domenica 23 novembre 2008

Kurozuka - Episodio 7

L'episodio in pillole: Kuro ed il resto del gruppo guidato da Saniwa raggiungono Kagura, un villaggio nascosto nella foresta in cui vive il resto del gruppo non residente al castello di Haniwa: il villaggio è il luogo dove, da 20 anni, risiede Kuromistsu;

Highlights: il flashback di Kuro;

Giudizio: 9/10

Una puntata sostanzialmente lenta nel ritmo ma con dei lampi d'azione sparsi soprattutto nel finale, caratterizzato da un flashback potenzialmente distruttivo per la mente del giovane Kuro. Potremmo assistere ad un ribaltamento di alcuni ruoli, con Kuromitsu pronta a rivelarsi una nemica e Kuon un valido alleato. Di certo non mancano le sorprese in questo settimo episodio, che ci mostra un po' meglio altri 2 alti ufficiali (chiamiamoli così...) dell'Armata dell'Imperatore Rosso pronti ad attaccare il villaggio.

Tutto il gruppo raggiunge Kagura, villaggio di cui solo Saniwa conosce l'esatta ubicazione. Proprio l'anziana donna rassicura Kuro sullo stato di salute dell'amata Kuromitsu, che da un ventennio risiede nel villaggio protetta e riverita da tutti. Kuro non sembra convintissimo ma si lascia rassicurare dalla parole della donna, a cui anche Kuon, Karuta e Rai devono credere poiché mai entrati a Kagura. Raggiunto l'ingresso del villaggio, i 2 ragazzi intuiscono subito una presenza negativa intorno (Kuro aveva già avuto delle allucinazioni nella foresta) ma Saniwa invita tutti a proseguire poiché il villaggio non è identificabile dall'esterno: aperto l'ingresso ed addentratisi nei cunicoli fiocamente illuminati, tutti iniziano a capire che qualcosa non và poiché dovrebbe esserci molta gente pronta ad accoglierli ed accompagnarli da Kuromitsu. Proseguendo nelle caverne sotterranee, il gruppo giunge infine ad una stanza totalmente tappezzata dei cadaveri degli abitanti: ovviamente, le stanze private di Kuromitsu sono vuote. Senza nessun indizio concreto, i nostri ritornano alla stanza dei cadaveri dove scoprono che è rimasto un sopravvissuto, tale Tomba, che non è nient'altro che il pittore che realizzò il dipinto - muro invisibile al bar del primo incontro fra Kuro e Karuta. L'uomo non riesce a parlare, ma indica la vegetazione al soffitto con aria spaventata: avvicinatosi ad un muro con una lampada, Karuta scopre un disegno di Tomba in cui i rami uccidono gli abitanti strangolandoli e infatti ad un'analisi approfondita dei corpi, i nostri si rendono conto che quella è stata la causa della morte e Saniwa annuncia che è colpa di uno degli alti ufficiali dell'Armata, che si dice sia in grado di controllare la vegetazione. Dopo un giro di esplorazione delle caverne (con allucinazioni comprese ^^), Kuro torna da Tomba e lo vede completare un disegno a muro in cui c'è Kuromitsu coperta di sangue: l'immagine fa riaffiorare in lui un ricordo del passato in cui loro 2, in fuga dai soldati di Yoshitsune, furono costretti a combattere: terminato lo scontro, Kuromitsu decapita Kuro con una naturalezza disarmante. La scena è troppo forte per Kuro, che vuole delle risposte dal povero Tomba incapace di fornirle. Incalzato dalla veemente fame di verità di Kuro, Tomba si lascia cadere a terra per poi esplodere in un tripudio di ramificazioni selvagge in uscita da quel che rimane del suo corpo. Riunitosi con Kuon ed il gruppo, Kuro riesce a fuggire dal villaggio; ciò che lo aspetta fuori, però, si preannuncia un osso decisamente duro da azzannare.

Che dire? Quando ormai pareva scontato che l'amore di Kuro per Kuromitsu fosse forgiato da secoli di vita trascorsa assieme e fedeltà reciproca, ecco che uno shockante flashback di pochi secondi basta a far crollare le certezze nostre assieme a quelle dell'erede dei Minamoto: l'aura di mistero attorno all'eterea figura di Kuromitsu continua ad essere un velo che ne cela le vere intenzioni ai nostri occhi come a quelli di Kuro, che però ora deve preoccuparsi dei 2 generali mandati ad occuparsi della situazione. Generali di cui aspetto un po' di caratterizzazione prima di esprimere un giudizio.

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