lunedì 1 giugno 2009

Phantom - Requiem for the Phantom - Episodio 9

L'episodio in pillole: Ein e Zwei (o meglio, Reiji e Helen) iniziano la loro fuga da Los Angeles e dal mondo che gli apparteneva: Reiji fa letteralmente a pezzi il suo passato per far capire alla ragazza quanto lei sia importante per lui e la rivelazione la shocka oltremodo; Inferno e Scythe rompono l'idillio che stava nascendo fra i due fuggitivi;

Highlights: l'affetto di Reiji per Helen, la sottomissione di Helen a Scythe;

Giudizio: 8/10

Ennesima conferma della bontà di questa serie: non c'è l'esasperazione di ritmo e trama della fantastica puntata di settimana scorsa ma un'analisi più calma ed approfondita del nuovo rapporto nato fra i due ragazzi: Ein non è mai stata quella forte della coppia, semplicemente agiva come le veniva ordinato dal suo padrone senza il quale sta letteralmente impazzendo. I dialoghi fra i due in auto ed al motel sono di una freddezza e nichilismo incredibile... vedere colei che per 2 mesi ci è stata dipinta come una fredda e calcolatrice assassina incapace di reagire alla perdita di chi - di fatto - la sfruttava e non riuscire a capire che un pezzo di carta non rappresenta quell'ancora di salvezza che appare nella sua testa è paurosamente inquietante. Ma magistralmente messo in scena, complimenti a sceneggiatori e dialoghisti che sfruttano tutto il tempo necessario per far comprendere l'importante evoluzione vissuta da Ein/Helen che supera lo shock di rendersi conto che al mondo esiste qualcun altro oltre a Scythe che si preoccupa per lei... anzi, l'unico visto che l'interesse dell'uomo ha fini decisamente meno nobili di quelli di Reiji...

Ein riprende i sensi in auto mentre Reiji sta ancora guidando sulle strade secondarie per cercare di allontanarli il più possibile da quella Los Angeles che li ha tenuti prigionieri di una finta vita per lunghi mesi. L'emorragia si è ora fermata e la ragazza, nuovamente in grado di parlare senza essere preda di forti spasmi ad ogni respiro ordina a Reiji di fermare la macchina e farla scendere poiché il suo compito è tornare da Scythe e fuggire assieme: il ragazzo ovviamente non ne vuole sapere e non fermerà la macchina poiché il loro vecchio mentore ha tradito l'organizzazione mettendo in cattiva luce anche loro, oltre ad averli esposti a rischi gravissimi. Ein non ne vuole sapere e si rifiuta di ascoltare Reiji che però insiste, trovandosi di fronte ad un muro di gomma che continua a rispondere che lui ora ha un'identità dalla quale tornare mentre lei è solo "Ein", un numero creato da una persona alla quale deve tornare per potersi sentire "a casa". Sulla strada, i ragazzi si fermano ad un self service dove c'è anche una farmacia nella quale Reiji compra qualche antibiotico per la partner e dove incontra un paio di brutti ceffi che, convinti di potergli fregare soldi e macchina, finiscono per prendere una sonora dose di cazzotti ed un proiettile a pochi millimetri dalla fronte, sufficiente a fargli capire chi comanda: rientrato in auto e ripreso il viaggio, i ragazzi raggiungono un posto di blocco che passano facilmente grazie ai vecchi documenti falsi che testimoniano un'identità fasulla e tuttavia tanto, troppo reale per Ein. Resosi conto che l'aver ricordato il suo passato è un passo troppo pesante per poter stare vicino a colei che tanto l'ha aiutato in questi mesi, Reiji fa a pezzi il proprio passaporto: un gesto piccolo eppure decisivo per far comprendere alla ragazza l'importante dell'autoconsapevolezza di sé piuttosto che un nome scritto su di un foglio di carta.

A Los Angeles la situazione è strana e Claudia è al centro di due diversi intrighi: da una parte "Inferno" che le consegna la responsabilità della cattura di Scythe e dei suoi due cagnolini da guardia e dall'altra la famiglia Godo che ha ricevuto tutto il prezzo pattuito e ringrazia sentitamente la donna per l'ottimo affare concluso: la complessità della situazione non sembra però essere di pesso alla donna, che dall'alto del suo attico in centro città osserva la skyline della downtown abbracciandola a sé e respirandone l'intensa voglia di vita... che sembra invece essere sparita da Ein: raggiunto un motel dove passare la notte sulla strada verso l'ignoto, Reiji sembra riuscire a convincere la ragazza che l'importanza del passato sta nei ricordi e non nelle testimonianze scritte andando quindi a comprare qualcosa da mangiare prima di coricarsi e riposare tranquilli ma quando torna in camera trova Ein sul bordo della vasca da bagno con una SOCOM (da dove diavolo esce? NdiMu) puntata alla tempia con la quale si vorrebbe suicidare, senza però averne il coraggio. Supplicare Reiji non la porterà alla soluzione che vorrebbe poiché il partner si rende finalmente conto la questione di avere un nome ed un passato sono davvero troppo importanti per lei e solo ripartendo da zero potrà avere una vita felice: deciso a toglierle il nome/numero "Ein", Reiji sceglie per la ragazza il nome "Helen" con la quale d'ora in avanti si rivolgerà a lei.

La mattina seguente i ragazzi si recano in città per recuperare un po' di viveri ed una macchina: Reiji dà appuntamento ad Helen di lì ad un'ora ricordandole di stare attenta e non pensare più a niente di brutto ma - in macchina, assorta nei suoi pensieri - la ragazza nota un uomo dall'altra parte della strada che la sta spiando e decide di seminarlo nei vicoli della zona. L'inseguitore non si rivela niente di pericoloso poiché si fa fregare e muore vittima della freddezza di Helen, quasi tradita da una fitta di dolore al fianco che le richiede un attimo di pausa prima di pensare alla fuga: in quell'attimo si materializza davanti ai suoi occhi proprio Scythe Master che la rimprovera non troppo bruscamente per aver ucciso uno dei suoi uomini. Negli stessi attimi Reiji viene sorpreso da Lizzie e Claudia a rubare una macchina nel parcheggio di un centro commerciale e viene anche lui rapito e torturato per costringere a parlare e rivelare segreti che ben presto è evidente di non essere stato messo a conoscenza: liquidata Lizzie con un ordine secco, Claudia rimane solo con il suo boy toy e gli consegna le chiavi della libertà dalla tortura se ritornerà a fare quello che gli riesce meglio: uccidere le persone, nella fattispecie il Master.

Ma come! Solo una puntata (scarsa) di fuga prima di essere nuovamente catturati dai rispettivi padroni, "Inferno" e "Master"? Allora non ci sarà nessuna fuga e nessuna ribellione, bensì un 1 VS. 1 crudele e sanguinario: la tortura psicologica di Scythe su Helen/Ein risulta efficace fin da subito poiché le parole del partner sull'importanza delle proprie memorie piuttosto che sulle prove tangibili sembrano essere state già dimenticate mentre la mancanza di pietà mostrata da Lizzie - che secondo me è gelosa di Zwei e del rapporto che ha con la "sua" Claudia - cozza con il ritmo dell'episodio ma non con la sua caratterizzazione, grezza e più interessata al risultato piuttosto che alla via per ottenerlo. Il prossimo episodio promette ancora bene, con Reiji che sicuramente ucciderà Scythe senza problemi ma una Helen senza padrone è una bestia molto, molto pericolosa...

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