sabato 28 febbraio 2009

Kemono no Sou Ja Erin - Episodio 7

L'episodio in pillole: processata sommariamente da un giudice di parte e con la sentenza già ben chiara in testa, Soyon viene condannata ad essere gettata nel lago dei Touda selvaggi per essere divorata viva: Erin tenterà l'impossibile per salvarla;

Highlights: la tristissima morte di Soyon. Soshite arigatou, Soyon-san...

Giudizio: 20/10

No. Non è un errore di battitura. Venti decimi è un valore volutamente fuori scala per una puntata che E' fuori da qualsiasi scala di giudizio. Una puntata che commuove, fa riflettere, provoca, disturba, emoziona, affligge ed esalta in soli 24 minuti non si può descrivere con parole normali ma l'arduo compito a cui sono chiamato è dare un resoconto dettagliato della tragica sequenza degli eventi. Pronti? Preparate i fazzoletti di carta...

L'inizio non lascia presagire nulla di drammatico per i protagonisti poiché riprende 3 personaggi un po' accantonati dalla loro prima apparizione: Damiya ed i due figli del Granduca, Nugan e Shunan. I ragazzi si stanno allenando con le spade di legno in riva ad un lago impreziosito dalle foglie di acero rosso che ne stanno imperlando la superficie dell'acqua quando Damiya emerge dalla boscaglia facendo i complimenti ad entrambi per le loro abilità come spadaccini, anche se il suo vero scopo è parlare della recente morte di draghi al villaggio di Ake. I ragazzi sono consapevoli della questione ma devono limitarsi a riferire che il padre è fuori a caccia: dopo che Damiya si è allontanato, i ragazzi si scambiano opinioni sull'alto dignitario concordando che "dietro ad una grandissima luce si nasconde sempre l'ombra più nera".

Ospite a casa di Saju, Erin si sforza di mangiare con le lacrime agli occhi mentre al villaggio, Soyon e Hasson sono pubblicamente accusati di negligenza nella cura dei Touda sacri del Granduca. Hasson viene anche accusato di aver lasciato la cura dei preziosi draghi in mano ad una Kiri ma il capovillaggio la difende asserendo che nessuno al villaggio vanta conoscenze mediche migliori delle sue: le sue scuse ovviamente non bastano e contribuiscono solo a far aumentare la rabbia dei soldati verso colei che non riescono a vedere come veterinaria ma solo come immigrata da un villaggio popolato da persone dedite alle arti arcane. Nel tentativo di fornire una spiegazione logica, Soyon rivela che la morte dei Kiba è stata causata da avvelenamento ma la notizia non fa altro che aumentare la rabbia de suo inquisitore che non esita ad accusarla di essere lei la responsabile dell'avvelenamento dell'acqua e se non fosse per l'intervento del suocero Hasson, il suo viso verrebbe sfigurato dalle fustigate. Dopo aver deciso che Soyon è l'unica responsabile della morte dei draghi, l'inquisitore ordina l'esecuzione per mano degli stessi Touda.

La notte, i genitori di Saju discutono della crudeltà della sentenza senza accorgersi che Erin è fuori dalla finestra ed ha sentito tutto. Sconvolta, la piccola sviene e i genitori dell'amica escono per sincerarsi dell'accaduto trovando Erin a terra in lacrime: nel tentativo di rincuorarla, la piccola fugge verso casa per recuperare il braccialetto ricevuto in regalo dalla madre alle terme ed un coltello, che può sempre essere utile. Dopo che la piccola riesce a scappare evitando l'arrivo dei genitori di Saju, la scena si sposta sul corteo che comprende Soyon, Hasson, Wadan e le guardie reali in marcia verso la valle dei Touda selvaggi. Hasson si scusa con Soyon per averle concesso il diritto di sposare il figlio Hassun poiché se si fosse rifiutato ora non si troverebbe in questa situazione ma la donna risponde che avergli dato il permesso di sposare suo figlio stia stata la cosa più bella mai capitatale dopo la nascita di Erin, la cui crescita ripone nelle sue mani ora che la fine è vicina.

Erin corre a perdifiato nella foresta seguendo il percorso che le aveva mostrato la madre quando conobbe per la prima volta gli Aurolu e ragiunge un ponte di legno sospeso che però è rotto ed inattraversabile: scendendo lentamente a valle, la piccola spera di poter raggiungere l'area dove vivono i Touda selvaggi prima dell'esecuzione ma inciampa e finisca a terra nell'erba. La rabbia unita alla paura ed alla stanchezza la fanno addormentare con le lacrime agli occhi ma dopo un tempo indefinito un suono taglia l'aria e giunge all'orecchio della piccola che si rende conto - dalla presenza di statue raffiguranti i Touda - di aver raggiunto l'area dell'esecuzione, residenza dei draghi selvaggi. Il gong serve ad agitare i Touda che infatti vengono prematuramente svegliati ed iniziano ad agitarsi intuendo che qualcosa sta per accadere. Dopo aver raccomandato a Wadan di prendersi cura dei Touda del villaggio, le guardie portano Soyon sul bordo di un pilastro a picco sul lago dal quale verrà gettata in pasto ai draghi.

Il sole sta per sorgere ed Erin è ben consapevole di cosa ciò significhi quindi inizia a correre a perdifiato verso il lago per salvare la madre dall'esecuzione: dall'alto del dirupo tutti si accorgono della presenza di Erin ma ormai non si può più far niente. Dopo aver notato Nason (il ragazzo Kiri già visto nella puntata dello scambio del pettine per le medicine di Soju, NdiMu), Soyon viene gettata in acqua legata e pronta per finire in pasto ai Touda ma Erin la raggiunge a nuoto in barba al pericolo dei Touda. Soyon le ordina di tornare indietro ma la figlia non ne vuole sapere ed anzi taglia le corde per permetterle di nuotare fino alla riva e salvarsi: questo gesto di estremo amore commuove Soyon che però sa di non poter disobbedire alle leggi del villaggio ma non è disposta a sacrificare la figlia per un "crimine" suo: emettendo uno stranissimo fischio, i Touda dell'area si immobilizzano tranne uno di essi che arriva tranquillo da loro e sul quale Soyon carica la figlia per permetterle di fuggire dopo averla abbracciata un'ultima volta. Erin chiama a gran voce la madre mentre il Touda nuota verso l'orizzonte la Soyon ha già fischiato una seconda volta, rimuovendo la paralisi dagli animali che si gettano su di lei, divorandola. Mentre Erin viene portata via verso l'alba, la sua gioiosa infanzia viene tragicamente mandata in frantumi da un destino immensamente più grande di lei.

E questi sono i momenti in cui, asciugate le lacrime per quanto visto (complice una colonna sonora il cui testo e musiche non sarebbe davvero potuto essere più azzeccate) si è "obbligati" ad andare oltre alla trama, che perde definitivamente la sua componente maggioritaria alla voce "heartwarming slice of life" per cederla a titolo credo definitivo ad aspetti più drammatici. Che qualcosa dovesse accadere a Soyon era largamente immaginabile, che la separazione da Erin fosse addirittura necessaria per la crescita della piccola era quasi scontato: assistere impotente al sacrificio della madre per un comandamento Aurolu che Erin è troppo piccola per capire è qualcosa di davvero crudele, benché a livello registico la scena che va dall'apparizione di Nason alla fine sia veramente impeccabile, sia nei cambi di visuale che nei "tagli" metaforici sulle piante che perdono i fiori alternate ad Erin in corsa verso la madre. Se tutta la serie andrà avanti così rischio l'infarto ogni domenica...

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