martedì 30 settembre 2008

Natsume Yuujinchou (recensione)

"Natsume Yuujinchou è la summa delle serie estive per ritmo narrativo, ambientazione e creazione/evoluzione del cast. Ultima nata in casa Brains Base, la serie segue le vicende di un giovane ragazzo di nome Natsume, nel suo vivere quotidiano a contatto con il mondo degli Ayakashi. Con tutte le conseguenze del caso ^^. Ovviamente non è la prima e non sarà certo l'ultima serie a trattare l'argomento, ma il modo in cui lo fà è unico e geniale. Sicuramente misterioso.

Pur essendo altresì vero, per contro, che il modo in cui è affrontato il "mistero" in "Natsu no Sora" è impareggiabile, "Natsume Yuujinchou" brilla di luce propria nel mondo che ha creato, dove l'atmosfera bucolica e quasi onirica che sono alla base delle avventure del giovane Natsume combaciano perfettamente con il periodo estivo in cui la serie è stata trasmessa. Questa è una serie da amare e godere in pace con sé stessi, amando i personaggi che ci vengono via via presentati e le loro avventure, capaci di toccare le corde più profonde dell'animo degli spettatori. Nel suo viaggio dal primo al tredicesimo episodio, la serie tenta con successo di costruire un ambientazione in cui Youkai ed esseri umani siano in contrapposizione, puntando i riflettori della narrazione sulla bontà d'animo. Il risultato è di sicuro impatto: gli Youkai sono esseri fondamentalmente soli, non aituati a manifestazione d'affetto né da parte dei loro simili né da parte degli umani, poiché la maggior parte non può interagire con loro. Proprio in quest'ottica, ecco che i creatori della serie ci mostrano come un piccolissimo gesto di benevolenza, che agli occhi di un umano passerebbe addirittura inosservato assume una valenza simbolica e affettiva enorme per questi spiriti.

In aggiunta a quest'aspetto c'è la perfetta caratterizzazione del cast. Menzione speciale per Nyanko-sensei: un personaggio fantastico, ingegnosamente utilizzato col contagocce dagli autori per i momenti "seri" ma che anche in versione "spalla comica" di Natsume non è mai banale e riesce sia a far sorridere che a far riflettere. Anche il resto del cast è all'altezza del compito: poliedrici e mai banali, sia Natsume che la maggior parte degli Youkai hanno qualcosa da dire e lo fanno nel modo migliore, specialmente l'evoluzione di Natsume colpisce per come avviene armoniosamente ma ad un livello molto profondo. Tutti però sono avvolti da un'aura di naturalezza e tranquillità che li rende veramente umani.

Il risultato di queste componenti è una serie episodica che però porta avanti una catena di episodi toccanti, alcuni più di altri. A momenti inarrivabili di commozione se ne alternano altri di inarrivabile comicità e su questo dualismo la serie nasce, cresce e ci consegna la speranza di avere un proseguimento all'altezza. Un po' come i falò degli o-matsuri delle feste di paese, alla cui mitologia e folklorismo questa serie deve le proprie radici.

VOTO: 90/100

NARRAZIONE: 9/10

PERSONAGGI: 9/10

PRODUZIONE: 9/10

AMBIENTAZIONE: 9/10

MOMENTO MIGLIORE: il cielo invaso dalle lucciole, episodio 8 nel finale;

MOMENTO PEGGIORE: direi l'episodio 11, non perché sia brutto ma perché si allontana dai cliché della serie;

Natsume Yuujinchou - Episodio 13

L'episodio in pillole: Sul finire dell'estate arriva il giorno del o-matsuri del tempietto locale. Tempo di raduno per gli abitanti ma anche per gli Ayakashi... e Ponta viene rapito!;

Highlights: Finalmente Kaname e Natsume entrano in sintonia!;

Giudizio: 8,5/10

Che splendida, splendida puntata conclusiva di questa prima stagione! Splendida ma allo stesso tempo malinconica, per gli amici ritrovati ma a cui dobbiamo già dire arrivederci a quest'inverno... Ad ogni modo, perché è così calzante questo finale di stagione? Perché le avventure delle precedenti puntate, pur essendo completamente slegate fra di loro ci hanno presentato dei personaggi memorabili a cui chiunque abbia seguito la serie deve molto. Invece di presentare nuovi personaggi e proseguire sulle linee guida degli scorsi episodi, ecco ricomparire tutti gli Ayakashi più importanti della serie in una storia toccante ed agrodolce, in perfetta armonia con lo spirito estivo di questa serie. Mi viene in mente lo splendido finale di "XXX Holic: Kei" e la cena all'aperto di Yuuko, Watanuki, Doumeki, Himawari e tutti gli spiriti che li hanno aiutati. Tornando alla puntata, oltre a quanto detto l'episodio contribuisce ad un'ulteriore crescita del cast, a dispetto della già massiccia caratterizzazione ricevuta: a mio modesto parere riconciliare lo spettatore con tutto il cast allargato - che non fosse solo la coppia Natsume/Nyanko - è geniale e dà la giusta conclusione a questa prima parte della serie, introducendo anche qualche indizio per le avventure autunnali, che da quel poco che si intuisce saranno totalmente diverse da quanto visto finora.

Il più grosso sviluppo è dato dal fatto che Kaname e Natsume finalmente interagiscono a dovere e il primo capisce (non senza l'intervento più o meno voluto di Nyanko-sensei ^^) che l'altro vede gli spiriti e riesce ad interagirci. Non stò neanche a sottolineare come, in previsione futura, il cast probabilmente si allargherà a 3... A dispetto del modo un po' comico in cui i 2 finalmente relazionano, è proprio il fatto che finalmente interagiscono a dare spinta alla serie poiché finora erano 2 compagni di classe semi-sconosciuti che occasionalmente si trovavano ad incrociare le rispettive strade. Ora possiamo aspettarci grandi cose ^^ Al di là di questo incontro, anche gli altri hanno il loro perché e rendono piacevolissima la visione della puntata: ritornano la mia adorata volpetta (quant'è dolce ^^) desiderosa di sapere se il suo amico Natsume ha fatto amicizia con qualcuno, rivediamo l'enigmatico Natori alle prese con qualcosa che sicuramente sarà spiegato nella seconda stagione e infine anche Hinoe ritorna per una fugace ma intensa apparizione/cameo di commiato.

Non mi dilungo oltre sulla trama poiché a parte l'amicizia Kaname/Natsume e l'episodio di Natori, non c'è molto da dire. E' un episodio di conclusione allegro e festoso, velatamente malinconico in previsione del termine della stagione estiva, anch'essa a modo suo "personaggio" di questa serie. Tutto funziona bene e il risultato è decisamente positivo. Unica nota sorprendente, mi pare che siano cambiati gli animatori! Veramente, i fondali sono molto più colorati del solito, soprattutto nella prima parte della puntata. Sembrano quasi fauve... Non è certo un male, ma continuo a chiedermi perché proprio alla fine: temo che rimarrò con questo dubbio ^^

lunedì 29 settembre 2008

Nijuu-Mensou no Musume (recensione)

Ora che molte serie della stagione primavera-estate sono al termine mi rendo conto che molte di queste - per quanto totalmente diverse a livello di trama e lato tecnico - condividono un main theme di fondo: "ingannare" lo spettatore. Studio BONES ci presenta una serie in cui una ragazzina 12enne, Chiko, viene adottata per vie traverse da un affascinante ed enigmatico ladro noto al mondo come Nijuu-Mensou ("Venti Facce"), immediatamente dopo la fine del secondo conflitto mondiale. Complici le prime puntate in cui si respira la magica atmosfera di serie come Lupin, lo spettatore è convinto di essere alle prese con uno spy-drama in salsa rosa in cui la giovane e il suo mentore svaligeranno i manieri più protetti del mondo. Beh, niente di più lontano dalla verità ^^'

Non voglio accennare minimamente alla trama perché dovrei spoilerare troppo, e non mi và: sappiate che ad un certo punto la storia cambia completamente ed inaspettatamente di 360°. Salvo poi riservarsi il diritto di proporre altre drastiche metamorfosi della sua identità. Un tributo degli autori alle capacità mimetiche del loro stesso personaggio? Difficile dirlo, certo è che i personaggi sono il punto di forza della serie: la loro imprevedibilità e la loro camaleontica evoluzione tiene vivo l'interesse dello spettatore, alla continua ricerca di una possibile collocazione all'interno della serie. E' impossibile capire dove la serie andrà a parare, e dato che il mistero è l'ingrediente principale di questa ricetta anime, direi che gli autori hanno lavorato bene.

