domenica 14 giugno 2009

Tears to Tiara - Episodio 10

L'episodio in pillole: dopo essersi ripresa dalle ferite riportate durante il combattimento con Arawn, Octavia inizia al sua nuova vita ad Avalon fra la curiosità dei bambini e la diffidenza di Arthur;

Highlights: il giudizio delle spade;

Giudizio: 7,5/10

Senza troppe sorprese, un episodio totalmente dedicato ad Octavia ed al suo inserimento nel gruppo di Gael; fa invece cadere a terra più di una mascella la deriva sdolcinata del suo personaggio... ridatemi la fredda soldatessa che rimane ancorata con una mano ai ponti crollati, non me ne faccio nulla di un'altra Riannon, Llyr, Morgan o chi per esse!!! Mi rifiuto di credere che le cose vadano così anche nel gioco quindi licenziate immediatamente chi ha scritto questo dannato episodio! E poi non esiste... ripeto, non esiste che si creino già i presupposti per una storia sentimentale fra lei ed Arthur: i maschi guerrieri di questo tipo di anime sono refrattari alle donne, non le vedono neanche se offrissero la loro verginità in maniera esplicita e cercare di veicolare una relazione tramite un duello è un tentativo un po' goffo di essere originali. L'unico autorizzato ad avere l'harem è Arawn ^^''

Si parte con un sogno di Octavia in cui si rivede piccola ad allenarsi nell'arte della spada col fratello prima che un plotone di soldati arrivi e bruci tutto: trauma infantile in arrivo ^^'. Risvegliatasi di soprassalto dal ricordo, la bionda imperiale si ritrova a letto in un luogo che non conosce ma in compagnia di una simpatica ragazza che le porta cibo e bevande: è la nostra Riannon in versione cameriera (no, niente abitino da maido... tenete a freno gli ormoni ^^) che le chiede come vadano le ferite e le porge la spada che le avevano messo da parte per permetterle di riposare meglio. Tante cure e premure per un'estranea sorprendono un po' la ragazza che però sembra convincersi di essere finalmente al sicuro: non sa che Arthur ed Arawn stanno parlando di lei e del da farsi poiché il Primo Guerriero vorrebbe interrogarla e torturarla ma il Re Demone cerca di far ragionare il ragazzo facendogli capire che considerarla nemica solo in quanto imperiale è un ragionamento alla stregua di quello degli stessi imperiali nei loro confronti. Mentre Octavia gira per i giardini del palazzo si accorge di essere seguita da due bambini incuriositi dalla nuova arrivata e vede Morgan ed Epona discutere del tanto misterioso quanto prezioso metallo rosso che l'amica di Arthur cerca da tempo; arrivata fuori dalle mura Octavia vede Arthur allenarsi con la spada e fa la conoscenza di Rusty che la invita a farsi riparare le pentole qualora ne avesse bisogno, senza però farlo sapere ad Arawn che vorrebbe vederlo creare solamente spade: bollando malamente la tecnica di combattimento del ragazzo, Octavia è sul punto di iniziare un duello con lui ma viene fermata da Riannon ed Arawn che scongiurano la lotta intestina.

