domenica 31 maggio 2009

Sengoku BASARA - Episodio 8

L'episodio in pillole: Koujurou sfida i 3 demoni della morte nello spiazzo del tempio ai piedi della montagna dove sorge la residenza di Matsunaga Hisahide mentre Yukimura e Sasuke raggiungono la zona portando con sé la sacra armatura di Shingen;

Highlights: ninja bombaroli... Matsunaga come Bin Laden! ^^';

Giudizio: 8/10

Che la fantasia non facesse difetto ai ragazzi di Production I.G era cosa abbastanza nota: dopo la rivisitazione di Honda Tadakatsu con un'armatura degna del miglior Gundam, ecco serviti i ninja al servizio di Matsunaga armati di enormi bombe sulla schiena pronte a far esplodere i nemici del loro signore... poco importa se dovranno sacrificarsi anch'essi. Come avevo preventivato la scorsa settimana, il daimyo dei feudi occidentali non è esattamente un mostro di potenza e l'esaltante battaglia dei suoi 3 shinigami prima e dei ninja poi non è fonte di particolari problemi per i nostri protagonisti, che liquidano la pratica rimanendo abbondantemente nei 24 minuti dell'episodio. Interessante il nuovo rapporto di alleanza/amicizia che nasce fra il dokuganryu e Shingen contemporaneamente alla nuova, solida alleanza che sembra legare il duo Yukimura/Sasuke a Koujurou: la sua battaglia per liberare i sottoposti li ha veramente impressionati...

Raggiunto lo spiazzo del tempo e resosi conto che il proprio avversario sono in realtà 3, Koujurou non si lascia intimorire e risponde colpo su colpo agli strani attacchi dei nemici che si dividono e riuniscono all'occorrenza per rendergli impossibile la preparazione di una strategia. I due grossi vasi posti all'interno dell'area di combattimento iniziano ad emanare uno strano gas viola che rende l'aria difficile da respirare ma, soprattutto, annebbia la vista ed indebolisce i sensi del guerriero di Masamune il quale si trova costretto a dover semplicemente parare gli attacchi senza avere possibilità di contromosse. Sfruttando un momento di pausa in cui i 3 avversari lo irridono e lo invitano a riflettere sugli ultimi istanti prima della morte, Koujurou nota che tutti e 3 portano una maschera antigas (nel 1500?!?! LOL! NdiMu) che gli permette di attaccare come se si trovassero in una situazione normale: scansandosi pochi istanti prima di essere trafitto dal primo shinigami alla carica, Koujurou lo immobilizza per la schiena e gli taglia la maschera facendogli respirare il gas velenoso che lo manda K.O. Intimoriti per la scoperta del loro trucco, anche gli altri due attaccano contemporaneamente ma vengono a loro volta fermati e, recisa la maschera, crollano al tappeto privi di sensi. Risalita la scalinata che dal tempio porta alla residenza (in rovina) di Matsunaga, il daimyo e Koujurou si trovano per la prima volta faccia a faccia.

Sorpreso di vederlo arrivare intero dopo lo scontro con i suoi guerrieri più forti, Matsunaga và in estasi nel vedere che il braccio destro del dokuganryu ha portato veramente con sé le Sei Spade di Masamune che ora giacciono lì, a pochi passi dall'essere prese e messe in un posto d'onore nella sua collezione. La richiesta di liberazione era però soggetta alla consegna del tesoro di Takeda, la sacra armatura fonte di benessere che però l'uomo non ha portato con sé e senza la quale il rilascio degli ostaggi vivi non è possibile. Koujurou sta per intimargli di prendere le spade e non fare troppe storie quando sulla scena irrompe Yukimura a cavallo portando con sé una scatola contenente proprio il secondo tesoro richiesto dal Signore di Yamato: Koujurou è sorpreso nel vedere che il primo generale di Shingen sia riuscito a convincere il suo signore a mettere in palio un tesoro di così alto valore ma la furia rossa di Kai lo rassicura dicendogli che andrà tutto bene. Mentre Hisahide assapora la conquista di questi due tesori, Yukimura cerca di farlo parlare per distrarlo dal fatto che Sasuke si sta infiltrando fra le rovine alle sue spalle per liberare gli uomini di Masamune e colpirlo alle spalle mettendo fine a questa caccia del gatto col topo ma Hisahide, che non è certo un sprovveduto, ha già percepito con la coda dell'occhio i furtivi movimenti del ninja di Takeda e siccome aveva preventivato una mossa di questo tipo ha fatto minare tutta la zona, che allo schiocco delle dita inizia ad esplodere permettendogli di avanzare fra le macerie e recuperare i tesori.

Poco prima dell'esplosione della cima della montagna, alla residenza di Shingen, la tigre di Kai ed il dokuganryu parlano per la prima volta a quattr'occhi della guerra, di Nobunaga e della critica situazione del Paese da troppi anni in guerra per avere un leader che fatica ad emergere nel puzzle di generali in lotta per la supremazia. Shingen, più realista del neo alleato, lo invita a passare tranquillamente i momenti di riposo che gli restano prima che la realtà della guerra lo costringa ad indossare nuovamente i paramenti blu e rigettarsi nella mischia... anche perché l'alleanza anti-Nobunaga è formata e solida ma senza le Spade né l'armatura diventa impossibile dare un aiuto concreto quindi, per ora, tocca aspettare che i loro pupilli facciano la cosa giusta e riportino a casa i tesori. Sulla montagna devastata dalle esplosioni a catena Hisahide recupera i tesori e si appresta ad uccidere i soldati di Masamune quando Koujurou, ripresosi dall'inferno scatenato dal daimyo, lo invita a duellare seriamente ed assicurarsi di aver sconfitto il nemico prima di cantare vittoria: Hisahide chiama a sé un esercito di ninja bombaroli che si lanciano sui nemici sperando di attirarli in qualche esplosione ma le abilità magiche di Yukimura spazzano letteralmente il campo da ogni sorta di pericolo e permettono a Koujurou e Hisahide di fronteggiarsi una volta per tutte. Dopo aver fatto appello a tutte le sue ultime energie, Koujurou lancia l'attacco finale al nemico che si schianta contro la statua gigante del Buddha e muore ricordando loro che lo scontro finale con Nobunaga sarà la loro tomba. Dopo aver liberato i compagni catturati, i nostri fanno ritorno verso la residenza di Shingen.

Dopo un trittico di puntate "all action", una pausa riflessiva (ma non troppo) sugli ideali che muovono gli Shogun della Sengoku Jidai e i retroscena delle inaspettate alleanze contro la minaccia comune: Nobunaga, che al termine della puntata vediamo per pochi secondi bere saké dal solito teschio ed ordinare alla moglie Noihime di marciare verso Kai per eliminare una volta per tutte Shingen mentre Akechi è già quasi arrivato da Kenshin e Kasuga, pronto a portare le loro teste al suo padrone: con Masamune ancora convalescente e Koujurou/Yukimura in marcia di ritorno dall'Ovest, il Re Demone sembra aver trovato il momento migliore per infliggere il danno massimo ai suoi nemici.

Kemono no Sou Ja Erin - Episodio 20

L'episodio in pillole: Erin inizia lo studio pratico della vita degli Ouju di Kazarumu e continua ad essere tormentata che gli animali della riserva non siano felici: dopo un incidente (ed una tragedia) sfiorata, Esaru porta la ragazza a conoscere un cucciolo molto particolare...;

Highlights: la solita, sorprendente perspicacia di Erin;

Giudizio: 8/10

OK, confesso che l'arco narrativo di Kazarumu è palloso. Erin ne trarrà senza dubbio grandi insegnamenti, Esaru sarà un'ottima insegnante così gli altri docenti del corso sembrano ormai averla presa in simpatia per la sua curiosità e per la pertinenza delle sempre tante domande pronta a proporre ma la storia con John era molto più interessante, intensa... oserei dire viva rispetto a questa esperienza a scuola non riesco a non definire piatta e... si, noiosa. Ecco, l'ho detto. D'altra parte l'obiettività è il mio credo e non posso non vederne l'utilità formativa: Tomura è già pronto a cedere il testimone di miglior studente dell'accademia (anche se probabilmente non se ne è ancora reso conto ^^) ed Erin, con la sua pazienza e voglia di trovare il pelo nell'uovo sta iniziando a sorprendere anche Esaru con le sue teorie sull'Acqua Speciale e l'analisi delle feci. Quando farà mangiare il piccolo Ouju ferito, l'ammirazione di tutti sarà per lei... e probabilmente arriverà anche un po' di invidia...