Chiko è perfetta come personaggio principale: intelligente, educata e composta ma allo stesso tempo reattiva e intraprendente. All'inizio sembra la classica ragazza con del potenziale ma troppo ancorata al suo faro-guida senza il quale perde la quasi totalità del suo fascino, ma fortunatamente non prenderà questa piega. Si dimostrerà anzi solida e poliedrica, capace di pensare ed interagire con il mondo che la circonda seguendo i consigli di Nijuu-Mensou. Anche il misterioso ladro è ben caratterizzato, nonostante le fugaci e provvidenziali apparizioni: bisogna arrivare in fondo alla serie per inquadrarlo perfettamente, ma i ragazzi di Studio BONES sanno il fatto loro e non si nascondono dietro all'ambiguità della sua figura per non rivelarne le motivazioni che lo spingono ad agire. Un ottima coppia di personaggi principali, supportata da spalle non sempre all'altezza. Personaggi come Ken e Haruka potevano e dovevano essere sfruttati meglio, invece rimangono un po' sfocati e faticano a trovare la loro collocazione nel puzzle.

Sfortunatamente, tutto quanto di buono costruito per 2/3 della storia cola a picco nell'ultimo arco narrativo. Fino alla puntata 18-19 procede tutto benissimo, con momenti di riflessioni intervallati da intelligenti ed esplicative puntate d'azione. Per la chiusura viene scelto di presentare un personaggio nuovo, solo marginalmente legato a quanto visto finora e forzatamente inserito nel passato di Nijuu-Mensou. Mancando pochi episodi al termine, la bilancia pende drammaticamente verso l'azione piuttosto che sulla presentazione del "big boss", che di conseguenza risulta anonimo, piatto e forzatamente motivato ad agire come lo vediamo. In poche parole, cattivo per il gusto di esserlo. Se al mancato supporto di caratterizzazione aggiunte anche dei deus ex machina qui e là, capirete facilmente che le ultime 7-8 puntate sono un po' troppo forzate per essere coerenti con quanto visto fino a quel punto. Se la penultima puntata è il punto più basso, l'ultima puntata riabilita un po' la situazione ma il danno è già stato fatto. Un vero peccato perché bastava seguire un filo leggermente più logico per dare più senso al tutto.

Per questi motivi, la serie manca le valutazioni più alte possibili. Quello che poteva essere un capolavoro da vedere assolutamente diventa una serie molto buona rovinata da un finale che è troppo forzato per essere credibile. La maledizione dei finali ha colpito ancora.

VOTO: 80/100

NARRAZIONE: 7,5/10

PERSONAGGI: 8/10

PRODUZIONE: 8,5/10

AMBIENTAZIONE: 8/10

MOMENTO MIGLIORE: la scena sul treno in fiamme;

MOMENTO PEGGIORE: la penultima puntata;

domenica 28 settembre 2008

Mahou Tsukai ni Taisetsu na Koto ~ Natsu no Sora ~ (recensione)

All'inizio ammetto che non ero molto interessato alla visione di questa serie. Un po' perché era il seguito di "Mahou Tsukai ni Taisetsu na Koto" - una serie di cui dicevano "è una figata pazzesca" e altri "è di una noia mortale", un po' perché le prime immagini e il trailer mi lasciarono davvero a bocca aperta per lo stupore. Anche se il genere non è che sia esattamente il mio preferito (per chi non avesse letto il mio post di presentazione, diciamo che ho una velata avversione per le majokko ^^). Ma davanti a contanto sfoggio di vitale originalità ho messo a tacere l'orgoglio decidendo di dare una possibilità alle aventure di Suzuki Sora.

E' fantastico quando uno studio di animazione decide di colpire il possibile spettatore con idee semplici ma originali. "Facciamo a modo nostro!" è il gioioso urlo contenuto in ogni singolo fotogramma di questo toccante slice-of-life drama estivo, che ci mostra le avventure scolastiche di una giovane ragazza nativa di Biei, Hokkaido trasferitasi a Tokyo... in una scuola per giovani maghi ^^' "Natsu no Sora" (concedetemi l'abbreviazione) si dimostra immediatamente un prodotto fuori dagli schemi. Il charades molto semplicistico e a tratti addirittura abbozzato, cozza vertiginosamente con il fotorealismo dei fondali, che non sono nient'altro che foto reali della capitale giapponese passate con un filtro per renderle leggermente più anime. Detto così sembra veramente un pugno in un occhio, ma il risultato finale prima spiazza, poi cattura. D'accordo, serve per risparmiare sul già limitato budget della serie, ma è il risultato che conta, giusto? E allora, in nome della bontà del prodotto finale, "Natsu no Sora" è un incantesimo perfettamente riuscito!

Speciale solo dal punto di vista grafico? Beh, no. La narrazione, o meglio il suo evolversi nel modo di essere e di presentarsi a noi tramite i raporti interpersonali fra i giovani maghi compagnio di classe è molto particolare. Pensate a "Beck: mongolian chop squad", ma andate ancora oltre. C'è un substrato misterioso dietro, ma che non ha nulla a che vedere con segreti inconfessabili, mistiche maledizioni e argomenti del genere più legati alle (dis)avventure "Hary Potter" che non a quelle di questo genere di drama, di cui per altro è meglio specificare che và interpretato nella maniera più possibilmente "British". Questa serie prosegue nel suo viaggio in maniera tranquilla e serena, molto "estiva" se mi concedete l'aggettivo. Non ci sono climax forzati: in un paio di occasioni c'è il rischio di non accorgersi di essere nel bel mezzo di un momento cruciale, talmente è rilassante! ^^ Proprio a seguito di ciò i personaggi sono bellissimi e facili da amare: l'identificazione con loro da parte dello spettatore è immediata e naturale e ognuno offre un possibile specchio di noi stessi.

Nonostante qualche incertezza nei primissimi episodi, la serie cresce e termina alla grande: tipico esempio di "più si và avanti, meglio è" da cui molte serie contemporanee dovrebbero prendere esempio, soprattutto visto il rapporto con i finali. E' proprio negli ultimissimi episodi che "Natsu no Sora" chiude bene ciclo narrativo e definizione/inquadramento dei personaggi. Molto ben scritti e pensati, complimenti agli autori. Consigliato a chi è alla ricerca di qualcosa di rilassante ma non troppo fantastico (alla "Natsume Yuujinchou", per intenderci); ma anche a chi vuole un cast semplice ma credibile, con cui identificarsi e vedersi riflessi. Dedicato a chi è stufo della recente tendenza a proporre anime un po' troppo iperdrammatici.

A volte non fà male ^^

VOTO: 85/100

NARRAZIONE: 9/10

PERSONAGGI: 9/10

PRODUZIONE: 8/10

AMBIENTAZIONE 7,5/10

MOMENTO MIGLIORE: Sora in aeroporto la prima volta: esilarante ^^;

MOMENTO PEGGIORE: non è proprio un momento peggiore, ma avrei voluto vedere meglio la vita al paesino natìo di Sora. Se ne sono un po' dimenticati ^^';

venerdì 26 settembre 2008

Bounen no Xamdou - Episodio 11

L'episodio in pillole: La Zanbani subisce l'attacco delle navi del Governo del Nord. Akiyuki e Raigyo fanno il lavoro sporco, Nakiami tenta di salvare il salvabile, Benikawa... beh, dimostra di preferire l'azione al pensiero ^^' Però, che donna!!!

Highlights: Il dramma di Nakiami e il pragmatismo di Benikawa;

Giudizio: 9,5/10

Signori, giù il cappello e 15 minuti di standing ovation. Non lo dico tanto per dire: questo 11° episodio è perfetto. Raccoglie tutto quanto di buono finora creato dagli sceneggiatori e lo adatta ai 24 minuti di puntata. Il risultato? Un grandissimo potenziale per la futura evoluzione della trama, che potrebbe andare molto lontano da dove si pensava che i binari l'avrebbero condotta. Si parte da dove eravamo rimasti, ovvero con Raigyo che invita Akiyuki a combattere ed il giovane che lascia libero l'Hiruko, pronto per affrontare le Humanform sganciate dalle navi-cargo. I 2 Xam'd sembrano poter gestire la situazione (con il grandissimo aiuto di Ahm e Nakiami, ma procediamo con ordine) quand'ecco che sorge un problema inaspettato...

Sorvolando un attimo sulla trama, la nota più sorprendente della puntata è il realismo che ha raggiunto il cast, e soprattutto come tutti siano in relazione fra di loro ad un livello così speciale e profondo. Dopo 3 visioni della puntata ancora non ho capito se gli autori volessero puntare i riflettori sulla maturazione dei personaggi o sulle problematiche di non avere più una nave funzionante: nel dubbio, mi godo questo boost narrativo che porta tutti oltre i loro limiti, specie il rapporto di amore-odio fra Benikawa e Nakiami. Prima sul punto di spararle e successivamente amorevole nel consolare la giovane dalla crudeltà della guerra. Toccante e suggestivo.

Oltre a quanto detto finora, un altro punto a favore dell'ottimo voto dato alla puntata è la rivelazione per bocca della stessa Benikawa: la Zanbani non è solo una nave postale con un equipaggio strampalato, bensì una nave da guerra con un equipaggio qualificato. per queste missioni. E il cannone che usa Ahm dimostra che niente è come sembra... ^^ Narrativamente non fà una grinza: cosa se ne farebbe una semplice nave postale di avere a bordo un celebrante dell'Hiruko, dei navigatori esperti di balistica ed armamenti pesanti nonché una guaritrice? Fa molto "Eureka 7", dove i personaggi ostentano di essere dei semplici piloti di mech quando in realtà sono un gruppo di ribelli. Visto che sia "Eureka 7" che "Bounen no Xamdou" sono serie dello Studio BONES, il paragone è tanto semplice quanto calzante, a mio avviso. Rimanendo attorno alla questione del "chi sono veramente i membri della Zanbani?", sono ancora più curioso di capire chi è Benikawa, per chi lavora e perché ha scelto questo equipaggio. Con il proseguimento della storia, e riallacciandomi al discorso della profondità dei rapporti umani fra i personaggi di cui parlavo all'inizio, sembra che la nostra "capitana" sia emotivamente coinvolta con tutti a bordo, qualunque missione si intraprenda: azzeccatissima la discussione con Yunbo a proposito della "sparizione" di Hinokimaru ("siamo su una nave in volo, non può mica saltare giù all'improvviso..."), così come è perfettamente in linea con il suo personaggio il fatto che il fucile dopo 2 colpi si inceppi. Non sembra il tipo che passa l'olio per armi tutti i giorni... ^^

Prima accennavo ad un evento inaspettato che sorprende Benikawa e l'equipaggio. Ero indeciso se dire la mia o lasciarvi gustare il momento, ma dato che volevo scrivere qualcosa sul momento drammatico che vivono Nakiami e Benikawa, mi trovo mio malgrado costretto ad accennarvi qualcosa. Per farla breve e non spoilerare troppo, una nave-cargo sale di quota fino a non essere rilevabile né ad occhio nudo né via radar. Costretti a prendere quota a causa della battaglia in corso, dalla nave rilevano qualcosa ma ormai è tardi: una Humanform viene fatta cadere sul ponte della Zanbani e da qui molte piccole creature tentano l'invasione. Ahm e Benikawa imbracciano le armi in difesa della Zanbani, cercando in ogni modo di uccidere le creature. Nakiami è in volo per aiutare Akiyuki e Raigyo: quando arriva a bordo il massacro è già terminato. Sconvolta, la ragazza piange le creature gridando quanto sia stupido rispondere con il fuoco a colore che, in fondo, "non sono niente di diverso da noi!" Frase, questa, che non fà altro che gettare una miccia addosso alla polveriera Benikawa: fuori di sé dalla rabbia, la donna insulta la ragazza e svuota un altro caricatore sui cadaveri. Ma perché Nakiami prende la vicenda così sul personale?

Non mi dilungo per ogni singola scena, altrimenti questo post viene più lungo di una recensione. Chiudo però con una riflessione che credo sia interessante: in questo episodio tutti hanno spazio. Kiselji, Hinokimaru, Yunbo, Ahm e Akushiba hanno il loro momento topico, cosa rara in un singolo episodio. E' altresì fantastico come ogni personaggio sia unico nella sua presenza sul palco. Solidi e fascinosi, ecco come si presentano allo spettatore. Se considerate che siamo a meno di metà serie, "Bounen no Xamdou" ha le carte in regola per diventare la miglior serie da questa primavera.

giovedì 25 settembre 2008

Ghost Hound (recensione)


Se siete alla ricerca di una serie regolare con trama lineare, definita e di facile interpretazione... beh, penso di potervi caldamente consigliare di stare a debita di distanza da "Ghost Hound" ^^'. Questa è una serie che punta tutto su alienazione, (para)psicologia e turbe psichiche, intrecciate in un complesso snodo narrativo che ha come sfondo una verosimile realtà rurale del Kyushuu dei giorni nostri. Leggende al profumo di mitologia e folklorismo, perno della millenaria storia culturale giapponese sono perfettamente amalgamate alle più insondate e misteriose teorie di psicologia di esponenti contemporanei della materia. Puntata eccessiva? No signori perché "les jeux sont faits", "rien ne va plus" e il cast di "Ghost Hound" indovina numero e colore alla roulette, imponendosi assieme a "Shion no Ou" come migliore serie TV della stagione autunno-inverno 2007. Perlomeno agli occhi del sottoscritto ^^.

All'inizio della trasmissione, ammetto che l'idea di far poggiare tutta il peso di una trama così prepotente su un gruppo di quattordici/quindicenni mi aveva un po' preoccupato ma fortunatamente la loro resa è impeccabile, ognuno geniale a suo modo. Tutti i personaggi hanno avuto un trauma da cui solo in apparenza sono usciti indenni, e la serie è qui proprio a dimostrare come la psiche umana sia labile benché si cerchi di autoconvincersi del contrario: ci viene mostrato come tutto sia curabile, ma allo stesso tempo come sia sufficiente una piccola "spinta" fuori dalla retta via possa portare ad un inevitabile disastro. Determinante in questo senso è la grandissima competenza dimostrata dallo staff di Production I.G, che ad ogni puntata centellina la risoluzione dei misteri dietro le quinte del palcoscenico. Senza dare un ampolloso sfoggio di nozionismo di psicologia, che visti i ritmi molto lenti della serie, avrebbe contribuito a rendere l'atmosfera ancora più greve.

Passando ad un'analisi un po' più "da blog" voglio far notare che la serie annovera nel suo cast di produzione anche Nakamura Ryutaro, direttore di "Serial Experiments Lain". Direi che la sua mano è massicciamente presente anche qui ^^ Per scelte di trama, di regia, di caratterizzazione e, assolutamente non da ultimo, per l'importanza data agli effetti sonori. Non esiste altra serie di questo genere che punti i riflettori con così tanta convinzione su quest'aspetto che molti reputano secondario ma che in un horror è determinante. E infatti il risultato finale è angoscia e tensione costante. Geniale la distorsione fra le 2 parti della puntata.

Come in ogni recensione, arriva il momento dei "contro". Ma... ci sono davvero? La risposta non è così scontata, e chi ha già sbirciato il voto a fondo pagina sà già la risposta. Più che un errore, è una caratteristica della serie che è determinante alla luce di una resa finale così avvincente, ma che alla stragrande maggioranza del pubblico potrebbe far storcere il naso. Stò parlando della lentezza della trama. L'ho già scritto prima, questa serie è un horror psicologico, chirurgicamente pensato per disturbare chi si accinge alla visione. Se si riesce ad apprezzare questa caratteristica beh, si apriranno i cancelli del più oscuro viaggio nella psiche umana della storia dell'animazione. Aspettatevi però anche colpi di scena e momenti adrenalinici, solo che dovrete pazientare un po'. L'inizio è una soldia fase di presentazione e solidificazione del cast, passata la quale Tarou & Co. danno il meglio della loro caratterizzazione. Non date per scontata l'equazione "serie lenta" = "non succede nulla" perché andreste totalmente fuori strada. E' una serie che si apprezza con la maturazione che avviene di puntata in puntata. Un po' come il saké, infondo ^^ (questa la capirà solo chi ha visto la serie^^)

VOTO: 95/100

NARRAZIONE: 9,5/10

PERSONAGGI: 10/10

PRODUZIONE: 9/10

AMBIENTAZIONE 9,5/10

MOMENTO MIGLIORE: il delirio dello psichiatra, alle prese col suo passato;

MOMENTO PEGGIORE: il finale, leggermente tirato via;

martedì 23 settembre 2008

Natsume Yuujinchou - Episodio 12

L'episodio in pillole: Natsume riceve una maledizione sul suo braccio: gli rimangono 5 giorni da vivere;

Highlights: Nyanko-sensei in modalità fisarmonica ^^; c'entra poco con l'episodio ma... quest'inverno ci sarà una 2^ stagione! Evviva! ^^;

Giudizio: 8/10

Ah, come sono felice! Ho troppe cose da dire e non sò da dove iniziare... Punto primo: "Natsume Yuujinchou" avrà una 2^ stagione, cosa incredibile per Brains Base però è la verità. E questa è una gran bella notizia, poiché c'era decisamente troppa carne al fuoco per chiudere tutto in sole 2 puntate. Il mondo degli Ayakashi ha ancora tanto da insegnare a Natsume e Nyanko stà iniziando ad amare gli umani per il calore che portano sempre nel cuore quindi sarebbe stato davvero un peccato lasciare noi spettatori nel limbo di un finale aperto. La prossima stagione invernale sarà quindi, almeno per me, all'insegna di queste attesissime ultime 13 puntate! Manca solo l'annuncio della 2^ stagione di "Amatsuki" e poi non potrei proprio chiedere più nulla ^^

Punto secondo: i commenti all'11° episodio sono tutti da rivedere. Non li riscriverò perché poi dovrei modificare anche questo post, quindi ignorateli e vivete sereni. In un'ottica di serie breve un episodio come quello di settimana scorsa non aveva ragione di essere proposto, ma alla luce dell'allargamento a 26 episodi direi che è stata la cosa migliore che poteva essere fatta, poiché aggiungere profondità al rapporto fra i personaggi e rinsaldarne i sentimenti è sempre positivo. Soprattutto a metà serie, quando lo slancio emotivo dell'inizio comincia a scemare e la trama evolve sulle fondamenta ormai cementate.

Questo episodio presenta 2 personaggi già visti ma che probabilmente ritorneranno - e con un certo peso narrativo - nella 2^ stagione, ovvero l'Ayakashi con la grossa capra. Natsume riceve una maledizione sul braccio che gli darà solo 5 giorni di vita! Come se non bastasse, la maledizione avrà un effetto collaterale anche su Nyanko-sensei, che passerà tutta la puntata fra l'essere il gatto più obeso (non che non lo fosse già prima ^^) e il più magro del mondo. Controindicazione, questa, che non mancherà di scatenare le ire del nostro micio ^^ Ovviamente si salveranno, ma il modo in cui si verificheranno gli eventi e soprattutto il ruolo nuovamente centrale dello Yuujinchou sono gestiti troppo bene, quindi non vi spoilero nulla ^^ Tanto entro domani ci saranno i primi sub e ve lo potrete gustare...

Chiudo il post con una riflessione sullo Yuujinchou e il suo (mancato) utilizzo nelle ultime puntate. Non riesco ancora a capire se mi fà piacere vedere che la serie merita lo stesso anche senza essere totalmente "librocentrica", oppure se lamentarmi del fatto che il titolo richiama esplicitamente il "libro degli amici" ma finora si è visto ben poco delle sue potenzialità. Pur essendo molto soddisfatto della piega che stà prendendo la trama, proprio le potenzialità del libro mostrate in questo episodio mi fanno pensare che si poteva usarlo un po' di più anche nelle scorse puntate, al di là del semplice rito della restituzione del nome... Non è una nota che possa influire sulle valutazioni complessive, che rimangono fra le più alte dele serie della precedente stagione estiva però non sò, sento che si poteva fare ancora di più... Vediamo come si chiude questa prima parte e che premesse ci sono per il seguito.

domenica 21 settembre 2008

Death Note (recensione)

Complice la recente conclusione del manga Panini e l'imminente trasmissione dell'omonima serie TV nel nostro Paese, ho deciso di preparare un piccolo commento proprio di quest'ultima. Recensione che nelle mie intenzioni vuole essere allo stesso tempo sia vademecum per introdurre la serie a coloro (credo pochi) che non sanno di cosa stò parlando, che analisi a mente molto fredda di quella che senza dubbio è stata la serie del 2007.

"Death Note" in poche righe: Yagami Light è uno studente modello giapponese che per caso, una mattina, trova un quaderno nel giardino della scuola. Il quaderno è stato fatto cadere da uno shinigami, gli dèi della morte della tradizione folkloristica sino-giapponese. Chiunque scriva il nome di una persona all'interno del quaderno ne decreterà la morte senza possibilità d'appello. Consapevole dei poteri che ha acquisito, Light inizia il suo cammino per diventare il "Dio di un nuovo mondo", popolato da coloro i quali egli reputa "i giusti". Ad aiutarlo nell'impresa Ryuuk, il dio che ha perso il quaderno e Misa, la sexy-idol innamorata di Light che sarà la sua prima discepola in questa impresa. Per contro il terzetto dovrà affrontare le insidie rappresentate da "L", famoso investigatore dal quoziente intellettivo esorbitante e dalla squadra speciale della polizia (capitanata da Yagami Soichiro, padre di Light) incaricata della cattura del pericolosissimo "Kira", nickname con cui i media hanno ribattezzato Light.

Death Note ha rivisitato un genere o, se preferite, ha settato dei nuovi standard per quelli che esistono già. C'è troppa azione per un seinen, ce n'è troppo poca per uno shounen. Rimane l'inconfutabile realtà dei fatti, ovvero che siamo di fronte ad un fenomeno sociale che in Giappone ha esondato gli argini delle discussioni dell'otakuzoku di anime, diventando in poche settimane di pubblicazione un vero cult. Artefice di questa fama è la grandiosa complessità della trama, che poggia le sue fondamenta in un armonico gioco delle parti in cui niente è nettamente divisibile in luce od ombra ma tutto è frazionabile ed interpretabile. Come un raggio di luce attraverso un prisma: allo stesso modo appaiono i temi di fondo dell'opera, che vengono presentati e sviluppati sui rigidi binari di trama, ma che allo stesso tempo lasciano libero lo spettatore di decidere chi e cosa sono "bene" e "male", chi fra L e Light incarna il vero concetto di giustizia.

Proprio per questa ambiguità di fondo, il punto forte della prima parte della serie sono i colpi di scena, frutto del complesso gioco degli specchi che è il risultato della sfida fra i 2 ragazzi. Non volendo entrare nel dettaglio per non rovinare nessuna sorpresa, anticipo solo che alcuni snodi narrativi delle prime 12 puntate sono semplicemente maestosi, sia per costruzione narrativa che per resa su schermo.

E proprio sotto l'aspetto puramente tecnico, "Death Note" ha da insegnare a molti. Lo stile grafico adottato da Madhouse è unico, e ricalca perfettamente le matite di Obata-sensei. Realistico, dettagliato, vivo... una gioia per gli occhi. Menzione tutta d'onore per i momenti di "duello psicologico" - così mi piace definirli - in cui i personaggi gettano la maschera e rivelano solo a noi spettatori i loro pensieri più profondi. Momenti che sono sottolineati dalla dicotomia cromatica rosso/blu e dal fondale in scala di grigi che esalta l'evolversi della partita a scacchi virtuale fra l'alfiere del bene e il re del male. Da standing ovation. Sempre in tema meramente tecnico, nota anche per le musiche: gotiche ed atmosfera, con abbondanza di canti gregoriani e temi di religiosità medievale carica di misticismo, che riportano alla mente scene di abbazie sconsacrate e abbandonate al loro destino, diventate dimore dell'eresia ed adombrate da una suadente patina di fascino peccaminoso. Niente di più calzante.

Ma nonostante trama imprevedibile, personaggi per lo più carismatici e musiche d'atmosfera, la serie non raggiunge le più alte vette di valutazione complessiva. Il motivo principale di questa frenata sono le seconde dodici puntate, meglio note come "l'arco narrativo Yotsuba". "Death Note" ha un inizio elettrizzante, un finale che è costruito con grande classe (a prescindere dal fatto che o lo si ama o lo si odia) e con un climax nel penultimo episodio che probabilmente nessuna serie ha; tuttavia cade a picco con queste puntate centrali. Troppo macchinose nell'evoluzione e decisamente troppo irrealistica la possibilità che Light prevedesse con esattezza svizzera l'avversarsi degli eventi con 2 mesi di anticipo, alla luce di tutte le persone coinvolte nel piano. Meraviglioso l'inseguimento finale con annessa riconquista del potere di Light ma troppo, troppo forzata. Peccato perché da lì partono probabilmente le puntate più intense della serie che portano a quello che per molti, me compreso, è il vero finale della serie prima delle 12 puntate finali all'insegna del politically correct.

Proprio le ultime 12 puntate sono le più indecifrabili. A prescindere dal punto in cui è la trama, vengono introdotti 2 personaggi nuovi (Mello e Near) che purtroppo non possono proprio reggere il confronto con chi li ha preceduti; vuoi per l'affezione che era nata verso il personaggio, vuoi perché anche senza puntate di approfondimento specifiche il personaggio in questione era un'icona della serie. Sono stato volutamente vago... ^^ Tuttavia costoro non sono le uniche note stonate del cast: anche fra i main characters ce ne sono un paio abbastanza bidimensionali, ovvero Misa e Matsuda. La prima ombra di Light a prescindere da tutto, innamorata e devota come un discepolo col proprio maestro. Purtroppo non buca lo schermo nonostante le puntate dedicatele, non riuscendo ad imporsi per nessun motivo particolare se non per l'abbigliamento da gothic lolita, sempre molto sexy ^^ Matsuda ha quasi lo stesso difetto, dato che vede Light come un vero dio e nonostante ad un certo punto qualcuno cominci ad avere seri sospetti su di lui, servirà la scena del confronto finale per aprirgli gli occhi (e forse neanche quella, a giudicare dalla titubanza di giudizio che mostra alla fine del manga). Un vero peccato per queste 2 mancanze...

Fanno però da contraltare la possanza scenica di tutti gli altri membri del cast, con Light che rimane la luce del faro sul promontorio del porto, che illumina con la sua personalità la trama della serie. Affascinante, sicuro di sé, distaccato e doppiogichista: la sua ascesa e il suo declino sono "Death Note". Il resto è solo decorazione, accessorio della sua scalata al trono di Dio.

Non è il miglior anime di sempre, ma sono abbastanza sicuro che Madhouse non sia partita con questo scopo. Assolutamente da vedere e, molto probabilmente, amare. All'abbondanza di bellezza contrasta qualche pecca di diversa gravità, ma niente che si possa definire catastrofico. Potrei cercare una sola parola per definire la serie, ma sarebbe riduttivo. Ce ne vogliono 2: "Death Note".

VOTO: 90/100

NARRAZIONE: 9,5/10

PERSONAGGI: 8,5/10

PRODUZIONE: 9/10

AMBIENTAZIONE: 8/10

MOMENTO MIGLIORE: puntata 25, dal minuto 18 alla fine ^^; puntata 36, gli ultimi 30 secondi

MOMENTO PEGGIORE: la fine :-(

venerdì 19 settembre 2008

Natsume Yuujinchou - Episodio 11

L'episodio in pillole: Nyanko-sensei e Natsume litigano.

Highlights: Nyanko ubriaco ^^



Giudizio:
7/10

Mah. Onestamente sono rimasto abbastanza spiazzato da quest'episodio. Nelle intenzioni degli autori c'era sicuramente la volontà di offrire qualcosa di esilarante e tranquillo, ma qualcosa non mi torna. Praticamente non succede nulla, non c'è nessun Ayakashi e nessun nome da restituire... Mancano i 2 elementi che mi hanno fatto amare questa serie puntata dopo puntata. Tutto l'episodio è focalizzato sul litigio fra i 2 protagonisti (a causa di Nyanko che si è mangiato tutte le sardine in frigo ^^). Natsume lo sgrida e lui, offeso, se ne và. Da lì nasceranno delle simpatiche situazioni ma niente di efficace, a mio avviso. Per carità, alcuni momenti sono davvero comici e il doppiatore di Nyanko è veramente spassoso, ma è una puntata che non ha armonia con la serie. Perlomeno, non a questo punto della serie: mancano 2 episodi al termine e te ne esci con una puntata di definizione del carattere del cast?!? Voglio dire, ci sarebbe stata bene come 2^ o 3^ puntata, ma come 11^ semplicemente non ha logica. Personalmente, avrei semplicemente scelto un'altra storia dal manga: più coerenza e magari un legame migliore con il finale, anche se è presto per dare giudizi in merito.

Viene introdotto un nuovo personaggio, una ragazzina umana che Nyanko incontra nel suo peregrinare. Peccato che - semplicemente - non ha la stessa profondità degli Ayakashi dei precedenti episodi, che nonostante i 20 minuti scarsi concessigli dagli autori, bucano lo schermo. La ragazzina in questione è un mero epediente per l'happy ending in cui Natsume si rende conto che accudire un gatto normale gli è impossibile e che Nyanko ormai ama gli umani, cheché ne dica ^^ Troppo, troppo prevedibile per suscitare interesse. Ho un déjà vu di "Kekkaishi", in cui si pensava ad un grandissimo finale col botto e invece i creatori se ne uscirono con episodi di chiarificazione dei personaggi: per carità, sempre ben accetti, ma non a quel punto della serie dove si aspettava solo la parola "fine". La preview del 12° episodio - tuttavia - lascia ben sperare nel ritorno di puntate toccanti. Speriamo che questo sia stato niente più di un incidente di percorso.

Sekirei (recensione)

Ah! Una delle serie più simpatiche e con meno ambizioni della stagione estiva, che tuttavia si è rivelata una interessante visione (non che le mancassero le premesse per esserlo, viste le misure delle protagoniste ^^). Onestamente, nel genere c'era già la nuova stagione di "Ikkitousen" a farla da padrone, ma ben presto mi sono reso conto che "Sekirei" era tutta un'altra cosa. Non solo tette e natiche al vento senza motivo, ma anche una storia che dà una ragione alle suddette per essere mostrate! Una svolta epocale per il genere! ^^. Non tanto a livello di spunto iniziale della trama, che anzi è molto banale, ma nell'evoluzione della stessa e nel taglio sentimentale ma non sdolcinato e prevedibile che è stata a mio avviso la fortuna di questa miniserie. Bellissima e funzionale idea dgli autori.

Il solito ragazzo belloccio ma sfigato che non_si_sà_come entra in contatto con delle strafighe da antologia è solo la punta dell'iceberg, poiché le ragazze (Sekirei, in questo caso) sono lì per un motivo ben preciso e si innamorano del protagonista per un altrettanto ben preciso motivo legato al loro destino: le Sekirei si innamorano del loro Ashikabi perché solo così possono trarne il massimo beneficio e sfruttare al massimo le loro potenzialità in battaglia. E' evidente anche da questo semplice dettaglio che c'è una profondità ben maggiore rispetto alle solite harem series in cui le dolci donzelle sono ansiose di farsi possedere dal loro padrone per il semplice intrattenimento dello spettatore. Intrigante.

Dato che comunque prima di metà serie l'harem di cui sopra si è già creato, ecco che proprio la profondità della caratterizzazione dei personaggi fà la differenza. C'è un ampia scelta nel cast: la bella e buona Musumi, la bellissima ma permalosa Tsukiumi, la senpai informatica Matsu, la prosperosissima e fascinosa Kazehana e la piccola Kuu-chan. Grazie a loro (e alla lungimiranza degli autori) la serie segue dei binari diretti ma non scontati, e narra la sua storia con semplicità ma in modo bilanciato. Solo all'inizio ci sono troppi incontri simil-casuali che mettono già sul ghiaccio l'evoluzione degli snodi narrativi, ma visto il genere è un difetto secondario. Il risultato finale, comunque, è che la serie si rivela molto meglio dei presupposti con cui è partita.

Solo pregi, quindi? Ovviamente no. Benché ne abbia scritto bene finora, non tutti i personaggi sono così efficaci nella storia. Menzione speciale per Kuu-chan, che è poco più di una macchietta comica (e marcatamente lolicon). Impossibilitata a competere con le altre Sekirei per l'amore di Minato, farà ricorso a travestimenti ammiccanti e affettuosità fraterne per rendersi utile. Peccato che anche a livello di poteri in battaglia sia la più scarsa... In definitiva, un po' troppo bidimensionale rispetto alla preponderanza delle altre giovani combattenti, Musumi su tutte.

Tuttavia, il vero problema della serie è il finale. Che poi in prospettiva non è un problema, però alla luce della coerenza narrativa della singola serie non si può non criticare. Premessa: Sekire è un manga tuttora in corso e lungi dal termine. La serie però è di sole 12 puntate, e prende in esame solo la prima parte della storia. Peccato che nel bel mezzo della presentazione e caratterizzazione del cast, arrivi il problema che darà vita alla seconda parte della serie: Minato e Musumi incontrano Shigi e la sua Sekirei (Kuno). Non volendo entrare a far parte della trama principale della serie (che non spoilero) i nostri decidono di aiutarli a fuggire dalla città. Peccato che il tutto si svolga troppo caoticamente, senza i giusti tempi di sviluppo e con un finale decisamente debole. In pratica tutto il buon lavoro di introduzione, a cui sarebbe naturalmente dovuto seguire un periodo di transizione e specificazione, viene vanificato dall'obbligo di accelerare i tempi per chiudere la serie. Viene detto a chiare lettere che ci sarà un seguito, però il Deus ex machina del 12° episodio è troppo pesante. Considerando anche che sono più di uno ^^'''

Chiaramente lontana dall'essere un capolavoro, non mi sento tuttavia in grado di bocciare una serie che ha saputo comunque dare nuova linfa ad un genere che con "Kanokon" e "ToLOVEru" aveva raggiunto imbarazzanti abissi di originalità. C'è da essere soddisfatti per il buon lavoro svolto per questa prima serie, ma soprattutto c'è da sperare che gli errori visti qui siano presi e migliorati nelle loro debolezze per la stagione che seguirà. Per ora un grande in bocca al lupo ai ragazzi di Seven Arcs, e un augurio di farci rivedere presto queste bellissime combattenti ^^

Voto: 76/100

NARRAZIONE: 8/10

PERSONAGGI: 8/10

PRODUZIONE: 7/10

AMBIENTAZIONE: 7/10

MOMENTO MIGLIORE: Musumi vestita da maid che quasi bacia Minato ^^

MOMENTO PEGGIORE: Ogni volta che le Sekirei sono vestite LOL

giovedì 18 settembre 2008

Bounen no Xamdou - Episodio 10

L'episodio in pillole: Finalmente alcuni flashback, utili e narrativamente calzanti. Raigyo spiega ad Akiyuki come relazionarsi con il mondo e soprattutto con l'Hiruko, da cui può trarre solo vantaggi se impara ad entrarci in simbiosi. Haru e Nakiami tagliano col passato ^^

Highlights: Ci avevo preso: Raigyo era un reporter ^^ E poi le due eroine della serie: è finito il rodaggio!

Giudizio: 8,5/10

Nella presentazione della trama ho voluto giocare col verbo "tagliare". Spesso in un anime, un drastico taglio di acconciatura significa che il personaggio è pronto allo "step 2" della sua evoluzione: è ad un bivio e stà per scegliere cosa ne sarà della propria vita. Probabilmente la sua stessa personalità sarà in evoluzione. E' quello che succede principalmente ad Haru: durante un'esercitazione di tiro con gli androidi, il comandante Toujirou e la sua segretaria (non mi pare sia mai stato detto il nome) commentano come la giovane soldatessa di Sentan abbia del talento ma sia ancorata ai ricordi del passato. Lo stesso comandante decide di prendere in mano la situazione ordinando all'assistente di organizzare un colloquio privato con Haru. Saranno proprio le frasi con l'invito ad avere rispetto del passato ma a non esserne vittima che innescheranno il moto di cambiamento nella giovane. Pur continuando ad amare il suo Akiyuki, Haru si rende conto che per il proprio bene e per quello della famiglia è giusto andare avanti. A modo suo (e con un bellissimo flashback sulla morte della madre).

Anche Nakiami si incamminerà sul sentiero del cambiamento, ma sarà "costretta" a farlo ^^. Procediamo con ordine. La puntata si apre con un flashback di 5 anni prima, in cui Raigyo è su una zattera di chierici del Roukonesimo. Durante una preghiera alla torre del loro Dio (la stessa che Haru vede nella battaglia contro l'umanoide), Raigyo scatta innumerevoli foto al paesaggio ma non ai suoi compagni di viaggio poiché concentrati nei loro riti di preghiera. Quando uno di questi all'improvviso gli sorride, il giovane reporter si appresta ad immortalarlo in una fotografia ma questi innesca una bomba e fa esplodere la zattera. Come Akiyuki 5 anni dopo, così Raigyo ora è diventato un custode dell'Hiruko. Arrivato sulla spiaggia in fase di solidificazione, il giovane viene salvato da una giovanissima Nakiami (che perlomeno ci prova a salvarlo, ma ancora non ne è capace). Il resto, come si dice, è storia... Nakiami a bordo, Raigyo anche e Benikawa che all'epoca era ancora più irascibile ^^

Il bello della puntata arriva con la decisione improvvisa del buon Raigyo che decide di immortalare tutti in una foto. La corsa a farsi belli coinvolge tutto l'equipaggio della Zanbani (tranne Ahm, che poveretto deve rimanere al timone) e da qui emerge la nuova e bellissima Nakiami, totalmente inconsapevole dello stupore che riscontrerà agli occhi di Akiyuki e di Akushiba ^^ Tutto tranquillo allora? Ma neanche per sogno! Proprio sul finale di puntata vengono gettate le basi per quello che sarà il proseguimento della storia. Il radar scorge una nave non identificata: è una nave-cargo dell'Esercito del Nord che lancia una delle sue Armi Antropomorfe. Raigyo porta Akiyuki sulla cima della nave e lo lascia a fronteggiare il suo destino: combattere o scappare? Una scelta difficile, ma il giovane Xam'd ha appreso il primo insegnamento di Raigyo e si prepara a combattere.

Con questo episodio ogni personaggio ha avuto una ottima caratterizzazione, compreso Raigyo. Credo che dal prossimo episodio la guerra entrerà nel vivo, e i due Xam'd ne avranno per chiunque oserà ostacolarli! Tanta azione, ma con un riflettore che credo e spero rimarrà sempre puntato su Haru, la migliore di questo splendido cast.

mercoledì 17 settembre 2008

Ultraviolet: CODE 044 (recensione)

Una serie sconosciuta ai più, complice la mancanza di episodi subbati. Ma andiamo con ordine.

Siamo di fronte ad una serie d'azione, e fin dal primo episodio ce ne si può facilmente rendere conto. Madhouse voleva cominciare col botto ed in effetti ci sono già tutti i numeri per definire solido questo inizio. Assolutamente d'effetto la grafica, dark nell'aspetto e pulita nel tratto, con animazioni di tutto rispetto. Ma una serie action necessita di una colonna sonora seria che sia complementare in termini di accompagnento alle scene madri, e anche sotto questo aspetto direi che il compito a casa è stato fatto con impegno. La domanda che mi posi all'epoca fu: "durerà per 12 episodi?" E' vero che oggigiorno 12 episodi classificano una serie come "breve", però 12 episodi noiosi e inutili rimangano tali in qualsiasi contesto li si applichi. Fortunatamente, i segni di una media qualitativa molto alta erano già visibili dall'inizio, poiché il primo episodio non era solo sangue e spade ma anche dialoghi e psicologia di relazione fra i personaggi. Proprio le relazioni fra i membri del cast sono sorprendenti, dato che non siamo di fronte al classico gioco di buoni senza macchia e cattivi senza cervello, anzi: mi ha molto colpito il senso critico dei dialoghi, decisamente sorprendenti per i concetti espressi e per il modo di farlo. Sembrerebbe una serie molto seinen e per molti aspetti lo è: ma il primo episodio non manca di un abbondante dose di fanservice, perché le killer tirano ma le sexy-killer ancora di più ^^ E a noi non dispiacciono i centimetri di pelle a vista ^^

A parte le mie derive maniaco-compulsive per le belle donne che se ne vanno in giro armate, consiglio questa serie soprattutto per il taglio che dà all'analisi della storia e soprattutto della protagonista: è qualcosa di differente dal solito, poiché con il proseguimento delle puntate è evidente come il regista volesse farci vedere come pensa e ragiona la mente di una killing machine. Un po' come "Elfen Lied", se volete, ma senza l'elemento gore (e i bambinetti nudi...).

Sopra parlavo della predominanza del lato action su tutto il resto. Ironico come nel film da cui trae origine la serie, proprio i combattimenti fossero la cosa peggiore. Nemici ridicoli il cui abbigliamento rispecchiava il medesimo aggettivo, senza un'identità precisa e senza una caratterizzazione che andasse oltre il "eliminare-bersaglio" di robocoppiana memoria. Per non parlare delle pose stylish (o presunte tali) che assumevano nella quasi totalità della pellicola. Duole dirlo, ma nemmeno la presenza della bella Milla salvava la baracca... Ma perché vado a parlare del film?

Perché proprio sulle sue lacune e sulle sue pecche, Osamu Dezaki arriva a prendere in mano la situazione e a riproporci una serie anime di tutt'altra caratura. La mossa vincente, paradossale ma quantomai azzeccata, è stata quella di sfocare sull'azione (che comunque c'è ed è ben fatta) e accendere i riflettori della narrazione puntando sul cast. Sopravvivono i combattimenti, ma le comparse nemiche che 044 doveva eliminare nel film ora hanno un'identità ed un perché nel loro modus operandi. E questo è il fattore che fà di "Ultraviolet: CODE 044" la vera sorpresa inaspettata della "Spring Season 2008".

Mi permetto di spendere ancora 2 parole sui combattimenti prima di chiudere la recensione. Si, "Code 044" è una serie in cui i molti combattimenti sono un fattore importante. Ma avere solo quelli sarebbe impossibile. Ecco che entra in scena la trama. Solida ma allo stesso tempo semplice, priva di fronzoli come si addice alla nostra protagonista, bella e dura come un diamante sudafricano. Una trama che non è invasiva, che non si perde nella retorica di scene scontate e dialoghi idioti di bad guys che rivelano i loro segreti convinti che nessuno li stia ascoltando o cose simili. Quando non si combatte c'è un ottima gestione del cast e dell'evoluzione della trama, che và dritta al sodo senza essere prevedibile. Un pregio che non tutte le serie hanno, purtroppo.

Le ragioni di questa oculata gestione del rapporto fra le parti in causa è merito del grandissimo regista che c'è dietro alla cinepresa: Osamu Dezaki. Pochi hanno la sua esperienza e la sua visione d'insieme che l'ha portato ad evitare le trappole di un genere in cui, se non stai attento, è facile affondare nelle sabbie mobili di una caratterizzazione frettolosa e scontata, di dialoghi scarni e di finali improvvisati. Menzione d'onore per alcune scelte di regia come i tagli multiangolo della stessa scena e i frammenti di schermo: largamente (ab)usati ma dannatamente efficaci. Ottimi e abbondanti come l'uso della CG, la cui resa finale in questo mondo cyberpunk và oltre l'immaginabile. Da applausi. Per chi ama le sperimentazioni, beninteso.

Per concludere, questa serie non eccelle in nessuna voce, però tutte sono efficaci e contribuiscono alla resa finale del prodotto. Una serie che certamente non è per tutti, poiché chi è alla ricerca di sovra-significati sulle orme della trilogia di "Matrix" si troverà certamente deluso. La trama lineare è tipica di una serie che è puro intrattenimento. Madhouse voleva raccontare una storia ed intrattenere lo spettatore: considerando la serie solo ed esclusivamente sotto quest'ottica, è impossibile negare che sia stato fatto un gran lavoro.

Voto: 83/100

NARRAZIONE: 9/10

PERSONAGGI: 8/10

PRODUZIONE: 8,5/10

AMBIENTAZIONE: 7,5/10

lunedì 15 settembre 2008

Fall 2008 3^ parte: i peggiori dell'autunno

EF ~ A TALE OF MELODIES ~



Dettagli:

Numero di episodi: 13
Sito ufficiale: http://www.ef-melo.com/top.html
Data di inizio: 6 ottobre
Studio di anumazione: SHAFT (Hidamari Sketch, ef ~A tale of memories~)
Seiyuu: Nakajima Yumiko, Toochika Kouichi, Gotou Mai

Trama:

Seguito della serie quasi omonima "Ef ~ A tale of memories ~", andata in onda lo scorso inverno. La trama sarà il seguito di quanto visto nella prima stagione, con un attenzione particolare all'evoluzione delle storie di Yu e Mizuki. Ecco un piccolo riassunto della 1^ serie:

La vicenda ruota attorno ai due protagonisti, Hirono Hiro e Asou Renji. La vigilia di Natale, Hiro incontra una ragazza di nome Miyamura Miyako, che sta inseguendo un borseggiatore. In un secondo momento, Hiro scopre che Miyako frequenta la sua stessa scuola e i due dopo poco iniziano ad uscire assieme. La nuova amicizia di Hiro con Miyako non piace all'amica d'infanzia di lui, Shindou Kei, la quale farà di tutto per competere con la "nuova arrivata" e nascerà quindi un love triangle. L'anime segue anche le vicende di Asou Renji, anch'egli alle prese con una nuova ragazza appena conosciuta in una stazione abbandonata, tale Shindou Chihiro. All'apparenza una ragazza normale, se non fosse che i suoi ricordi, a causa di una malattia, durano solo 13 ore. Lei gli confessa che ha un sogno nel cassetto, ovvero scrivere un romanzo, ma a causa della sua malattia non può farlo. Renji si impegnerà per farlo avverare.

Prime impressioni:

Come potrà mai essere il seguito di una storia d'amore mielosa e sdolcinata? Ancor più mielosa e sdolcinata! Sento già la carie che aumenta sui denti solo a guardare il trailer... Grandissimi doppiatori, sicuramente ottime musiche e regia visto chi c'è alla cinepresa e agli strumenti ma non fà proprio per me questa serie ^^'' Passiamo oltre...


CLANNAD - AFTER STORY -

Dettagli:

Numero di episodi: 13
Sito ufficiale: http://www.tbs.co.jp/clannad/
Data di inizio: 2 ottobre
Studio di animazione: Kyoto Animation (Air, The Melancholy of Haruhi Suzumiya, Lucky Star)
Seiyuu: Nakahara Mai, Nakamura Yuuichi, Hiroh ashi Ryou, Kanda Akemi, Kuwashima Houko, Nonaka Ai, Noto Mamiko, Sakaguchi Daisuke, Okiayu Ryoutarou, Inoue Kikuko.

Trama:

Seguito della serie "Clannad" dello scorso inverno. I fatti di "After Story"si svolgono immediatamente dopo quelli del prequel, ovvero subito dopo che Tomoya termina le superiori. Il termine della scuola è l'occasione per dichiarare a Nagisa il suo amore edare una svolta alla loro relazione. Ma Nagisa nasconde a Tomoya un segreto che potrebbe essere devastante per il loro futuro insieme...

Prime impressioni:


Non ne bastava una di storia mielosa, eh?


HAKUSHAKU TO YOUSEI


Dettagli:

Numero di episodi: ---
Sito ufficiale: http://www.myfairy.tv/
Data di inizio: 28 settembre
Studio di animazione: Artland (Bokura ga Ita, Mushi-Shi)
Seiyuu: Midorikawa Hikaru, Mizuki Nana, Sugita Tomokazu, Kamiya Hiroshi, Koyasu Takehito, Yuuki Hiro.

Trama:

La storia si svolge nel 19° secolo, sullo sfondo di un'Inghilterra con derive fantasy in cui vive e lavora una dottoressa con poteri magici, tale Lydia. La sua vita viene cambiata radicalmente dall'incontro con un leggendario conte/cavaliere di nome Edgar e dei suoi aiutanti. La giovane verrà "assunta" come consigliera nel viaggio del giovane alla ricerca di una spada che la famiglia di lui gli ha lasciato in eredità.

Prime impressioni:

Come storia non sembra malaccio, benché abbia evidenti lacune alla voce "originalità" ^^''. L'ambientazione "Old lovely England" ha anche il suo fascino ed il suo perché ma... guardate la promo art. Come si fa a prendere seriamente un anime che ha in bella mostra un gatto in smoking!?! Edgar poi è l'archetipo del bishounen senza macchia e senza paura.

Bocciato.


HOKUTO NO KEN: RAOH GAIDEN TEN NO HAOH

Dettagli:

Numero di episodi: ---
Sito ufficiale: http://www.haoh.tv
Data di inizio: 3 ottobre
Studio di animazione: Satelight (Macross Frontier)
Seiyuu:
Ukaji Takahashi, Nakahara Mai, Kimura Akiko, Touchi Hiroki, Suwabe Junichi.

Trama:

Come i suoi predecessori, anche questo gaiden racconta la storia delle serie classica, spostando l'attenzione di volta in volta sui personaggi del titolo. Questa serie è incentrato su Raoh.

Prime impressioni:

Nuova serie TV incentrata sul personaggio di Raoh, ambientata anni prima rispetto alla classica saga di Ken. Sulla falsariga dell'arcinoto prequel questa serie gaiden aggiungerà disegni e animazioni finalmente accettabili e un cast di doppiatori di un certo spessore. Peccato che la serie non sia niente più di un "Dragon Ball" ante littteram, avendo il suo interesse focalizzato esclusivamente sugli omoni protagonisti della serie che si pestano finché Ken non abbatte il cattivo e il bene trionferà.

C'è molto di meglio da vedere quest'autunno...

EDIT: un doveroso ringraziamento ad un carissimo amico, noto sul web come Ioria, grande appassionato delle gesta della scuola di Hokuto e del suo esponente di punta che mi ha segnalato il fatto che questo "Ten no Haoh" sarà una serie TV e non 1 OAV come riportavano le fonti da cui ho attinto per questo post. Ti devo offrire un pranzo nell'arcinoto locale milanese in cui da tempo immemore speri di andare... ^^

HYAKKO

Dettagli:

Numero di episodi: 13
Sito ufficiale: http://hyakko.jp
Data di inizio: 1 ottobre
Studio di animazione: Nippon Animation (Antique Bakery)
Seiyuu: Orikasa Fumiko, Neya Michiko, Ochihai Yurika, Hirano Aya, Kuwashima Houko, Horie Yui, Kaida Yuko.

Trama:

Adattamento del manga omonimo di Haruaki Katou.

Le storie di vita di un gruppo di studentesse al primo anno di liceo trasferitesi nella nuova scuola, un istituto priva prestigiosissimo dove si insegna a tutti i livelli, dalle elementari all'università. Ovviamente le nostre protagoniste non saranno studentesse modello...

Prime impressioni:

Un clone di "Minami-ke" in salsa scolastica, a giudicare dalla promo art e dal poco che conosco del manga. Sembrerebbe anche carino (ammesso che ci sia abbondanza di fanservice e comicità demenziale), ma temo che alla resa dei conti avrà poco da dire, pur essendo una commedia scolastica. Lo vedo troppo standard per meirtare un blogging. Magari mi sbaglio, però...


KANNAGI



Dettagli:

Numero di episodi: ---
Sito ufficiale:
http://www.nagisama-fc.com/anime/index.html
Data di inizio: 3 ottobre
Studio di animazione: A-1 Pictures inc. (Birdy the mighty decode)
Seiyuu: Tomatsu Haruka, Shimono Hiro, Sawashiro Miyuki, Hanazawa Kana, Kakihara Tetsuya, Nakahara Mai.

Trama:

Trasposizione anime del manga shounen di Takenashi Eri.

Il giovane Jin taglia un albero per ricavare un pezzo di legno e realizzare la statuetta per il compito assegnatogli a scuola. Peccato che l'albero fosse la residenza di una divinità della foresta, la quale si trasferisce nella statuetta di Jin e si trasforma... in una ragazza! Decisamente arrabbiata, la giovane divinità decide di rimanere con Jin finché non avrà "espiato" le sue colpe.

Prime impressioni:

Il solito concentrato di stereotipi tipici del genere -_- La promo art poi è tutto un programma, presenta già tutte le ragazze che vorranno attentare all'integrità del povero Jin... L'ennesima commedia scolastica in salsa folkloristica.


GUNDAM 00 2ND SEASON

Dettagli:

Numero di episodi: ---
Sito ufficiale:
http://www.gundam00.net
Data di inizio: 5 ottobre
Studio di animazione: Sunrise (Gundam, VOTOMS)
Seiyuu: Miyano Mamoru, Kamiya Hiroshi, Miki Shinichirou, Irino Miyu, Nakamura Yuuichi, Paku Romi, Takagaki Hayahi, Honna Youko.

