giovedì 14 maggio 2009

Mōryō no Hako - Episodio 9

L'episodio in pillole: l'identità dell'assassino viene finalmente confermata, la madre di Yoriko impazzisce e tenta un gesto sconsiderato mentre la figlia... no, se ve lo dico adesso vi uccido la suspence...;

Highlights: quando si dice "cambiare le prospettive"...;

Giudizio: 9,5/10

Sono commosso: avevo praticamente perso ogni speranza di poter continuare le recensioni di questo meraviglioso anime ed invece l'altra sera, girovagando come al solito alla ricerca delle ultime puntate, mi imbatto nei fansub del 9° episodio... e rimango letteralmente a bocca aperta! E' da febbraio che i lavori di traduzione erano fermi e dato che solo un gruppo ci lavorava, le speranze di vedere una nuova release diminuivano col passare dei giorni. Ora invece un nuovo gruppo di lavoro ha preso in mano le redini e forse potremo gustarci al meglio l'intensissimo finale di stagione che io ho già visto ma del quale confesso senza vergogna di averci capito proprio poco: le mie conoscenze linguistiche svaniscono di fronte alla complessità di questo noir d'altri tempi che è senza dubbio la serie più originale degli ultimi anni, che non brilla per la carica emozionale che ogni episodio porta con sé (alla "Casshern SINS", tanto per intenderci) ma piuttosto per la subdola gestione dell'enorme dramma che monta piano piano, senza fretta, da dietro le quinte e che con questa puntata si prepara a conquistare il palcoscenico.

Consiglio spassionato: ricominciate la serie dall'inizio se eravate rimasti in pausa dalla scorsa puntata, potreste aver perso importanti passaggi logici di trama fondamentali per capire cosa succede ad un certo punto della puntata... ;)

La puntata si apre come al solito con uno spezzone prima della OP in cui vediamo Sekiguchi con un coltello insanguinato in mano riflettere su come i metodi usati finora non abbiano prodotto risultati soddisfacenti. Il ragazzo è in un ambiente vago, indefinito... illuminato solo da una fioca luce di candela alla luce della quale la sua espressione solitamente serena e tranquilla assume contorni oscuri, inquietanti, disturbanti: quando la telecamera entra in un'urna funeraria simile a quella del primo episodio in cui si vedeva la testa di Kanako, la scena si sposta su un altro ambiente identico a questo in cui però troviamo Kubo Shunkou al posto di Sekiguchi. La vera puntata inizia sempre dopo la sigla e vediamo Kiba-san andare a casa di Yoko, la quale è intenta a scrivere una lettera nel momento in cui lui le compare di fronte, scusandosi per essere entrato dal retro. Sulla strada sterrata che passa attraverso i campi e porta dritta a casa di Yoriko, Eno-san e Sekiguchi stanno sfrecciando a tutta velocità per raggiungere in fretta la loro destinazione... peccato che al loro arrivo non trovino nessuno in casa e quindi entrambi decidono di fermarsi un attimo a prendere un caffè aspettando novità. Oltre a loro, nel locale c'è un solo cliente seduto in un angolo e vestito con un lungo cappotto nero ed un paio di guanti bianchi decisamente inadatti ad una torrida giornata estiva come quella: Reijiro si ferma qualche secondo ad osservare l'uomo salvo dirigersi immediatamente da lui... chiedendogli dove sia Kanako! L'uomo dice di non sapere chi sia questa Kanako e Reijiro gli risponde dandogli del bugiardo, portando la discussione ad infervorarsi e spingendo Sekiguchi ad intromettersi per placare l'amico salvo riconoscere ed essere a sua volta riconosciuto dall'uomo misterioso: costui è Kubo Shunkou, una conoscenza di vecchia data del nostro scrittore che riconosce finalmente Kanako in una foto che i due gli mostrano e gli causa un'improvvisa sudorazione fredda.

Di nuovo a casa di Kimie e Yoriko, la ragazza ritorna da scuola (dopo aver incontrato Kubo ed essersi fatta abbindolare dalla storia del pittore ritrattista vista nell'8° episodio, NdiMu) ma trova la porta d'ingresso sprangata e quella del retro chiusa a chiave: Eno-san e Sekiguchi-san arrivano proprio in quel momento e chiedono alla ragazza un paio di informazioni su di lei e sulla madre, tranquillizzandola che non sono lì per interrogarla formalmente e soprattutto sono amici di Kiba-san quindi non deve preoccuparsi. Sulle prime perplessa, Yoriko finisce per rispondere di buon grado a tutte le domande ma siccome ha un appuntamento chiede di poter andare per non fare tardi e benché Sekiguchi volesse fermarla per avvertirla del pericolo Kubo, Reijiro la lascia andare senza problemi per poter prendere a calci l'ingresso posteriore e sfondare la porta (LOL!): una volta dentro (e dopo aver chiesto permesso ^^'), lui e Sekiguchi trovano Kimie vestita in kimono cerimoniale in piedi sopra ad un tavolo con una corda appena fissata ad una trave del soffitto preparata appositamente per impiccarsi. Sekiguchi ferma il folle gesto della madre di Yoriko e Reijiro spalanca porte e finestre per far entrare luce ed aria nella stanza satura dell'odore della morte. Dopo aver impedito il tentativo di suicidio, è tempo di spiegazioni e la donna racconta parte della sua vita e di come la casa sia ormai l'unica cosa rimastale dopo anni d'inferno con due separazioni alle spalle: il discorso prende presto una piega strana che Sekiguchi non segue assolutamente ma che Reijiro e la donna portano avanti a colpi di botta e risposta ed al termine della quale Kimie spiega che aveva sprangato la casa perché convinta che Yoriko si fosse trasformata in un Mōryō anche se ora si rende conto che forse è lei stessa ad essere diventata tale e suicidandosi potrebbe liberare la casa della sua presenza rendendo finalmente felice la figlia, la quale da tempo non le vuole più bene. Informata della presenza di un assassino in città, Kimie sembra impazzire ancora di più ed esce di casa urlando il nome di Yoriko finché non ferma un poliziotto che passava di lì per caso supplicandolo di salvare la vita della figlia.

A casa di Yoko, lei e Kiba-san pare abbiano parlato per diverse ore dato che lui era arrivato nel primo pomeriggio e quando la scena torna su di loro è già il tramonto. Il detective le chiede quali siano i suoi rapporti con Mimasaka e la donna spiega che lui visitò il medico dal quale era in cura anche sua madre, affetta da una grave malattia che distrugge tutti i muscoli portando alla morte, cercando di fare di tutto per alleviarle i dolori e restando al suo fianco fino alla fine. Cambiando radicalmente argomento, Kiba chiede se abbia mentito a Kanagawa e gli altri poliziotti riguardo all'uomo coi guanti bianchi poiché forse lei non ne era a conoscenza ma la sera degli omicidi all'ospedale, lui era in zona anche se non visto e poteva chiaramente vedere il sentiero che portava nel bosco che la donna testimoniò di aver percorso per entrarci ma che lui non vide mai passare. Messa alle strette, Yoko deve confessare di aver mentito per non far cadere i sospetti né su di lei né su Amemiya che però non poteva essere accusato di nulla dato che c'erano le prove che non era sul posto: il risultato di quella testimonianza è stato solamente quello di rendere ancora più complesse le indagini. Prima che Kiba se ne vada, Yoko gli domanda se abbia ancora intenzione di continuare le indagini ed il detective - dopo un attimo di riflessione - spiega che non può lasciare un caso a metà.

A casa di Kyougokudou, lui e Sekiguchi parlano del suo racconto autobiografico pronto per la pubblicazione ma l'amico libraio non è convinto dell'ordine usato per la narrazione degli eventi ed ha scritto quella che secondo lui sarebbe la miglior scaletta narrativa per permettere al lettore di capire al meglio la trama: dopo un attimo di esitazione, Sekiguchi si rende conto che l'amico ha avuto l'ennesima idea geniale e lo ringrazia sinceramente. Poco dopo la casa è nuovamente diventata il ritrovo dei 4 detective e scoprire che Kubo indossava i guanti al momento dell'incontro con Sekiguchi e Reijiro allarma Akihiko che però non ha tempo di rispondere alle perplessità dei ragazzi poiché l'ispettore Aoki è arrivato per prendere parte alle discussioni, purtroppo senza novità sulla sparizione di Yoriko che ormai manca da casa da ben due giorni. Prima di potersi sedere con loro, Atsuko informa l'ospite della polizia che c'è una telefonata per lui e dopo pochi minuti i passi svelti dell'uomo nel corridoio - di ritorno dal colloquio - mettono tutti in agitazione. La notizia è quella che nessuno avrebbe mai voluto sentire: la polizia ha trovato le braccia di Yoriko in due scatole di legno...

Ve l'ho tenuto nascosto fino alla fine per farvi vivere il climax della scoperta, ma ovviamente alla voce "Highlights" avrei dovuto mettere "La morte di Yoriko", anche se ancora non abbiamo prove concrete e la sua presenza sembra dominare comunque la scena, come un fantasma impossibilitato a raggiungere la pace dell'oltretomba: considerando i toni della serie, direi che ho pescato un bel paragone ^^. Il destino di Yoriko sembra aver seguito le orme di quello dell'amica: entrambe vittime di un assassinio ed entrambe destinate a perseguitare i vivi molto più di come interagivano con loro quando ancora facevano parte di questo mondo. Le spiegazioni sul killer arriveranno più avanti ma per ora abbiamo la conferma che il misterioso omicida è Kubo Shunkou, un amico di Sekiguchi al quale Eno-san ha subito letto nella mente, fiutando la conoscenza con Kanako ma non riuscendo a prevedere che di lì ad un'ora sarebbe andato a prendere Yoriko per accompagnarla nell'ultimo viaggio della sua giovane esistenza. Due parole sulla tecnica narrativa dell'episodio, speculare rispetto all'ottavo solo che prende in considerazione i due detective invece che Yoriko: vedere la stessa scena conoscendo i pensieri gli uni dell'altra amplia enormemente le possibilità di comprendere il successivo dialogo con Kimie, che ora sembra un personaggio molto più complesso dell'allucinata donna in cerca ossessiva di un compagno che la sostenga: il rapporto con Onbako-sama e le sue disastrose perdite finanziare hanno giocato un ruolo primario nella sua discesa agli inferi ma c'è altro dietro la tenda...

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