lunedì 1 dicembre 2008

Ga Rei: Zero - Episodio 7

L'episodio in pillole: Kagura non riesce a superare psicologicamente l'essere stata artefice della morte della sua insegnante, benché diventata un "categoryD"; come avevo preventivato, Mei è tutt'altro che morta...;

Highlights: Yomi ad una svolta decisiva: l'inizio della caduta al lato oscuro?

Giudizio: 8,5/10

Morti che resuscitano e vivi che ci lasciano. Ecco, in sostanza, l'ossatura dell'episodio. Il bambino-Shinigami non si vede ma le sue farfalle sono responsabili del ritorno in vita di Mei, che a sua volta è responsabile del terremoto psicologico nella vita della cugina. Ah, rivediamo (per mezzo secondo ^^) due personaggi che ormai tutti avevamo messo nel dimenticatoio...

Dopo un episodio psicologicamente drammatico come il sesto, questo non poteva essere null'altro che uno spaccato delle ferite morali lasciate nel cuore della giovane Kagura. Incapace di dare un senso alla morte dell'infermiera-professoressa e incalzata da Yacchi (una delle amiche, peraltro salve solo grazie a lei >_>) che non accetta il presunto crollo psicologico di colei che ha decapitato l'infermiera, Kagura non riesce a dare un senso al suo compito di erede degli Tsuchimiya nella lotta agli spiriti da esorcizzare. L'aiuto di Yomi non basta a farle superare il brutto momento, così come non basta la gentilezza della nuova infermiera scolastica che le risistema la benda sulla ferita alla gamba come fece il giorno prima la collega ora deceduta: la sensazione di déjà vu fa scoppiare in lacrime Kagura, che chiede scusa per quanto è stata costretta a fare. Al cimitero la scena si ripete, con Yacchi che assalta frontalmente Kagura che, incapace di reagire, invita l'amica a colpirla se il gesto può farla sentire meglio. Sorpresa dalla reazione arrendevole della compagna di classe, il trio di amiche si ricompatta scusandosi per quanto detto e fatto e tornando ad essere nuovamente un gruppo affiatato, in nome anche della professoressa non più fra loro.

Qualche giorno dopo, Yomi e Kagura sono al parco per una sessione di allenamento con le spade di legno in cui Yomi vince contro la sorellastra ma deve ammettere che i progressi di quest'ultima sono impressionanti in rapporto al breve arco di tempo trascorso dagli inizi dell'allenamento: le tecniche apprese in poco tempo da Kagura hanno causato anni di sforzo di apprendimento a Yomi, che imputa il tutto al non essere la legittima erede della linea di sangue del padre, cosa che le ha ricordato anche lo zio, padre di Mei, in una recente visita a casa loro dove sono stati informati che a breve ci sarà il passaggio di consegne ufficiale a Yomi. Che però ora è ignara di tutto, e liberata la sorella dagli obblighi di allenamento, decide di trascorrere il pomeriggio al parco con Noriyuki. Proprio col fidanzato ha occasione di parlare liberamente del rapporto con la sorellastra, di come lei (Kagura) sia un talento naturale nella gestione degli esorcismi ma ne sia al contempo spaventatala e di come, ironia della sorte, proprio Yomi stessa vorrebbe avere quella sicurezza che però non potrà mai avere, con buona pace di tutti gli sforzi che potrà sostenere. Dopo aver spento il cellulare per poter stare con Noriyuki in pace, la scena passa sulla piccola Kagura di ritorno a casa per preparare la cena.

Purtroppo il destino (che ha un nome ed un cognome, Isayama Mei...) riserverà alle 2 ragazze il giorno più brutto della loro vita al posto della cena, poiché una seconda visita non preventivata a casa dello zio ne ha causato la morte, nonostante Kagura avesse chiamato l'ambulanza appena arrivata a casa. Al rientro di Yomi, Kagura la informa della tragedia ed insieme corrono all'ospedale dove ad attenderle ci sono lo zio, infuriato per non essere riuscito a reperire la nipote impegnata con Noriyuki e Mei, fredda e spietata, che ferma l'ira del padre ricordandogli che ora è tempo che dia l'ultimo saluto al cadavere del padre. Incapace di reggere lo shock, Yomi crolla in lacrime ai piedi del letto dove è spirato.

Una puntata che poteva dare qualcosa di più soprattutto all'inizio, dove Kagura piange decisamente troppo. Si, l'aver dovuto uccidere l'infermiera l'ha shockata e tutto, ma per essere l'erede della più grande famiglia di esorcisti del Giappone mi pare un po' troppo lagnosa. Per fortuna che il momentaccio passa in fretta e, con l'aiuto delle amiche, torna ad essere quella di prima con in più la consapevolezza che il suo ruolo di salvatrice del mondo non è un gioco in cui si combattono mostri e si prende la gloria ma un'esistenza fata di momenti di gloria ed altri di dramma. Niente di più concreto della morte dello zio, catastrofe che rischia di compromettere l'equilibrio mentale di Yomi e quello famigliare degli Isayama poiché nessuno era favorevole alla successione legittima del titolo a danno di Mei. Che ora, avendo eliminato il suo unico ostacolo, ha campo libero per la sua arrampicata sociale.

Piccola nota in chiusura: rivediamo Tohru e Natsuki! Pur non avendo ancora avuto luogo gli eventi dei primi 3 episodi, Kagura sembra riconoscere i 2 ragazzi. Chissà perché...

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