martedì 30 settembre 2008

Natsume Yuujinchou (recensione)

"Natsume Yuujinchou è la summa delle serie estive per ritmo narrativo, ambientazione e creazione/evoluzione del cast. Ultima nata in casa Brains Base, la serie segue le vicende di un giovane ragazzo di nome Natsume, nel suo vivere quotidiano a contatto con il mondo degli Ayakashi. Con tutte le conseguenze del caso ^^. Ovviamente non è la prima e non sarà certo l'ultima serie a trattare l'argomento, ma il modo in cui lo fà è unico e geniale. Sicuramente misterioso.

Pur essendo altresì vero, per contro, che il modo in cui è affrontato il "mistero" in "Natsu no Sora" è impareggiabile, "Natsume Yuujinchou" brilla di luce propria nel mondo che ha creato, dove l'atmosfera bucolica e quasi onirica che sono alla base delle avventure del giovane Natsume combaciano perfettamente con il periodo estivo in cui la serie è stata trasmessa. Questa è una serie da amare e godere in pace con sé stessi, amando i personaggi che ci vengono via via presentati e le loro avventure, capaci di toccare le corde più profonde dell'animo degli spettatori. Nel suo viaggio dal primo al tredicesimo episodio, la serie tenta con successo di costruire un ambientazione in cui Youkai ed esseri umani siano in contrapposizione, puntando i riflettori della narrazione sulla bontà d'animo. Il risultato è di sicuro impatto: gli Youkai sono esseri fondamentalmente soli, non aituati a manifestazione d'affetto né da parte dei loro simili né da parte degli umani, poiché la maggior parte non può interagire con loro. Proprio in quest'ottica, ecco che i creatori della serie ci mostrano come un piccolissimo gesto di benevolenza, che agli occhi di un umano passerebbe addirittura inosservato assume una valenza simbolica e affettiva enorme per questi spiriti.

In aggiunta a quest'aspetto c'è la perfetta caratterizzazione del cast. Menzione speciale per Nyanko-sensei: un personaggio fantastico, ingegnosamente utilizzato col contagocce dagli autori per i momenti "seri" ma che anche in versione "spalla comica" di Natsume non è mai banale e riesce sia a far sorridere che a far riflettere. Anche il resto del cast è all'altezza del compito: poliedrici e mai banali, sia Natsume che la maggior parte degli Youkai hanno qualcosa da dire e lo fanno nel modo migliore, specialmente l'evoluzione di Natsume colpisce per come avviene armoniosamente ma ad un livello molto profondo. Tutti però sono avvolti da un'aura di naturalezza e tranquillità che li rende veramente umani.

Il risultato di queste componenti è una serie episodica che però porta avanti una catena di episodi toccanti, alcuni più di altri. A momenti inarrivabili di commozione se ne alternano altri di inarrivabile comicità e su questo dualismo la serie nasce, cresce e ci consegna la speranza di avere un proseguimento all'altezza. Un po' come i falò degli o-matsuri delle feste di paese, alla cui mitologia e folklorismo questa serie deve le proprie radici.

VOTO: 90/100

NARRAZIONE: 9/10

PERSONAGGI: 9/10

PRODUZIONE: 9/10

AMBIENTAZIONE: 9/10

MOMENTO MIGLIORE: il cielo invaso dalle lucciole, episodio 8 nel finale;

MOMENTO PEGGIORE: direi l'episodio 11, non perché sia brutto ma perché si allontana dai cliché della serie;

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