venerdì 19 giugno 2009

Shangri-La - Episodio 11

L'episodio in pillole: Karin riceve un'inaspettata visita nella sua stanza-studio da parte di un ragazzo strano ma che non ha intenzione di farle nulla di male e che, anzi, la aiuterà a ritrovare la bambina che c'è in lei;

Highlights: l'immensa caratterizzazione della piccola padrona di Ishida Finance;

Giudizio: 9/10

Sto faticosamente cercando di mettermi nei panni di chi prende in giro questa serie bollandola come covo di transessuali vittime di evidenti crisi d'identità affiancati a rori dal dubbio fascino... praticamente tutti coloro che si aspettavano, giustamente, qualcosa di più del "semplice" design di Murata-sensei e non avendolo trovato immediatamente dopo i primi episodi hanno droppato il tutto dicendogliene peste e corna: poi ci si trova davanti ad episodi come questo e... magicamente ogni dubbio viene fugato ^^ L'originalità non fa certo difetto a questa produzione GONZO che, anzi, è più che mai felice di mostrare la sua diversità in una stagione dove la parola "convenzionale" sembra non essere nel vocabolario dei grandi studi di animazione e che solo "Higashi no Eden" sia riuscita a sviluppare al meglio, in un contesto narrativo decisamente più stringato di quello che vede protagonista Kuniko & Co. Ma cosa succede di così importante in questa puntata? Semplicemente, l'unico personaggio che sembrava totalmente inutile e stereotipato sviluppa una caratterizzazione incredibilmente complessa e "adulta", totalmente diversa da tutto quanto visto finora sia nei "buoni" che nei "cattivi": un concetto da sempre borderline negli anime, qui non meno che altrove ^^ La Karin piatta e tsundere dei primi 10 episodi matura spaventosamente in soli 20 minuti, con buona pace del suo conto in banca miliardario e dell'orsacchiotto di pelouche che porta con sé, simbolo della propria volontaria reclusione dorata oltre che della solitudine che ne circonda cuore ed anima: il canarino nella gabbia dorata trova finalmente il coraggio di uscire, se poi sarà in grado di volare da solo è tutto da vedere...

Prima di parlare di Karin e del suo "incontro", diamo uno sguardo veloce al poco che succede negli altri scenari: a seguito dell'approccio a MEDUSA della portaerei con il maggiore Kusanagi a bordo, qualcuno che è riuscito ad infiltrarsi nel computer centrale del satellite "Apollo" lancia un potente raggio laser sulla superficie dell'acqua a poche centinaia di metri dalla nave, causandone dapprima la rottura netta dello scafo in due tronconi e successivamente l'affondamento. Lo stesso maggiore ed un gruppo di marinai da lui salvati in extremis si ritrovano sulla stessa scialuppa di emergenza in mezzo all'oceano con poca acqua, niente cibo e sotto il sole cocente del giorno ed il freddo pungente della notte. Con il morale a terra, i marinai sembrano sicuri che la loro sorte sia segnata e gli sforzi del maggiore di rassicurarli sul loro salvataggio non sembrano essere sufficienti... così come non basta il pensiero dei cari e delle mogli/fidanzate a casa che ne aspettano il ritorno: i giorni passano e la fine sembra ormai vicina quand'ecco mostrarsi la sagoma di un aereo di soccorso, tanto bella da non sembrare nemmeno reale. Ad Atlas, Ryouko ed il suo entourage cercano di capire le cause scatenanti dell'hacking di "Apollo" e della devastante onda che ha spezzato la portaerei: supponendo che dietro all'hacking ci sia "Digma2" (Kuniko), Hata-kun chiede ed ottiene il permesso per studiare i files dei "Digma", non scoprendo molto di interessante tranne che oltre a "1" e "2" c'era anche un progetto "0" misteriosamente abbandonato.

Nella sua stanza, Karin sta seguendo con Zhang le oscillazioni del mercato che però sembra stranamente stabile e non riservare nessuna sorpresa: dopo che l'amico la saluta per un appuntamento a cena, la ragazzina si vede comparire nell'ascensore un gattino nero che appena la vede miagola e le si avvicina. In parte sorpresa che l'animale sia riuscito ad arrivare fin lì, Karin è però contenta di avere qualcuno di nuovo con cui parlare ed anche l'animale sembra felice di essere lì: la scena viene interrotta quando sul montior di servizio compare un ragazzo che invita Karin ad uscire di lì ed andare con lui: allarmata dalla presenza di un intruso che la vuole invitare ad uscire a prendere una boccata d'aria, la piccola gli urla di andarsene ma lui non sembra curarsene molto finché Karin minaccia di chiamare la sicurezza. Dopo la scomparsa del ragazzo, la sicurezza interna indaga effettivamente sui filmati di Atlas ma quel ragazzo sembra proprio sparito e tutti pensano che Karin se lo sia sognato... peccato che di lì a poco le si materializzi nuovamente in sala e le parli nuovamente del suo bisogno di uscire da quelle quattro mura: impaurita, Karin urla di essere terrorizzata del mondo esterno, reale, vivo, pulsante, emotivo, toccante e dei rapporti con gli altri verso i quali non sa come relazionarsi né come rivolgersi... o meglio, lei crede di non saperlo fare invece ora sta parlando con lui liberando le proprie emozioni e per una che dice di non essere capace di farlo, ci sta riuscendo molto bene ^^. Dopo averle dato appuntamento per la sera nel parco fuori dal suo "studio", il misterioso ragazzo sparisce e lascia Karin in preda all'ansia finché, pochi minuti prima delle 18:00, molla il suo orsacchiotto ed esce all'aperto dopo anni di reclusione forzata, ricordandosi anche che le parole di una canzone che le frullavano in testa da un po' sono il testo di una ninna nanna che da piccola le cantava la madre.

Tema del giorno: le grandi gabbie - prigioni dorate che "proteggono" alcuni dei personaggi ella serie: alcuni per loro scelta, altri per imposizione, altri ancora per mancanza di voglia di andarsene. La "casa" di Karin vista da fuori ha la stessa identica forma di una gabbia, grossa come quella nella quale si è rifugiata da anni e che ora non ha quasi più la forza di abbandonare per provare ad essere sé stessa. Come Karin, un altra rori della serie ha nella gabbia una vivida allegoria della vita: stiamo ovviamente parlando di Mikuni, che dall'alto delle spalle di Miko sta facendo un giro nel gigantesco Palazzo della Luna osservando ed invidiando gli uccelli che vivono nell'enorme voliera sovrastante l'ambiente mentre, ironia della sorte, l'unico personaggio della serie che ha tutto, e se non ce l'ha può averlo... l'unico che non dovrebbe certo avere desideri di vivere una vita normale sfruttando i suoi ingenti capitali è proprio Karin... che però si è auto-reclusa in casa per fuggire la vita e le speranze che vuole decidere di concederti. Sul ragazzo c'è ancora troppo poco per dare un giudizio definitivo, tuttavia compare sulla stessa pagina dei files che stanno osservando i ragazzi di Ryouko e dove, oltre a lui, compaiono sia Mikuni che Kuniko... Domanda da 1.000.000$: ma Kunihiko e sugli altri che utilità hanno?

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