venerdì 29 maggio 2009

Tears to Tiara - Episodio 8

L'episodio in pillole: i senatori dell'Impero delegano a Lydia ed al suo esercito la missione di conquista di Avalon, anche se Gaius non sembra volersene rimanere in disparte a guardare: Arthur & Co. porteranno avanti una strenua difesa delle loro nuove terre che costerà al Primo Guerriero un'importante lezione...;

Highlights: finalmente una puntata senza rori lagnose!;

Giudizio: 8,5/10

Episodio nettamente diviso in due, con una prima parte noiosa, prevedibile e con una sequenza che grida vendetta al cielo (e le orecchie sanguinano copiosamente >_<) seguita da una seconda parte iniziata in maniera decisamente prevedibile ma con un finale interessante che apre parecchi spunti per l'evolversi della trama, Eh si, la trama... che finalmente dà un corposo calcio nelle regali terga delle mogli/amanti/concubine di Arawn e si propone come vero catalizzatore dell'interesse verso la serie che aveva fatto della deriva harem comedy il cavallo di battaglia delle prime puntate ma che, già dallo scorso episodio sembra voler tornare a prendersi sul serio: solo un piccolo appunto sui soldati di Lydia praticamente invincibili... va bene dare una lezione ad Arthur, ma resistere ad una cascata di tronchi d'albero è decisamente troppo ^^'.

Ritornato alla capitale imperiale dopo l'excursus sull'isola di Erin, Gaius si reca in visita presso il Senato dove riporta lo stato della situazione riguardante i ribelli di Gael e gli anziani riuniti a consiglio gli chiedono di dare una sua opinione sull'operato di Dwrc riguardo al risveglio del Re Demone ma il condottiero si limita a chiedere l'autorizzazione al dispiegamento immediato di altre unità militari per contrastare la ribellione. Sotto pressione ed indecisi sul da farsi, i senatori chiedono tempo e Gaius non può far altro che andarsene in attesa di una risposta possibilmente affermativa. Gli anziani continuano ad interrogarsi su come il popolo potrebbe giudicare le loro azioni... se potessero dare l'idea di essere manipolati dallo stesso Gaius ed affidano quindi a Deera Toru, spia ed assassino al loro servizio, la missione di trovare ed uccidere Arawn. Nel corridoio che porta all'uscita del palazzo Gaius incrocia la leader della fazione Rublum - le Forze Imperiali di Pubblica Sicurezza (la Gestapo di "Tears to Tiara" ^^) - che lo saluta con falsa reverenza, consapevole che sarà lei che prenderà in consegna gli ordini che furono di Gaius: lui la prende a sua volta in giro scherzando col colore rosso che caratterizza Rublum, il colore del sangue delle vittime ma la ragazza lo corregge spiegandogli che non è la sete di sangue che muove le loro battaglie ma il rosso simbolo del fuoco della giustizia che brucia tutti coloro che non sottostanno alle regole ed alleanze elargite con tanta magnanimità ai non-imperiali.

Ancora ignari del fatto che una nave carica di soldati sta veleggiando verso le coste di Avalon, Arthur e tutti gli uomini di Gael stanno comunque lavorando duramente per rafforzare le difese, preparare armi, armature ed essere pronti a qualsiasi evenienza. Proprio il duro lavoro di tutti loro viene interrotto da Riannon e le altre ragazze che portano loro il pranzo ed un momento di pausa, con il benestare di Arthur che ordina la pausa per tutti consapevole che è da mattina presto che spaccano legna e pietroni per lavorare i materiali e farne attrezzi utili. Al termine della pausa e dopo aver rimesso tutti al lavoro con l'ordine di fortificare gli insediamenti nella foresta alla luce dei recenti scontri con gli imperiali, Arawn torna verso le stanze private del castello ma sotto un ponticello trova, sedute su una panchina, Limwris ed Ermin dolcemente addormentate. La più grande delle due è la prima a svegliarsi sentendo qualcuno vicino a lei e si scusa profondamente per non essere ancora tornata ai suoi compiti ma Arawn la rassicura e le dice di lasciar riposare anche Ermin poiché il grosso del lavoro lo stanno facendo gli uomini e non c'è bisogno che tutti si ammazzino di lavoro: notando un libro fra le braccia della piccola Ermin addormentata, Arawn lo prende in mano e scopre che è un racconto illustrato (malissimo ^^') di pugno della giovane elfa che racconta il mito del Re Demone che risorge per guidare alla luce il suo popolo combattendo e sconfiggendo molti nemici sul calare della sera Morgan, di vedetta sopra una rupe che da sul mare scorge una nave battente bandiera rossa dirigersi verso l'isola: corsa ad avvertire Arthur che subito gira la notizia ad Arawn ed Ogam, il quale identifica nello stendardo rosso il vessillo di Rublum.

