lunedì 29 giugno 2009

Shangri-La - Episodio 12

L'episodio in pillole: mentre Kuniko e Takehiko si fanno un giro per Akihabara nel negozio dei 3 vecchietti otaku per recuperare armamenti necessari all'invasione di Atlas, Karin se ne va in giro (sempre per Akiba) vestita da orsacchiotto cercando qualcuno che le dica dove andare per comprare il quartiere (!); nella struttura, Sayoko e Ryouko arrivano decisamente ai ferri corti;

Highlights: Kuma-Karin ^^;

Giudizio: 9/10

Ancora una volta la "sfortuna" di andare in onda la stessa stagione di serie più blasonate ed attese miete un'altra vittima: questo povero "Shangri-La" ha tutte le carte in regola per imporsi come una serie fantastica ma la trasmissione simultanea con "Phantom", "Saki!" e "Higashi no Eden" l'ha sicuramente penalizzato agli occhi di chi - tra di voi - non ha tempo per seguire la gran parte dei titoli trasmessi: complici delle puntate iniziali belle ma non sconvolgenti, il drop sarà stata la scelta che molti di voi hanno preferito scartando una serie originale ed innovativa che fa della trama oltremodo complessa e di un lato estetico di gran pregio due importanti frecce al proprio arco. Il ritmo narrativo continua ad avanzare lento ma costante ed ogni puntata rivela qualcosa di nuovo sui molteplici e variegati aspetti della trama che lentamente inizia ad assumere un senso: Atlas (nella figura di Ryouko) ha in mente un piano certamente a due facce e Kuniko ora leader di Metal Age non ha assolutamente intenzione di restare a guardare... se tutto questo ben di Dio continua fino alla fine c'è da sperare in un' ottima conclusione, ben consapevoli che non è certamente il miglior titolo della stagione: non sto dicendo questo e soprattutto non lo penso, spero di non venire frainteso ^^''. Menzione d'onore per Kuniko che se ne va in giro vestita da orsacchiotto ('sto feticismo necessita approfondite spiegazioni...) e soprattutto per la mitologia greca che continua a dire la sua: Atlas (la città), Medusa (l'"oracolo" dell'hacking), "Zeus" (il server centrale), "Apollo" (il satellite orbitante)... chi manca ancora?

Dopo una prima scena focalizzata sul Maggiore Kunihito in ospedale a seguito del ricovero post-salvataggio sulla scialuppa con i ragazzi superstiti dell'affondamento causato da "Apollo", la scena torna a "Duomo" ed a Kuniko, in giro per le vie della cittadina... talmente sorpapensiero ed incazzata da non sentire nemmeno il saluto della amiche al bar. La sua destinazione è la sede di Metal Age dove ha intenzione di spiegare a tutti quanti gli iscritti il proprio piano per invadere Atlas, liberare Momoko e permettere a tutti di poter vivere degnamente nell'immenso spazio garantito dalla sovrastruttura. Il piano è tanto semplice quanto folle: invadere dall'alto per poi scendere verso i piani bassi armati fino ai denti ed elimando qualunque ostacolo ^^' Ah, ovviamente sarà una missione che richiederà l'impiego della totalità dei membri del partito... che non sono esattamente entusiasti di fronte a questo "piano" di battaglia, tranne Takehiko che ordina il silenzio e l'obbligo di eseguire gli ordini della loro nuova leader: la voce altezzosa del corpulento braccio destro di Kuniko calma totalmente la scena. A scombussolare perentoriamente la scena ci pensa Ryouko che, tramite conferenza stampa d'urgenza, dichiara la sospensione del piano di alloccamento immediato di tutti gli abitanti estranei alla struttura Atlas, che in pochi giorni non sarà più pronta per accogliere il flusso di immigrazione: giornalisti e spettatori sono tutti sorpresi per questo tipo di decisione, Kuniko e gli altri meditano vendetta.

Raggiunta Akihabara con la "lista della spesa" per l'invasione (armi, munizioni, granate e quant'altro ^^) i nostri due impavidi ragazzi raggiungono il negozio dei 3 vecchietti otaku che riconoscono immediatamente la ragazzina in tenuta alla marinaretta ma non Takehiko... al quale chiedono dove sia Momoko. Saltando la risposta che le causa un discreto livello di tristezza, Kuniko indossa la maschera della ragazzina sognatrice mista a leader di Metal Age e chiede l'aiuto dei 3 amici per recueprare "qualche cosuccia" necessaria al progetto che stanno preparando: prima delle richieste, però, i 3 regalano a Kuniko un modellino... di lei con il boomerang! E' una "limited edition" celebrativa per l'avvento del nuovo leader di Metal Age, e la ragazza è decisamente stupita nel vedere che un evento così segreto sia giunto in quel della "Città Elettrica" e che - soprattutto - sia addirittura stato realizzato un modellino (LOL!). Dopo il momento di ilarità i nostri iniziano a discutere degli approviggionamenti di armi e munizioni per le quali non c'è nessun problema, se non qualche giorno di attesa che fa spazientire Kuniko ma che è la norma visti i numeri richiesti. Dopo aver chiesto i motivi dell'ordine e dopo un malcelato tentativo di Kuniko di fare la vaga, i 3 rimangono allibiti nel apprendere che la loro scolaretta preferita ha deciso di invadere Atlas e sovvertire il governo! Nel mentre, Karin gira per il quartiere in un'adorabile tenuta da orsacchiotto e chiede informazioni ai passanti su dove debba andare... per comprare l'intera Akiba!!! Kuniko riconosce la mise indossata dalla bimba anche il giorno che la scoprì durante l'hacking nel negozio dei 3 otaku e la saluta levandole la testa da orscacchiotto... finendo per farla scappare urlando ^^''.

Nel frattempo, ad Atlas, Sayoko riesce a trovare un "metodo alternativo" per ottenere l'attenzione di Ryouko ed essere ricevuta nelle sue stanze private protetta dal suo gruppo di bodyguards ai quali l'acida direttrice fa riferimento come protezione senza la quale la donna non vada nemmeno a dormire, mentre la stessa Ryouko risponde offrendogliene uno a caso per i proprio giochetti sadomaso ^^'. Punta nel vivo, Sayoko lascia perdere l'ironia e viene al dunque, chiedendo all'ex compagna di università come mai non sia stato ancora emesso l'ordine di successione al trono di Atlas per Mikuni e la Primo Ministro si trincera dietro un malcelato no-comment che manda in bestia la donna. Le urla e gli insulti non portano il dialogo da nessuna parte e Sayoko è costretta ad inginocchiarsi e chiedere umilmente di essere messa a conoscenza dei motivi per i quali la bambina non è ancora stata ufficialmente nominata: dopo averla derisa all'inverosimile, Ryouko spiega che ci sono 3 "Digma" papabili per la successione e Mikuni è solo una dei 3. Sconvolta, Sayoko chiede altri informazioni ma quello che ha saputo è già troppo visto il suo basso livello di autorizzazzioni Atlas. Non contenta delle informazioni ottenute, Sayoko decide di forzare il sistema di server "Zeus" e sapere chi sono gli altri due candidati con rango "Triple A" che potrebbero insediare la posizione di Mikuni: Ryouko viene immediatamente informata che qualcuno sta violando il server e la donna ci mette ben poco a capire che si tratta di Sayoko ma nonostante abbia fatto breccia nel sistema senza nessun problema, la lascia proseguire fino alla soglia di sicurezza che scavalca e le permette di accedere alle informazioni che cercava... salvo trovare un'immagine proiettata di Ryouko che manda in tilt la connessione neurale e la fa svenire.

Miko inizia a cercare Sayoko poiché Mikuni è agitata per non averla ancora vista dall'inizio della giornata e incappa nei bodyguards di Ryouko che stanno portando in carcere proprio il corpo svenuto di Sayoko! Prima di poter chiedere cosa sia successo la donna (si fa per dire ^^) viene fermata e le viene ordinato di non chiedere e non riferire nulla alla bambina su quanto visto. Approfittando della voglia di chiudere in fretta la questione che non fa notare a Shion & Co. di aver perso qualcosa dalla tasca della prigioniera, Miko raccoglie l'oggetto caduto e riconosce in esso l'orecchino di Momoko! Girando per la struttua, l'ex lottatore di sumo trova l'amica prigioniera e le riporta i suoi oggetti liberandole le maglie che la tenevano imprigionata al letto degli interrogatori, permettendole così di fuggire: a "Duomo" i preparativi per l'invasione sono quasi pronti e Kuniko sta mettendo a punto con Furukawa e gli altri le ultime strategie ricordando a tutti che a seconda priorità dell'invasione è salvare Momoko... quando sente la voce dell'amica ringraziarla per lo sfrozo e la generosità ma che è meglio concentrarsi sulla liberazione di Atlas dal gioco dei rispettivi padroni: in lacrime per vedere a pochi passi da lei l'amica per la quale era tanto in pena, Kuniko le salta addosso abbracciandola.

Altro episodio pieno di analisi e rivelazioni: Mikuni non è unica e benché l'intreccio con Kuniko e Kunihito fosse evidente già dalla prima puntata, ora sappiamo il motivo che ne sta alla base e che li lega alla sorte di Atlas in quanto possibili eredi al trono. Non è chiaro cosa significhi questa realtà di fatto ma il rango "Triple A" è stato stabilito ed è anche costato caro a Sayoko: nota a latere, interessante il fatto che tutti e 3 abbiano "kuni" (che in giapponese significa "Paese", forse richiamo ad Atlas...) nel nome: quando si dice la predestinazione... Sono davvero impaziente di capire il perché del morboso interesse di Ryouko per la giovane Kuniko: se Mikuni riesce già a leggere il destino delle persone e si "interfaccia" con Hiruko-sama per il destino del mondo, perché ha tanto bisogno della leader di Metal Age e di Kunihito, tanto da secretare i loro files e mandare in carcere Sayoko? E proprio la povera Sayoko sembra essere giunta al suo capolinea narrativo: mettersi contro Ryouko ed i suoi deliri è dannatamente pericoloso e la nostra BDSM-addicted pagherà una lunga e dolorosa pena per il proprio "peccato": voleva proteggere Mikuni dalle interferenze esterne, la dovrà lasciare interamente in mano a Miko...

SAKI - Episodio 13

L'episodio in pillole: penultimo round e le nostre protagoniste continuano a comandare la classifica generale con Nodoka che finalmente si siede al tavolo per giocare il proprio turno: avversaria da non sottovalutare sarà ovviamente Touka;

Highlights: Nodocchi VS. Evil Touka ^^;

Giudizio: 8,5/10

"Kimi wa jiyuu ni fighting start!" ("iniziate a suonarvele di santa ragione!", il senso è quello ^^) recita la OP nella sua parte finale, sullo sfondo di una Touka quasi BDSM che incrocia la lancia con l'angelica e prosperosa Nodoka versione "Nodocchi": una battaglia fisica e violenta che si trasforma e sublima in guerra di nervi, di sensazioni, di momenti e di flusso di gioco come ogni buon anime sportivo sa che si deve fare per mantenere alto l'interesse e l'empatia verso i protagonisti. E proprio il momento assolutamente positivo delle ragazze di Kiyosumi sembra voler perdurare ancora parecchio dopo il match one-sided di Hisa, che ha letteralmente sotterrato le avversarie scavando un varco non immenso ma concreto e utile a dare serenità ai suoi assi nella manica per il finale. E' il match di Nodoka e tutti gli occhi dei media sono puntati su di lei sicuri che darà filo da torcere alle avversarie: per tutto il primo hanchan è effettivamente così ma la pausa sembra aprire ad interessanti ritorni di fiamma per Touka e le altre... specialmente la misteriosa giocatrice della Tsuruga, ancora in ombra nonostante delle premesse sicuramente interessanti.

Si riparte come sempre da dove ci si era lasciati, ovvero con Saki nella stanza del torneo a fare gli auguri del caso alla yuri-amica Nodoka che inizia a prendere posto al tavolo, non senza un pochino di tremarella. Fuori, intanto, Hagiyoshi (il maggiordomo tuttofare di Touka) rintraccia Koromo col GPS (dove cacchio le hanno infilato il rilevatore, povera bimba!!! NdiMu, sconvolto) e le fa notare come - forse - sia il caso di rientrare e fare il tifo per la cugina dato che dopo sarà l'ultimo turno e starà tutto in mano a lei. La piccola però si è arrampicata su una specie di acquedotto e non sembra avere molta voglia di scendere a "fare un mazzo a tarallo a tutte le altre" (quasi testuali parole) perché comincia ad essere noioso giocare con ragazze che non sono minimamente in grado di avvicinarsi alla sua bravura nel gioco. Piccola, rori tsundere e pure sborona: la pucciosa farà strada ^^. Fuor di battuta, Hagiyoshi la convince a scendere dicendole che stavolta si troverà davanti delle brutte gatte (morte?) da pelare e la cosa la manda decisamente in sollucchero con un' inquietantissima faccia da serial killer mancata che spaventa anche la povera Saki ancora nella sala gioco (la dovranno cacciare a pedate per staccarla da Nodoka ^^): nonostante i kilometri di distanza, l'aura maligna viene ditintamente percepita dalla campionessa di Kiyosumi... che inizia a dare visibili segni di godimento in mezzo alle gambe (LOL!): adoro questo genere di anime ^^.

Per la gioia dell'immenso pubblico presente in sala davanti ai maxi-schermi, tra cui anche le due misteriose amiche/fan di Nodoka arrivate per miracolo nonostante i millemila treni persi, la mano può finalmente avere inizio e Touka è subito tremendamente eccitata all'idea di sfidare l'invincibile Nodocchi. E quando dico "tremendamente eccitata" intendo proprio... la tipica dimostrazione di eccitazione sessuale femminile ^^. Peccato che la prosperosa Nodoka sia un pochino frenata dal nervosismo e dalla paura frutto della grande responsabilità che porta sulle spalle: mai era arrivata così avanti ad un torneo e mai aveva avuto in mano le sorti di un'intera partita con così tante amiche pronte a scommettere su di lei. In buona sostanza, l'eccitazione di giocare per annientare l'avversaria non le passa neanche per l'anticamera del cervello. E subito Touka capisce che qualcosa non va. La struttura intrinseca del torneo non permette grande libertà d'azione per i giocatori e la fortuna è una componente a cui viene lasciato troppo spazio: questa considerazione quasi contemporanea di Touka e di Fujita serve - forse - come parziale scusante preventiva in caso di sconfitta anche se la bionda principessa tsundere non lo vuole di certo ammettere - nemmeno a sé stessa ("Hmph, desu wa!" è la frase più LOL del 2009 ^^). Fatto sta che le mani avanzano e il piatto - così come il punteggio - piange: noten e tempai sono le due chiamate più comuni e questo non favorisce certo lo spettacolo, fatta eccezione per un paio di chiusure di Nodoka che incrementano il punteggio di pochissimo.

Due chiamate di fila proprio di Nodoka, uno yaku ed un chii mandano in allarme Touka che ha così la conferma dei suoi sospetti: Nodoka è scazzata e non ha voglia di giocare seriamente ^^ Desiderosa di fronteggiare faccia a faccia la Nodocchi che per mesi è stata un'invincibile avversaria online, la leader di Ryuumonbuchi piazza un pesante riichi che nelle sue intenzioni dovrebbe smuovere l'avversaria ed inchiodare le altre ma che in realtà si chiude con un nulla di fatto: vedendosi rifiutare un guanto di sfida apertamente tiratole in faccia, Touka si incazza parecchio. Nodoka però non vive altrettanto intensamente la sfida con la Ryuumonbuchi... che a dirla tutta non credo abbia nemmeno riconosciuto nella bionda avversaria la rivale di tante notti online: stallo? Ma neanche per sogno, dato che meno di 1000 punti separano le prime due scuole e le ragazze di Kazekoshi devono solo stare zitte a guardare dato che al di là di Mihoko - che oramai è evidente abbia vinto solo per manifesta deficienza delle avversarie - e della nekomimi (mi sono dimenticato il nome, scusate ^^) avesse proprio poche cartucce da sparare. Come ravvivare un match decisamente soporifero? Cercando una scusa per mettere in bella mostra le forme della nostra Nodoka: ricordandosi gli insegnamente di Hisa alle terme sede degli allenamenti, la nostra ritrova la voglia di giocare seriamente ed inizia ad inanellare chiusure a raffica, risvegliando completamente la Nodocchi che è in lei e mandando in estasi (ma letteralmente!) Touka, che probabilmente orgasma... con buona pace delle altre ^^'''. Sulle ali dell'entusiasmo Nodoka porta a a casa un hanchan perfetto in cui le poche mani che si sono chiuse con vincitore... beh, sono state tutte a suo esclusivo appannaggio. Saki, guardando le performances dell'amica, orgasma pure lei ^^

Round particolare, non esaltante ma molto più particolareggiato di quello della scorsa puntata in cui c'è tanta attenzione verso il gioco delle ragazze senza dimenticare l'aspetto "cameratesco" dell'attesa e del fare il tifo: così intenso, così giapponese ^^. Manca una bella partita in cui si veda tutto tutto, dai momenti topici in cui si taglia l'ansia col machete alle mani noiose in cui nessuno combina nulla: nell'economia di una serie sportiva qualche puntata così non stonerebbe affato. Nodoka VS. Touka era però quello che volevamo vedere fin dalle prime puntate, complice una sigla spudoratamente spoilerosa che non si è mai fatta scrupoli nel mostrarci la grande rivalità che avrebbe animato il torneo: grande giocatrice d'attacco e di difesa, la nostra Nodoka, che finché ha il suo Etopen a sostenerle "il davanzale" non teme praticamente nessuna... nemmeno Miss_Ojousama_desu_wa che però sembra essere pronta ad andare al massimo solo da adesso che si trova di fronte quella che ritiene essere la vera nemica. Manderà tutto all'aria e lascerà alla cuginetta un'impervio recupero o sbaraglierà la concorrenza mettendo Saki sulla graticola?

sabato 27 giugno 2009

Umi monogotari - Anata ga itakureta koto - Episodio 1

L'episodio in pillole: un gruppo di sirenette trova un anello lanciato nel mare da una ragazza inferocita e decidono di riportarglielo sperando di farle cosa gradita ma in realtà ottenendo l'effetto contrario;

Highlights: tutte le sequenze sottomarine;

Giudizio: 6/10

Seguo questa serie da marzo, quando in quel del Tokyo Anime Fair una giovane e procace standista in tenuta da sirenetta si avvicinò al sottoscritto offrendogli in dono un sacchetto pubblicitario come ne avrei ricevuti a marea quel giorno. Avrei preferito che mi offrisse la sua compagnia per tutta la vacanza ma non è stao possibile: better luck next year ^^. Tornando seri, sapevo fin dall'inizio che non sarebbe stata fra le mie priorità estive eppure avevo lasciato aperta ogni porta consapevole del fatto che spesso i risultati più stupefacenti li ottieni da chi non te lo aspetti e così ho seguito un po' tutta la campagna promozionale fatta di teaser, trailer e quant'altro arrivando alla prima puntata consapevole di cosa mi sarei trovato di fronte: pur avendo lasciato ogni pregiudizio lontano dalla mia poltrona, il risultato finale non è esattamente di mio gradimento. Non completamente per colpa della serie, sia chiaro, ma una buona parte di responsabilità è indubbiamente sua.