La puntata si apre con Yuuyan ed un compagno di classe che cercano Erin in biblioteca dove la ragazza sta leggendo un testo sulla vita selvatica degli Ouju: dopo averla salutata ed averle ricordato che oggi tocca a lei collaborare alle stalle per far uscire gli animali e pulire gli alloggi/cambiare la paglia. Sulle prime Erin non ascolta neanche le parole della compagna di camera poiché è ancora concentrata sul testo ma subito fa mente locale e ricorda che anche Esaru si era raccomandata di non fare tardi: dopo aver ringraziato gli amici per averla fatta ricordare, la ragazza raggiunge di corsa le stalle dove i ragazzi stanno preparando le gabbie di separazione fra loro e gli animali di modo che essi possano uscire all'aperto nei prati mentre loro studiano pulendo e sistemando sotto la guida del professore. Osservando l'enorme animale uscire a testa bassa dalla sua "casa", Erin non riesce a non provare l'ennesima fitta al cuore vedendo i maestosi animali che tanto ama così tristi e senza voglia di vivere, apatici nel loro ciondolare lento e monotono: mentre il professore spiega ai ragazzi che possono lavorare tranquilli poiché c'è sempre il fischietto pronto all'uso in caso di emergenza, Erin ripensa alle parole della madre il giorno che gettò lo stesso fischietto per i Touda nel fuoco mentre i suoi compagni di classe, decisamente più estroversi, si tirano addosso... cose che sarebbe meglio non tirarsi addosso ^^''

Nei campi, gli Ouju pascolano tranquilli mentre i ragazzi alle mura sistemano e studiano il comportamento degli animali quando all'improvviso arriva trafelato Tomura-sempai che informa tutti dell'imminente arrivo di un temporale violento che sarà certamente accompagnato da tuoni e fulmini che spaventeranno gli Ouju: c'è poco tempo, e bisogna riportare nelle stalle gli Ouju! Mentre i ragazzi si organizzano per agire in fretta con gli animali Tomura corre alle stalle per informare tutti di accelerare le operazioni di stesura della paglia nuova ma, con grande sorpresa, scopre che Erin ha già impartito gli ordini ai compagni ed il lavoro è praticamente finito. Mentre Tomura dà una mano con gli ultimi ritocchi sembra che gli Ouju siano tutti rientrati ma da una torre di osservazione arriva l'allarme che una Bestia Sacra è impazzita - probabilmente per un tuono - e sta correndo alla stalla passando davanti a dove Moku e fratello stanno ritirando il bucato! I due vedono l'animale inferocito correre verso di loro e scappano alle stalle dove tutti sono pietrificati al pensiero che possa ripetersi l'incidente di 13 anni prima raccontato dal professore in cui morì un giovane studente: armato di fischietto, Tomura corre incontro ai due fratelli e fischia appena in tempo per mandare l'animale al tappeto e permettere ai fratelli di salvarsi: sotto la pioggia assieme all'animale svenuto, Erin immagina l'acqua che cola dalle palpebre dell'animale come lacrime di tristezza per la sua condizione di cattività.

Archiviata la questione Ouju al pascolo, Esaru porta all'attenzione di Tomura un altro problema: un piccolo Ouju ferito portato lì per essere curato e rimandato a Palazzo Imperiale poiché è un regalo per Shin Ou. L'animale è totalmente apatico e nonostante la ferita non sia nulla di grave non vuole farsi avvicinare da umani per farsi curare, non vuole mangiare niente e rifiuta l'Acqua Speciale: insomma, una bella gatta da pelare. Esaru, che ha ricevuto note assolutamente positive su Erin da parte di tutti, decide di sottoporle la questione del piccolo Ouju, dopo aver affrontato con lei il tema della pietà che prova per gli animali... tema che aveva velatamente affrontato con Tomura sotto la pioggia ma che aveva ben presto lasciato cadere. La ragazza spiega che gli Ouju che vivono lì non sono come quelli che lei ha visto, selvaggi, alcuni anni addietro e siccome si era innamorata di quel tipo di maestosità vederli ora rinchiusi in gabbia tristi la fa sentire impotente più che utile alla loro salute. Dopo essere andate da Tomura, al lavoro sul perché il piccolo Ouju non abbia fame, Erin riconosce immediatamente l'odore dell'Acqua Speciale e ricorda le parole della madre riguardo questa particolare bevanda che da un lato aiutava i Touda a crescere ma dall'altro gli faceva anche un po' male alla salute: questo, unito al fatto che le feci presentavano tracce di sostanza estranee autorizza Erin ad avanzare dubbi sul trattamento del piccolo animale dal quale la stessa Esaru la porta in visita dato che deve curargli la ferita. Appena entrate in gabbia la donna è costretta ad usare il fischietto per sedare l'animale che si era immediatamente alterato e può operare sul taglio consegnando il fischietto ad Erin ed avvertendola di fischiare immediatamente qualora l'operazione richiedesse più tempo rispetto alla sonnolenza forzata imposta alla bestia. Al temine del trattamento, Erin chiede ed ottiene il permesso di prendersi cura del piccolo promettendo che riuscirà a farlo mangiare e rimetterlo in salute.

E' evidente che ci sia qualcosa che non và a Kazarumu: gli Ouju depressi sono lì da vedere ed anche Esaru sembra saperlo anche se probabilmente non può ammetterlo. Molti indizi portano all'Acqua Speciale ed a qualcosa nel cibo anche se ora è presto per puntare il dito e trovare colpevoli: Erin pensa come sempre prima agli animali ed ora il suo compito è salvare il cucciolo ferito dalla freccia diretta a Shin Ou il giorno delle celebrazioni per il compleanno, data dalla quale non abbiamo saputo più nulla riguardo al povero Iaru, caduto ferito per far scudo alla Regina. Chissà come reagirebbe Erin se sapesse che il suo misterioso suonatore d'arpa è legato all'animale che sta curando...

venerdì 29 maggio 2009

Tears to Tiara - Episodio 8

L'episodio in pillole: i senatori dell'Impero delegano a Lydia ed al suo esercito la missione di conquista di Avalon, anche se Gaius non sembra volersene rimanere in disparte a guardare: Arthur & Co. porteranno avanti una strenua difesa delle loro nuove terre che costerà al Primo Guerriero un'importante lezione...;

Highlights: finalmente una puntata senza rori lagnose!;

Giudizio: 8,5/10

Episodio nettamente diviso in due, con una prima parte noiosa, prevedibile e con una sequenza che grida vendetta al cielo (e le orecchie sanguinano copiosamente >_<) seguita da una seconda parte iniziata in maniera decisamente prevedibile ma con un finale interessante che apre parecchi spunti per l'evolversi della trama, Eh si, la trama... che finalmente dà un corposo calcio nelle regali terga delle mogli/amanti/concubine di Arawn e si propone come vero catalizzatore dell'interesse verso la serie che aveva fatto della deriva harem comedy il cavallo di battaglia delle prime puntate ma che, già dallo scorso episodio sembra voler tornare a prendersi sul serio: solo un piccolo appunto sui soldati di Lydia praticamente invincibili... va bene dare una lezione ad Arthur, ma resistere ad una cascata di tronchi d'albero è decisamente troppo ^^'.

Ritornato alla capitale imperiale dopo l'excursus sull'isola di Erin, Gaius si reca in visita presso il Senato dove riporta lo stato della situazione riguardante i ribelli di Gael e gli anziani riuniti a consiglio gli chiedono di dare una sua opinione sull'operato di Dwrc riguardo al risveglio del Re Demone ma il condottiero si limita a chiedere l'autorizzazione al dispiegamento immediato di altre unità militari per contrastare la ribellione. Sotto pressione ed indecisi sul da farsi, i senatori chiedono tempo e Gaius non può far altro che andarsene in attesa di una risposta possibilmente affermativa. Gli anziani continuano ad interrogarsi su come il popolo potrebbe giudicare le loro azioni... se potessero dare l'idea di essere manipolati dallo stesso Gaius ed affidano quindi a Deera Toru, spia ed assassino al loro servizio, la missione di trovare ed uccidere Arawn. Nel corridoio che porta all'uscita del palazzo Gaius incrocia la leader della fazione Rublum - le Forze Imperiali di Pubblica Sicurezza (la Gestapo di "Tears to Tiara" ^^) - che lo saluta con falsa reverenza, consapevole che sarà lei che prenderà in consegna gli ordini che furono di Gaius: lui la prende a sua volta in giro scherzando col colore rosso che caratterizza Rublum, il colore del sangue delle vittime ma la ragazza lo corregge spiegandogli che non è la sete di sangue che muove le loro battaglie ma il rosso simbolo del fuoco della giustizia che brucia tutti coloro che non sottostanno alle regole ed alleanze elargite con tanta magnanimità ai non-imperiali.

Ancora ignari del fatto che una nave carica di soldati sta veleggiando verso le coste di Avalon, Arthur e tutti gli uomini di Gael stanno comunque lavorando duramente per rafforzare le difese, preparare armi, armature ed essere pronti a qualsiasi evenienza. Proprio il duro lavoro di tutti loro viene interrotto da Riannon e le altre ragazze che portano loro il pranzo ed un momento di pausa, con il benestare di Arthur che ordina la pausa per tutti consapevole che è da mattina presto che spaccano legna e pietroni per lavorare i materiali e farne attrezzi utili. Al termine della pausa e dopo aver rimesso tutti al lavoro con l'ordine di fortificare gli insediamenti nella foresta alla luce dei recenti scontri con gli imperiali, Arawn torna verso le stanze private del castello ma sotto un ponticello trova, sedute su una panchina, Limwris ed Ermin dolcemente addormentate. La più grande delle due è la prima a svegliarsi sentendo qualcuno vicino a lei e si scusa profondamente per non essere ancora tornata ai suoi compiti ma Arawn la rassicura e le dice di lasciar riposare anche Ermin poiché il grosso del lavoro lo stanno facendo gli uomini e non c'è bisogno che tutti si ammazzino di lavoro: notando un libro fra le braccia della piccola Ermin addormentata, Arawn lo prende in mano e scopre che è un racconto illustrato (malissimo ^^') di pugno della giovane elfa che racconta il mito del Re Demone che risorge per guidare alla luce il suo popolo combattendo e sconfiggendo molti nemici sul calare della sera Morgan, di vedetta sopra una rupe che da sul mare scorge una nave battente bandiera rossa dirigersi verso l'isola: corsa ad avvertire Arthur che subito gira la notizia ad Arawn ed Ogam, il quale identifica nello stendardo rosso il vessillo di Rublum.