La mattina seguente, i due bambini trovano il coraggio di presentarsi alla ragazza e la tempestano di domande come d'abitudine a quell'età: la bambina in particolare è rimasta colpita dalla posa assunta da Octavia la sera prima quando fu sul punto di battagliare con Arthur e si domanda se riuscirà mai a diventare una brava guerriera come lei. Consigliando ad entrambi di seguire un maestro di spada, i due si guardano perplessi e fanno altrettanto con Octavia poiché non hanno mai sentito parlare di questi "maestri": offrendosi lei stessa volontaria per insegnargli l'arte della spada oltre che a leggere e scrivere, la ragazza si guadagna definitivamente la loro fiducia ed il loro sincero affetto. Arthur sembra essere l'unico a nutrire ancora dei sospetti verso di lei poiché da Riannon ha la conferma che Octavia non è come tutti gli imperiali che hanno incontrato finora e non va giudicata come tale solo per l'uniforme che porta. La mattina dopo, ai magazzini, è tempo di sistemare le moltissime casse di roba rubate agli imperiali e Morgan ha di che lamentarsi del fatto che dovranno aprire ogni singola scatola per verificarne il contenuto e catalogarlo di conseguenza: con un'idea geniale, Arawn ordina ad Arthur di chiamare Octavia ed aiutarli a capire il criterio usato dai soldati per il trasporto delle merci. Di malavoglia, il Primo Guerriero raggiunge lo spiazzo dove Octavia sta insegnando la posa con la spada ai suoi due discepoli che si stanno allenando grazie a due spade di legno opera del piccolo Rusty e le chiede di seguirlo solo per poco tempo: nei giardini che portano ai magazzini, il ragazzo le chiede come mai non si sia unita alle unità d'élite dell'Esercito Imperiale costringendo la ragazza a sbottonarsi sul suo passato segnato dallo stesso Esercito che le sterminò la famiglia! Sconvolto da questa notizia, Arthur le chiede come mai si sia comunque arruolata ed Octavia spiega che non fu colpa dei soldati che perpetrarono il massacro ma di chi diede l'ordine: è costoro che vuole trovare e con i quali saldare i conti.

Raggiunto il magazzino, Octavia si sorprende della quantità di roba rubata all'Impero ma se ne compiace poiché è la dimostrazione che anche i loro sistemi di sicurezza non sono così all'avanguardia come millantano dalle alte sfere: spiegando che sul lato di ogni cassa c'è un numero che ne identifica il contenuto separandolo fra cibo, vestiti, armi... e casse non numerate che contengono i tributi. Proprio questo tipo di "materiale" attira Morgan che, piede di porco a portata di mano, salta sulla prima cassa non numerata che le capita a tiro e la apre rivelando un'incredibile quantità di soldi, gioielli e metalli pregiati. Un particolare albero di rami rossi attira la sua attenzione sperando che sia il tesoro che da tempo cerca ma Arawn le stronca le aspettative spiegando che quello è corallo, i misteriosi alberi che crescono sul fondale dell'oceano. Depressa ed anche un po' abbattuta, Morgan lascia il magazzino per raggiungere la spiaggia illuminata dal sole del tramonto per poter rimanere un po' sola con i propri pensieri: peccato che la compagnia con sé stessa finisca presto, "rovinata" dall'arrivo di Octavia che le chiede se abbia mai avuto una malattia seria da piccola e, sentendosi rispondere affermativamente, le spiega che probabilmente la medicina bianca ricevuta era corallo bollito... non esattamente un oggetto inutile nella sua vita. La mattina seguente Octavia ed Arthur duellano sulla terrazza del castello di fronte a gran parte degli uomini di Gael e dopo un discreto numero di attacchi e parate entrambi capiscono di essere mossi dagli stessi ideali e di dover agire in comunione d'intenti mettendo da parte ogni preconcetto sull'altro.

Al di là della caratterizzazione buonista che riceve Octavia dopo episodi in cui era una fredda guerriera calcolatrice non c'è effettivamente niente di fuori posto, peccato che siamo nella stessa situazione di chi afferma che la sua macchina va alla grande tranne per il motore che non parte ^^'''. A mio avviso è sbagliata, inutile e forzata: siamo già sommersi da MOE-senshi dall'altalenante utilità narrativa, almeno una guerriera mossa dalla razionalità e non dalla voglia di essere la prima nella lista di gradimento di Arawn poteva davvero essere utile: l'unica un pochino brava a combattere è Morgan ma è talmente stupida che praticamente non fa testo: almeno non compaiono né Llyrl né Limweis a rendere ancora più sdolcinato l'ambiente... Ah, settimana prossima sarà ancora tempo d'azione notturna... povero me che devo fare gli screenshot...

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