Trama:

Seguito della 1^ stagione di "Gundam oo". Ecco il riassunto della prima stagione:

Anno 2312. Sono passati 4 anni dalla fine del conflitto fra gli Essere Celestiali e le Forze Alleate. Dopo la nascita della Federazione Terrestre, l'umanità decide di dar vita ad un'altra unità di difesa chiamata "Arrows". In verità gli scopi di questo gruppo sono altri e molto meno nobili. Ecco perché Stesuna F. Seiei decide di ritornare in guerra con il suo Gundam, nonostante sia a malapena sopravvissuto alla battaglia di 4 anni prima

Prime impressioni:

Gli otaku di militaria con Gundam vanno a nozze, e Sunrise lo sà. Per chi vive in simbiosi con l'epopea di Tomino è un attesissimo ritorno, per tutti gli altri è solo un'altra serie di Gundam (con altri modellini in arrivo sul mercato).


KUROSHITSUJI


Dettagli:

Numero di episodi: ---
Sito ufficiale: http://www.square-enix.co.jp/magazine/gfantasy/story/kuroshitsuji
Data di inizio: 2 ottobre
Studio di animazione: A-1 Pictures.inc (Birdy the mighty decode)
Seiyuu: Sakamoto Maaya, Ono Daisuke, Kaji Yuuki, Katou Emiri, Tamura Yukari, Paku Romi, Suwabe Junichi, Fujiwara Keiji.

Trama:


La vicenda è incentrata sul giovane maggiordomo Sebastian: bello, intelligente, educato, colto, esperto tanto di arti marziali quanto di cerimonia del thé. Ma anche capace di servire un padrone di 12 anni. Il tutto ambientato nella magica Inghilterra di metà '800.

Prime impressioni:

Il manga non era male... finché maggiordomo e padroncino non cominciano a scambiarsi sguardi languidi >_< style="font-style: italic;">shotacon: lungi da me! Peccato perché il lato oscuro di Sebastian e la villa infestata erano degli spunti approfondibili...


SKIP BEAT!


Dettagli:

Numero di episodi: ---
Sito ufficiale: http://www.presepe.jp/m44/show/id/Mz6X0-tGnBU%3D
Data di inizio: 5 ottobre
Studio di animazione: Hal Film Maker (Aria the animation, Hidamari Sketch)
Seiyuu: Miyano Mamoru, Konishi Katsuyuki, Inoue Marina.

Trama:

Amore e tradimenti nel mondo dello spettacolo. Kyoko vive per Shotaro e quando lui decide di trasferirsi a Tokyo per tentare la fortuna come cantante, lei lo segue supportandolo. Una volta diventato famoso, Kyoko ascolta una conversazione fra Shotaro e il suo manager, in cui lei scopre di non contare più niente per colui che credeva essere il suo grande amore. Nasce così il desiderio di rivalsa di Kyoko, che decide di diventare una idol ed eclissare il successo di Shotaro.

Prime impressioni:

Grandissimo cast e grandissimi nomi alla produzione, per un prodotto che mi sembra molto mediocre. Considerando che il manga d'origine è pubblicato sulle pagine di Hana to Yume (fiori e sogni), capite bene a che target è indirizzato...


TALES OF THE ABYSS


Dettagli:

Numero di episodi: 26
Sito ufficiale: http://www.tv-toa.jp
Data di inizio: 3 ottobre
Studio di animazione: Sunrise
Seiyuu: Suzuki Chihiro, Yukana, Koyasu Takehito, Momoi Halko, Neya Michiko, Nakata Youji.

Trama:

Luke von Fabre è il figlio diciassettenne del duca Fabre, sovrano di Kimlasca. Egli è la "Luce della Sacra Fiamma", colui che porterà prosperità e felicità al proprio regno. Ma da quando è stato rapito, 7 anni fa, dall'impero rivale di Malkuth, la storia è andata un po' diversamente da come ipotizzavano le profezie. Sarà l'incontro con una misteriosa donna nella magione dove è segregato il giovane a dare una svolta agli ingranaggi del destino che parevano sopiti...

Prime impressioni:

Incomincio ammazzando subito ogni buono spunto: è tratto da un videogioco. Nella lunghissima storia degli spin-off non se ne è salvato mezzo, e nonostaten gli sforzi di Sunrise questo "Tales of the Abyss" lo vedo già sul baratro. Poi magari sarò smentito, ma non lo vedo intenzionato a seguire le orme di "Lodoss War". Peccato.

domenica 14 settembre 2008

Piccolo update

Segnalazione di servizio ^^

Ho appena aggiornato i post nella sezione "Otamashimi ni". Ho cambiato alcune promo art, poiché di alcune serie avevo messo solo una immagine promozionale mentre ora quasi tutte hanno la loro bella locandina. Dove sono riuscito, ho anche aggiornato la lista dei seiyuu e delle date di inizio. Rimane lacunoso il dato sul numero di episodi, ma stò facendo del mio meglio per fornirvi al più presto i dati corretti.

"Stiamo lavorando per voi. E anche per noi" [cit. che solo in pochi capiranno] ^^

Mi è anche capitata sottomano la lista definitiva delle 46 nuove serie della "fall 2008", e mi sono trovato di fronte ad un paio di serie che non conoscevo ma che potrebbero avere del potenziale: il post delle serie "escluse" è in arrivo, ma tenete d'occhio anche i precedenti perché potrebbero esserci degli aggiornamenti...

Alla prossima!

venerdì 12 settembre 2008

Bounen no Xamdou - Episodio 9

L'episodio in pillole: Presentazione per sommi capi del personaggio di Raigyo. Interessante il rapporto che ha con ogni singolo membro del cast. Akiyuki non sà come rapportarsi al "nuovo" membro dell'equipaggio, mentre Haru si dimostra un personaggio solidissimo. Nakiami svela l'identità dell'anziana a Tessik;

Highlights: Haru, Haru... e ancora Haru! Che ragazza!;

Giudizio: 8/10

Puntata prevedibilmente di transizione questa, volta a dare un po' i spessore al nuovo arrivato e lasciarci rifiatare dopo il climax emotivo dello scorso episodio. Non succede praticamente nulla, né sulla Zanbani né sulla nave dell'Esercito dell'Estremo Oriente dove si trovano Furuichi e Haru. I membri dell'equipaggio della nave postale, fatte salve Tenshin-sama e Benikawa, sono tutti felicissimi di riavere il giovane fotografo (reporter?) a bordo. Nella lista degli insoddisfatti và però inserito proprio Akiyuki, sofferente di un evidente complesso di inferiorità nei confronti di colui che l'ha aiutato nella fuga da Tsumebara. Nessuna sorpresa in questa reazione del giovane custode dell'Hiruko: è l'occasione per rendersi conto che non è unico al mondo e che altre persone possono convivere con il suo stesso peso sulle spalle, come gli confiderà proprio Raigyo verso metà episodio.

In ogni caso, nonostante il ridotto timing concessole in questa puntata, Haru è di una solidità narrativa inarrivabile. Il suo personaggio è pensato e caratterizzato all'opposto di Nakiami: tanto semplice, sincera e quasi fragile (all'apparenza) la prima, quanto poliedrica, schiva e adombrata di mistero la seconda: due modi opposti ma allo stesso tempo appassionanti e funzionali di "far recitare" queste due grandissime presenze femminili sul palcoscenico di "Bounen no Xamdou". La giovane soldatessa di Sentan dubita di tutto quanto propinato dai superiori, non per una aprioristica testardaggine femminile ma perché desiderosa di capire sulla sua pelle quanto stà accadendo nel suo mondo (inteso come pianeta) e come quei fatti si riflettano sull'altro suo mondo, il suo vero mondo: quello di Sentan, quello in cui lei è solo una studentessa innamorata che cerca di vivere la sua vita nel modo più normale possibile. Ma la cosa fantastica, secondo me, è che nonostante abbia intuito secondi fini nelle alte sfere militari, non se ne và in giro cercando improbabili appoggi in altrettanto improbabili rivolte in seno all'esercito, anzi!, è proprio l'opposto. Si tiene tutto dentro senza dare a vedere ad altri eventuali debolezze: supportata dall'incontro con Akiyuki, niente le appare impossibile. Ah, la forza dell'amore... ^^

A livello di storia interna della serie, la rivelazione più interessante in prospettiva futura arriva proprio da Benikawa: ha intenzione di attaccare direttamente il Governo del Nord! Mica male come snodo narrativo, eh? In parte capiamo anche il perché della massiccia presenza di armamenti sulla Zanbani, e poiché quelli che agli occhi di tutti sono dei normali postini in realtà sono pratici di balistica, tattiche di evasione e uso di armamenti pesanti. Il pacifismo ostentato dal suo personaggio si è rivelato essere di stampo "svizzero", se mi concedete il paragone: inutile mettersi a combattere investendo tempo e soldi e rischiando di perdere, quando basta aspettare che i due litiganti si vomitino piombo addosso e attaccare senza pietà ottenendo massimo risultato con minimo sforzo. Bella e astuta: una donna da sposare... ^^