Dopo essere sbarcati a riva, essersi allineati ed aver iniziato la loro marcia verso il castello, i soldati di Rublum capitanati dalla giovane Lydia sono costretti a passare per la foresta che circonda e protegge la struttura reale... foresta nella quale tutti i nostri sono acquattati pronti aspettare il momento giusto per cogliere il nemico di sorpresa. I passi pesanti, lenti e regolari della marcia dei Rublum viene ben presto avvertita da Arthur & Co. che aspettano solo di sentire suonare le trappole piazzate fra le fronde per attaccare ma Lydia, non certo l'ultima arrivata, ferma il plotone prima di toccare la linea che muove i sonagli poiché s'è accorta dello scherzetto preparatole: dopo aver agitato di proposito la corda e messo in funzione gli allarmi Arthur sta per lanciare l'ordine di attacco ma Arawn fiuta qualcosa di strano e blocca il suo Primo Guerriero invitandolo ad andare con lui a parlare con gli invasori. Sorpresa di trovarsi di fronte al suo obiettivo ed alla sua fedele guardia del corpo, Lydia estrae la spada presentandosi e snocciolando nome e grado: in nome della stabilità dell'Impero è stata mandata lì con i suoi soldati per eliminare il popolo di Gael che, comandato dall'urlo di Arthur che segnala la carica a testa bassa, si lancia verso l'invasore. Arawn ha capito che c'è qualcosa di strano ma ormai sono tutti lanciati verso la linea nemica che risponde subito lanciando una bordata di lance, centrando praticamente ogni bersaglio prefissato: in preda all'adrenalina da combattimento, Arthur ingaggia duello con molti avversari che però si dimostrano subito degli ossi durissimi per tutti loro. Lyrl, Riannon, Morgan... nessuno riesce ad eliminare un solo soldato cremisi e anche quando dalla collina piovono tronchi d'albero la situazione volge a favore di Gael poiché questi corazzieri bloccano la valanga di legno con disarmante facilità. Vedendo ferito un caro amico, Arthur ordina la ritirata al castello ed Ogam alza una barriera magica per impedire al nemico di avanzare. Al castello Arthur si assume le responsabilità del fallimento e di tutti i morti e feriti della battaglia rinunciando al titolo di Primo Guerriero, cosa che manda in bestia Arawn che gli tira un cazzotto mandandolo al tappeto: dopo avergliene urlate contro di tutti i colori, il Re Demone lo invita a rialzarsi e lavare le proprie colpe col sangue dei nemici, non certo con il suo... magari ascoltando il piccolo Rusty, che sembra avere un'idea. All'accampamento imperiale Octavia scopre un cadavere smembrato in una cassa ma prima di poter dare l'allarme viene tramortita da un gruppo di soldati vestiti da guardie...

Bella puntata, ricca di spunti interessanti e con un po' di politica che finalmente emerge e mette un po' di sale sulle code (metaforiche ^^) dei militari/regnanti della serie. Il Senato sembra avere pieni poteri di decisione anche su autorità indiscusse come Gaius ma poi si affida contemporaneamente alle spie abbigliate da ninja ed alle Forze di Sicurezza che arrivano in pompa magna dimostrando immediatamente la loro forza. Forza che aiuta Arthur a rimanere coi piedi per terra visto che ultimamente aveva vinto praticamente ogni scontro propostogli dal destino, cosa che lo aveva evidentemente messo in una condizione mentale stile "God Mode" in cui era ormai convinto di poter battere chiunque sulla faccia della terra: no ciccio, c'è sempre chi è pronto a farti il mazzo a paiolo e stavolta te ne sei reso conto sulla pelle dei tuoi guerrieri! Le donne dimostrano una certa utilità oltre al fattore harem e ciò mi tranquillizza per il futuro della serie, anche se pare scontato che quei pittoreschi cappelli non se li leveranno neanche a piangere in aramaico antico...

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