Dopo essere sbarcati a riva, essersi allineati ed aver iniziato la loro marcia verso il castello, i soldati di Rublum capitanati dalla giovane Lydia sono costretti a passare per la foresta che circonda e protegge la struttura reale... foresta nella quale tutti i nostri sono acquattati pronti aspettare il momento giusto per cogliere il nemico di sorpresa. I passi pesanti, lenti e regolari della marcia dei Rublum viene ben presto avvertita da Arthur & Co. che aspettano solo di sentire suonare le trappole piazzate fra le fronde per attaccare ma Lydia, non certo l'ultima arrivata, ferma il plotone prima di toccare la linea che muove i sonagli poiché s'è accorta dello scherzetto preparatole: dopo aver agitato di proposito la corda e messo in funzione gli allarmi Arthur sta per lanciare l'ordine di attacco ma Arawn fiuta qualcosa di strano e blocca il suo Primo Guerriero invitandolo ad andare con lui a parlare con gli invasori. Sorpresa di trovarsi di fronte al suo obiettivo ed alla sua fedele guardia del corpo, Lydia estrae la spada presentandosi e snocciolando nome e grado: in nome della stabilità dell'Impero è stata mandata lì con i suoi soldati per eliminare il popolo di Gael che, comandato dall'urlo di Arthur che segnala la carica a testa bassa, si lancia verso l'invasore. Arawn ha capito che c'è qualcosa di strano ma ormai sono tutti lanciati verso la linea nemica che risponde subito lanciando una bordata di lance, centrando praticamente ogni bersaglio prefissato: in preda all'adrenalina da combattimento, Arthur ingaggia duello con molti avversari che però si dimostrano subito degli ossi durissimi per tutti loro. Lyrl, Riannon, Morgan... nessuno riesce ad eliminare un solo soldato cremisi e anche quando dalla collina piovono tronchi d'albero la situazione volge a favore di Gael poiché questi corazzieri bloccano la valanga di legno con disarmante facilità. Vedendo ferito un caro amico, Arthur ordina la ritirata al castello ed Ogam alza una barriera magica per impedire al nemico di avanzare. Al castello Arthur si assume le responsabilità del fallimento e di tutti i morti e feriti della battaglia rinunciando al titolo di Primo Guerriero, cosa che manda in bestia Arawn che gli tira un cazzotto mandandolo al tappeto: dopo avergliene urlate contro di tutti i colori, il Re Demone lo invita a rialzarsi e lavare le proprie colpe col sangue dei nemici, non certo con il suo... magari ascoltando il piccolo Rusty, che sembra avere un'idea. All'accampamento imperiale Octavia scopre un cadavere smembrato in una cassa ma prima di poter dare l'allarme viene tramortita da un gruppo di soldati vestiti da guardie...

Bella puntata, ricca di spunti interessanti e con un po' di politica che finalmente emerge e mette un po' di sale sulle code (metaforiche ^^) dei militari/regnanti della serie. Il Senato sembra avere pieni poteri di decisione anche su autorità indiscusse come Gaius ma poi si affida contemporaneamente alle spie abbigliate da ninja ed alle Forze di Sicurezza che arrivano in pompa magna dimostrando immediatamente la loro forza. Forza che aiuta Arthur a rimanere coi piedi per terra visto che ultimamente aveva vinto praticamente ogni scontro propostogli dal destino, cosa che lo aveva evidentemente messo in una condizione mentale stile "God Mode" in cui era ormai convinto di poter battere chiunque sulla faccia della terra: no ciccio, c'è sempre chi è pronto a farti il mazzo a paiolo e stavolta te ne sei reso conto sulla pelle dei tuoi guerrieri! Le donne dimostrano una certa utilità oltre al fattore harem e ciò mi tranquillizza per il futuro della serie, anche se pare scontato che quei pittoreschi cappelli non se li leveranno neanche a piangere in aramaico antico...

Higashi no Eden - Episodio 8

L'episodio in pillole: dopo aver spiegato ai compagni come siano veramente andate le cose la sera della mancata cena con Saki, Ohsugi inizia ad indagare su Akira tramite "Eden" scoprendo degli interessanti risvolti sulle sue identità; contemporaneamente Akira, Saki e Micchon vanno a Kyoto per incontrare un certo "Pantsu", ex membro di "Higashi no Eden";

Highlights: "Pantsu"... un nome, un programma! ^^;

Giudizio: 10/10

Chi credeva che lo scorso episodio fosse l'inizio di un'ascesa senza limiti verso vette di narrazione visionaria pompata a ritmi esagerati e costellata di continui ed imprevedibili colpi di scena può mettersi l'anima in pace e non temere per l'incolumità delle proprie coronarie: questo ottavo episodio è particolarmente tranquillo di suo, chi ha ancora vive in mente le scene forti del precedente potrebbe valutarlo ancora più "soporifero" (termine da leggere nell'accezione il più positiva possibile) di quanto non sia in realtà. L'inizio è a metà strada fra il visionario e l'onirico con un Akira in estasi di fronte all'ascensione di Diana versione angelo/demone che tiene prigioniero un "Johnny" del tutto simile alle creature viste nel quarto episodio: oltre al fatto che ancora non sappiamo cosa rappresentino questi esseri biancastri e vagamente scheletrici, mi perplime il fatto che la scena sia un vero e proprio incubo che Akira vive nonostante fosse sul punto di fare sesso con la "Cacciatrice di Johnny"... E poi, com'è che lui la sogna con le ali se al momento dell'illusione era ancora in coma post-svenimento? Bah, l'inquadratura sul Noblesse Phone che mostra la chiamata di XI ad Akira lascia intendere che la sensuale assassina possa tornare presto alla ribalta... con grande approvazione mia e di tutti i lettori maschi ^^.

Dopo aver vissuto un incubo particolarmente realistico in cui vede Diana fuggire in volo dalla camera dell'"Insomnia" mentre rompe l'osso del collo di un "Johnny", Akira si sveglia urlando per lo spavento e trova seduta su una sedia al fianco del letto Saki, che lo rassicura sul fatto che era solo un brutto sogno e che ora è tutto finito e c'è lì lei a fargli compagnia. La ragazza lo informa che anche Ohsugi sta bene e che non era lui la vittima prescelta dalla Shiratori, mentendo sul fatto che non abbia visto nessuno sulla strada per arrivare nella camera d'albergo. Alla sede di "Higashi no Eden", lo stesso Ohsugi è tornato dai compagni del club arrabbiandosi per il fatto che abbiano anche solo potuto vagamente immaginare che l'uomo che postava aiuto dalla message board potesse essere lui, ma la vista della sua borsa con l'inconfondibile pendente li aveva involontariamente tratti in inganno: deciso a portare la discussione su Akira e la sua stranezza, Ohsugi racconta che la sera della famosa cena lui perse la borsa preda dei postumi della sbornia ed ipotizza che qualcuno possa esserne entrato in possesso prima che la "Cacciatrice di Johnny" lo trovasse oppure che sia stata proprio lei a recuperarla e portarla con sé all'"Insomnia". Vedendo che il gruppo ha ancora interesse nel passato di Akira e nella sua relazione con Saki, Hirasawa informa l'amico che loro continueranno i rapporti col misterioso ragazzo ed Ohsugi, punto nell'orgoglio, saluta tutti lasciandoli ai loro interessi di basso livello. Uscendo dall'edificio, il verginello vede Akira e Saki assieme e, colto da un attacco di rabbia, cerca di scoprire qualcosa di più sul "nemico" tramite il programma "Eden" che però, incredibile!, non ha informazioni su di lui: sempre più incazzato, Ohsugi mette la foto sul sito di "Eden" chiedendo aiuto per l'identificazione.

Arrivato nell'ufficio di "Higashi no Eden" Akira guarda immediatamente la nota spese di Diana scoprendo che ha pagato un sacco di soldi per ripulire la stanza d'albergo dove si è consumata la grande fuga e per evitare che la polizia indagasse troppo approfonditamente sulla scena di un crimine reso pubblico ma non troppo, visto che giornali e quotidiani d'informazione online non hanno dato troppa rilevanza agli incidenti della notte, come Micchon fa notare a tutti. Hirasawa vorrebbe parlare proprio dell'accaduto ma Akira sa come prendere in mano le redini delle conversazioni e sposta l'attenzione sugli affari, tirando fuori letteralmente un asso dalla tasca: il Noblesse Phone del povero Kondou, che potrebbe contenere informazioni preziose sul "Numero IX" pre-mind erasing ma che risulta bloccato dal dispositivo che rileva le impronte digitali. Tutti guardano a Micchon, che però si trincera dietro un eloquente "un telefonino non è mica un PC" che metterebbe in stallo tutte le ricerche del gruppo se Saki non si ricordasse di un certo Itazu, meglio noto come "Pantsu" (LOL!!!), che potrebbe riuscire nell'operazione. Il ragazzo vive a Kyoto e da due anni non esce di casa, rinunciando anche all'università nonostante fosse un piccolo genio, particolare che manda in sollucchero Akira il quale decide di volerlo incontrare ad ogni costo: Saki e Micchon saranno le sue due vallette nelle 3 ore di viaggio in Shinkansen dalla capitale. Ohsugi, nel frattempo, impazzisce di fronte al fatto che la foto di Akira messa in rete sta portando milioni di commenti... in cui ognuno riconosce il ragazzo con un nome diverso!