Quando la sirenetta Marin trova sul fondo dell'oceano un anello magicamente caduto dal pelo dell'acqua decide di prendersene cura e riportarlo alla legittima proprietaria che l'avrà sicuramente perso per sbaglio. Con lei nella missione di riconsegna parte anche la sorella Urin ed entrambe raggiungono la vicina isola che in quei giorni è teatro di un o-matsuri: caso vuole che le due sirenette si imbattano nella giovane Kanon, esattamente la proprietaria dell'anello... che se lo fa riconsegnare solo ed esclusivamente per poterlo rilanciare in acqua ^^'. Decisamente sorprese, Marin ed Urin le chiedono come mai odi così fortemente quell'anello e scopriamo - senza troppo stupore - che il gioiello le venne regalato dal suo (ex) fidanzato che odia con tutto il cuore e che nonostante tutto continua a incrociare svariate volte al giorno. Le sorelle fanno del loro meglio per convincere Kanon a ripensarci ma non c'è niente da fare e la ragazza - incazzatissima - lo getta nella foresta "costringendo" le nostre protagoniste ad andare a cercarlo. Il buio della foresta sommato a quella della notte causerà ben presto la separazione delle due e l'inizio dei fuochi d'artificio le spaventerà ancor maggiormente poiché non abituate a tanta luce e tanti botti, soprattutto Urin (Marin ha ritrovato Kanon poco dopo). Vagando spaventata cade per un piccolo sentiero al termine della quale trova una pietra con un sigillo e l'anello di fianco! Cercando di prenderlo, la ragazza riompe il sigillo ed un fumo nero inizia a circondare l'isola mentre la statua di una tartaruga inizia ad illuminarsi ed emettere degli strani versi...

Per essere un primo episodio è anche... guardabile, diciamo così. E' presto, c'è tutta la parte romantica da preparare e i misteri che sembrano voler dire la loro nell'economia della vicenda potrebbero risollevare il prodotto ma, forse, proprio il voler mischiare azione e romanticismo in una serie che fa delle sirenette mezze nude le proprie protagoniste... non sò, non la vedo una miscela vincente. Le serie estive non dovrebbero cercare sperimentazioni particolari: qui basta e avanza amore, amicizia e il setting naturale di mare, sole e spiagge per avere un prodotto normale e invece sembra proprio che i ragazzi di ZEXCS vogliano cercare di riproporre un nuovo "Aria"... senza averne le competenze, diciamocelo ^^''. Per ora salvo a pieni voti il lato tecnico, con le scene sottomarine veramente ben fatte ed una qualità di disegno/animazioni complessivamente buona, così come le seiyuu scelte per le ragazzine: ottima la Horie e la Asumi, un pelino sotto Kotobuki su Kanon che non mi sembra particolarmente convincente, anche se è ovviamente da valutare almeno su 4-5 puntate prima di bocciare definitivamente.

giovedì 25 giugno 2009

Phantom - Requiem for the Phantom - Episodio 12

L'episodio in pillole: sei mesi dopo gli eventi di Scythe ed Helen, Reiji è una persona completamente diversa e pienamente nelle mani (e non solo quelle ^^) di Claudia e dell'organizzazione: benché il suo rapporto con Helen non sia risolto definitivamente, fa la sua comparsa una nuova "partner";

Highlights: quando si dice "cambio di prospettiva"...;

Giudizio: 8,5/10

Prima di tutto, delle scuse doverose a voi tutti per il ritardo con cui arriva questo post e quello con cui ne arriveranno altri ma è stata una settimana impegnata complice il lavoro particolarmente "pieno" e l'iniziativa decisa con alcuni ragazzi del Pluschan forum con i quali si era deciso (mio malgrado, e ci tengo a precisarlo ^^) di realizzare i sottotitoli italiani degli OVA di "Saint Seiya: The Lost Canvas". L'inizio di settimana mi sembrava gestibile ma le puntate si sono progressivamente accumulate ed eccomi qui, ora, con un po' di arretrati da vedere e con i titoli nuovi quasi pronti per partire: sembrava ieri che scrivevo la preview e preparavo i trailer e luglio è già qui! E' proprio vero che il tempo è relativo... fra poco più di un mese sarà anche il primo compleanno del blog!

Bando ai sentimentalismi e veniamo a noi, a questa grandiosa puntata di "Phantom"... no aspettate, ma siamo sicuri che sia la stessa serie? Ci dev'essere un errore, questo non è il Reiji che da 3 mesi seguiamo nella sua caduta verso l'abisso della follia... questo è un ragazzo ormai preso decisamente bene nel suo ruolo di assassino che - vi dirò di più - si sta divertendo ed addirittura godendo il personaggio che è diventato. Si perché nonostante gli atteggiamenti da duro, la faccia da schiaffi e la relazione tutto-sesso con la sensuale Claudia, il nostro nuovo "Phantom" mostra solo la maschera del freddo assassino insensibile: praticamente vive una quotidianità che non si discosta molto dalla rappresentazione teatrale "palcoscenico" (in tutti i sensi) della sua ultima missione in quel della Grande Mela. Helen e le sue profetiche parole continuano ad essere un eco di straordinario richiamo per Reiji, che capisce di non essere nient'altro di ciò che la ragazza non avrebbe voluto diventasse ma che non può opporsi dal diventare.

Non abbiamo mai visto, in 12 puntate, scene prima della sigla eppure stavolta c'è addirittura una lunga sequenza... anche abbastanza importante. Dopo una panoramica a volo d'uccello su New York illuminata dalla luna, la scena si sposta al teatro dove è in corso la rappresentazione di "Un ballo in maschera" dove Reiji si è infiltrato fra gli attori. I dialoghi e probabilmente i canti dell'opera lirica sono coperti da una musica rap di sottofondo decisamente a contrasto con il momento atta però a sottolineare o meglio, ad anticipare quello che sarà il nuovo Reiji della storia. Cogliendo tutti un po' di sorpresa, quando è il turno della sua battuta si leva il cappello e da sotto il mantello estrae un M4 con il quale fredda il suo bersaglio nel balconcino privato, fa saltare la luce e fugge da dietro le quinte: inseguito dai bodyguards della vittima, Reiji non ha nessun problema ad evitare i loro proiettili e fuggire, venendo però facilmente riconosciuto come "Phantom". La scena si sposta poi su colei che diventerà - volente o nolente - protagonista assieme al nostro Reiji: Cal Devens, una giovane ragazzina che saluta la sorella Judy pronta per andare "al lavoro". I telegiornali della notte iniziano a riportare la notizia dell'ennesimo "Phantom assassination" ed i fratelli Godo stanno proprio ascoltando, divisi però fra l'ammirazione per l'operato di Claudia e la paura di essere loro le prossime vittime.

La mattina seguente, è tempo di un mini CdA per "Inferno": mini perché i partecipanti sono solo McGwire, Claudia ed un insofferente Isaac, più agitato ed ironico del solito. La perdita di potere della famiglia Gambino nell'area di influenza della Costa Est è il tema della riunione del giorno che fa decisamente piacere al gran capo McGwire, ormai certo di avere in mano anche la tanto sospirata costa orientale nuova frontiera di guadagni per la sua organizzazione. Da uomo saggio qual'è, il nostro è ben consapevole dell'importanza ricoperta dal nuovo Phantom i cui sorprendenti ed inattesi risultati hanno portato i risultati che tutti speravano andando però anche oltre, spingendosi dove Ein prima di lui non era neanche lontanamente arrivata... ed il merito di questi risultata appartiene anche a Claudia. La ragazza è conscia della veridicità delle parole del suo superiore ma si attiene al galateo enfatizzando la maturità di Reiji e la sua volontà di agire di sua iniziativa per il bene di "Inferno"... o "per correre fra le tue tette dopo ogni buon risultato", come acidamente suggerito da Isaac ^^. Ignorando la battuta, Claudia riferisce il buon esito delle verifiche richieste sulla famiglia Godo della Yakuza, che si appresta a diventare il partner di "Inferno" sul mercato orientale: infuriato per aver lasciato la gestione della situazione esclusivamente in mano alla donna, Isaac chiede spiegazioni ma le sue richieste vengono bellamente ignorate ed anzi riferisce che lo scorso week-end ha chiuso un accordo commerciale di 5 milioni di dollari... come segno di amicizia ^^ Uscita dalla sala riunioni, Claudia trova Lizzie e Reiji ad attenderla: entrambi le fanno i complimenti per la gestione della situazione ma sarà solo Reiji - a casa di lei - a godere dei frutti...

Dopo "i festeggiamenti", Reiji torna al piccolo appartamento dove viveva con Helen e, nel buio squarciato dal chiarore lunare, ripensa alle parole della partner nei giorni in cui iniziarono l'allenamento nel capannone. "Non ho una volontà" sono le parole che riecheggiano nella testa del ragazzo in risposta all'affermazione di Claudia sul suo agire senza forzature: appoggiandosi malamente ad una sedia, Reiji cade a terra e rimane immobile a fissare il soffitto pensando al suo non essere nulla ed a Helen quando mesi prima gli disse che uno dei loro doveri in quanto burattini era quello di non avere né passato né futuro. Ritornato da Claudia per perfezionare lo scambio di soldi e cocaina con gli yakuza neo-alleati di "Inferno", Reiji guida il furgone fino al luogo scelto per l'incontro nel territorio sotto controllo dei "Bloodies" di Isaac, convinti che nessuno oserebbe mai fare stupidaggini in un post del genere. Raggiunto il luogo dello scambio ed individuata la macchina dei Godo, Claudia e Reiji intuiscono che qualcosa non va per il verso giusto ed il nostro "Phantom" esce per controllare la situazione ordinando all'amante di rimanere in macchina: arrivato all'auto degli yakuza, Reiji trova solo cadaveri. Raggiunto dalla ragazza - alla quale punta anche la pistola contro poiché le aveva detto di rimanere in auto e non gli ha obbedito, Reiji le ordina di tornare indietro da sola poiché lui penserà a sistemare i cadaveri e ripulire la scena: dopo aver riposto i cadaveri nel baule ed aver individuato un terzo cadavere - quello di Judy Devens - nel vicolo, il nostro scruta fra i tetti e vediamo una sagoma che assomiglia a quella di Ein... Sogno o realtà?

La mattina seguente Claudia ed Isaac sono nuovamente ai ferri corti poiché lui vuole scaricare la responsabilità della situazione infiammata che c'è nel suo territorio sulla donna ed il suo giovane giocattolo sessuale mentre lei semplicemente ribadisce che la sicurezza del proprio territorio è un compito che non si può delegare a terzi e se non ci si assume le proprie responsabilità, quando succedono dei problemi non si può scaricare il tutto sugli altri. Disgustato nel vederli litigare come bambini, McGwire chiede come l'abbiano presa i Godo ed apprezza il fatto che siano incazzati per i 5 milioni e 4 uomini persi ma ancora sotto controllo e quindi "riconquistabili" con un assegno e tanta pazienza: il capo di "Inferno" lascia nuovamente tutto nelle mani di Claudia e stavolta Isaac sbotta chiedendo che venga fatta valere la sua autorità. Messo alle corde dalla freddezza che non ammette replica di McGwire, il capo dei "Bloodies" deve ancora una volta abbassare la testa. Sul luogo del misfatto intanto è tornato Reiji con dei fiori e nel vicolo dove stava Judy - sulla quale ha saputo tutto tramite Lizzie - trova una ragazzina intenta a pregare: dopo un paio di frasi di rito Reiji si presenta e altrettanto fa la piccola Cal, sorella minore di Judy. Con fare amichevole Reiji chiede chi avrebbe potuto avere interesse nell'assassinare la donna e Cal sbotta urlandogli che se ne avesse anche solo una vaga idea non sarebbe lì a piangere e pregare. Intuendo che non sia un buon momento per quel genere di conversazione, Reiji torna in macchina ma subito si ritrova Cal sul cofano (!) che gli chiede se potrebbe vendicarla in caso sapesse chi è stato il mandante dell'omicidio: sfruttando l'occasione Reiji spiega di avere i mezzi per poter portare a termine una richiesta simile e Cal si offre come sua nuova "partner".

Aspetti su cui focalizzare l'attenzione in questa mini-analisi: la musica ed il ruolo di Helen. Come da tradizione Bee-train, la musica che fa da colonna sonora non si limita semplicemente ad accompagnare le scene di muto o sottolineare qualche momento importante bensì regge totalmente l'impatto del momento o dell'arco narrativo per cui è pensata: le prime puntate con Ein e Zwei facevano del melodramma e del canto lirico le colonne portanti di una storia ancora indefinita e con dei personaggi paurosamente in bilico fra la consapevolezza di essere assassini e le turbe di un io diviso fra legge e morale, senza un passato che potesse servire da metro di giudizio. Ora Reiji è un perfetto assassino: bello, spietato, freddo, senza scrupoli e con tante voglie da soddisfare ma eroso all'interno dal ricordo di una persona che forse è stata più che un'insegnante: un passo alla volta forse riuscirà a rendersene conto... Claudia permettendo ^^ Avere vicino una femme fatale di siffatta caratura che non esita a... come dire... dimostrare tanto affetto ^^

mercoledì 24 giugno 2009

Tears to Tiara - Episodio 12

L'episodio in pillole: Riannon viene catturata da Gaius e trascorre alcuni giorni di prigionia nella caserma imperiale dove inizierà a cucinare per i soldati e curare i feriti... eh?!?

Highlights: ma quant'è scema Riannon?!?;

Giudizio: 5/10

Se questa puntata ha una qualsiasi utilità nella mente degli sceneggiatori vi prego di illuminarmi della vostra infinita saggezza perché giuro, sono assolutamente convinto di essere di fronte alla puntata più inutile del 2009. Caratterizzazioni in picchiata, storia immobile e animazioni al mimite della sufficienza: ma almeno nel gioco ha una qualche utilità questa parentesi su Riannon in modalità "Sindrome di Stoccolma"? No perché, se non si è capito, non vedo alcuna utilità narrativa e - a meno che non vi ricordiate proprio per niente chi siano Taliesin e Gaius - potete saltare tutto l'episodio senza problemi. Peccato aver perso una settimana di programmazione...

La puntata inizia con Riannon nella foresta poco fuori il castello di Avalon intenta a raccogliere funghi e depositare corone di fiori sui cadaveri dei soldati deceduti quando nella radura arrivano Gaius accompagnato da un suo fedele soldato: riuscita a nascondersi fra gli alberi senza essersi ricordata di portare con sé il cestino di funghi e fiori, Riannon spera di non essere scoperta dal nemico che però non ci mette molto a collegare gli oggetti a terra ad un Gael nella zona e chiama a gran voce intimandogli di uscire allo scoperto con la promessa che non gli sarà fatto alcun male: fidandosi del nemico la ragazza esce innocentemente ma coraggiosamente dalla boscaglia e affronta Gaius a testa alta, dimostrandogli coraggio ma anche un pizzico di follia... facendosi prendere in ostaggio pur di non rivelare gli ingressi del castello che comunque è a portata del nemico. Morgan e Arthur trovano poco dopo il cestino e la corona di fiori, chiamando a gran voce la ragazza che però non può rispondere essendo lontana col nemico... prigioniera in una caserma! Tornati ad Avalon per riferire ad Arawn e studiare una strategia (senza neanche sapere cosa sia effettivamente successo...), il Re Demone allontana tutti garantendo che si occuperà della questione a modo suo: andando a dormire (!). Convinto che lo stia prendendo in giro, Arthur tenta di fermarlo e chiedere e spiegazioni ma viene fermato da Ogam che gli spiega l'importanza del legame che unisce il Re a Riannon e nel sonno può sviluppare una forma di contatto col cuore della ragazza, riuscendo a localizzarla.

Riannon nel frattempo sta trascorrendo la giornata prigioniera degli imperiali, senza che possa essere ferita né torturata per preciso e diretto ordin di Gaius. Due soldati venuti a portarle il cibo sfruttano l'incapacità di reagire di Riannon e tentano di picchiarla ma vengono attirati nel piazzale d'armi da un rumore fortissimo: un'impalcatura sulla quale stavano lavorando dei soldati è improvvisamente crollata e uno di essi è rimasto gravemente ferito: accorsa sul posto, Riannon ordina a tutti di portarle bende e medicine mentre lei - con grandissimo stupore di tutti i presenti - cura il soldato rimarginandogli la ferita grazie ai suoi poteri magici. Il gesto sorprende veramente tutti, anche Gaius che viene prontamente informato dal suo braccio destro e decide di parlare nuovamente a quattr'occhi con la prigioniera... che nel frattempo si è sistemata in cucina migliorando le insipide pietanze militari ^^ Convocata nello studio di Gaius, Riannon viene interpellata sui motivi che la spingono ad agire e soprattutto sui ricavi che ne andrebbe ad ottenere ma ben presto il militare si rende conto che l'essenza stessa della discussione non ha senso perché gli ideali in cui crede la ragazza sono incrollabili ed è sicura che Gael vincerà e il suo Arawn arriverà a salvarla.

Proprio Arawn, Arthur e un gruppo di soldati scelti sono già nella foresta vicino alla caserma, al seguito delle sensazioni del Re Demone che cerca di capire dove sia stata portata la sua prima moglie. E' notte e la povera Riannon è stanca per la lunga giornata in mensa, le cui ultime ore sono però state allietate dal canto di Taliesin che alla fine ha riconosciuto la ragazza che una sera di alcuni mesi prima gli offrì un frugale piatto di zuppa. Entrambi desiderosi di scambiare qualche minuto con una faccia conosciuta, i ragazzi si dirigono verso una vicina collina dove scambiarsi le reciproche impressioni sulla guerra ma Riannon sente improvvisamente la voce di Arawn che la chiama e la invita ad abbandonare la caserma: Taliesin osserva stupito la ragazza che lentamente si allontana senza proferire parola passando per una deserta piazza d'armi ed arrivando al portone (incustodito) dove passa senza essere notata. Solo una volta fuori una guardia si accorge della "fuga" e le intima l'altolà che però non sortisce alcun effetto: Riannon ha in testa solo la voce di Arawn che dal limitare del bosco continua a chiamarla e nemmeno la freccia scoccata dalla guardia sulle mura la ferma, anche perché se la prende alla spalla lo stesso Taliesin, che non pare proprio un normale bardo errante...

Come facile intuire leggendo questi brevi paragrafi riassuntivi, le parole spese in apertura di commento dovrebbero avere trovato ampio riscontro: questo è un episodio terribilmente inutile, sotto qualunque punto di vista. La leggerezza con cui Riannon affronta la situazione ha dell'incredibile ed apre all'ipotesi che sia totalmente pazza o totalmente illusa: era forse la migliore nel gruppetto di svampite moglie di Arawn, con questa puntata crolla al livello di Lyrl (se non più sotto). Ripeto: SE c'è un'utilità in questo episodio è farci ritornare in mente il giovane menestrello abile con la spada (stando alla preview) che da settimana prossima sembra guadagnare un ruolo di tutto rispetto...

Senjou no Valkyria - Episodio 12

L'episodio in pillole: fisicamente prigioniere su un camion e moralmente intrappolate dai perfidi piani Von Borg, Alicia e Cordelia approfondiscono la loro "amicizia" mentre a sorpresa Selvaria e Jaeger collaborano con Welkin & Co. per liberare le ragazze...;

Highlights: alleanze future?;

Giudizio: 8/10

Che bello, un'altra puntata piena di azione e di situazioni interessanti! Credo proprio che il momento brutto sia passato, e anche se Cordelia non sembra ancora ben sviluppata per entrare in scena a pieno potenziale, c'è di che essere fiduciosi. Interessantissimo il retroscena sul non-coinvolgimento di Selvaria e Jaeger che, come sospettavo già settimana scorsa, non hanno nessun ruolo attivo nel rapimento della principessa ed anzi accettano di buon grado di collaborare con il nemico pur di dimostrare la loro estraneità ai fatti... con buona pace di Faldio e delle sue convinzioni pacifiste. C'è anche un'interessantissima possibilità di vedere alleanze future fra i due schieramenti ora che la misteriosa "Federazione" è entrata prepotentemente in scena, mentre il ruolo di Von Borg, mandante eppure miracolosamente "sopravvissuto" nel mantenimento del suo ruolo politico al fianco dello scranno di comando di Gallia su cui rimane saldamente seduta una Cordelia ora non più totalmente in mano al suo Primo Ministro.

Fuori dal palazzo reale di Gallia, il giovane Karl è testimone indiretto del rapimento di Alicia e Cordelia che vengono malamente caricate su un camion, coperte da un telo e portate via. Mentre corre a perdifiato per riferire a Jaeger la notizia, Selvaria trova il frammento di Ragnite perso da Alicia durante il rapimento e, più avanti nel corridoio, Welkin incontra Faldio e gli altri scoprendo che Alicia era venuta a cercarlo ma non si sono mai incrociati ed intuisce che qualcosa non va per il verso giusto: incontratosi con i due generali imperiali, Faldio li accusa di aver fatto del male alla ragazza giudicando dal cristallo in mano alla Strega imperiale. Le reazione accusatoria e violenta di Faldio non spaventa certo i due generali che però gli rivelano - nonostante sia un nemico - quanto appena appreso da Karl riguardante il rapimento delle ragazze dimostrando l'inutilità di un'azione del genere da parte loro e che gli unici con un tornaconto sarebbero Von Borg e la Federazione. Jaeger in particolare sospetta che proprio la Federazione abbia interessi a "vendere" Gallia al nemico, con Faldio che cade dalle nuvole non sapendo dei particolari rapporti fra il Primo Ministro e l'Ambasciatore: non vedendo altre alternative, Welkin propone agli imperiali di collaborare per recuperare principessa e Alicia...

Jaeger accetta di dare una mano alla Milizia nonostante Faldio gli abbia fatto capire senza troppi giri di parole che non si fida minimamente né di lui né del suo operato... anche se al generale interessa ben poco il parere del miliziano e se ne va ordinando a Selvaria e Karl di salire in macchina preparandosi all'inseguimento e spiegando alla Strega che vuole testare il fegato di quel Welkin che tanto sembra intenzionato a salvare principessa e amica. In quel momento, le due ragazze riprendono conoscenza sul furgone dove sono state malamente caricate e Alicia cerca di svegliare Cordelia senza farsi vedere o sentire dai rapitori, dai quali apprende che la loro destinazione finale è una piccola città al confine fra Gallia e la Federazione: consapevole che entrambe sono in pericolo e devono cercare di scappare al più presto, Alicia cerca di scuotere la principessa che però - incredibilmente - non vuole scappare! Sicura che i suoi amici verranno a salvarla, Alicia cerca di far capire alla ragazza che non deve disperarsi e cercare di collaborare attivamente per il loro bene quando ecco arrivare a gran velocità il sidecar di Faldio con Lamar nella carrozzetta: raggiunto il furgone, il ragazzo si lancia sulla portiera del passeggero e lo lancia fuori dal finestrino, schivando per miracolo un proiettile sparato dal guidatore. Nel frattempo Welkin ed Isara arrivano con l'Edelweiss ed intimano l'altolà ai fuggitivi che però proseguono la corsa: mentre Cordelia salta sul caro armato fra le braccia di Welkin, Alicia viene catturata dal furfante lanciato fuori dal camion da Faldio che però non era caduto ed ora tiene in ostaggio Alicia puntandole la pistola alla tempia!

Cordelia, nonostante tutto, è ancora convinta di aver fatto una scelta sbagliata e che anche se le fosse successo qualcosa di brutto, niente sarebbe cambiato dal momento che Von Borg tiene da tempo in mano le sorti del Paese. Alicia, furiosa nonostante la brutta situazione in cui versa, urla alla ragazza di smetterla di dire stupidaggini e cercare di impegnarsi seriamente se ha davvero a cuore le sorti di Gallia: parole, queste, che hanno un effetto visibilissimo sulla principessa. Welkin, che ha da un po' sotto tiro il nemico, è praticamente sul punto di sparargli quando Faldio gli ordina di non farlo per paura che possa accidentalmente ferire Alicia: la ragazza, consapevole dell'importanza di liberarsi del rapitore, si abbassa facendo un segnale al suo Luogotenente che riesce così a centrare il bersaglio grosso senza ferire la ragazza. Senza più nemici attorno, Faldio prende controllo del mezzo e lo ferma giusto in tempo prima che precipiti in un dirupo, salvando sé stesso ed Alicia. Chiamati per radio Jaeger e Selvaria che hanno aiutato evitando che i rinforzi giungessero ad infastidire la missione di recupero, Welkin ringrazia per il supporto sperando che un giorno si possa collaborare seriamente come alleati.

Il finale vede Cordelia nuovamente assisa sul trono di Gallia prima del sorgere del sole, con Von Borg al suo fianco felice che la principessa abbia deciso di non divulgare quanto accaduto per non far aumentare l'ansia dei cittadini già provati dalla guerra. Consapevole di avere ancora bisogno del supporto di Von Borg per governare saggiamente il Paese, Cordelia ringrazia Welkin e Faldio chiedendo di riportare ad Alicia la sua gratitudine per averle fatto capire l'importanza della vita e del combattere per ottenere qualcosa in più di quello che la vita ha deciso di concederci. Mentre lasciano le sale da ricevimento del castello, Faldio chiede all'amico i motivi che l'hanno spinto a sparare poche ore prima nonostante ci fosse il rischio concreto di ferire a morte Alicia: Welkin ammette che non ha proprio pensato a questa eventualità e che - semplicemente - se la sarebbe cavata alla grande. Mentre il ragazzo gli restituisce il pezzo di Ragnite recuperato da Selvaria e che ha permesso di capire che qualcosa di grave era successo alla loro amica, Welkin si sente chiedere da Faldio cosa farebbe uno sempre preciso e sicuro come lui se gli confessasse di essere innamorato di Alicia (!). Per la prima volta, Welkin è senza parole...

Considerazioni finali: era ora che Welkin venisse messo alle strette e nelle condizioni di dover finalmente prendere in considerazione seriamente la propria storia (o presunta tale) con Alicia: un bel passo avanti, per quanto forzato, che darà una direzione ben precisa al filone "sentimentale" della serie ma che al contempo promette di mettere in antitesi i due baldi e giovani protagonisti: Faldio non avrà problemi a mettersi in gioco per conquistare il cuore della bella Sergente, Welkin lo vedo già più arrendevole... speriamo bene ^^''. Il bel leader del Primo Plotone ha anche - purtroppo per lui - le carte in regola per porsi come ero tragico della serie: colui che per il bene dell'amico e dell'amore che lo lega all'amata è pronto a sacrificarsi in una morte tanto scenica ed eroica quanto all'atto pratico inutile. Non sò che fine faccia nel gioco ed onestamente non ci tengo neanche a saperlo visto che ormai la serie mi sta prendendo bene, quindi vedete di non spoilerare... ^^

martedì 23 giugno 2009

Kemono no Sou Ja Erin - Episodio 24

L'episodio in pillole: Shuunan e Nugan dibattono l'importanza dei rispettivi ruoli nella difesa del regno, contrastandosi col padre Granduca per la spartizione dei compiti: la diversità di vedute sfocerà in un incredibile epilogo;

Highlights: la guerra dei fratelli;

Giudizio: 8/10

Anche il terzo fronte narrativo viene nuovamente ripreso dagli sceneggiatori, prima che le nobili gesta di Erin e le tormentate giornate di Iaru eclissino a poco a poco l'importanza del Granduca e dei figli alle prese con le ribellioni ai confini del regno e gli obblighi di protezione verso la loro regina. I Touda non hanno lasciato tutta la scena agli Ouju e sembrano pronti a ritornare prepotentemente in scena con buona pace di Erin e del suo desiderio di vita pacifica che non credo possa durare molto, visto come non se la stia passando bene l'esercito del Granduca: Shuunan e Nugan con la loro vicenda personale monopolizzano tutta l'attenzione registica della puntata rivelandoci che il loro rapporto era solo superficialmente idilliaco e che l'ombra di una gloria militare - vera o presunta - basta a tracciare un solco invalicabile fra la loro infanzia colma di nobili desideri ed ideali da una parte ed un presente in cui il desiderio di portarli a termine è solamente al servizio dei riconoscimenti che ne deriverebbero.

La puntata si apre sul campo di battaglia dove l'esercito del Granduca si sta metaforicamente leccando le ferite dopo l'ultima pesante sconfitta ad opera delle tribù ribelli che minacciano i confini del regno e la stabilità politica di Shin Ou. Le richieste di nuovi ed abili "Sou Ja" si fanno sempre più pressanti ma sfortunatamente per Shuunan, al momento non ci sono all'orizzonte nuovi talenti da schierare in battaglia e l'esercito deve arrangiarsi come può. Parli del diavolo... e la regia si sposta a Kazarumu, nella stalla di Lilan, dove Erin ha passato l'ennesima notte addormentata alla meno peggio sulla paglia... senza aver neanche mangiato un boccone! Svegliata da Tomura che la rimprovera di interessarsi maggiormente alla salute dell'animale che alla propria, la ragazza si sveglia di soprassalto e si ricorda improvvisamente di non aver preparato l'uscita mattutina dell'animale, facendo "arrabbiare" ancora di più il ragazzo che insiste sul fatto che debba preoccuparsi un po' di più di sé stessa: al recinto dove Lilan sta facendo la sua corsa mattutina, Tomura offre ad Erin un sacchetto con dei tramezzini... fatti con le sue mani! Superato l'iniziale momento di imbarazzo, entrambi si fanno una risata (che sembra più che altro liberatoria vista l'imbarazzante situazione: ormai l'intreccio amoroso è iniziato ^^).

