giovedì 28 maggio 2009

Shangri-La - Episodio 8

L'episodio in pillole: parzialmente aiutata dal destino, in larga parte grazie alle compagne di prigione e con un pizzico di inventiva di Momoko, Kuniko e Tomoka riescono ad orchestrare una spettacolare fuga di prigione mentre Mikuni esce per la prima volta da Atlas e Ryoko si conferma una spietata dittatrice;

Highlights: l'ordine senza appello di Ryoko;

Giudizio: 8/10

Episodio singolare, questo ottavo di "Shangri - La": visionario e per certi aspetti originale soprattutto per chi ama il concetto di SciFi nel senso più stretto del termine, quello legato alla scienza che và oltre i limiti diventando - per l'appunto - fantastica. I più appassionati di chimica e fisica fra voi avranno di che discutere riguardo alla trovata con cui le ragazze della prigione creano il gas per che servirà a Kuniko per fuggire, così come c'è da discutere su come Kuniko abbia potuto organizzare un piano tanto perfetto nonostante un così alto numero di variabili: va bene essere la leader del Metal-Age e va bene avere strani poteri di influenza sul mercato del carbone ma prevedere pure le grandinate propedeutiche alla sistemazioni di teloni nei buchi... Bah, avevamo già detto che nel bene e nel male questa è la serie più ambigua della stagione, inutile pensare troppo ai dettagli e concentrarsi sull'insieme che rimane comunque interessante, specie considerando che la prossima puntata Miko e Momoko si vedranno per la prima volta dopo la partenza per Atlas...

I lavori per lo scavo del tunnel da "Duomo" alla prigione portato avanti dai ragazzi di Takehiko subiscono una brusca accelerazione dopo che, al termine della giornata lavorativa, il telegiornale di Atlas TV annuncia che Kuniko è stata condannata a morte per ordine diretto del governo giapponese deciso a dare un duro colpo a Metal-Age ed alle sue politiche anarchiche. Momoko e la nonna di Kuniko non sono per nulla turbate dalla notizia della condanna e continuano a parlottare su cosa portare da mangiare alla ragazza in prigione, come se la notizia non le turbasse affatto. Ritornato dai suoi, Takehiko ordina a tutti di riprendere immediatamente in mano picconi e martelli e darci dentro tutta notte senza sosta per accelerare i tempi sulla tabella di marcia. Alla prigione, Ryoko spiega a Soichiro e Shion che l'annuncio non è affatto un bluff e che la ragazza morirà davvero di lì a pochi a giorni: lontano dalle scene, il più turbato di tutti è il Maggiore Kusanagi che non riesce a capire perché stia piangendo per la condanna a morte di una sua nemica... per di più una che gli ha fatto fare una pessima figura coi suoi superiori. Chiusa nella sua stanza davanti ai PC, Karin non riesce a decidersi se essere felice o rattristarsi per la condanna a morte di Kuniko ma i suoi pensieri vanno presto a MEDUSA ed il suo lungo sonno, apparentemente lungi dal termine: i suoi pensieri sono interrotti da una mail della madre che la informa di averle trovato un ragazzo che la possa rendere felice e riempirle la solitudine che accompagna i suoi anni ma la ragazza và in bestia e, dopo aver abbracciato il piccolo Pudding, afferma di non essere affatto sola.

In prigione, Kuniko riceve l'inaspettata visita di Momoko con la quale scambia due battute in allegria (incredibile ma vero ^^) sulla propria imminente esecuzione. La transessuale gira la questione chiedendo a Kuniko come si sentirebbe se fossero a parti invertite e la ragazza risponde che probabilmente non avrebbe la forza di continuare la sua vita di tutti i giorni: contrariata, Momoko la rimprovera dicendole che quella è una risposta egoista e che se lei fosse veramente condannata a morte dovrebbe continuare a vivere per il bene di tutti gli altri abitanti di "Duomo" che hanno dannatamente bisogno di una figura carismatica. Incapace di rispondere e presa di contropiede, Kuniko si limita ad annuire e la sua amica, ora nuovamente affabile, le consegna un sacchetto di regalini portati da tante persone in città che vogliono dimostrarle il loro affetto e la loro vicinanza in questo momento. Rientrata in cella Kuniko trova un vestito elegante ma non assolutamente adatto a lei portato da indossare il giorno dell'esecuzione, una vaschetta di cetrioli (la verdura preferita di Kuniko ^^'') ed un rossetto da indossare sempre il giorno dell'esecuzione ma la sorpresa più grande arriva dallo spioncino della porta blindata che si apre e mostra alla nostra prigioniera l'amica Tomoko, arrivata fin lì "prendendosi cura delle guardie" per salutarla ed invitarla a non arrendersi.

Nei campi di lavoro nella foresta, Rena ed alcune amiche riescono a convincere le guardie a lasciarle andare a raccogliere alcuni fiori da far bollire per fare il thé: una volta raggiunto lo spiazzo aperto nella giungla, le ragazze posizionano una teiera riempita di succo d'arancio su un masso dietro al quale posizionano degli specchi coi quali riflettere la luce del sole e far bollire il liquido, che trasformando si in gas andrà a riempire delle bottiglie... Nell'armeria, un'altra ragazza usa dei metodi non esattamente ortodossi per ottenere da una guardia un candelotto esplosivo anch'esso parte integrante del piano preparato per la grande fuga, assieme ad una matassa di filo rosso che Rena trova in mezzo al cortile poco prima che l'allarme-grandinata risuoni per la struttura costringendo tutti a rientrare in fretta. Il termine del "bombardamento" lascia come al solito evidenti tracce nel terreno che Ryoko ordina di sistemare immediatamente poiché lo spiazzo dovrà essere perfetto per l'indomani, giorno dell'esecuzione. Portata nello spiazzo tirato a nuovo per l'evento, Kuniko si prepara davanti al gruppo di fucilieri che la uccideranno davanti a tutte le ragazze del carcere riunite per l'evento ma quando i soldati sono pronti a fare fuoco Kuniko estrae il suo rossetto che in realtà nasconde dei cavi sottilissimi e letali con i quali taglia le armi dei soldati creando la confusione necessaria per far esplodere il candelotto che rilascia idrogeno e gonfia una mongolfiera amatoriale costruita coi panni del corso di cucito del carcere ai quali Kuniko e Tomoka si aggrappano per fuggire, salutate da tutte le amiche alle quali Kuniko promette di tornare per liberarle.

Il volo del pallone non sembra poter durare fino a "Duomo" e notando un'autostrada non battuta circondata dalla fitta vegetazione, Kuniko salta dalla corda della mongolfiera e atterra sotto le piante, seguita da una spaventatissima Tomoka che le atterra fra le braccia. Dopo averle spiegato come abbia fatto ad elaborare un piano del genere e quanto siano state importanti lei e le altre per la buona riuscita dello stesso, Kuniko conduce l'amica fuori dalla foresta nell'autostrada dove trova ad attenderla... Momoko! (con una nuova capigliatura ^^'). Felice di vederla lì per lei, Kuniko le corre incontro e le si getta al collo al settimo cielo pronta a tornare a casa ma un'improvvisa strana sensazione la ferma: Kuniko non lo sa ma al carcere, Ryoko ha dato ordine di uccidere tutte le ragazze prigioniere e Soichiro non può far altro che girarlo ai soldati in cortile, che eseguono puntualmente. Prima di tornare a "Duomo", un'eclissi di sole totale rende buia la giornata che fino a pochi istanti prima era radiosa ed una nenia proveniente dalla strada vicina attira l'attenzione delle 3 ragazze che sono al cospetto di Mikuni e delle sue ancelle (fra cui Miko) che stanno scortando la loro "divinità" per la prima volta fuori da Atlas.

Miko che ritrova Momoko, Momoko di fronte alla figlia dopo non si sà quanti anni: la nona puntata farà faville! ^^ Anche se la crudeltà di Ryoko e la freddezza con cui dà l'ordine di sterminare le amiche di Kuniko rimane il momento di crudeltà più gratuita del 2009, preceduto forse solo dal discutibile metodo di uccisione degli uomini perpetrato da Diana in "Higashi no Eden"… la fine della puntata è un vero shock: proprio quando si cominciava a credere che Atlas si poteva ostacolare e sconfiggere, che anche un singolo passo contro la dittatura poteva diventare decisivo, ecco che un semplice e rapido ordine tronca le speranze e le vite di decine di ragazze. Non mi sento - purtroppo - di classificarlo come morte nobile perché, è brutto dirlo, ma sono state proprio Rena e le altre sull'onda dell'entusiasmo ad "incitare" le guardie a sparare e Ryoko si è "semplicemente" limitata ad eseguire le loro volontà. Si lo sò, sono un fottutissimo bastardo a scrivere queste cose ma è solo la pura verità dalla quale non si può fuggire: sono tutte morte per niente. Il modo con cui tutte hanno collaborato alla fuga dimostra quanto sia vivo e volenteroso il movimento di ribellione al regime di Atlas ma anche quanto sia lunga e cosparsa di sangue la strada per la libertà.

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