Sullo Shinkansen Saki e Micchon parlano ad Akira di Itazu e di come, un bel giorno, decise di non uscire più di casa accampando la scusa di aver perso i suoi pantaloni preferiti a causa di un'improvvisa raffica di vento che glieli aveva fatti sparire quando erano stesi ad asciugare. Al di là di questo curioso aneddoto, Itazu è responsabile tanto quanto Micchon della buona riuscita del progetto "Eden" ed è ora coinvolto nella creazione di un programma... o meglio, di un qualcosa ancora non ben definito noto come "Society Computer" che è in grado di prevedere con precisione matematica i movimenti delle persone nello spazio ed i rapporti fra soggetti nel tempo. Akira è interessato al racconto ma Micchon si assopisce nella comodità del suo sedile e saluta i due ragazzi, chiedendogli di svegliarla una volta raggiunta Kyoto. Arrivati in città e raggiunta la casa del ragazzo, i 3 si interrogano su chi di loro dovrebbe azzardarsi a chiamarlo ma prima di decidere vengono "scoperti" da Itazu che li sta spiando da un buco nella porta attraverso il quale riconosce Micchon e Saki, alle quali passa una banconota per degli acquisti spiegando però chiaramente che non le farà entrare ^^'' Rimasto solo con Akira che gli chiede come trascorra il suo tempo, Itazu spiega che ultimamente fra la storia dei NEET, di "Careless Monday" e l'"incidente" del Primo Ministro che dice cose senza senso alla Dieta c'è molto da lavorare. Sempre più incuriosito dai discorsi della voce che si nasconde dietro la porta, Akira sonda il suo interesse verso i Seleção e quando gli rivela di essere uno dei 12 mostrandogli il Noblesse Phone ha ormai catturato la sua attenzione, riuscendo dove tutti avevano finora fallito. Ohsugi intanto sta continuando ad investigare su Akira arrivando all'area del centro commerciale dove vive e nel quale trova qualcosa che lo spinge a chiamare Hirasawa dicendogli di non mandare Saki da sola con quel ragazzo: troppo tardi...

Qualcuno prenda quel cavolo di Noblesse Phone e dica a Juiz di usare un TIR per tirare sotto Ohsugi: non lo sopporto più, è troppo scemo! Essere ancora vergine a venti e passa anni probabilmente gli annebbia il cervello e lo fa ragionare come un adolescente in preda a crisi ormonali ma questo atteggiamento idiota di voler cercare informazioni a tutti i costi per screditare Akira agli occhi della sua bella che non se lo fila manco per niente è veramente odioso: farà avanzare la storia, non lo metto in dubbio, perché i NEET che sono nel Dubai stanno rispondendo alla richiesta di informazioni postata su "Eden" ma questo continuo ruolo di "bastone fra le ruote" fra Akira e Saki, ripeto, non mi va giù... anche perché è due episodi che il povero Akira corre in giro per Tokyo cercando di salvarlo! In Juiz we trust ^^. Ovviamente ciò non basta a screditare l'ennesimo episodio perfetto sotto il profilo tecnico (ormai non stupisce più) e sotto quello narrativo, che non ha nessun buco né calo di tensione nonostante un ritmo decisamente più sostenibile rispetto al climax di settimana scorsa: i misteri continuano ad infittirsi, i NEET tornano (velatamente) in scena ed il paradiso viene ancora una volta nominato - permettendomi di riproporre la teoria di parallelismo con la Bibbia e più in generale col Cristianesimo. Ora è tutto in mano a "Pantsu" ed al suo "Computer Society" che diventerà a breve fulcro di tanti intrecci...

giovedì 28 maggio 2009

Shangri-La - Episodio 8

L'episodio in pillole: parzialmente aiutata dal destino, in larga parte grazie alle compagne di prigione e con un pizzico di inventiva di Momoko, Kuniko e Tomoka riescono ad orchestrare una spettacolare fuga di prigione mentre Mikuni esce per la prima volta da Atlas e Ryoko si conferma una spietata dittatrice;

Highlights: l'ordine senza appello di Ryoko;

Giudizio: 8/10

Episodio singolare, questo ottavo di "Shangri - La": visionario e per certi aspetti originale soprattutto per chi ama il concetto di SciFi nel senso più stretto del termine, quello legato alla scienza che và oltre i limiti diventando - per l'appunto - fantastica. I più appassionati di chimica e fisica fra voi avranno di che discutere riguardo alla trovata con cui le ragazze della prigione creano il gas per che servirà a Kuniko per fuggire, così come c'è da discutere su come Kuniko abbia potuto organizzare un piano tanto perfetto nonostante un così alto numero di variabili: va bene essere la leader del Metal-Age e va bene avere strani poteri di influenza sul mercato del carbone ma prevedere pure le grandinate propedeutiche alla sistemazioni di teloni nei buchi... Bah, avevamo già detto che nel bene e nel male questa è la serie più ambigua della stagione, inutile pensare troppo ai dettagli e concentrarsi sull'insieme che rimane comunque interessante, specie considerando che la prossima puntata Miko e Momoko si vedranno per la prima volta dopo la partenza per Atlas...

I lavori per lo scavo del tunnel da "Duomo" alla prigione portato avanti dai ragazzi di Takehiko subiscono una brusca accelerazione dopo che, al termine della giornata lavorativa, il telegiornale di Atlas TV annuncia che Kuniko è stata condannata a morte per ordine diretto del governo giapponese deciso a dare un duro colpo a Metal-Age ed alle sue politiche anarchiche. Momoko e la nonna di Kuniko non sono per nulla turbate dalla notizia della condanna e continuano a parlottare su cosa portare da mangiare alla ragazza in prigione, come se la notizia non le turbasse affatto. Ritornato dai suoi, Takehiko ordina a tutti di riprendere immediatamente in mano picconi e martelli e darci dentro tutta notte senza sosta per accelerare i tempi sulla tabella di marcia. Alla prigione, Ryoko spiega a Soichiro e Shion che l'annuncio non è affatto un bluff e che la ragazza morirà davvero di lì a pochi a giorni: lontano dalle scene, il più turbato di tutti è il Maggiore Kusanagi che non riesce a capire perché stia piangendo per la condanna a morte di una sua nemica... per di più una che gli ha fatto fare una pessima figura coi suoi superiori. Chiusa nella sua stanza davanti ai PC, Karin non riesce a decidersi se essere felice o rattristarsi per la condanna a morte di Kuniko ma i suoi pensieri vanno presto a MEDUSA ed il suo lungo sonno, apparentemente lungi dal termine: i suoi pensieri sono interrotti da una mail della madre che la informa di averle trovato un ragazzo che la possa rendere felice e riempirle la solitudine che accompagna i suoi anni ma la ragazza và in bestia e, dopo aver abbracciato il piccolo Pudding, afferma di non essere affatto sola.

In prigione, Kuniko riceve l'inaspettata visita di Momoko con la quale scambia due battute in allegria (incredibile ma vero ^^) sulla propria imminente esecuzione. La transessuale gira la questione chiedendo a Kuniko come si sentirebbe se fossero a parti invertite e la ragazza risponde che probabilmente non avrebbe la forza di continuare la sua vita di tutti i giorni: contrariata, Momoko la rimprovera dicendole che quella è una risposta egoista e che se lei fosse veramente condannata a morte dovrebbe continuare a vivere per il bene di tutti gli altri abitanti di "Duomo" che hanno dannatamente bisogno di una figura carismatica. Incapace di rispondere e presa di contropiede, Kuniko si limita ad annuire e la sua amica, ora nuovamente affabile, le consegna un sacchetto di regalini portati da tante persone in città che vogliono dimostrarle il loro affetto e la loro vicinanza in questo momento. Rientrata in cella Kuniko trova un vestito elegante ma non assolutamente adatto a lei portato da indossare il giorno dell'esecuzione, una vaschetta di cetrioli (la verdura preferita di Kuniko ^^'') ed un rossetto da indossare sempre il giorno dell'esecuzione ma la sorpresa più grande arriva dallo spioncino della porta blindata che si apre e mostra alla nostra prigioniera l'amica Tomoko, arrivata fin lì "prendendosi cura delle guardie" per salutarla ed invitarla a non arrendersi.

Nei campi di lavoro nella foresta, Rena ed alcune amiche riescono a convincere le guardie a lasciarle andare a raccogliere alcuni fiori da far bollire per fare il thé: una volta raggiunto lo spiazzo aperto nella giungla, le ragazze posizionano una teiera riempita di succo d'arancio su un masso dietro al quale posizionano degli specchi coi quali riflettere la luce del sole e far bollire il liquido, che trasformando si in gas andrà a riempire delle bottiglie... Nell'armeria, un'altra ragazza usa dei metodi non esattamente ortodossi per ottenere da una guardia un candelotto esplosivo anch'esso parte integrante del piano preparato per la grande fuga, assieme ad una matassa di filo rosso che Rena trova in mezzo al cortile poco prima che l'allarme-grandinata risuoni per la struttura costringendo tutti a rientrare in fretta. Il termine del "bombardamento" lascia come al solito evidenti tracce nel terreno che Ryoko ordina di sistemare immediatamente poiché lo spiazzo dovrà essere perfetto per l'indomani, giorno dell'esecuzione. Portata nello spiazzo tirato a nuovo per l'evento, Kuniko si prepara davanti al gruppo di fucilieri che la uccideranno davanti a tutte le ragazze del carcere riunite per l'evento ma quando i soldati sono pronti a fare fuoco Kuniko estrae il suo rossetto che in realtà nasconde dei cavi sottilissimi e letali con i quali taglia le armi dei soldati creando la confusione necessaria per far esplodere il candelotto che rilascia idrogeno e gonfia una mongolfiera amatoriale costruita coi panni del corso di cucito del carcere ai quali Kuniko e Tomoka si aggrappano per fuggire, salutate da tutte le amiche alle quali Kuniko promette di tornare per liberarle.

Il volo del pallone non sembra poter durare fino a "Duomo" e notando un'autostrada non battuta circondata dalla fitta vegetazione, Kuniko salta dalla corda della mongolfiera e atterra sotto le piante, seguita da una spaventatissima Tomoka che le atterra fra le braccia. Dopo averle spiegato come abbia fatto ad elaborare un piano del genere e quanto siano state importanti lei e le altre per la buona riuscita dello stesso, Kuniko conduce l'amica fuori dalla foresta nell'autostrada dove trova ad attenderla... Momoko! (con una nuova capigliatura ^^'). Felice di vederla lì per lei, Kuniko le corre incontro e le si getta al collo al settimo cielo pronta a tornare a casa ma un'improvvisa strana sensazione la ferma: Kuniko non lo sa ma al carcere, Ryoko ha dato ordine di uccidere tutte le ragazze prigioniere e Soichiro non può far altro che girarlo ai soldati in cortile, che eseguono puntualmente. Prima di tornare a "Duomo", un'eclissi di sole totale rende buia la giornata che fino a pochi istanti prima era radiosa ed una nenia proveniente dalla strada vicina attira l'attenzione delle 3 ragazze che sono al cospetto di Mikuni e delle sue ancelle (fra cui Miko) che stanno scortando la loro "divinità" per la prima volta fuori da Atlas.

Miko che ritrova Momoko, Momoko di fronte alla figlia dopo non si sà quanti anni: la nona puntata farà faville! ^^ Anche se la crudeltà di Ryoko e la freddezza con cui dà l'ordine di sterminare le amiche di Kuniko rimane il momento di crudeltà più gratuita del 2009, preceduto forse solo dal discutibile metodo di uccisione degli uomini perpetrato da Diana in "Higashi no Eden"… la fine della puntata è un vero shock: proprio quando si cominciava a credere che Atlas si poteva ostacolare e sconfiggere, che anche un singolo passo contro la dittatura poteva diventare decisivo, ecco che un semplice e rapido ordine tronca le speranze e le vite di decine di ragazze. Non mi sento - purtroppo - di classificarlo come morte nobile perché, è brutto dirlo, ma sono state proprio Rena e le altre sull'onda dell'entusiasmo ad "incitare" le guardie a sparare e Ryoko si è "semplicemente" limitata ad eseguire le loro volontà. Si lo sò, sono un fottutissimo bastardo a scrivere queste cose ma è solo la pura verità dalla quale non si può fuggire: sono tutte morte per niente. Il modo con cui tutte hanno collaborato alla fuga dimostra quanto sia vivo e volenteroso il movimento di ribellione al regime di Atlas ma anche quanto sia lunga e cosparsa di sangue la strada per la libertà.

Senjou no Valkyria - Episodio 8

L'episodio in pillole: dopo un veloce vis à vis con Selvaria e Maximilian, i due Imperiali abbandonano il tempio Valkyrur prima che un enorme fortezza-carro armato inizi a cannoneggiarla per raderla al suolo: Alicia e Faldio si salvano nelle rovine della stessa stanza mentre Welkin li aiuterà ad uscire dirigendoli dall'esterno;

Highlights: il racconto di Faldio su Welkin;

Giudizio: 8/10

Un episodio di scarsa rilevanza narrativa, utile solamente per approfondire alcuni aspetti del carattere di Welkin che oscura totalmente Faldio e le sue scoperte sui Valkyrur: dopo l'accento posto la scorsa settimana sull rune del tempio e la loro interpretazione avrei giurato che il leader del Primo Plotone avrebbe dominato la scena e invece si limita ad un ruolo da gregario. Ogni episodio che passa Welkin legittima il suo ruolo di leader del Settimo: forte, maturo, riflessivo ma anche pronto all'azione e mai lento di riflessi... ecco le caratteristiche di un comandante degno di guidare i suoi uomini al fronte. Che poi pensi alle lucertole subito dopo aver salvato Alicia e Faldio... è un dettaglio ^^'.

Faccia a faccia come li avevamo lasciati settimana scorsa, i nostri Miliziani ed il duo imperiale sostengono i rispettivi sguardi senza timore. Faldio riconosce immediatamente nella bellissima ragazza dai capelli grigi la temutissima Selvaria, meglio nota come Strega Azzurra, e Alicia non ci mette molto a capire che se lei è Selvaria l'uomo in alta uniforme che sta al suo fianco non è nient'altri che l'Imperatore Maximilian! Dopo aver estratto la pistola ed aver ordinato la resa agli invasori, Maximilian concede alla giovane ex-panettiera il fatto che il Tempio ed il deserto circostante non facciano (ancora) parte dei possedimenti imperiali ma le ricorda che la zona non fa parte neanche della giurisdizione di Gallia: il deserto appartiene ai Valkyrur, e l'unico presente che possa reclamare qualsivoglia diritto è solo Selvaria. Punta sul vivo ma troppo orgogliosa per arrendersi alle parole del bel regnante, Alicia insiste nell'ordinare la resa incondizionata al nemico e arriva addirittura a sparare in direzione della procace Valkyrur che ha così l'occasione di dare prova delle sue abilità: riuscendo a distinguere nettamente la traiettoria del proiettile, Selvaria estrae la spada che porta al fianco e recide di netto la pallottola diretta alla sua testa lasciando di stucco tutti e 3. Paralizzati dalle abilità della ragazza, i nostri non si capacitano subito della fuga degli Imperiali poiché Maximilian ha chiamato le unità "di supporto"... vale a dire un'immensa fortezza armata mobile che inizia a bombardare la cupola del Tempio facendolo collassare con al suo interno Alicia, Faldio e Welkin! Dall'alto di una rupe, Isara e Lamar vedono distintamente l'enorme fortezza imperiale ed il crollo del Tempio.

Dopo l'assestamento delle macerie ed il passaggio di qualche ora, Alicia riprende conoscenza e nel buio della stanza crollata non vede nulla, probabilmente annebbiata anche a livello mentale: dopo alcuni attimi di smarrimento la ragazza ricorda subito l'accaduto ed inizia a chiamare a gran voce i nomi dei suoi amici sperando di ottenere risposta, ma senza successo. Dopo aver constatato di essere miracolosamente illesa, la ragazza inizia a cercare lì attorno e poco distante da dove giaceva svenuta trova Faldio, svenuto sotto un cumulo di macerie. dopo averle rimosse ed aver spostato Faldio, il Luogotenente riprende conoscenza e capisce di essere leggermente ferito ad un gamba, portando Alicia a medicarlo alla meno peggio con una benda. Dopo aver sistemato la piccola emorragia ed essersi seduti in una zona tranquilla della grotta miracolosamente formatasi dall'equilibrio delle macerie crollate dopo il bombardamento, i due iniziano a chiacchierare spassosamente, fiduciosi che presto o tardi il buon Welkin troverà un modo per tirarli fuori di lì: la situazione di forzata convivenza "costringe" Faldio a raccontare ad Alicia alcuni aneddoti del passato universitario suo e dell'amico, in particolare la storia di una bellissima ragazza corteggiata da praticamente ogni maschio dell'edificio. Senza sorprese, l'unico che riuscì a fare breccia nel suo cuore fu proprio Welkin che però mandò tutto all'aria con una frase decisamente infelice... e conseguente ceffone ^^'. Mentre i due "prigionieri" se la ridono, Lamar ed Isara raggiungono le rovine iniziando a chiamare a gran voce Welkin e gli altri senza ottenere risposta: poco lontano da dove stavano cercando, i due trovano Welkin sotto una roccia... qualche graffio ma niente di più. Decisi a trovare e salvare gli amici prima del calar del sole, i 3 si mettono alla ricerca di eventuali aperture nelle macerie dove Alicia e Faldio si possano essere sistemati.

Il calar del sole ed imminente arrivo della notte viene percepito anche dalla grotta dei ragazzi, dove Alicia inizia a starnutire per il freddo in arrivo. Seduti ad aspettare i soccorsi, i nostri si rendono conto che una voce si sta avvicinando da fuori... ed è proprio Welkin che sta chiamando il loro nome! Dopo aver risposto alle urla dei ragazzi all'esterno con altrettante urla, entrambi i gruppi iniziano a rimuovere le macerie di fronte alla provenienza delle urla ma le rocce sono troppo grosse e pesanti: l'aiuto arriverà da un gruppo di lucertole, il cui arrivo suggerisce a Welkin la presenza di un'uscita abbastanza grande con l'esterno. Dopo aver spiegato a Faldio ed Alicia cosa cercare, anche Welkin, Isara e Lamar si spostano in zona finché un riflesso attira la loro attenzione: è Ragnite che sta riflettendo gli ultimi bagliori del tramonto... indice che lì si trova il pertugio a lungo cercato: spingendo e spostando, il masso separatore finalmente cade ed i ragazzi sono liberi di uscire e riabbracciare i loro amici mentre Faldio ricorda come lui e Welkin siano poi andati al matrimonio della bellissima ragazza dell'università, capendo come quella scelta fosse, all'epoca, la cosa più giusta da fare. Ritornati all'accampamento e con una gran voglia di festeggiare, i nostri entrano nelle tende per godersi un po' di riposo... tranne Faldio, che apprende dai suoi comandanti in seconda che Fouzen è caduta in mano imperiale.

Caspita ragazzi... quella fortezza è ENORME! Gli Imperiali si trattano proprio bene, non c'è che dire: voglio proprio vedere cosa combinerà il povero piccolo Edelweiss contro questo mostro corazzato e potentemente equipaggiato di cannoni e torrette mitragliatrici. E, a proposito di potenza esagerata... ora capisco (in relazione alla domanda che mi ero posto nello scorso episodio) perché Maximilian si fida a viaggiare con Selvaria come unica guardia del corpo: quando hai al tuo fianco una che riesce a tagliare i proiettili con un fendente di spada, che hai da temere? E soprattutto, che te ne fai di altre millemila guardie? Spreco di tempo e denaro. Tremo al pensiero che il prossimo episodio, esclusivamente dedicato alla prosperosa Valkyrur, possa dimostrarci che le sue abilità vanno ben oltre il "semplice" utilizzo della spada come affetta-proiettili ^^'' Il tipo biondo fighetto che si vede nella preview a tavola dovrebbe essere il fratello di Maximilian... i soliti baldi giovani che con la loro irruenza fanno cadere gli Imperi... ^^.

martedì 26 maggio 2009

SAKI - Episodio 8

L'episodio in pillole: a qualificazione finale ottenuta, le 4 scuole che si scontreranno per il titolo affrontano - ognuna a modo loro - la notte prima della sfida tanto attesa;

Highlights: niente mahjong questa settimana! >_<;

Giudizio:
7,5/10

Secondo alcuni ci voleva, secondo me si poteva fare e non fare... fatto stà che questa settimana non vediamo né tegole né fulmini a sancire la vittoria con mani incredibili, "solo" tanta interazione fra i personaggi protagonisti: le 3 coppie che si formano sono le classiche Hisa/Mako, Yuuki/Kyoutarou e ovviamente Saki/Nodoka. Interessante anche lo spaccato ampio ed approfondito dedicato alle ragazze della Kazekoshi e ai fenomeni della Ryuumonbuchi benché Koromo-chan sia ancora una chimera lungi dal presentarsi. Piccolo momento di gloria anche per il capitano e la sua vice della Tsuruga Academy, entrambe determinate alla vittoria ed entrambe emananti un'aura di potenza che neanche un Sayan eguaglierebbe ^^'.

La prima giornata del torneo è terminata ed è tempo del meritato riposo del guerriero o meglio, delle guerriere ^^. Sulla via del ritorno verso casa obbligato dalla scarsità di fondi del club che non ha permesso la prenotazione di una camera in hotel nelle vicinanze, Saki & Co. prendono il treno e ritornano alla loro cittadina natale che ormai è sera inoltrata. Per festeggiare le schiaccianti vittorie ottenute sul campo, Hisa porta tutti ad un chioschetto di ramen di sua conoscenza offrendo la cena ed invitando tutti a mangiare tutto quello che vogliono: Yuuki non se lo fa certo dire due volte ^^. Dopo l'abbondante cena tradizionale, i ragazzi si mettono in marcia verso casa poiché l'ora è tarda e l'indomani dovranno trovarsi presto in stazione per raggiungere nuovamente la sede del torneo: osservando il transito dell'ultimo treno della notte, i nostri si rendono conto di quanto è tarda l'ora ed affrettano il passo verso le rispettive abitazioni. Le prime a lasciare il gruppo sono Hisa e Mako, che abitano relativamente vicine e condividono un pezzo di strada assieme dove la nostalgia per il passato del club e le speranze per il futuro sono i temi di discussione che accompagnano il rientro a casa: Hisa non avrebbe mai sperato di arrivare alla finale e tutto è stato possibile grazie all'iscrizione di Mako due anni prima, con la quale è nata un'importante amicizia ed alla quale Hisa sente di poter confessare la grande paura provata in gara ma che non poteva certo mostrare alle altre. Il resto del gruppo invece si ferma ad osservare le stelle e le costellazioni in cielo, guidate da Nodoka e dalle sue conoscenze astronomiche che le permettono di spiegare e mostrare ai compagni stelle e costellazioni: la scoperta di aver letto assieme a Saki lo stesso libro è fonte di imbarazzo per la prosperosa campionessa della squadra ^^ Sulla via del ritorno, le due si scambiano la seconda pinky promise

In quelle stesse ore le ragazze della Kazekoshi, il cui club ha reputazione e finanze ben maggiori, alloggia in un albergo vicino la sede del torneo dove Mihoko, Kana e le altre ragazze della Kazekoshi si stanno facendo un bel bagno rilassante. Il capitano ha particolarmente a cuore il benessere delle sue ragazze e decide di lavare i capelli alla piccola nekomimi che apprezza il trattamento riservatole ^^ Al termine della seduta, le ragazze si accorgono che Mihoko non c'è e ne approfittano per scambiarsi un po' di opinioni sulla loro bravissima capitano, che le motiva ed incoraggia sempre, che le conosce una per una nonostante il club abbia quasi 100 iscritte e che - soprattutto - non perda mai di umiltà e voglia di insegnare alle altre come migliorarsi. Convinte che Mihoko sia in camera a studiare le tattiche di gioco delle avversarie per studiare delle contromosse, Kana e le altre ritornano per partecipare al briefing ma dal corridoio sentono delle urla e riconoscono la voce dell'amica! Accorse in camera... la trovano avvolta dai cavi elettrici dei PC, impazziti e fuori controllo ^^ Evidentemente non c'è un buon rapporto con la tecnologia... ^^ Alla villa Ryuumonbuchi, Touka e tutte le ragazze della squadra tranne Koromo sono presenti per il debriefing serale e Ayumu porta la conferma che tutte bene o male sapevano: la loro campionessa ha dormito tutto il giorno quindi l'indomani potrebbe essere il turno di gioco della piccola maido, terrorizzata all'idea di fare un brutta figura. Ultimo sguardo d'insieme sulle ragazze della Tsuruga, che meditano di dare battaglia prima di una visione "carrellata" di tutte le protagoniste che pensano alla battaglia che le attende l'indomani.

Invece di creare suspence e paura in vista dell'ultimo decisivo round, i ragazzi di GONZO ci regalano uno spaccato allegro e - nei limiti del possibile - spensierato della classica atmosfera da "notte prima degli esami" in cui tutte le nostre ragazze riflettono sul loro passato e futuro di giocatrici la cui strada sarà decisa in base all'esito della gara. Si conferma sempre più solido il legame fra Yuuki e Kyoutarou (anche se lui vuole Nodoka ^^), così come la sincera amicizia fra Hisa e Mako, commossa nel sentirsi artefice della realizzazione del sogno della sua amica/capitano e senza dimenticare la yuri-friendship fra Nodoka e Saki che diventa sempre più profonda puntata dopo puntata. Il lungo approfondimento sulla Kazekoshi compensa tutta l'attenzione mediatica riservata alla Ryuumonbuchi, con Touka e amiche messe un po' in secondo piano oggi ma sicuramente pronte a dominare la scena in gara; peccato per la Tsuruga che viene solo presentata al volo con poche battute e due primi piani neanche troppo chiarificatori sulle due presunte leader della squadra. Credo che questa sia stata l'ultima vera pausa, la classica quiete prima della tempesta che si scatenare fra 8 giorni: l'analisi completa, come sempre, solo nell'Entry Plug! ^^

lunedì 25 maggio 2009

Phantom - Requiem for the Phantom - Episodio 8

L'episodio in pillole: mentre ai binari morti Ein elimina sistematicamente le truppe di "Inferno" portando involontariamente a termine il doppio gioco di Claudia, la ragazza ha un incontro decisamente ravvicinato con Zwei che si troverà davanti alla scelta della vita;

Highlights: amore, destino e una .44 Magnum;

Giudizio: 10/10

Sapevo che era solo questione di tempo: una serie come "Phantom" doveva esplodere, e non ci ha messo nemmeno troppo. L'episodio praticamente perfetto è questo, l'ottavo, dove i critici di Bee-Train e delle sue - a loro dire - serie-fotocopia perdono ogni argomentazione valida poiché anche il più piccolo legame rimasto fra "Noir" e "Phantom" viene brutalmente reciso da una scelta di trama palesemente orientata sulla continuità piuttosto che sulla sporadicità: che pensava di avere puntate tutte uguali in cui i due pupazzi di Scythe Master eseguono alla lettera gli ordini impartiti rimarrà certamente deluso, gli altri possono iniziare a preparare popcorn e bibite perché i fine settimana sotto il segno di "Inferno" stanno per diventare sempre più scottanti ^^.

Mentre Ein raggiunge la postazione individuata nel pomeriggio per sparare col fucile di precisione senza essere identificata, Zwei è a casa di Claudia anche se vorrebbe andare dalla sua partner per aiutarla nello svolgimento di una missione particolarmente pericolosa: le argomentazioni della leader di "Inferno" risultano tuttavia essere oltremodo convincenti per il ragazzo, che si vede passare sotto al naso il passaporto che gli è stato sequestrato dal momento in cui l'organizzazione ha deciso di fare di lui un assassino. Avvolto dalle braccia di Claudia (che fa scivolare una mano sotto la cintura...), Zwei si trova di fronte la possibilità di recuperare la propria identità e tornarsene a vivere in Giappone - suo Paese natale - ma la proposta di Claudia di diventare un suo dipendente ancora più fidato e sicuro di sé tramite il ricordo della vita che ebbe e la prospettiva di quella che potrebbe avere come suo compagno (e sottolineo compagno) gli annebbiano la capacità di ragionare lucidamente. A leggere il suo vero nome, Reiji, tutto inizia a riaffacciarglisi alla mente e la cruda realtà di assassino cozza violentemente con la vita che aveva e che gli è stata brutalmente tolta: incapace di reagire né di distinguere quale delle due realtà ora gli appartenga di più, Reiji è completamente in balia di Claudia e dei suoi propositi di sottomissione.

