sabato 21 febbraio 2009

Kemono no Sou Ja Erin - Episodio 6

L'episodio in pillole: nelle piscine del villaggio di Ake, gli uomini trovano morto il Kiba (capobranco) ed anche alcuni Touda: Soyon viene nominata responsabile dell'accaduto e dovrà riferire al Granduca;

Highlights: la fine dell'introduzione e l'inizio della storia vera e propria;

Giudizio: 10/10

Dopo un paio di annunci che si sono rivelati infondati, con questo sesto episodio inizia finalmente la storia di Erin e della sua vita segnata dal marchio dell'essere considerata una straniera sempre e comunque all'interno del villaggio. La morte del Kiba all'interno delle piscine sotterranee in una notte di tempesta segna, come la stessa voce narrante di Soyon ci racconta, l'arrivo di una tragedia che è facile intuire avrà grosse ripercussioni sul futuro del villaggio e nella vita della nostra giovane protagonista, che ora si ritrova come l'uccellino del primo episodio, in balia degli eventi e senza più nessuno supporto su cui fare affidamento.

La puntata si apre con un momento tranquillo (l'unico dell'episodio) in cui Soyon ed Erin curano le uova di Touda riportate dalla nottata di caccia che presto dovranno schiudersi facendo nascere i nuovi piccoli draghetti. Soyon spiega alla figlia che il loro compito è quello di girarli, irrorarli e tenerli alla giusta umidità e temperatura ma la piccola è interessata solo alla nascita dei cuccioli, che vorrebbe avvenisse al più presto. Quella notte si scatena un temporale nelle vicinanze del villaggio ed i rumori dei tuoni in lontananza non fanno dormire tranquilla Erin, che si sveglia continuamente e che solo dopo l'arrivo della mamma dalle piscine sembra riuscire a rilassarsi. All'alba, un grido fende l'aria intorno al villaggio mettendo tutti in allarme: sono i Touda che si stanno agitando e richiamano l'attenzione di tutti perché alcuni di loro compreso il capobranco sono morti. Soyon accorre immediatamente dopo aver sentito l'urlo seguita da Erin: l'aria nella stanza è pregna di un odore particolare che però solo Erin sembra annusare ma che in realtà anche Soyon ha individuato da un po'. Hasson è deciso a far si che Soyon si prenda le proprie responsabilità davanti agli inquisitori reali ed Erin, in preda al panico, cerca di aiutarla in qualche modo rivelandole le sue opinioni sullo strano odore della stanza: al sentire le considerazioni della figlia, Soyon le fa giurare di non farne mai parola con nessuno.

Radunatesi tutti nella casa di Hasson, i veterinari ed i soldati devono decidere che linea di condotta tenere nei confronti delle guardie e nonostante l'idea sia quella di difendersi l'uno con l'altro, Wadan ricorda a tutti che essere accusati tutti per l'imperizia di uno non gioverebbe certo alle sorti ed alla reputazione del villaggio: riluttanti, tutti i presenti sembrano essere d'accordo sul nominare Soyon unica responsabile per la morte dei Touda. Erin ha seguito tutta la riunione sbirciando dalla finestra ed è ora seriamente preoccupata per il destino che toccherà in sorte alla madre tant'è che la sera, prima di entrare con lei all'onsen, le chiede perché tutti ce l'abbiano con loro e se c'entra il fatto di essere Aryo, termine usato da Wadan durante la riunione. Soyon ci pensa un momento e prima di rispondere alla figlia getta nel fuoco il fischietto con cui da sempre controlla le azioni dei Touda: senza parole, Erin chiede il perché di quel gesto e se stia a significare la fine dell'amore per i draghi ma la madre le risponde che è proprio l'esatto contrario, poiché vedere crescere in cattività degli animali nati per essere liberi è la sofferenza più grande di un veterinario come lei.

Erin incalza la discussione perché vuole vederci chiaro e ritorna sul termine usato da Wadan costringendo la madre a spiegarle il significato: innanzitutto non è Aryo ma Auorolu (probabilmente Wadan ha sentito una versione riportata ed ha sempre pronunciato male, NdiMu) e non ha valenze dispregiative ma identifica il "Comandamento" dei Kiriani, ovvero vivere facendo in modo di non ripetere mai gli stessi errori dei padri anche a costo di mettere a repentaglio la propria vita o quella della propria famiglia (c'è anche un riferimento di Soyon a qualcosa fatto dagli antenati del villaggio ai Touda dei reali ma confesso di non aver colto benissimo questo passaggio, NdiMu). Sulle prime Erin non sembra capire il significato del racconto della madre ma alla fine si rende conto che la madre ha il dovere di rispondere di quanto accaduto per servire fino in fondo a quel dovere: a suggellare questo "rito", Soyon regala alla figlia il bracciale che indossa sempre, come testimonianza di passaggio di consegne (lo capiremo solo alla fine). La sera, Soyon decide di preparare una ricetta molto particolare ed elaborata a base di carne di maiale che sorprende Erin poiché non c'è nessuna festività in arrivo: Erin non lo sa ma quella è la cena d'addio della madre che, in piena notte, viene legata e portata via dalle guardie reali sotto il diluvio di Ake e le lacrime che affogano i dispiaceri della piccola Erin.

Puntata veramente toccante e piena di simbolismi. E' il taglio netto con l'infanzia, che Erin vive in modo traumatico vedendosi portare via la madre in piena notte come una ladra della peggior specie senza poter fare niente. Il passaggio di consegne è evidente fin da metà episodio: la scena delle piscine in cui Erin nota lo strano odore ci fa capire che la ragazza ha del talento pericoloso, che la madre vuole evitare di far sapere agli altri ma che evidentemente sarà croce e delizia dello sviluppo della caratterizzazione di colei che ora può finalmente diventare protagonista della serie e della propria vita. L'altro momento-chiave è la scena dell'abbandono del fischietto, scissione netta con i doveri di veterinaria che Soyon ha sempre seguito senza protestare nel nome del "bene" per i Touda che però sembrano vivere non esattamente al meglio, nelle piscine: ammetto che avrei scommesso sul passaggio del fischietto a Erin, e vederlo ardere nel fuoco mi ha lasciato veramente spiazzato. Fine di un tipo di addestramento? Forse, di certo è l'inizio della fine di Soyon il cui ultimo dono alla figlia è una cena che non potrà mai dimenticare. In tutti i sensi.

Nessun commento: