domenica 9 agosto 2009

Tokyo Magnitude 8.0 - Episodio 5

L'episodio in pillole: Mirai, Yuuki e Mari raggiungono la scuola media di Mirai dove la protezione civile ha allestito un campo base per gli sfollati dei quartieri limitrofi;


Highlights:
la storia del signor Furuichi...;

Giudizio: 10/10

Ogni settimana passa aspettando di poter vedere e commentare questa serie: è il segno che sono di fronte al vero rivale di "Eden" per il titolo di miglior anime 2009 e nonostante si sapesse da molto tempo che avremmo raggiunto livelli notevoli, pensare di poter rivivere quell'aspettativa e quella voglia di vedere e sapere cosa accadrà nel prossimo episodio mi lascia sempre basito. La profondità psicologica raggiunta dal cast è impressionante per essere solo al 5° episodio e benché a livello di trama non succeda praticamente niente le conseguenze di ogni parola, gesto e sguardo lascia una traccia indelebile in credo la totalità degli spettatori, che non possono rimanere insensibili di fronte alla scena di Megu e soprattutto a quella di Furuichi-ojiisan, di una tenerezza e tristezza indicibili: commozione e tanta, tanta empatia per il personaggio. La scelta di ambientare questo piccolo "dramma nel dramma" alla scuola media di Mirai è propedeutica alla fase di sensibilizzazione del suo personaggio verso Mari e verso di noi, che stiamo vedendo emergere il suo lato "infantile" sotto lo spesso strato di ghiaccio che le si era formato sul cuore, ora in lenta liquefazione.

Sulla via verso il punto di ritrovo dove Mari ha intenzione di fermarsi per riposare, rifocillarsi e trascorrere la notte vista l'ora tardo pomeridiana, il trio passa davanti alla scuola media dove la ragazza ebbe modo di sperimentare una pessima figuraccia per colpa della madre che inciampò su i gradini e si ruppe le calze... tutto per colpa di un paio di tacchi a spillo che non rinunciò proprio a mettersi e che le fecero fare la figura della cretina: una cosa che Mirai sopporterà per tanto tempo e che non ha mai perdonato alla madre ma che Mari le spiega essere una colpa vissuta anche dall'altre parte, poiché se fosse lei a rovinare il primo giorno di scuola della figlia in una scuola così prestigiosa non se lo perdonerebbe mai. Raggiunto il punto di ristoro nel cortile interno, i nostri si trovano di fronte ad un'altra incredibile folla di persone e Mirai decide di mostrare al fratellino Yuuki ed a Mari la bellezza dei vetri decorati della cappella cristiana poco distante. peccato che una volta entrati si trovino tutti e 3 di fronte allo spettacolo dei cadaveri di tutte le persone decedute nella zona circondate dai rispettivi cari: fra di loro anche Megu, compagna di scuola di Mirai con la quale non esisteva un gran feeling ma che ora al capezzale della madre morta suscita nella nostra piccola protagonista una tristezza ed un senso di impotenza difficile da fronteggiare.

L'arrivo della notte e delle sue ombre non semplifica il compito di Mirai che vorrebbe dimenticare la faccia dell compagna e Mari ha il suo bel da fare nel cercare di calmare le pene della piccola. A migliorare un po' l'umore del gruppo ci pensa il signor Furuichi, anziano volontario probabilmente residente nella zona che da ore sta rendendosi utile in mille modi e vedendo i ragazzi e la loro accompagnatrice stanchi ed accaldati, li porta in un piccolo cortile lì vicino dove, forse grazie alla fontana, forse grazie alla posizione, l'aria è un po' più fresca e meno afosa. Poco dopo aver raggiunto il piccolo cortile, i 3 vengono avvicinati dalla moglie del signor Furuichi che offre delle caramelle ai ragazzi: la cosa suona subito un po' strana a Mirai ma l'arrivo del marito che la accompagna a sedersi lì vicino toglie la possibilità di fare qualunque domanda. Una nuova scossa di terremoto scuote la zona e finestre e calcinacci piovono dal cielo, fra le urla di terrore e i videotelefonini sintonizzati sui TG che danno gli ultimi aggiornamenti. Passato l'assestamento, i 3 vengono avvicinati da una volontaria amica del signor Furuichi che spiega loro come essi rappresentino per lui, ma soprattutto per la moglie, i loro nipotini morti ieri durante il crollo di un edificio, nipotini che erano venuti da Okayama proprio per trovare i nonni. Più tardi Mirai avrà modo di esprimere i suoi ringraziamenti all'anziano volontario che non voleva si rattristassero con la sua storia ed augura loro di poter presto tornare alla vita di prima.

Povero signor Furuichi! Mamma, che personaggio malinconico: tanto forte da affrontare il dramma del terremoto aiutando gli altri pur sapendo di aver perso i nipoti eppure tanto disilluso da augurarsi di morire presto per lasciar spazio ai giovani, anche se questo non riporterà in vita le nipoti. Ecco come rendere avvincente una puntata in cui non succede praticamente nulla ma dove i sentimenti e l'empatia col cast raggiungono vette di alta narrazione e regia: c'è la storia dei nostri 3 protagonisti, quella di Furuichi e consorte, quella dei parenti delle vittime in chiesa, la ragazza in preda ad una crisi di nervi per gli assestamenti, la coppia alle prese con il colpo di calore per il sole cocente e tanti, tanti altri personaggi "minori" che però regalano uno spaccato memorabile di una realtà che non è "real anime" ma "real life". Questo è l'episodio dove il terremoto in sé finisce di essere il protagonista e, depositata la polvere del disastro, è tempo che le emozioni vengano a galla per rendere ancora più vivo questo grandissimo anime, che se BONES continuerà a mantenere su questi livelli avrà un posto di diritto nella classifica di "best of 2009" di dicembre.

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