Contemporaneamente, Ein sta eliminando ogni membro di "Inferno" presente allo scambio di droga supportando la squadra armata della famiglia Godo chiamata in causa dall'accordo stipulato fra di loro e Claudia. Lizzie, una delle poche a non essere caduta sotto le chirurgiche esecuzioni "sniper" di Ein, riconosce la ex-alleata e la costringe ad abbandonare la postazione sopraelevata per combattere in un ambiente più normale per la quale però la marionetta di Scythe non è degnamente equipaggiata: dopo aver eliminato un notevole numero di sottoposti di Lizzie, è la stessa guardia del corpo di Claudia a ferirla - incredibile! - all'addome. In fuga per la prima volta da quando lavora per "Inferno", Ein si dirige a tutta velocità verso il capanno nel deserto teatro dell'avvento di Zwei come sua spalla: il ragazzo, sulla via di casa dopo le rivelazioni della serata, prima telefona a casa ma non riesce a rispondere alla probabile voce di sua madre e viene in un secondo momento informato da Claudia che la missione allo scalo merci abbandonato si è tramutata in una strage... perpetrata da Scythe Master che ha tradito "Inferno" mandando Ein a fare il lavoro sporco ed esponendola a rischi altissimi dato che è stata ferita ed è in fuga in una città praticamente blindata. Costretto a decidere sui due piedi come agire per il meglio del suo futuro, Zwei esce di corsa dall'abitazione.

Abituato a pensare sulla stessa lunghezza d'onda della sua partner, Reiji si dirige immediatamente al capanno e trova delle sospette tracce di sangue che portano fino al bagno dell'edificio dove trova Ein intenta a puntargli una pistola sospettando che l'organizzazione l'abbia mandato per terminare il lavoro di Lizzie. Prima che il ragazzo possa risponderle, Ein crolla svenuta e Zwei si trova giocoforza costretto a distenderla sul letto e fronteggiare il fatto che ha un proiettile nell'anca senza foro di uscita: sulle prime deciso a portarla in ospedale, ben presto si rende conto che saranno tutti piantonati dagli sgherri di "Inferno" e quindi l'unica soluzione possibile è operare lui stesso, senza anestesia né strumentazione adeguata, la povera ragazza. All'inizio priva di conoscenza, ben presto il coltello disinfettato alla meno peggio sulla candela la riporterà al lato reale dell'esistenza dove il dolore della carne lacerata da una lama rovente sarà l'unico compagno di eterni minuti: al termine dell'operazione, Zwei racconta alla partner la rivelazione sul suo nome convinto che i postumi della rimozione del proiettile la tenessero ancora in coma ma Ein ha sentito tutto e consiglia al ragazzo di tornare indietro e lasciarla lì alla fine che le spetta... cosa che Reiji non può minimamente fare. Il non essere riuscito a parlare con la madre a casa è indice di impossibilità al ritorno alla vecchia vita: costretto a scegliere fra l'organizzazione e la consegna dell'amica, Zwei carica in macchina la ragazza ed entrambi decidono di fuggire verso una nuova vita, in fuga da "Inferno" sperando di lasciarsi tutto alle spalle.

Premio Oscar per la scena dell'operazione: sequenza breve e spezzata all'inverosimile con primi piani forzati e grande importanza data a musiche ed alla voce di Ein, mai così viva ed umana dall'inizio della serie, eccezion fatta per le sequenze al centro commerciale ma quella era tutta una messinscena: qui Ein è veramente sul punto di morire sotto "i ferri" di Zwei che ha tanto, tantissimo cuore ad agire per salvare la ragazza che gli ha dato tutto. Tasso emotivo altissimo, complimenti vivissimi ai ragazzi di Bee-Train che continuano a consolidare le ottime premesse ed il fantastico intreccio della trama, ora più "on the road" che mai.

domenica 24 maggio 2009

Shangri-La - Episodio 7

L'episodio in pillole: arrestata su precisa disposizione di Ryoko, ora al comando del carcere di massima sicurezza, Kuniko entrerà nuovamente nella cella che l'ha ospitata per due anni scoprendo che molte cose sono cambiate dal suo rilascio...;

Highlights: ora sappiamo perché Kuniko venne arrestata la prima volta;

Giudizio: 8,5/10

Il punto interrogativo più grande rimasto in sospeso fin dall'inizio della serie aveva a che fare con le motivazioni per le quali la povera Kuniko si era fatta due anni di prigionia nonostante la giovane età: beh, questo episodio ci fornisce una risposta decisamente convincente oltre che sfruttare la palla al balzo per chiudere il cerchio, riportando la ragazza nel luogo in cui la storia aveva preso il largo: Ryoko è ora al comando del carcere e visto che tutti ad Atlas si sono resi conto che Kuniko ha dei poteri particolari tali per cui riesce ad influenzare il mercato carbonifero, quale posto migliore di un'assolutamente non confortevole prigione di massima sicurezza dove torturare il soggetto di studio senza che nessuno possa fare nulla? Le vicende di quest'ottava puntata ci mostrano anche altri aspetti della "peculiarità" di Kuniko a livello di personalità oltre che di "magia" per le fluttuazioni del mercato: il ruolo di leader di Metal Age le si stà cucendo addosso sempre più, e la semplicità con cui vede opportunità di crescita in una situazione pericolosa come quella che si trova a fronteggiare ne sono la prova: se i ragazzi di GONZO continueranno nel giusto percorso di caratterizzazione di Kuniko e del suo alter-ego Mikuni, potremmo trovarci di fronte ad un finale scoppiettante con l'inevitabile faccia a faccia delle due leader.

La normalità di una serata apparentemente come le altre in quel di "Duomo" viene interrotta da un treno corazzato di Atlas che inaspettatamente fa breccia nelle mura della città tramite un binario morto che collegava la zona a Shinjuku. Contemporaneamente, dal cielo plana in città uno squadrone di soldati che circondano la zona, obiettivo la giovane Kuniko che hanno l'ordine di arrestare con ogni mezzo. Sulle prime la ragazza non ne vuole sapere di andare con loro, e la popolazione lì presente è tutta al suo fianco ma le minacce di cannoneggiare le ciminiere della fabbrica facendo lievitare le emissioni di carbone mettono la ragazza con le spalle al muro, costringendola ad arrendersi e seguire i militari al carcere. Momoko e Takehiko vorrebbero entrare in azione ma è la stessa Kuniko a fermarli, affermando di voler andare poiché senza di lei tutta "Duomo" eviterebbe un sacco di problemi: a sorpresa Tomoka, una delle due amiche del cuore di Kuniko, dichiara di voler andare anche lei in prigione ma non avendo commesso nessun crimine non possono arrestarla. Costretta ad agire d'impulso per non lasciare l'amica sola al suo destino, la ragazza schiaffeggia uno dei soldati e riesce nel suo intento di farsi arrestare.

In prigione, Kuniko non trova l'accoglienza che pensava le avrebbero tributato le ex-compagne di cella ed il pesante silenzio che risponde al trionfale annuncio che la ragazza urla al suo ingresso le fa capire che qualcosa non va per il verso giusto. Mentre Takehiko e tutto il direttivo di Metal Age cerca di elaborare un modo per salvare la loro mascotte dalla prigionia - arrivando alla conclusione che la soluzione migliore è scavare un tunnel sotterraneo fino al carcere - Kuniko e Tomoka vivono la surreale atmosfera delle loro celle con sentimenti totalmente opposti: riflettendo con cognizione di causa su come trarne vantaggio la prima, afflitta e sconvolta la seconda... che sembra anche volersi scusare con l'amica per qualcosa riguardante la prima incarcerazione della ragazza ma che non ci viene detta poiché la stessa Kuniko rassicura l'amica dicendole di non preoccuparsi. Il giorno seguente la situazione con le altre ragazze prigioniere degenera poiché una di loro, apparentemente leader di un gruppo organizzato, prende di mira Kuniko picchiandola in sala mensa, facendole quasi cadere addosso un albero ai lavori forzati e costringendola a dare prova di abilità "paranormali" chiudendola fuori dal rifugio anti-grandine dove la povera Kuniko deve fare i numeri per non morire colpita dai massi di ghiaccio: passata la tempesta e miracolosamente illesa, a Kuniko e compagne viene ordinato di sistemare i crateri causati dalla tempesta creando così l'occasione per Nao, amica della leader di Metal Age fin dalla prima incarcerazione, di parlare di Rena e delle sue amiche che pare abbiano ricevuto l'ordine diretto di renderle la vita un inferno.

Accortasi del parolottare fra Nao e Kuniko, Rena si avvicina alle due ed inizia a picchiare Kuniko a mani nude e con la vanga da giardino... senza considerare che l'avversaria non è certo una sprovveduta e sa esattamente come difendersi e reagire. Il momento di lotta è però anche occasione di dialogo durante il quale Rena rivela di aver ricevuto da Ryoko la promessa di un "Atlas Rank" in caso riesca nella sua missione: non avendo più un posto dove tornare. Rena vive ogni giorno sperando in quella ricompensa che però non arriverà mai poiché Kuniko sfrutta una debolezza nell'attacco della rivale che le permette di atterrarla con un preciso montante allo stomaco, sferrato mentre le suggeriva di abbandonare Atlas e venire con lei a "Duomo" una volta scontata la condanna. Ryoko, che ha osservato tutto dai monitor di sicurezza, raggiunge il campo di lavoro e si congratula con Kuniko per aver superato la prima parte della prova prima di insultare Rena per il fallimento ed ordinare alle guardie una punizione esemplare: 3 giorni senza cibo. La bontà d'animo di Kuniko non le permette di osservare la scena con le mani in mano e subito prende le difese della ex-rivale, chiedendo di poter scontare lei la punizione al posto della ragazza: incredula, Tomoko supplica l'amica di non fare sciocchezze ma Kuniko non vuole sentire ragioni e Ryoko non si fa certo pregare... ordinando l'interruzione delle razioni ed il divieto di farla entrare in cella: dovrà stare 3 giorni all'aperto, sotto il sole cocente.

