), correndo avidamente con lo sguardo alla ricerca di ogni singolo fotogramma che potesse chiarire cosa fosse successo alla fine del secondo episodio, si trova di fronte ad un episodio totalmente incoerente. In realtà è solo che la storia inizia dal 3° episodio ^^.

Forse che, quindi, la storia sta in piedi solo per uno sterile desiderio di rivelazione? Oh no, assolutamente! Il rischio di collassare la trama sotto il peso dell'inizio c'era (ed era abbastanza concreto, ci voleva poco sparare flashback in sequenza) ma i ragazzi in cabina di regia dimostrano subito di avere le idee ben chiare, per quanto semplici fossero, e di non voler sprecare nessuno di 12 episodi a disposizione: ogni puntata ha una sua ragion d'essere e la solidità narrativa generale contribuisce a far crescere i personaggi e ad aumentarne il peso narrativo nell'economia generale dell'opera, scongiurando il rischio di una semplice caccia al mostro collettiva ma puntando i riflettori soprattutto (ed era più che doveroso) sul rapporto Yomi/Kagura, che nasce per caso, cresce per necessità, si compatta per volontà di entrambe ma si disintegra sotto il peso delle verità nascoste: questa è una serie che non vuole sconvolgere con della "semplice" azione spettacolare, ma desidera far riflettere lo spettatore sull'importanza - e la fragilità - dei rapporti umani, che non sono mai l'idilliaco quadro che ci mostrano molti anime ma nascondono dietro ogni angolo insidie e tensioni che possono far saltare anche l'amicizia più sincera.

Troppo perfetto? No, anche in questa serie ci sono delle leggere sbavature. Innanzitutto, alcuni membri del cast con cui non nasce la simbiosi che dovrebbe esistere con i protagonisti, e mi riferisco in particolare alla Kagura dei primi episodi, troppo asettica per risultare amabile dalla stragrande maggioranza del pubblico: fortunatamente la parte di crescita scorre bene e il supporto di un personaggio da subito carismatico come Yomi riesce a far salire le quotazioni della "sorellina" portandola ad essere semplicemente superlativa nel drammatico e struggente finale di serie. L'altra parziale delusione, che però non ha fisicamente tempo narrativo per riprendersi è Mei, che parte come incognita e finisce senza troppi problemi serva del Male: benché determinante alla discesa negli abissi della perdizione di Yomi con una battaglia magnificamente realizzata, rimane la sensazione abbastanza netta che si poteva e doveva fare qualcosina in più con lei. Ciononostante, la narrazione non ha mai momenti morti e la serie porta a casa il risultato pieno, soddisfando pienamente le premesse con cui si è posta all'attenzione del pubblico. Viste certe delusioni (totali o parziali) che spesso si vedono, direi che è un valore aggiunto non da poco.

VOTO: 89/100

NARRAZIONE: 9/10

PERSONAGGI: 8/10

PRODUZIONE: 9/10

AMBIENTAZIONE: 9/10

MOMENTO MIGLIORE: i momenti "yuri" delle sorelline ^^

MOMENTO PEGGIORE: nel flashforward finale, la caduta scenica di Noriyuki...

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