mercoledì 4 marzo 2009

Shikabane Hime: Kuro - Episodio 7

L'episodio in pillole: Makine ed Ouri affrontano Touya ed il suo burattino Nozomi cercando di sconfiggere il primo e redimere la seconda...;



Highlights:
inquietante il passato di Touya, così come le prime rivelazioni sul "grande mistero" di Ouri;

Giudizio: 9,5/10

Non c'è niente da fare, gli sceneggiatori di GAINAX sanno il fatto loro e lo dimostrano alla grande ancora una volta, orchestrando la trama di un episodio chiave della serie: inquietante nell'atmosfera, disturbante nei contenuti poiché ci presenta un epilogo amaro per le aspettative dei protagonisti aggravati dal riemergere di un fardello, quel "passato" che a lungo hanno evitato di ricordare - più o meno volontariamente - ma che ora sono costretti a guardare negli occhi sperando di riuscire ad affrontare le tenebre che porta con sé. Tenebre che iniziano a remare contro la coppia Ouri/Makina fin dall'inizio poiché il desiderio di "salvare" Nozomi e Touya naufragherà miseramente nell'oblio del fallimento.

La puntata inizia in camera di Ouri, dove Nozomi gli è saltata addosso e vorrebbe aiutarlo a "diventare felice" come lei, uccidendolo. Il nostro Prete però non è stupido e non si fa conquistare dalle forme della ragazza (anche se ci scappa un bacio appassionato) e viene salvato dalla misteriosa gatta parlante che da un po' non compariva a tormentargli le giornate ma che ora lo toglie dai guai perché pungendogli un occhio con l'unghia fa si che un velo di sangue gli si depositi sulla cornea e attraverso di esso possa finalmente vedere l'enorme pallone che fluttua sopra la testa della ragazza, legata ad esso tramite un filo al collo. Sorpresa che Ouri possa vederlo, Nozomi gli racconta di come quel pallone rappresenti la sua grande felicità e vorrebbe farne dono anche al ragazzo che tanto ama ma in quel momento arriva Kasuga che schiaffeggia la ragazza ordinandole di tornare come prima e smetterla di portare avanti i danni che sta creando a scuola. Ouri vorrebbe saperne di più ma Nozomi fa esplodere tutta la sua ira mandando al tappeto i ragazzi e fuggendo a scuola.

Nel mentre, Takamasa, Itsuki e le altre Hime stanno attendendo in trepidazione notizie sugli Schichisei per poter andare ad aiutare qualcuno ma Ouri non risponde al telefono. Preoccupato, Takamasa telefona a Makina informandolo della situazione e la Hime si ricorda di aver visto uno Schichisei nella foresta, quel Touya che è in pratica un mostro di palloncini colorati: mentre Takamasa le suggerisce di aspettarli per poter agire insieme a scuola, Makina ordina di aspettare nelle retrovie poiché se ne occuperà lei da sola. Arrivata al cancello dell'edificio scolastico, Makina riconosce Nozomi ma non sa nulla della sua possessione e cade vittima del tranello della serva di Touya che le lega un palloncino al collo per strozzarlo: a salvarla interviene ovviamente Ouri in veste di Prete Contraente che però si lascia scappare la ragazza durante i soccorsi alla sua Hime. Dopo essersi gettato all'inseguimento di Nozomi, Makina vede Touya volare verso l'edificio e decide di seguirlo nonostante il palloncino attaccato al collo: con suo grande orrore, avvicinandosi all'edificio lo vede trasformato in un enorme luna park in cui tutti i compagni di classe sono in estasi con uno dei palloncini di Touya legato sopra la testa. Nonostante ne ignori il contenuto, Makina spara ai palloncini liberando una massa informe che prende corpo davanti al rispettivo creatore e... lo divora!

Allibita, Makina riceve gli applausi di Touya che la ringrazia di aver fatto morire felicemente questi ragazzi, divorati dalla loro stessa felicità tanto a lungo coltivata. Ovviamente Makina non riesce a capire il pensiero contorto dello Schichisei ma non riesce a rispondere adeguatamente poiché la pressione del filo del suo palloncino sta aumentando e lei si sente strozzare, suscitando l'interesse di Touya che vede la felicità aumentare all'interno del palloncino. Nel "luna park", Ouri cerca di risvegliare la vera Nozomi all'interno del corpo controllato dallo Schichisei ma senza successo finché, nella casa degli specchi, Ouri fa esplodere tutta la sua frustrazione distruggendone uno e facendo cadere tutto il castello illusorio di Touya che deve ritornare immediatamente indietro per sincerarsi della fedeltà di Nozomi. La ragazza si è infatti resa conto di voler essere felice al fianco del "suo" Ouri, ma non al prezzo della sua stessa vita che ora ha finalmente capito essere importante e non una cosa da gettare al vento senza interesse: Touya sta per volare nella scuola ma Makina lo ferma facendo scoppiare il suo palloncino, eliminando la "felicità" e saltando addosso allo Schichisei facendolo schiantare al suolo. Ripresasi dalla caduta, Makina ha finalmente davanti a sé la vera identità di Touya... ovvero una bambina in lacrime!

Senza parole, Makina si trova di fronte una bambina che le chiede se ci sia qualcosa di diverso fra la felicità e la morte, cogliendo totalmente di sorpresa la Hime che non sa cosa rispondere. A spiegare cosa stia accadendo ci pensa un ragazzo, apparentemente legato agli Schichisei ma di cui non sappiamo ancora nulla, che spiega a Makina perché la piccola porti avanti questa giustapposizione fra morte e felicità: da piccola era poverissima e viveva con una famiglia che non poteva darle nemmeno la certezza di un pasto al giorno. Un giorno i genitori la portarono al luna park dove le comprarono tutto ciò che voleva e le fecero trascorrere una giornata memorabile, conclusosi in serata col suicidio collettivo: morte nel momento di più grande felicità possibile da immaginare, la bimba non si è nemmeno resa conto di essere morta e quindi non fa altro che associare le uniche due esperienze di cui ha conoscenza: morte e felicità. Makina replica che felicita e morte non possono essere equiparate ma il ragazzo le da della bugiarda poiché anche lei è felice di essere morta per combattere gli Schichisei: la Hime nega con veemenza ma il ragazzo la atterra con un pugno allo stomaco e ordina a Touya di portarla da Hazama. Dopo essersi liberata del suo palloncino, Nozomi non riesce a vincere l'attacco della sua felicità e ne cade vittima fra le braccia di Ouri, che piange lacrime amare per non aver potuto salvare la sua amica.

Touya è un personaggio meravigliosamente studiato. Tutta la serie è permeata di quel sottile fascino horror che ti spinge a proseguirne la visione nonostante un lato disturbante sempre presente ma che invece di farti allontanare dallo schermo, cattura e affascina invitando lo spettatore ad aspettare con ansia l'episodio successivo: Touya ne è la semplice apoteosi. Sarà la voce innaturale, la sua storia raccapricciante, la follia di credere ciecamente nell'accostamento di due termini antitetici come "felicità" e "morte" senza ricadere in una prevedibile connotazione religiosa l'ha resa il cattivo più interessante della serie, che riesce a far elevare un setting abbastanza normale (o comunque non particolarmente originale) ad un livello decisamente sopra le righe e lontano dagli stereotipi di lunghi e noiosi monologhi di spiegazione che i personaggi di altre serie porterebbero avanti in questi casi, solo per giustificare quello che stanno per fare: una volta tanto, una vittoria dello stile sulla sostanza.

Nessun commento: