lunedì 29 dicembre 2008

Ga Rei: Zero - Episodio 11

L'episodio in pillole: Yomi elimina praticamente tutta la squadra operativa ministeriale, lasciando in vita solo un devastato Noriyuki e Kagura, che perde il padre ferito a morte durante lo scontro Ranguren/Byakuei;

Highlights: Byakuei in mano a Kagura: guai in vista...;

Giudizio: 8,5/10

La puntata che segna il definitivo passaggio al lato oscuro di Yomi, assolutamente decisa ad eliminare tutti i suoi "nemici", coloro che secondo la sua distorta visione della realtà le hanno causato solo sofferenza e meritano di morire. Molto ben fatti i combattimenti, con una nota in particolare per l'originalità delle armi impiegate (la sedia a rotelle di Ayame su tutte ^^) anche se l'attenzione narrativa della puntata si divide equamente tra questi combattimenti e la riapacificazione fra Kagura e suo padre, che in punto di morte chiede scusa alla figlia per la dura vita a cui è stata sottoposta in questi anni dell'adolescenza e a cui sarà ancora più pesantemente sottoposta ora che sarà lei la custode di Byakuei.

L'inizio dell'episodio ci mostra la battaglia fra Garaku e Yomi con le rispettive bestie sacre, i cui poteri sembrano essere assolutamente equivalenti. Combattendo con le catene, Garaku sembra svantaggiato ma con grande abilità riesce a legare Yomi ed esorta Kagura ad usare un pugnale per eliminarla definitivamente. Ovviamente la ragazza non è i grado di eliminare colei che vede ancora come sorella e Yomi riesce a liberarsi con un guizzo, sorprendo e attaccando Garaku con la sua katana mentre ordina a Ranguren di attaccare Kagura. Garaku manda Byakuei in difesa ma la bestia si prende la potente onda energetica sul corpo, causando la stessa dolorosa lacerazione sul corpo del suo padrone, che in preda agli spasmi non vede l'attacco di Yomi, che gli provoca un profondo taglio dal naso alla pancia. Prima che la ragazza possa dargli il colpo di grazia, il provvidenziale intervento di Kiri permette a Kagura di soccorrere come può il padre e chiamare un'ambulanza. Stremata dallo scontro, Yomi si fa portare via da Ranguren dando appuntamento a tutti molto presto. Decretando lo stato di massima allerta, Ayame chiama a raccolta tutti i superstiti nella caccia a Yomi.

Nel mentre a casa di Kagura, Garaku è sotto controllo di molte apparecchiature mediche che gli permettono di rimanere aggrappato alle ultime speranze di vita. In lacrime Kagura supplica il padre di non morire e di non lasciarla definitivamente sola, ora che non ha più né la madre né colei che amava come una sorella. Le condizioni di Garaku però sono gravi tant'è che un improvviso abbassamento del battito cardiaco gli provoca uno spasmo quasi fatale e che quasi lascia scappare Byakuei, pronto ad approfittare della debolezza del padrone per fuggire e non essere più al servizio degli Tsuchimiya. Con un grandissimo sforzo per, Garaku recita un sutra che richiama indietro la mitologica bestia e ristabilizza leggermente la situazione ma comprende di essere ormai al limite e quindi chiede scusa alla figlia per il destino a cui dovrà sottostare prendendo il controllo di Byakuei. Il destino però pare non aver voglia di far morire subito il padre di Kagura che approfitta di queste ultime ore concessegli per parlare con la figlia come un vero padre e non come il severo tutore che finora è stato: la lunga conversazione permette ai 2 di appianare le divergenze e vivere un intenso momento padre-figlia che dura fino a tardo pomeriggio, quando Garaku muore consegnando il suo frammento della Pietra della Morte in mano alla figlia, dandole la chance definitiva di eliminare Yomi una volta per tutte.

Quella stessa notte, i superstiti della squadra ministeriale (ad eccezione di Noriyuki) attaccano Yomi e Ranguren, che però hanno pesantemente la meglio sul piccolo gruppo: Yomi fronteggia direttamente Ayame ma l'approccio è decisamente blando e la ministra sfoggia un discreto apparato bellico: un gatling in una gamba artificiale, due katana fuoriuscite dalle ruote della sedia a rotelle e le gomme con impressi gli ideogrammi per creare il kekkai (gli stessi usati nelle prime puntate). Yomi si sorprende di tante risorse ma è comunque più forte e attacca a testa bassa nonostante Kiri sia andata in soccorso della sua direttrice. L'attacco congiunto delle due ragazze è massiccio ma la potenza di Yomi è oltre ogni immaginazione e infatti schiva tutto e contrattacca mirando alla direttrice, che viene salvata da Kiri che le fa da scudo umano immobilizzando anche Yomi: invitandola a ricongiungersi a loro nel Nirvana, Ayame fa esplodere la bomba che c'è nella carrozzina a rotelle ma Yomi è ancora salva: nel mentre Ranguren ha ucciso Iwahata e uno dei gemelli Nabuu. La disfatta è quasi completa.

E ovviamente il dodicesimo e ultimo episodio vedrà Kagura e Yomi scontrarsi. Le loro ambizioni, i loro sentimenti, le loro personalità, i loro desideri ed i loro rimpianti si mescoleranno per dare vita allo scontro finale decisivo. Questa puntata ha assolto a dovere il suo compito preparando il terreno psicologico delle due duellanti e preparandole a dare il meglio delle rispettive capacità: Kagura disperata per la morte del padre ma nello stesso tempo desiderosa di vendetta e redenzione per una ragazza che amava come una vera sorella e per la quale si ritiene responsabile del cambiamento occorsole, dall'altra una Yomi ormai preda del devastante potere della Pietra e desiderosa di annientare non solo le persone che è convinta abbiano agito col solo desiderio di darle sofferenza, ma tutta l'umanità. Se il finale tiene le aspettative e l'"hype" fornito da questo episodio, la valutazione complessiva potrebbe essere sorprendentemente alta.

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