domenica 2 agosto 2009

Bakemonogatari - Episodio 5

L'episodio in pillole: ora che Hitagi spiega di non riuscire né a vedere né a sentire la ragazzina, Koyomi capisce che Mayoi è in realtà un fantasma e la sua storia rivela perché non fosse in grado di raggiungere la casa della madre;

Highlights: la confessione di Senjougahara;

Giudizio: 10/10

Ecco quello che definisco un fantastico episodio. Settimana scorsa avevo sottolineato come l'andamento dell'episodio non permettesse di distinguere gli eventi importanti da quelli secondari ma tutto và magicamente al suo posto in questa puntata, e la spiegazione non è un pun linguistico ma qualcosa di molto, molto più profondo: tutto torna perfettamente e Mayoi che assume una sua dimensione compiuta nell'arco dedicatole fà la coppia con la spiegazione sul perché Hitagi non volesse rimanere sola con lei. La rivelazione sul fatto che Mayoi sia morta è ovviamente ascrivibile al tipo "OMGWTFIT?!" e ha quel non sò che di inquietante che tanto sembrano apprezzare i ragazzi di SHAFT e che in questa serie hanno messo a profusione: c'è tanta reminescenza karmica e la ragazzina che torna "a casa" fisicamente (per quanto possibile) e spiritualmente è una bellissima scena. Senza contare la confessione di Hitagi a Koyomi: da una parte sono felice perché almeno c'è onestà fra i due, dall'altra mi spiace perché le trollate di lei erano geniali ^^.

Mentre Hitagi è da Oshino e Koyomi e Mayoi la stanno aspettando, ingannano il tempo chiacchierando della scuola e il ragazzo racconta di quanto era bravo negli anni delle scuole elementari mentre crescendo i suoi voti sono andati via via peggiorando e tutti lo additavano come un bambino non cresciuto. L'accesa discussione che segue questo dialogo, alimentata dalla confessione del ragazzo sul fatto di averle toccato il seno durante la loro precedente collutazione si esaurisce presto e la piccola finisce col raccontargli di come i genitori si separarono e divorziarono: quando Hitagi è finalmente di ritorno, percepisce che la capoclasse Tsubasa è stata lì ma si sente anche stranamente in dovere di scusarsi col ragazzo: Oshino le ha detto che per liberarsi del problema c'è un solo modo e Hitagi confessa di non essere in grado né di vedere né di sentrie Mayoi (!). Alla luce di questa sconcertante rivelazione, la bimba spiega che più o meno 10 anni prima stava cercando di andare a trovare la madre nel giorno della Festa della Mamma ma non ebbe modo di raggiungerla a seguito di un incidente.

Hitagi ha semplicemente fatto finta di vedere Mayoi di modo da non insospettirla ma ora Koyomi finalmente capisce di essere stato lui ad entrare in contatto con la lumaca. Durante la visita esplicativa a casa di Oshino, Hitagi apprende dal ragazzo che la condizione necessaria per entrare in contatto con l'essere è la volontà di non tornare a casa e lui non è il solo ad avere questo requisito ma anche Tsubasa, la capoclasse. Nonostante Hitagi spieghi nuovamente a chiare lettere che Mayoi è a tutti gli effetti morta, Koyomi ha ancora il desiderio di aiutarla a raggiungere la casa della madre poiché egli stesso è il primo ad essere consapevole di quanto sia brutto essere soli: la determinazione del ragazzo fa capire a Hitagi quanto sia buono il suo compagno di classe, il tipo di persona che aiuta sempre tutti dichiarandosi sempre disponibile. Mentre i 3 raggiungono la casa di Mayoi (che in realtà non esiste più a seguito dell'urbanizzazione della zona) e la ragazza sparisce in un bagliore piangnedo e ringraziandoli per lo sforzo, Hitagi trova il coraggio di dichiarare il proprio amore a Koyomi! I due decidono di porre dei paletti alla loro storia: Koyomi le chiede di non fare più finta di vedere o sentire le persone e lei gli chiede di credere maggiormente nel potere del dialogo fra di loro, che a lei piace ma vorrebbe fosse più reciproco. La mattina seguente, sulla strada della scuola, Koyomi reincontra la piccola Mayoi che ora non è più uno spirito legato alla terra ma uno spirito libero che ha deciso di rimanere in zona per un po'.

Si chiude un arco narrativo molto intenso, quasi vibrante ma sempre in equilibrio fra comicità e surreale: è il marchio di fabbrica della serie, così come sembrava dovessimo avere una coppia di protagonisti sempre in antitesi e che invece si regalano un momento di novità trovando il coraggio di rompere gli schemi e porsi come nuovo punto fermo nella mutevolezza intrinseca di una serie che sapeva già in partenza di dover plasmare le storie sui personaggi. Il ritorno in scena di Mayoi è forse l'unico elemento che stona un po', proprio in virtù dell'alternarsi di eventi che dovrebbero essere slegati l'uno dall'altro. Con questo episodio le quotazioni del titolo SHAFT salgono vertiginosamente e vanno ad infastidire la serie BONES per il titolo di miglior serie estiva.

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