La situazione scottante si vive però al castello del Granduca, che torna ad essere teatro di importanti rivelazioni dopo le puntate iniziali: il resoconto degli scontri con i ribelli costantemente persi mandano su tutte le furie il padre di Shuunan, che non riesce proprio ad ipotizzare come si possa portare avanti una campagna di prevenzione delle invasioni senza perdere costantemente uomini ed animali. Una possibile risposta a questo interrogativa arriva dal figlio minore Nugan, che lo supplica di concedergli l'autorizzazione ad unirsi al fratello maggiore nei combattimenti per proteggere il suo Paese: giudicandolo ancora troppo giovane ed inesperto, il Granduca taglia la discussione sul nascere ordinando al ragazzo di andarsene e di lasciarlo riflettere in pace sul da farsi. Adirato ed offeso per il giudizio poco onorevole ricevuto dal genitore, il ragazzo sembra tuttavia capirne le motivazioni (dopo una notte di riflessioni) e la mattina seguente, durante gli esercizi con la spada nel parco degli aceri, incrocia il fratello maggiore Shuunan appena tornato dal fronte al quale chiede notizie e si offre come volontario per la guerra: la richiesta è l'occasione per vedere un ricordo degli anni infantili dei due fratelli quando piantarono uno di quegli aceri giurando che l'avrebbero fatto crescere curandolo ed amandolo con lo stesso vigore con cui avrebbero fatto protetto il loro Paese una volta raggiunta l'età adulta. Per Shuunan il momento è già arrivato ma per il fratello minore non sembrano esserci possibilità di un futuro nell'esercito e la cosa lo infastidisce nuovamente ma i complimenti sinceri del fratello per quanto svolto a livello politico-amministrativo a Palazzo sembrano riuscire a tenerne a freno la lingua; nelle sue stanze intanto, Damiya ordina l'invio di grandissime quantità di fiori bianchi per i numerosissimi morti del fronte...

La consegna dei fiori, preceduta da un emissario del nipote di Shin Ou, è un momento triste per Shuunan poiché è per lui un'indiretta ammissione delle sconfitte militari subite delle quali si fa portavoce e per le quali non ha intenzioni di cercare giustificazioni: anche l'uomo di Damiya suggerisce delle velate critiche verso i suoi insuccessi militari ma un'occhiataccia del figlio del Granduca lo zittisce e gli fa cambiare aria prima che la situazioni degeneri... un po' come accade di sotto ad un soldato che inizia a spargere petali di fiori ovunque, preso da un raptus di isterismo incontrollato. La sera è l'occasione per fare un nuovo punto della situazione faccia a faccia col padre, che però non sembra in grado di aiutare il figlio nella gestione di un problema totalmente fuori portata: passando in corridoio per caso e sentendo le preoccupazioni di entrambi, Nugan irrompe nella stanza chiedendo nuovamente di essere mandato in guerra... e ricevendo l'ennesimo due di picche ^^'. A nulla servono i suoi sforzi e le sue urla perché il padre prima gli ordina di andarsene e poi, stufo delle parole del figlio, si alza lui stesso e si allontana "inseguito" dalle parole del figlio che viene però a sorpresa fermato da un perentorio del fratello Shuunan, che Nugan interpreta come affronto personale: nel parco degli aceri i fratelli hanno occasione di parlare faccia a faccia sull'operato militare al fronte e la necessità di qualcuno con volto ed idee nuove per poter cambiare l'esito delle battaglie ma Shuunan non ne vuole sapere e prova a convincere il fratello delle atrocità della guerra che però non sembrano spaventarlo ed anzi lo incitano a voler partecipare agli scontri. Ormai arrivati ad una rottura insanabile figlia di due posizioni totalmente antitetiche ed arroccate, i due fratelli estraggono le spade ed iniziano il duello davanti all'acero che piantarono anni addietro per decidere chi dei due sia più adatto a proteggere il Paese: la forza di Nugan sembra avere la meglio sulla tecnica di Shuunan che si vede incrinare la lama della spada sotto i potenti fendenti del fratello che incalza gli attacchi e cerca di rompere la lama finché è proprio Shuunan che sfrutta un movimento per disarmare il fratello e colpirlo alla spalla... dopo che la lama ha ceduto. Senza feriti né spargimenti di sangue, Shuunan e Nugan hanno preso due strade diverse e che non permetteranno punti di ricongiungimento...

Ah, l'amore fraterno! Quel dolce, puro e nobile sentimento... che sparisce di fronte alla brama di potere ^^'' Chissà com'è, ma avrei giurato e scommesso di tutto sul tragico epilogo della storia dei fratelli uniti nel nome di una promessa degli ideali cavallereschi infantili infranta dalla dura e spesso indegna realtà della guerra: stando così le cose, e avvalorate anche dalla metafora dei due petali di ciliegio che prendono due vie diverse nello stesso lago, non mi stupirei se il giovane e ribelle Nugan passasse al nemico offrendo in cambio conoscenze e segreti di alto livello... finendo poi per essere tradito da chi l'ha sfruttato passando per fedele compagno e ritrovare in punto di morte la ragione... quando ormai è troppo tardi ^^'' Troppo prevedibile? Vediamo, fossi in voi non scommetterei cose troppo preziose, si sà mai ^^. La parentesi romantico-sentimentale di Erin e Tomura era anch'essa prevedibile e quasi scontata (anche se Iaru è sempre una pista "calda"), tuttavia credo si possa dire anche fuori luogo in una puntata prevalentemente politica come questa, anche perché 2 minuti su 24 servono a poco. Settimana prossima ci aspetta quello che sembra un filler con protagonisti Moku e fratello licenziati da Kazarumu... stiamo a vedere che combineranno ^^

lunedì 22 giugno 2009

SAKI - Episodio 12

L'episodio in pillole: Hisa fortifica il primato in classifica della Kiyosumi, Koromo riesce a riportare Etopen sano e salvo alla legittima proprietaria e scopriamo alcune interessanti relazioni fra le protagoniste;

Highlights: l'inquietante casa di Koromo...;

Giudizio: 7,5/10

Premessa assolutamente doverosa: questa puntata è una delle poche dove il mahjong giocato lascia spazio quasi totalmente alle ragazze delle scuole impegnate nel torneo, con i loro momenti yuri e amicizie decisamente intime... peccato che non ci sia molto fanservice, il voto sarebbe stato un pelino più alto ^^ Hisa gioca relativamente sulla difensiva, tirando fuori dal cilindro giusto un paio di conigli che movimentano l'azione ma non danno più gli scossoni della scorsa puntata, dove di fatto si è concretizzata e finalizzata la rimonta delle nostre e di Ryuumonbuchi che mantengono salde le loro posizioni: Kazekoshi e Tsuruga cedono definitivamente il passo alla Kiyosumi e a Ryuumonbuchi, che scalano la classifica e sembrano seriamente intenzionate a far si che il titolo possa essere giocato in una corsa a due.

La pausa di 5 minuti con cui si chiudeva lo scorso episodio ha cristallizzato il momento d'incontro fra Mihoko e Hisa (AKA Ueno-san) dove la bella rossa sembra sorpresa dello sguardo prolungato della capitano di Kazekoshi... che a sua volta è sorpresa del fatto che la ragazza non la riconosca. Questi secondi di stallo fanno si che la bionda Mihoko ricordi il loro primo incontro, anni prima, durante il torneo nazionale delle scuole medie in cui Hisa la costrinse ad aprire l'occhio destro per non venire totalmente annientata dalla sua veemenza al tavolo: dopo la fine del match entrambe stavano risistemando le tegole al tavolo ma Mihoko non si era ricordata di chiudere l'occhio destro di cui tanto si vergogna prima che Hisa ne notasse la bicromia e, ormai pronta a ricevere l'ennesimo commento sarcastico, Mihoko deve invece mettere agli atti un bel complimento sincero del quale però non capisce appieno il significato. Il ricordo di Mihoko non focalizza tutte l'attenzione della scena sul tavolo da gioco durante la pausa, ed infatti la ragazza corre subito dalla compagna di squadra abbracciandola e tranquillizzandola sul fatto che non sia assolutamente colpa sua la batosta rimediata e, per cercare di risollevare la partita, Mihoko da qualche consiglio segreto all'orecchio di Bundou. Nei corridoi dell'edificio, Nodoka incontra le due ragazze che le hanno rubato il pelouche e che le raccontano tutto quanto accaduto all'animale di pezza mentre Koromo, in lacrime, raggiunge Touka e le altre proprio con il pelouche rotto in mano: con il classico schiocco delle dita, Touka "evoca" Hagiyoshi che in pochi istanti ricuce alla perfezione il braccio di Etopen riconsegnandolo alla piccola Koromo che subito si mette alla ricerca di Nodoka: segni particolari di riconoscimento, tettone abbondanti ^^

Con due grossi elementi di riconoscimento ben saldi in mente, Koromo trova facilmente la legittima proprietaria di Etopen e le riconsegna subito l'amato pinguino, per la felicità di Nodoka che lo vede riparato alla perfezione: sorpresa del fatto che sapesse della rottura, Koromo ascolta il racconto della ragazza a proposito della confessione delle due ladre incrociate per caso in corriodio. Spiazzata, Koromo non sa cosa dire ma lo stupore di Nodoka per la perfetta cucitura le fornisce l'assist per chiederle se le và di diventare amiche... proprio mentre suona la sirena che annuncia il termine della pausa e l'imminente ripresa del torneo: di fretta, Nodoka saluta Koromo e se ne torna verso la sala d'attesa di Kiyosumi senza neanche chiedere alla piccola il suo nome. Raggiunta la stanza con le amiche e compagne di squadra, Nodoka osserva il tabellone col punteggio e rimane piacevolmente sorpresa di vedere la loro squadra in vetta alla classifica, con Yuuki e Mako decisamente su di giri per la grande mano di rimonta portata avanti da Hisa: il nervosismo inizia a scorrere nelle vene di Nodoka, che però ora ha di nuovo con sé il suo Etopen e può tranquillamente rilassarsi godendosi il match della Presidentessa che intuisce il difensivismo su cui si sono messe tutte le avversarie e prova a forzarne gli scarti nonostante non abbia in mano nulla... dichiarando un finto riichi, poiché il 4 di caratteri che le serve per chiudere è già terminato! Kunihiro, andata per prima a riichi in questa mano, si rende conto di non essere più lei ad avere il pallino del gioco e inizia a giocare anche lei sulla difensiva finché le tegole si esauriscono e Hisa rivela il suo bluff che gela le avversarie tutte tranne la stessa Kunihiro...

Il ricordo della ragazza è legato ai primi giorni dopo essere arrivata a casa di Touka: in tenuta da maido e con le manette ai polsi per i suoi trascorsi, Kunihiro segue la sua padrona verso una casa separata dal resto della tenuta Ryuumonbuchi dove vive una certa Amae Koromo, cugina di Touka (!) della quale la famiglia di lei si è presa in carico la custodia dopo un tragico incidente in cui i genitori sono morti e del quale lei si è fin da subito addossata ogni responsabilità. La prova che Touka ha preparato per la sua nuova compagna di squadra è quella di giocare un giro di mani contro la cugina e "vedere se sopravvive". Non ci è dato sapere come finì quella sera ma il solo ricordo della scena fa capire a Kunihiro che Hisa, per quanto forte e temeraria, non potrà mai fare più paura di Koromo quella sera. Il buon momento della ragazza è però iniziato troppo tardi ed anche il 3° round giunge al termine, con la Kiyosumi di Hisa al comando, seguita a ruota da Ryuumonbuchi e - più staccate - Kazekoshi e Tsuruga. Mentre Yuuki e Mako corrono a fare i complimenti alla loro Presidentessa, Nodoka inizia a concentrarsi per il suo turno di gioco e si dirige verso l'ingresso della sala dopo aver fatto anche lei i complimenti ad Hisa... nonostante sia un po' triste per il fatto che Saki stia ancora dormendo e non la guarderà giocare. Ormai rassegnata e pronta ad entrare, Nodoka si volta sentendo chiamare il suo nome ad alta voce e trova la sua amica rivestita alla meno peggio giunta appena in tempo per farle gli auguri: ora si che la carica è completa!

"Impossible is nothing" recita lo slogan di una nota marca di articoli sportivi proprio in questi giorni particolarmente presente sui nostri schermi televisivi, complice lo svolgimento della "Confederations Cup" in quel del Sudafrica... e sembra proprio che Hisa ne abbia fatto un credo: ragazzi, che rimonta! Da ultime a leader della classifica in un solo round, pazzesco! E legittimando il gioco dominando le mani con diabolica precisione ed una analitica strategia di attacco volta ad indebolire solo e soltanto Kazekashi, obbligando però le altre a stare sulla difensiva ed accontentarsi delle briciole: ottimo! Peccato che sia accaduto tutto settimana scorsa ed oggi ci sia stata offerta una puntata più concentrata sulle ragazze e sui loro rapporti che non sul gioco vero e proprio, motivo per cui io seguo con particolare attenzione questa serie. Ottimo per chi fra di voi si sente affine a Kyoutarou ed ai suoi "daydreams" a base di Nodoka in vestaglia e "banane"... ^^

sabato 20 giugno 2009

Higashi no Eden (recensione)

Ci sono momenti, nella vita di ognuno di noi, che marcano il percorso di vita che portiamo avanti giorno dopo giorno. Molto spesso sono eventi imprevisti, oltre che imprevedibili e proprio in virtù di questo fattore sorpresa, rimangono ancora più vivi nella nostra mente e nei nostri ricordi ben oltre il tempo concesso ad un bel ricordo "normale": spesso una canzone li accompagna, strada invisibile e leggiadra che ne sostiene il cammino dalla fonte al nostro inconscio che li assimila e li fa propri chiudendoli a chiave nella cassaforte del nostro io. La loro natura può essere la più diversa immaginabile: può essere l'incontro con una ragazza che percepiamo subito come diversa dalle altre e che magari il destino ci regalerà come compagna della vita, può essere il fugace incrocio di sguardi con un auto che nemmeno sapevamo fosse in commercio e che il solo vederla sfrecciare in strada a due passi da noi stimola il desiderio di migliorarsi per potersela permettere, può essere l'emozione di piangere di gioia - o di rabbia - per la nostra squadra del cuore che trionfa o capitola nel torneo più importante dell'anno. Oppure può anche essere, semplicemente, un poster bianco con un telefono molto particolare che sembra sciogliersi in una mela... circondata da un nastro che recita il motto di un obbligo che fù: "Noblesse Oblige": tanto semplice quanto enigmatico, tanto visionario quanto in realtà logico, tanto emotivo quanto vero... così mi si rivelò questa serie, una sera più fredda delle altre in cui vagavo annoiato per le lande della rete sulle note di "The boy in the Well" dei R.E.M. Momenti che rimangono dentro di noi aleggiando sulle note di canzoni mai banali e che difficilmente ci capiterà di nuovo di sentire: ecco come si presentano i capolavori...

Principe senza corona. Kenji Kamiyama è certamente un regista in grado di svolgere egregiamente il proprio meraviglioso lavoro: senso di realismo, voglia di provocare, talento innato nel raccontare storie mai banali né prevedibili, originalità e senso critico che non gli fanno certamente difetto uniti ad un talento naturale per la narrazione fluida e ragionata che emerge sempre, nonostante il labirinto di trama con il quale le sue opere devono perennemente fare i conti. L'ultimo titolo da lui realizzato e nel quale ha investito gran parte del proprio tempo ed energie occupa (ancora per poco, giusto il tempo di finire questa recensione ^^) la prima posizione della mia personalissima classifica di gradimento visualizzabile con pochi "click" nel menu quì a destra... quel "Seirei no Moribito" del quale molti animefan aspettano ancora un sequel a distanza di due anni e che è diventato "anno zero" per tanti giovani neo appassionati di animazione: dopo quel titolo che ancora oggi rappresenta per molti la punta più alta di lirismo narrativo e bellezza narrativa, ecco nuovamente il nostro sensei al lavoro su un'altra serie, meno devota al fantasy ed assolutamente più centrata sulla realtà di un Paese, il Giappone dei giorni nostri, che vive sul baratro dell'oblio ancorato con mezzi di fortuna ad una corda, le tradizioni, che non sembra più essere in grado di reggerne il peso. "Higashi no Eden" è un titolo sicuro di sé e consapevole del proprio valore, un titolo fortemente critico che non ha paura di mostrare come un "gioco" possa essere quello che serve al Giappone per lacerare il velo di Maya che lo avvolge dagli anni dell'avvento di quella "bolla di sapone" immobiliare che ha garantito grossi giri di capitali e che, dopo lo "scoppio" della stessa, si è lasciato spaventare dagli spettri dell'immobilismo sociale. I metodi proposti per il risanamento e la soluzione adottata nel finale per riportare il Paese ai fasti degli anni della guerra non sono propriamente indolore ma una favola sembra poter nascere dal dolore ed un principe può diventare il salvatore di un Paese senza re.

"The King has come". Le ragioni che permettono alla serie di raggiungere il voto che certamente sarete già andati a sbirciare a fondo post e che ora vorrete capire da cosa sia determinato sono essenzialmente due, perlomeno a mio modestissimo avviso: i personaggi e la gestione della trama. Andiamo con ordine e partiamo dai protagonisti, ovverosia da Saki: lei è probabilmente il miglior personaggio femminile degli ultimi anni, il perfetto esempio di una ragazza normale che cresce e matura episodio dopo episodio senza fretta, senza forzature, naturalmente... e nonostante sembri mostrare delle debolezze o un marcato senso di romanticismo latente, è senza dubbio forte e determinata nonostante la situazione in cui si trovi suo malgrado coinvolta - e che avrebbe spaventato molte sue "colleghe" animegirl - che probabilmente dopo 11 episodi avrebbero iniziato ad agire come lei al 2°. Akira, per contro, è il protagonista complementare per antonomasia: idealista, sicuro di sé, sempre allegro nonostante viva una situazione che non comprende appieno per praticamente tutta la serie eppure non è mai lamentoso né passivo verso gli eventi che compongono il complicato puzzle della sua vita: il suo personaggio forte e senza difetti può dare la sensazione di essere tropo finto, irreale, costruito ad arte per recitare una parte ma proprio questa sua perfezione quasi antipatica che lo caratterizza sopra le righe e lo rende difficile da apprezzare nella sua interezza sono la sua forza, ciò che fa di lui un grandissimo personaggio. Non solo loro tengono vivo l'interesse verso la serie, ed anzi in entrambi gli schieramenti (Seleção e "Higashi no Eden") ci sono "gregari" di tutto rispetto: i vari "Number..." hanno tutti una forte connotazione caratteriale ed emotiva, Diana e Mononobe ancora più degli altri ma tutti, nonostante lo screentime concessogli, bucano lo schermo e sono essenziali a loro modo per la spiegazione degli eventi portanti della storia.

Noblesse Oblige. La gestione della complessa trama e del fitto intreccio di misteri e segreti che avvolgono gli eventi passati e presenti costituiscono il secondo ed ultimo elemento di perfezione della serie: "Noblesse Oblige", il motto secondo cui chi ne ha le possibilità deve agire per aiutare i più deboli, è un po' il leitomotiv che accompagna lo spettatore dal primo, visionario episodio lungo tutta la storia: dai NEET alla memoria perduta di Akira, da "Careless Monday" ai 60 missili, da Pantsu a Diana passando per "Eden" ed il suo utilizzo mondiale... tutta la prima parte della serie sembra volersi perdere dietro a storie incatenate ed assolutamente indecifrabili finché, lentamente, ogni nodo viene al pettine e - cosa rara nel panorama giapponese del genere - le risposte arrivano in larga parte e sono di una logica e disarmante coerenza complessiva... si "limitano" a capire bene cosa ci sia dietro alle due grandi domande della serie riservandosi per l'ultimo episodio il sopraggiungere di altre questioni legate alle ultime azioni di Akira. Tutto questo ben di Dio sarebbe sprecato se non ci fosse alle spalle un comparto tecnico di alto profilo e Production I.G può aggiungere un'altra perla alla sua collana di capolavori che cresce di anno in anno e raggiunge una rapporto medio di serie realizzate e votazioni complessive terribilmente elevato: non c'è mai qualcosa di fermo sullo schermo: le persone all'aeroporto, le auto in strada, gli abiti ed i capelli mossi dal vento, le esplosioni, i giochi di luce, la Computer Graphic... ogni scena di questa serie è un quadro di vita vissuta che meriterebbe una cornice da appendere alla parete dell'angolo più visto di casa.

