martedì 15 settembre 2009

Bakemonogatari - Episodio 10

L'episodio in pillole: Koyomi, Sengoku e Kanbaru eseguono il rituale spiegato da Oshino per levare il serpente dal corpo della piccola... e ovviamente le cose non vanno per il verso sperato;

Highlights: 2 serpenti!;

Giudizio: 7,5/10

Puntata sottotono per la serie SHAFT, che se dal lato narrativo procede sorprendentemente bene e chiude senza difficoltà l'arco narrativo del serpente di Sengoku, sotto il profilo tecnico lascia parecchio a desiderare... ed è probabilmente il primo vero appunto negativo sotto quest'aspetto da 10 settimane a questa parte. La regia continua a distinguersi per le inquadrature azzardate e per dei cambi improvvisi che spezzano e movimentano il ritmo ma i continui primi piani sull'occhio di Koyomi, sul cielo illuminato dalla luna e sulle schermate di rottura rosso/nero stancano lo spettatore portandolo quasi alla frustrazione: scene fisse con solo movimento di telecamera su gran parte dei momenti topici fanno sorgere qualche dubbio sulla gestione del budget a disposizione.

La spiegazione di Koyomi a Oshino sul problema della piccola Sengoku è rapida e neanche troppo abbondante di dettagli perché il giovane esorcista capisce immediatamente di trovarsi di fronte ad un caso di Jagirinawa, vale a dire una maledizione tramite spirito di serpente maligno inflitta a terzi, Il responsabile, in questo caso, si scopre presto essere un compagno di classe della ragazza che si era dichiarato in tutta onestà ma che si è visto rispondere un bel 2 di picche... e pochi giorni dopo, ecco comparire i segni del serpente sulla pelle. Dopo essersi informata a dovere, Sengoku scopre che per esorcizzare la maledizione doveva iniziare ad uccidere grandi quantità di serpenti: peccato che l'abbia fatto in una zona "campo di battaglia" per entità soprannaturali e questo, unito alla grande sfortuna che normalmente l'accompagna, a portato la situazione a precipitare nel baratro. Per sistemare la situazione una volta per tutte, Oshino dà a Koyomi un amuleto che a sua volta dovrà dare alla ragazza per pregare al tempio ed esorcizzare così il serpente: sulla scalinata per il luogo sacro, Koyomi chiede come mai abbia rifiutato la dichiarazione del ragazzo innamorato di lei e si sente rispondere che nel suo cuore c'è spazio solo per un'altra persona. Approfittando della situazione, Sengoku chiede a Koyomi cosa ricordi della loro infanzia e scopre - dispiaciuta - che non ricorda un granché...

Al tempio, Kanbaru e Koyomi preparano la ragazza per l'esorcismo... e il costumino scelto per il rituale esalta e stupisce al tempo stesso il povero ragazzo, combattuto fra due poli opposti. Quando Sengoku inizia a pregare ricorda anche alcune scene d'infanzia passate con il fratello maggiore delle sue due migliori amiche, sempre gentile ed educato nei suoi confronti. Durante il ricordo, l'amuleto di Oshino inizia a funzionare ed i segni del serpente sul corpo della piccola iniziano lentamente a svanire, evaporando nell'aria circostante: osservando felice l'evolversi della "guarigione", Koyomi spiega a Kanbaru che Oshino gli ha detto di non intervenire mai durante il rituale perché attaccare il serpente in quel momento significherebbe venire attaccati con foga dal rettile. Vedendo la ragazza ancora sofferente, Koyomi osserva meglio la situazione e vede che non tutti i segni sono scomparsi... capendo che i serpenti che la stavano torturando sono due e non uno solo! Ciò significa due maledizioni lanciate, una dalla compagna di classe ed una dal ragazzo rifiutato: con le spalle al muro e non più in grado di aiutare l'amica con i poteri magici di Oshino, Koyomi si lancia dove crede di poter trovare il serpente ed inizia a pestarlo forte per farlo staccare dal corpo di Sengoku ma l'animale, come previsto da Oshino, si lancia sul ragazzo forte della sua invisibilità e lo morde su gamba e braccio. A risolvere la situazione ci pensa Kanbaru, che si lancia sul ragazzo e gli ordina di non agitarsi né muoversi velocemente per evitare la rapida diffusione del veleno: immobili nell'erba del tempio, i due ascoltano il rettile allontanarsi dall'area dello scontro. Sengoku è salva e libera dal maleficio.

E ancora una volta, la mia Hitagi non c'è. Buon Dio, la protagonista più spettacolare dell'animazione giapponese dai tempi di Haruhi non compare per un intero arco narrativo se non in un flashback accennato in cui non spiccica mezza parola. No, decisamente non ci siamo. E poi, che senso ha preparare 2 archi narrativi finali da 2 episodi l'uno? 3 è sempre stato il numero perfetto e per il finale avrebbe avuto più senso un arco più lungo, di certo non 2 più corti e per di più senza la protagonista principale. Davvero, non capisco queste scelte di Shinbo e di SHAFT e spero vivamente che nell'edizione Blu Ray ci siano delle aggiunte notevoli ed una qualità di animazioni degna del grandissimo prodotto che abbiamo fra le mani che si è concesso quello che -spero - sia stato solo un incidente di percorso.

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