Osservare la ragazza dalle finestre del carcere è una punizione oltremodo severa per Rena che non capisce il motivo per il quale la ragazza che ha tormentato si sia offerta di pagare al posto suo: Tomoko, anche lei incredula davanti alla finestra, viene affrontata a viso aperto dalla ex-sottoposta di Ryoko che cerca di estorcerle qualche spiegazione riuscendo solamente a far singhiozzare la ragazza che, in lacrime, racconta la tristezza che porta nel cuore poiché Kuniko due anni prima andò in prigione al posto suo per un crimine che non aveva commesso. Tomoko pugnalò un ragazzo che la molestava e benché non lo uccise avrebbe comunque dovuto scontare una giusta pena che Kuniko si accollò sulle proprie spalle spiegandole, sorridendo, che "va tutto bene, eri solo stanca ed hai agito d'impulso". Ora completamente in preda ad un attacco di pianto, Tomoka trova finalmente il coraggio di ringraziare Kuniko ad alta voce nonostante lei non possa sentirla. Trascorso anche il terzo giorno Ryoko raggiunge Kuniko al centro del piazzale e si congratula per essere riuscita a sopravvivere, impresa che le vale un regalo di grande valore: la concessione dell'esecuzione capitale!

Le prigioni sono spesso un "personaggio", utile come specchio per riflettere sulle proprie azioni e quasi interlocutore del proprio flusso di pensieri: i ragazzi di GONZO hanno realizzato un' ottima ambientazione dove tutti, dai criminali più pericolosi ai ladruncoli di strada vivono fianco a fianco il loro essere semplicemente "nemici" di Atlas, regime che si fa pochi scrupoli in tema di criminalità e tratta allo stesso modo ogni violazione del codice. Questa gestione della giustizia è probabilmente alla base dell'ottimo rapporto che Kuniko riuscì a stabilire con le sue compagne dell'epoca: trattando anche lei tutti con lo stesso rispetto, è stata in grado di farsi molte amicizie come probabilmente accadrà anche con Rena e le sue "socie" nelle prossime puntate. A livello tecnico, da segnalare il nuovo incremento della qualità delle animazioni anni luce avanti a quello dei primi episodi.

venerdì 22 maggio 2009

Sengoku BASARA - Episodio 7

L'episodio in pillole: mentre gli eserciti si ritirano nei rispettivi feudi per rafforzare le difese e prepararsi a respingere l'offensiva di Nobunaga, Date e Koujurou sono ospiti dei Takeda per permettere al dokuganryu di riacquistare le forze: l'imprevista apparizione di un nuovo daimyo costringerà i nostri neo-alleati ad agire in fretta...;

Highlights: Kasuga orgasma ancora... e siamo a 3! ^^;

Giudizio: 8,5/10

Matsunaga Hisahide è l'uomo del giorno anzi, della notte, in cui si svolge l'azione di questo settimo episodio di "Sengoku BASARA". Relegato ad ovest nel suo piccolo feudo indipendente, non ha mai dato segno di interessarsi alle lotte di potere per il dominio delle terre del Sol Levante e per questo nessuno ha mai pensato di attaccarlo né farselo alleato: dopo le gravi perdite subite da praticamente tutti i più grandi generali nella battaglia della piana di Nagashino, Matsunaga sfrutta la sua passione per l'arte ed il collezionismo di modo da indebolire ulteriormente la fazione anti-Nobunaga e poter dire la sua nella guerra totale che sta imperversando in tutte le province dell'arcipelago. Siamo forse di fronte al primo "excursus" narrativo della serie, poiché le azioni del mecenate più famoso del medioevo giapponese stanno palesemente aiutando Nobunaga mentre in realtà il Signore di Yamato venne attaccato proprio dal Re Demone e costretto alla resa dopo la presa di Kyoto nel 1568...

La lunga fila di soldati più o meno feriti ma comunque ancora vivi scorta le lettighe dei commilitoni che non ce l'hanno fatta o che necessitano di cure approfondite nelle foreste che conducono ad Eichigo sotto la fioca luce lunare e lo sguardo perso del loro Signore Kenshin, che a cavallo sul bordo di una rupe osserva il lento procedere dei suoi sottoposti. L'immagine romantico-decadente del suo Signore a cavallo al chiaro di luna dopo una giornata di combattimenti ha un effetto particolarmente... intenso (eufemismo...) sulla giovane e prosperosa Kasuga che non può fare a meno di raggiungerlo per ammirarlo da vicino: domandando se ci sia qualcosa che possa fare, Kenshin manda in estasi la sua "bellissima lama" che finisce - non si capisce come - fra le sue braccia e l'estrema vicinanza all'oggetto dei suoi desideri proibiti causa la solita comparsa di tonnellate di petali di rose e... la classica reazione nella foto ^^. Nonostante il momento di libido avesse in qualche modo potuto giustificare un abbassamento della guardia, la sensuale ninja nota un luccichio fra le fronde di un grosso albero lì vicino e subito si lancia per prevenire eventuali minacce per la ritirata del suo Signore ma su un ramo trova... Sasuke, che dopo qualche battutina sul loro (a suo dire) certo fidanzamento, le porta un consiglio di Takeda: non lasciare mai da solo Kenshin. Prima di poter approfondire la questione, un esplosione giunge dal profondo della foresta.

Alla residenza di Shingen, il dokuganryu è ancora disteso a riposare per riprendersi dalle ferite riportate per colpa dei fucilieri di Akechi mentre nel giardino interno Koujurou è intento a perfezionarsi nell'arte della spada, sotto lo sguardo ammirato di Yukimura. Le complesse pose e le simulazioni di attacco e difesa della guarda del corpo di Masamune vengono interrotte dall'improvviso rientro di Sasuke e della squadra ninja al suo seguito poiché l'esplosione nella foresta, avvertita fin lì, non è stato un evento isolato ma l'inizio di quella che può essere la goccia che farà traboccare il vaso degli equilibri geopolitici faticosamente conquistati di recente: una squadra di uomini di Masamune è stata infatti rapita dagli uomini di Matsunaga Hisahide, mecenate del quale nessuno avrebbe mai ipotizzato la discesa in campo complice il suo totale disinteresse alle vicende di guerra del paese che gli è costato il soprannome di "codardo della Sengoku Jidai". Il rilascio dei soldati del dokuganryu è subordinato alla consegna delle sue Sei Lame assieme all'Armatura di Takeda, cimelio dell'omonima famiglia e grande catalizzatore di energia positiva che - si narra - abbia proprietà terapeutiche motivo per il quale lo stesso Date sta riposando al suo cospetto: deciso a non pesare ulteriormente sul clan Takeda, Koujurou vuole affrontare la situazione da solo ma Masamune, che ha sentito tutto, non vuole lasciarlo andare ed i due finiscono a duellare per come affrontare la situazione: la peggio l'avrà il dokuganryu, che ancora debilitato dal proiettile di Akechi viene facilmente atterrato dall'amico.

La "sconfitta" di Masamune fa si che Koujurou possa prendere le Sei Lame e partire alla volta dei feudi occidentali sotto il controllo di Hisahide ma nella lettera di richiesta del riscatto si parlava anche dell'Armatura di Takeda: Yukimura e Sasuke chiedono udienza al loro Signore per ottenere la sacra reliquia ma il povero ragazzo ha una grandissima paura ad avanzare una simile richiesta poiché è ben consapevole del valore del cimelio familiare per la Tigre di Kai. Spinto da Sasuke (che non rischia nulla ^^), Yukimura prende il coraggio a due mani ed avanza la richiesta di presa in prestito dell'Armatura... facendo incazzare potentemente Oyakata-sama e prendendosi un cazzotto in faccia per aver osato avanzare una simile richiesta: a sorpresa, Shingen è incazzato perché non è stato informato prima della situazione poiché avrebbe provveduto lui stesso a consegnarla a Koujurou invece di mandarlo con solo metà richiesta di riscatto. Stupito della magnanimità del suo padrone, Yukimura prende in consegna l'oggetto e - assieme a Sasuke - cavalca il sentiero che porta a Yamato sotto una luna color sangue.

Koujurou e Yukimura: due sottoposti che non avrebbero potuto essere più diversi nonostante la fedeltà al loro signore. Il primo, che riesce addirittura a levare la spada contro di lui per fargli capire come non sia nelle condizioni di rischiare la sua preziosissima vita per una missione pericolosa e facilmente delegabile a terzi; il secondo che nonostante continui a prendere sonore batoste dal suo Signore, lo rispetta e lo stima troppo per andargli contro... anche perché ogni volta che scava un solco nel terreno impara qualcosa di nuovo ^^. Hisahide soffre dell'"ansia da presentazione" (è un termine che ho inventato io, non preoccupatevi ^^): viene presentato come un grandissimo al comando di 3 soldati che sembrano invincibili ma che in realtà credo verranno asfaltati in poco tempo dai nostri protagonisti.