Volontà di potere. La cinica analisi portata avanti da Kamiyama si riflette anche sull'ambientazione della serie: una Tokyo viva e all'apparenza normale ma che è in realtà un animale ferito dai tragici eventi di "Careless Monday": l'idealismo dei Seleção ha certamente molti aspetti positivi che ne giustifichino la politica di una seconda restaurazione dopo quella Meiji, ma c'è anche un lato di fanatismo o comunque di voglia di raggiungere le stanze del potere che danneggiano tutti, Yuuki in testa in quanto responsabile di gran parte degli eventi narrati da questo "Higashi no Eden" che eleva la voglia di provocare a tutti i costi come sua bandiera: siamo di fronte ad un prodotto innovativo, geniale, visionario, immaginifico e senza sbavature che porta in scena dei personaggi carismatici in un universo finto ma non troppo in cui un Paese come il Giappone viene criticato da un suo "figlio illustre" con disarmante crudeltà: già da quella sera di novembre si poteva sentire profumo di capolavoro, ma da lì ad immaginare che ci saremmo trovati fra le mani la serie dell'anno 2009 e probabilmente dei primi anni 2000 è un evento di portata talmente ampia che non si può prevedere con buone possibilità di riuscire ad indovinare. Nessuno come lui da molti anni, uno solo a questi livelli nel lontano 1995: si dice che a volte ritornino, ma io sapevo che il Messia si manifesta solo una volta... evidentemente anche noi dobbiamo continuare ad esserlo da qui in avanti...

GIUDIZIO: 100/100

NARRAZIONE: 10/10

PERSONAGGI: 10/10

PRODUZIONE: 10/10

AMBIENTAZIONE: 10/10

MOMENTO MIGLIORE: il finale del 7° episodio, Akira e i NEET che abbattono i missili di Yuuki;

MOMENTO PEGGIORE: ---

Sengoku BASARA (recensione)

Mi sono preso un paio di giorni per riflettere concretamente ed a mente fredda su questa serie tanto povera di contenuti quanto dannatamente cool nel modo di rappresentarli e sono giunto alla conclusione che la media matematica dei punteggi dei singoli episodi ha indubbiamente il suo peso per decidere quello che è il numerino che tanto vi interessa a piè di pagina ma non è - qui più che altrove - l'unico aspetto da tenere in considerazione. Forte del suo appeal emotivo e dei suoi personaggi esageratamente sboroni, ogni episodio riusciva nel suo compito di ibernare le sinapsi dello spettatore per una mezz'oretta e farlo rilassare al cospetto di una "ignoranza" talmente ostentata da risultare alla fine bella e quasi necessaria: il cavallo di Masamune che ha 2 manubri al posto delle redini, l'armatura di Tadakatsu-Gundam con i motori dell'RX-78 sulla schiena ed una trivella nel braccio destro ("Gurren-Lagann" anyone? ^^), il gatling all'occorrenza mortaio di Noihime... sono tutti aspetti inutili, fuorvianti... quasi grotteschi nella loro decontestualizzazione eppure, ogni volta che irrompono sullo schermo suscitano stupore positivamente connotato: vorrei dire che è troppo e no, non ci siamo per niente... ma è troppo divertente da vedere! ^^

Figlio di un DVD. Gli anime nati da un prodotto videoludico alle spalle, si sà, non è che abbiano questa grandissima tradizione di qualità realizzativa e sulle primissime indiscrezioni di una serie ambientata nella Sengoku Jidai - l'età più colorita del medioevo giapponese - c'era il classico mix di sensazioni positive figlie di un'ambientazione che adoro, di un cast di personaggi accattivante e e di una "reinterpretazione" storica che non fa mai male... controbilanciate dall'ispirazione ad un gioco non esattamente osannato dalla critica ^^' Poi leggi chi c'è al supporto tecnico, leggi "Production I.G" e ti si allarga il cuore poiché capisci che questo sarà un titolo che farà parte dei pochi, rarissima titoli che rappresentano l'eccezione alla regola di cui sopra: combattimenti vivi e violenti, personaggi tremendamente esagerati (e questo in parte sarà un problema, ma lo vedremo dopo) ed un ambientazione resa ancora più affascinante dalle capacità tecniche dello studio d'animazione in questione che regala paesaggi naturali e militari di una bellezza imbarazzante, incorniciati da un'esplosione di colorazione e di animazione di qualità che di certo non poteva mancare in una serie dove chi è fermo sullo schermo... è morto ^^. Come accennato nell'analisi dell'ultima puntata, limitarsi alla soddisfazione raggiunta tramite completamento dell'obiettivo "intrattenere lo spettatore" è il più grosso limite e "difetto" della serie, che poteva ambire a qualcosa in più che forse vedremo nella seconda tranche di puntate l'anno prossimo ma che nel computo complessivo di queste 12 non può essere preso in considerazione. Peccato.

Ricorsi storici. Dicevamo, "Sengoku Jidai". Ma alla fine che cos'è questa strana combinazione di termini? E' il periodo più amato dagli appassionati di storia giapponese, quello nel quale si sono vissute le battaglie più violente, dove sono vissuti i generali più valorosi e grandi uomini hanno compiuto grandi imprese sfociate addirittura nel mito e nelle tradizioni popolari che molto spesso hanno travisato la veridicità storica riportata da chi ha ben pensato di tenere un resoconto dettagliato di quel complicato assetto di alleanze e tradimenti pronto a cambiare come la direzione del vento e delle nuvole nella stagione dei monsoni. Iniziamo col dire che l'ispirazione a codesto periodo storico è molto approssimativa: non ci sono date, non ci sono riferimenti a molti fatti determinanti dell'epoca e soprattutto mancano (o addirittura muoiono!) generali determinanti per quello che è stata la vera Storia del Giappone medievale: se sia meglio avere una rappresentazione leggera della verità storica o una descrizione precisa e puntuale di qualcosa di completamente inventato lo lascio giudicare a voi, fatto stà che questo "Sengoku BASARA" oscilla fra questi due estremi come il bene ed il male nel cerchio dello yin e dello yang regalandoci episodi fedeli alla verità storica come il 5° ed il 6° in cui la battaglia di Nagashino viene riprodotta fedelmente ed altri, come l'11° dove un vero evento come l'incendio del tempio Honno-ji viene riportato solo per rendere più spettacolare un evento rappresentato ma assolutamente inventato, anzi stravolto ^^' Cardine di questo continuo oscillare è - incredibile ma vero - l'età dei personaggi: niente ragazzini deficienti messi in situazioni più grandi di loro per il semplice motivo di compiacere lo spettatore, qui ci sono uomini veri che combattono consapevoli che ogni discesa in campo può essere l' ultima, consci dell'importanza della giustizia e della guerra come fine per raggiungerla. Alcuni di essi esasperano questo concetto, Masamune su tutti ^^, però il risultato finale è dannatamente convincente e divertente.

Il gioco delle parti. Sfortunatamente, non tutti i personaggi brillano di luce propria ed alla fine possiamo facilmente dire che tutto l'impianto narrativo è sostenuto dal trio Yukimura - Masamune - Nobunaga che attirano su di se l'80% della narrazione: Shingen e Kenshin partono forte e sembrano avere nella puntata di Nagashino la consacrazione definitiva ma di fatto non escono mai dal ruolo di aiutanti, nonostante l'alto titolo nobiliare che li contraddistingua dai sottoposti, Sasuke e Kasuga sono la classica coppia di innamorati dubbiosi/apatici che non trovano il coraggio di dichiararsi in quanto vittime di preconcetti o ideali troppo elevati (anche se la bionda kunoichi vince per mancanza di rivali degni di nota il premio "Miss Anime Girl Spring 2009"), Koujurou da una parte e Noihime - Ranmaru dall'altra non sono nulla più di una comparsata veloce che non incide minimamente su quello che è il flusso della storia, inerte al loro passaggio... senza nemmeno citare i daimyo che vediamo al volo nel primo episodio e ricompaiono ancora più velocemente nel 12°, che probabilmente saranno protagonisti solo l'anno prossimo. In buona sostanza cosa spinge lo spettatore a guardare questa breve ma intensa serie primaverile? Innanzitutto l'atmosfera da romanzo storico-fantasy con aspettative medievaleggianti, che creano un'atmosfera sospesa fra ciò che fù e ciò che avrebbe potuto essere se anche solo una minima parte del folklore giapponese corrispondesse a verità; in secondo luogo un cast di personaggi principali molto solido, tanto da sostenere da soli un gran numero di comparse o presunte tali che compongono un melting pot ricco e variegato ma - come detto - un po' insipido in ultima analisi. Le battaglie del 2° e 12° episodio sono i veri highlights della serie, seguite a ruota dalla battaglia di Nagashino e dal personaggio di Gundam-Tadakatsu, il crossover più pazzo della storia degli anime oltre che un degno tributo ad un grande protagonista della gloriosa tradizione animata giapponese: "Bakumatsu Kansetsu Irohanihoeto" è sicuramente un'altra dimensione tecnico-narrativa ma in sole 11 puntate Production I.G, maestra dell'animazione perfetta e realistica, confeziona un prodotto divertente, ben fatto ed assolutamente degno di nota se siete alla ricerca di qualcosa di stuzzicante e veloce da godere. Una gita al vostro fast food preferito, in salsa anime ^^

GIUDIZIO: 83/100

NARRAZIONE: 8/10

PERSONAGGI: 7/10

PRODUZIONE: 9/10

AMBIENTAZIONE: 9/10

MOMENTO MIGLIORE: gli orgasmi di Kasuga ^^

MOMENTO PEGGIORE: ogni volta che parla Oichi: sopprimete la Noto!!!