mercoledì 13 maggio 2009

Sengoku BASARA - Episodio 6

L'episodio in pillole: Nagamasa spira fra le braccia della moglie apprendendo una triste verità; avvilito per la morte del suo generale più forte, Tokugawa volta finalmente le spalle a Nobunaga ed abbraccia l'alleanza di Shingen e Kenshin... che nel frattempo sta battagliando con Keiji, il quale forse non è un traditore (un macello!);

Highlights: il senso dell'onore di Masamune;

Giudizio: 8,5/10

"Difensori della giustizia, perdonatemi": con queste parole il prode ma debole Nagamasa spira nella cruenta battaglia della piana di Nagashino dove i morti si contano a centinaia di migliaia ed i sopravvissuti dovranno cercare nuovi assetti per non finire schiacciati dall'impressionante armata del Re Demone. Alla voce "personaggi medievali rivisitati alla grande" non possiamo non aggiungere, dopo Honda Tadakatsu, la sensuale Nohime... moglie di Nobunaga che se ne và in giro armata di mitragliatrice Gatling (LOL!) che può all'occorrenza trasformarsi in un devastante mortaio a lunga gittata (doppio LOL!). Il tutto nascosto fra le pieghe del kimono, ovviamente: chi ha ancora il coraggio di dire che questa serie non spacca non ha capito un tubo di anime.

Le prime scene della puntata sono tutti per Oichi e Nagamasa abbracciati nel bel mezzo della piana di Nagashino, uniti nel dolore dell'imminente reciproca perdita. Il daimyo di Omi invita l'amata a non preoccuparsi per lui ma la donna è già in lacrime che supplica il marito di non lasciarla: la risposta di lui viene troncata sul nascere da Akechi, che approccia la coppia protetto dalla sua armata di fucilieri rivelando al daimyo rivale che la donna che tanto ha amato è sempre stata una spia del fratello Oda mandata a cercare di incrinare i rapporti fra Nagamasa e gli alleati: le missioni affidatele non sono mai andate a buon fine ma il risultato da sempre perseguito dal suo Signore si è finalmente concretizzato e le fazioni rivali sono decimate... per non parlare degli Azai, che ora non hanno più nemmeno un leader anche se la morte del cognato non era nei piani originari del Re Demone. A vedere tanto sfoggio di tracotanza, Masamune avanza a passo deciso verso Akechi nonostante Kojurou lo inviti seriamente a riflettere prima di buttarsi a capofitto contro un pazzo sanguinario come il primo generale di Nobunaga: ignaro dei consigli ed al grido di "Lots of luck!", il dokuganryu inizia lo scontro con il nuovo terribile rivale.

Riportato al bakufu da Tadakatsu, Ieyasu viene informato che la squadra di fucilieri richiesta per la battaglia non ha intenzioni di unirsi a loro e che Nobunaga, di fatto, li ha traditi lasciandoli in balia del nemico, con poche armi e totalmente soverchiati numericamente: con estrema riluttanza, l'erede dei Mikawa deve dare l'ordine di ritirata ma il suo fortissimo generale si rende conto di quanto questa decisione lo amareggi e - attivato il jetpack sulla schiena - torna sul campo di battaglia per far guadagnare tempo al suo signore e permettergli la fuga... oltre che invitare Yukimura ad un ultimo, decisivo scontro. A sua volta esortato da Shingen (che ordinerà di lì a poco l'avanzata), l'erede dei Sanada accetta la sfida all'ultimo sangue con il generale più forte della Sengoku Jidai, mentre sulle montagne di fronte a Nagashino Keiji e Kenshin si scambiano alcuni fendenti di katana fin quando il viandante dei Maeda non rivela di non essere al servizio di Nobunaga, bensì di essere arrivato fin lì per ucciderlo e ridare al Paese la stabilità che serve. Mentre Tadakatsu e Yukimura continuano a duellare, Tokugawa decide di rinunciare ad una ritirata suicida e sfidare i rivali per un posto nella storia ma con sua grande sorpresa, Kenshin non sta marciando contro di lui ma per proteggerlo: dalle colline infatti sta scendendo Nohime - la moglie di Nobunaga - che armata di due pistole elimina al volo una trentina di uomini di Tokugawa e per poco non ammazzerebbe anche lui, se non fosse per il tempestivo intervento di Shingen. Prima di poterla anche solo guardare bene in volto, però, la donna ha già estratto un enorme Gatling con il quale falcia senza pietà il grosso delle truppe di Tokugawa e Kenshin, che si vedono aiutare dal solo Tadakatsu accorso sul posto di gran carriera con Yukimura: l'attacco della kunoichi era però pianificato proprio come trappola per Tadakatsu, che viene ucciso dal mortaio nascosto nel retro del Gatling.

Ignaro di cosa stia succedendo a poche centinaia di metri da lui, Masamune vorrebbe continuare a lottare con Akechi ma il plotone di fucilieri che lo accompagna è ormai pronto a fare fuoco e Koujurou invita seriamente il suo signore e dare l'ordine della ritirata: assolutamente furioso ma consapevole che qualunque altra azione sarebbe suicida, Masamune ordina ai suoi di suonare il corno della ritirata mentre Tokugawa piange impotente la morte del suo generale. Yukimura racconta di essersi salvato solo grazie all'intervento del gigantesco samurai e Shingen consola il povero Tokugawa ricordandogli che un esercito non si fonda su di un solo uomo - per quanto forte - e che oltre al dolore per i caduti deve provare anche la stessa felicità per i sopravvissuti: deciso a vendicare tutti i suoi soldati morti, Tokugawa annuncia la nuova alleanza con la Tigre di Kai ed il daimyo neo-alleato ordina a Yukimura di portare più feriti possibile al castello come segno di cooperazione reciproca. A sorpresa fra i feriti c'è anche Masamune: nessuno se n'era accorto ma la prima sventagliata di pallottole sparate contro Nagamasa ha ferito anche lui, che dopo lo scontro con Akechi è crollato, cadendo da cavallo. Proprio Akechi, in quelle ore, è a stretto colloquio con Nobunaga che gli rovescia del saké in testa intimandogli che qualora osasse nuovamente agire di testa propria, non sarà cosperso di liquore ma del sangue che sgorgherà dalla propria testa mozzata di netto...

Sempre più soddisfatto di questa serie, leggera eppure tanto interessante: la seriosità della Sengoku Jidai rivisitata con una chiave così... anime è quello che ci vuole in una settimana ed in una stagione quasi interamente dominata da serie "pesanti": donne che se ne vanno in giro più armate di un soldato americano, soldati grossi come Gundam e scene degne di Hollywood non rovinano l'altro piatto della bilancia dove onore, senso del dovere e rispetto per gli alleati ed i vinti bilanciano l'aspetto "futuristico" e calano la serie in una profonda estasi da medioevo alternativo che tanto mi affascina, sia in campo audiovisivo che letterario. Mi piacerebbe capire che diavolo abbiano in mente i ragazzi di Production I.G per Keiji, che passa da servo di Nobunaga ad alleato prezioso di Shingen e Kenshin con la stessa semplicità con cui il vento di marzo cambia direzione ^^'. E qualcuno mi spieghi come ha fatto Masamune a combattere con una palla di piombo in corpo... Come dite...? C'è riuscito perché è un figo? Uhm, forse avete ragione... ^^

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