martedì 2 settembre 2008

Natsume Yuujinchou - Episodio 2

L'episodio in pillole: Mentre Natsume impara a ridare i nomi agli Ayakashi (e Nyako-sensei ha molto da ridire a riguardo ^^) compare dal nulla un piccolo dio locale che stà scomparendo a causa della mancanza di fedeli che lo venerino. Solo un'anziana signora continua a presentargli offerte e doni ma ciò non basta. Prima di sparire, il dio vorrebbe riavere il proprio nome. Ma c'è un problema "tecnico"...;

Highlights: L'ultima scena della puntata: da lacrimuccia;

Giudizio: 9/10

Ci avevo visto giusto ^^. Gran bell'evoluzione del cast: Natsume è sempre più umano e Nyako-sensei non è solo una macchietta comica: senza di lui i buoni presupposti di Natsume non andrebbero da nessuna parte. Il taglio che i ragazzi di Brains Base stanno dando alla serie è un po' strano visto gli altri esponenti del genere però funziona tutto alla grande! Anche il messaggio finale è di grande attualità.

Già dalla scorsa puntata ne avevo visto una somiglianza, qui ne ho avuta la conferma: siamo sulla falsariga di "Mokke" a livello di background culturale (Youkai e dèi visibili solo a poche persone che li stanno ad ascoltare e cercano di aiutarli), ovviamente senza ragazzine di 10 anni ma con un ragazzo più maturo e consapevole. Il povero dio protagonista rivorrebbe il suo nome, ma il rito della restituzione non si può attuare perché la pagina del libro degli amici con il nome del dio si è incollata ad un altro Ayakashi: un bel guaio. Parte quindi la "caccia" di Natsume agli altri spiriti.

Oltre alla storia in sé, toccante è anche il messaggio di fondo: come ai giorni nostri la devozione al mondo trascendente vada sempre più scomparendo. Il piccolo dio ha solo una fedele che gli rende omaggio, e quando questa è costretta al ricovero in ospedale nessuno si preoccupa più della divinità... Prima di scomparire però Natsume riesce nella restituzione del nome e anche l'anziana fedele avrà un regalo.

Quando parlo di "interessante taglio narrrativo", mi riferisco proprio alla questione dei nomi. Gli Youkai sono proprio desiderosi di rientrarne in possesso, benché non sia ancora chiaro quale sia l'effettivo beneficio che essi ne ricavino. "Mononoke" puntava molto su questo aspetto ma "Natsume Yuujinchou" scava ancora più in profondità. Ora ci vorrebbero un po' di flashback sul protagonista...

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