sabato 19 settembre 2009

Shangri-La (recensione)

Ho deciso di prendermi un paio di giorni per riflettere accuratamente sulla serie e poter tirare delle conclusioni ponderate alla luce di un epilogo non esattamente all'altezza delle aspettative ma mettendo sulla bilancia aspetti positivi e negativi scopro - con un certa sorpresa - che i primi sorpassano nettamente i secondi. Come numero, non certo come peso nell'economia della serie: il grande inghippo è proprio qui: pochi difetti ma importanti possono essere bilanciati da un'ampio raggio di pregi non esattamente determinanti? I più curiosi avranno già sbirciato il voto, per tutti gli altri (spero la maggior parte ^^) c'è ancora qualche riga prima delle fredde valutazioni numeriche. Spiegare perché credo che "Shangri-La" valga la pena di essere visto al di là delle gravi ed oggettive carenze tecnico-tattiche... non esattamente un compito semplice per quella che è forse la recensione più complessa fra tutte quelle scritte finora...

In medio stat vitus. Non ho mai avuto un gran rapporto d'amore con la lingua dei nostri antenati ma devo ammettere che per molte situazioni hanno coniato espressioni brevi ma concise che riassumono perfettamente un concetto: "Shangri-La" è un calderone in cui si mischiano aspetti opposti e contrastanti che - dopo essere stati amalgamati con un buon mix di trama originale e un po' visionaria e personaggi che certamente non passano inosservati - vengono serviti caldi con contorno di finale GONZO altamente indigesto. Se mi avete concesso la metafora culinaria, sappiate che esprime al meglio l'aroma ed il sapore del prodotto: in equilibrio tra le lacune narrative ed una qualità tecnica traballante per più di metà della sua lunghezza, la serie porta avanti un cast di personaggi eccentrici, eclettici ed assolutamente originali che non si vergognano di essere uno dei punti di forza della serie. La Kuniko protagonista della vicenda è una ragazzina geniale e piena di vita che viene suo malgrado catapultata in un mondo che le appartiene solo in parte e che presto dovrà fare suo, Karin è una bambina-prodigio che vuole solamente cenare coi genitori che non vede da anni e Ryouko è il cattivo meglio riuscito che mi capita di vedere da anni a questa parte: equilibri, dicevamo, che non sempre si riescono a mantenere. A metà strada starebbe la perfezione, a metà starebbe sarebbe utile che la serie stazionasse: beh, sappiate che cercando lì in mezzo difficilmente troverete qualcosa... ma anche l'originalità è una delle forze della serie e stazionare dove non sarebbe logico farlo diventa - sotto questa prospettiva - un punto a favore.

Orgoglio e pregiudizio. Tutta la storia ruota attorno ad un nocciolo di puntate, principalmente quelle iniziali, dove vengono gettate le basi per quello che sarà il fulcro di tutta la corrente politica della serie: l'economia carbonifera. Leggendo commenti ed analisi di illustri colleghi del web ho avuto modo di comprendere che proprio questo aspetto è fonte di divergenze d'opinioni e qualche contrasto più aspro del dovuto poiché si incolpa questa nuova forma di economia mondiale nata per sostenere uno sviluppo ambientale rigoroso di essere troppo complessa per essere introdotta come sfondo in un anime sostanzialmente avventuroso dove l'idea articolata rimane semplicemente "di sfondo" agli eventi della storia principale. Tecnicamente sarebbe anche vero, ma l'abbondanza di corollari e side stories nati da questa idea di fondo è talmente ricca e variegata che a mio avvisa compensa e supera ampiamente le legittime paure pregiudiziali di aver gettato alle ortiche un'idea geniale, peccato che si debba arrivare praticamente a ridosso della fine della storia per giungere a questa conclusione e molti di costoro credo abbiano abbandonato la nave ben prima della sirena d'allarme: lo sviluppo di un personaggio come Karin, che dall'economia carbonifera riceve tutto e viene poi privata di tutto tranne di ciò che realmente voleva è la sintesi perfetta di quel mix di opposti che sono il DNA della serie. E che se è anche possibile non amare, di certo non merita di essere cassato senza essere stato visto fino in fondo.

Gioco delle parti. Come avrete ben capito, l'aspetto a mio avviso meglio riuscito della serie è la trama: originale, avvincente, a tratti assolutamente fantastica e che anche quando spiega qualche suo segreto pone subito nuovi e più complicati interrogativi ai quali rispondere: mi sono lanciato in una fantasiosa teoria su un rapporto di parentela fra i "Digma" e Ryouko che è totalmente infondato ma che vi fà capire quanto tempo sia stato investito dai ragazzi di GONZO su questo aspetto, puntando forte sul mistero e la suspence che in alcune puntate raggiungono vette altissime... il problema è che a pari passo con la suspence di cui sopra è assolutamente necessario tenere a riposo la suspence of desbelief che grida allo scandalo praticamente dall'inizio alla fine, puntando il dito contro le evidenti lacune e mancanze di cui la serie è clamorosamente colpevole: il crollo verticale si ha tutto nel 24° ed ultimo episodio dove, a fronte di un arco di puntate dalla 19 alla 23 in cui tutto lasciava presagire una epic ending, la serie forza una sequenza di eventi troppo rapida ed abbondante per lasciare una bella impressione e, fra un deus ex machina e l'altro, porta ai titoli di coda con circa due puntate in meno... non ho ben capito perché non si sia andati per le canoniche 26 (credo per questioni economiche) ma di certo gli eventi del finale potevano essere sviluppati nell'arco di 50' con conseguente guadagno stilistico-narrativo. Regia e qualità della CG sono quasi sempre di alto livello, specialmente le seconde sono dei veri e propri capolavori e marchio di fabbrica dello studio che speriamo non vada perso con il fallimento: da parte mia c'è la contentezza di aver seguito una serie originale ed innovativa con tanti spunti interessanti che spero molti di voi vorranno seguire tutta d'un fiato ma dall'altra non si può nascondere delle gravi ed evidenti mancanze "artistiche" che vanno a minare insindacabilmente il giudizio finale. Chi avrà la forza di mantenere una costante s.o.d sarà ricompensato con una storia epica e dei personaggi carismatici, per tutti gli altri un prodotto originale ma inconcludente da conservare negli archivio dei "visti" solo per poter fare numero.

GIUDIZIO: 81/100

NARRAZIONE: 8/10

PERSONAGGI: 8/10

PRODUZIONE: 7/10

AMBIENTAZIONE: 8/10

MOMENTO MIGLIORE: Himiko e la religiosità Shinto;

MOMENTO PEGGIORE: la fine di Takehiko;

Nessun commento: