giovedì 18 giugno 2009

Sengoku BASARA - Episodio 12

L'episodio in pillole: Masamune e Yukimura raggiungono il castello di Owari dove incrociare le lame un'ultima volta con Nobunaga mentre i loro eserciti, aiutati dal sorprendente ed inaspettato aiuto di Maeda Keiji, mettono al sicuro la zona uccidendo tutti gli uomini del Re Demone;

Highlights: tutti assieme appassionatamente ^^';

Giudizio: 8,5/10

Termina la prima delle serie primaverili del 2009 e, sorprendentemente per il suo genere e lunghezza, porta con sé un finale tutto sommato coerente e ben orchestrato, anche se le sue cadute di stile evitabili ci sono e saranno segnalate senza pietà: se la lunga sequenza di combattimento fra Masamune e Yukimura contro Nobunaga è ben fatta e degna di lode sa dal punto di vista tecnico che dell'epilogo a cui porta la trama, d'altro canto gli aspetti "di contorno" sono stati leggermente trascurati o curati in maniera approssimativa... e mi sto riferendo al duello fra Koujurou e Mitsuhide. Chi ha visto la puntata sarà ben consapevole di quello che sto per scrivere, per tutti gli altri sappiate che le aspettative che si erano create dopo l'interruzione a metà della lotta a 3 con i due protagonisti sullo sfondo del tempio in fiamme non ha altrettanto magnetismo in questa ultima puntata, ed anzi si conclude rapidamente e senza gloria per entrambi i duellanti nonostante la vittoria ricercata (per Koujurou) e la morte dolorosa fonte di ultimo godimento (per Akechi).

L'esercito congiunto dell'alleanza anti-Nobunaga al comando di Masamune e Yukimura raggiunge finalmente il castello di Owari, residenza del Re Demone ed ultimo baluardo di difesa dello stesso daimyo, la cui testa è l'obiettivo unico ed ultimo dei nostri ragazzi: ai piedi delle mura di difesa, i nostri si fermano un attimo per capire come intervenire e vengono nel frattempo raggiunti da eserciti di altri daimyo desiderosi di unirsi alla battaglia mentre ad Honno-ji, avvolti dalle fiamme del tempio, Koujurou e Mitsuhide stanno combattendo la loro ultima battaglia consapevoli che solo uno dei due ne uscirà vivo. Le spade del braccio destro di Masamune non sembrano essere in grado di penetrare la solida difesa del generale di Nobunaga che para e respinge ogni attacco esaltandosi ed eccitandosi sempre di più per lo scontro e per le ferite ricevute. Nello spiazzo esterno, Ranmaru si rende conto di dover andare ad aiutare Akechi in difficoltà ed entra nel tempio nonostante le fiamme ed il fumo che gli impediscono di respirare a dovere e lo fanno quasi svenire, evento che spinge il generale a prenderlo per un laccio del collo ed usarlo come scudo umano per fuggire al crollo della struttura, lasciando Koujurou a morire all'interno. Il ragazzo però non si fa certo intimidire da un ostaggio e si lancia contro il nemico liberando Ranmaru e aprendo finalmente una difesa nella guardia del nemico che incassa (godendo ^^''') i colpi del nemico che lo inchioda al muro prigioniero della sua stessa arma: pochi istanti dopo, mentre Akechi sta ancora godendo per le ferite ricevute e chiedendone altre, brucia vivo assieme al tempio preda dell'estasi da dolore.

L'attacco al castello di Nobunaga sta per iniziare ma all'interno dell'edificio la situazione non è certo tranquilla: Oichi è sotto il tiro della pistola di Noihime (come l'avevamo lasciata settimana scorsa) che è praticamente già pronta a sparare ma dal corpo della sorella di Nobunaga inizia ad uscire una strana essenza spiritica che fa svenire la ragazza ed immobilizza la moglie del Re Demone facendo si che si auto punti addosso la pistola e si uccida. Proprio in quel momento i nostri decidono di attaccare ma dal mare vedono arrivare delle enormi palle incendiarie che colpiscono le mura del castello facendone breccia ma che purtroppo colpiscono anche gli uomini sul campo di battaglia: sono le navi di Maeda Keiji che sta cannoneggiando le mura del castello con la massima precisione possibile! Mentre lo stesso Keiji marcia in testa al suo esercito contro Nobunaga ed al fianco dell'alleanza, Masamune e Yukimura fanno sfracelli con i loro super attacchi ed iniziano l'arrampicata verso le stanze del loro nemico... che nel frattempo viene sfidato da Oichi al combattimento pur non essendo né psicologicamente né fisicamente preparata. Invece di farla vergognare ancora maggiormente di sé stessa, il "magnanimo" Nobunaga decide di spararle in fronte e porre fine alle sue sofferenze di vedova rimandandola dal marito in paradiso proprio mentre i nostri raggiungono la stanza: la ferita d'arma da fuoco non impedisce alla ragazza di pensare anche in punto di morte al suo amato ed al come presto saranno di nuovo tutti assieme.

Raggiunti dai daimyo di tutto il Paese che mai avevano deciso di scendere in campo per il dominio nella Sengoku Jidai, il mega esercito anti-Nobunaga schianta completamente l'avversario e permette ai suoi soldati di tifare per i nostri ragazzi, ormai al cospetto del Re Demone: iniziare una battaglia solitaria con il loro peggiore e più forte nemico - con il cadavere di Oichi fra le braccia - gli da la carica necessaria per fare bene e subito inizia lo scambio di colpi nella cornice di una stanza indefinita con un vetro decorato di fattura ecclesiastica alle spalle di Nobunaga, che li ha teletrasportati in questo luogo fuori dal tempo e dallo spazio. Gli attacchi dei due ragazzi non vanno praticamente mai a segno e Nobunaga non ha difficoltà a parare, respingere e contrattaccare col suo fucile. L'ultimo assalto dei nostri si conclude con un ennesimo nulla di fatto e, anzi, Nobunaga scaraventa entrambi fuori dalle mura nere della stanza rivelando di essere sempre nel castello e gettandoli parecchi metri più in basso: ferito e sanguinante, Masamune non ha la forza di continuare e cade facilmente vittima della presa al collo di Nobunaga che lo alza come se fosse un sacco di patate e lo minaccia di cavargli anche l'altro occhio invece che limitarsi ad ucciderlo, poiché per uno come lui sarebbe la punizione definitiva. Prima dell'esecuzione, però, torna sulla scena qualcuno che avevamo già dato per morto e sepolto da diverse puntate: Honda Tadakatsu! L'immenso soldato di Ieyasu elimina facilmente gli ultimi soldati fedeli al Re Demone prima di lanciarsi coi motori al massimo verso il suo nemico, che è costretto a liberare Masamune per evitare la trivella avversaria ma sfruttando un'apertura nella guardia ed un buco nella corazza, Nobunaga si infila sotto l'immenso braccio dell'avversario e gli spara proprio al petto facendolo esplodere (e con lui mezzo castello ^^).

La devastante portata della deflagrazione scaraventa Masamune e Yukimura nello spazio lasciandoli semi coscienti su cosa fare: stanchi e provati sia nel fisico per le numerose ferite che nell'animo per non sentirsi in grado di eliminare la minaccia più grande per il Paese, entrambi fanno appello alle loro ultime forze in virtù del grande lavoro di Keiji e gli altri per allearsi ed agire tutti assieme fanno esplodere la loro aura e si lanciano come due dragoni sulla loro preda con le armi sguainate pronti ad affrontare il loro destino: l'impatto con Nobunaga è devastante e benché sulle prime tenga botta senza problemi, la forza congiunta dei loro poteri spezza la spada
dell'avversario che - senza difese - viene trafitto senza pietà. Sullo sfondo delle montagne illuminate dal primo sole mattutino, gli eserciti ed i loro comandanti festeggiano la morte del nemico a lungo temuto. Il finale mostra una sequenza ambientata alcune settimane più avanti dove i nostri protagonisti si sono tutti rimessi senza conseguenze e le grandi rivalità fra di loro sono nuovamente vive e vegete: Kenshin e Shingen incrociano katana ed ascia per l'ennesima volta mentre Masamune e Yukimura hanno finalmente la possibilità di riprendere il duello iniziato nella seconda puntata. Sui lampi e le scie colorate che seguono i colpi dei nostri, partono le note ruggenti degli "Abingdon Boys School" e della loro "JAP" che chiudono il 2009 di "Sengoku BASARA".

L'arrivo nel finale di personaggi da tempo dimenticati o addirittura mai apparsi danno i definitivi colpi di grazia ad un impianto narrativo molto bello ed interessante, che purtroppo si riduce a soddisfare solo i palati meno esigenti di chi cerca intrattenimento puro e semplice: il fatto che questo fosse esattamente ciò che si erano prefissati i ragazzi di Production I.G è irrilevante perché qui e là ci sono delle scene decisamente più belle ed intense della media, che trascendono il semplice combattimento duro e puro che rimane il cardine della vicenda ma che poteva essere approfondita maggiormente in altri aspetti che invece sono rimasti secondari. Della serie obiettivo raggiunto ma era lecito aspettarsi qualcosa in più. Al di là di questo, che secondo me rimane la pecca più grave della serie, non posso non ringraziare questi fantastici personaggi per i 3 intensi mesi in cui ci hanno tenuto compagnia a suon di cazzotti e sentimenti, fra un "are you ready guys?!?" troppo sborone per non essere ricordato a lungo e degli intrecci amorosi suggeriti ma non approfonditi che ci lasciano troppi "what if...?" ancora in testa: poco male, il 2010 non è troppo lontano...

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