giovedì 8 ottobre 2009

Senjou no Valkyria (recensione)

Il finale della serie, tutto sommato, non si discosta poi molto da quello del gioco: sulla via di Randgriz, Welkin & Co. vengono ingaggiati dai militari imperiali che gli impediscono di raggiungere la capitale dove Maximilian sta negoziando la resa incondizionata del nemico con Cordelia: nessuno sà ancora della rivelazione riguardo la vera identità della principessa né tantomeno del fatto che Maximilian si è impadronito della torre più alta del castello all'interno della quale si nasconde la Valkof, una enorme lancia Valkyrur con la quale è sicuro di annientare il nemico. Mentre il Marmota equipaggiato con la nuova arma si dirige in campagna per testarne la potenza, Alicia li insegue seguita molto da lontano dal Settimoche si è liberato dei militari e vuole fermare Maximilian. Il test dell'arma distrugge una montagna ma Welkin non demorde e nemmeno Alicia, che attacca la punta della lancia interrompendone temporaneamente l'utilizzo ma viene a sua volta attaccata dalle mitragliatrici di bordo: costretta a difendersi, Alicia non può impedire il ricarico dell'arma ma qui entrano in scena i compagni di squadra che irrompono nel mezzo e costringono Maximilian a scendere in campo di persona con un aggeggio che riproduce artificialmente la potenza delle Valkyrur: ingaggiato da Welkin e Alicia, l'imperatore dà sfogo alla sua rabbia e le esplosioni che seguono separano Alicia e Welkin, che si lancia fra le fiamme per lei e finalmente la bacia dandole la possibilità di attaccare Maximilian, uccidendolo. E' la fine della guerra, e tutti tornano alle proprie vite... con Alicia e Welkin finalmente sposati in quel di Bruhl.

Termina anche "Valkyria", e recensire una serie tratta da un meraviglioso videogioco che ho visto perdersi inesorabilmente nelle ultime settimane mi è assai difficile: cercherò di essere il più obiettivo possibile, come ho sempre cercato di fare. Partiamo dalla storia, che nel videogioco è di una bellezza indefinibile e che qui rimane accettabile per circa metà serie prendendo una deriva assolutamente originale (nel senso peggiore del termine) ed imprevista proprio quando nel gioco si raggiungevano vette altissime di storytelling e caratterizzazione dei personaggi: forse proprio qui risede il più grande limite della serie, l'aver voluto innovare un canovaccio già di suo perfetto solo per distinguersi dall'originale... se solitamente questa scelta paga, stavolta è una sconfitta senz'appello per tutto l'esercito SEGA e A1 Productions.

Ugole d'oro e bocche di fuoco. Guardando la serie sotto il suo aspetto più tecnico, non si può non notare il grande sforzo di doppiaggio che è stato portato avanti, richiamando in massa il cast di seiyuu del gioco con voci del calibro di Inoue Marina, Fukuyama Jun e Noto Mamiko ad allietare la visione (e soprattutto l'ascolto) di ogni episodio. Peccato che i ruoli "marziali" di gran parte dei personaggi non permetta lo sviluppo di grandi battute o monologhi, eccezion fatta per qualche proclama di Maximilian, che però si perde nell'infinita apatia che contraddistingue il suo personaggio. I suoi sottoposti, al contrario, vivono il campo di battaglia come le loro mura domestiche e le voci si adattano bene ad un ruolo non semplice in cui devono sapersi gestire sia come generali che come persone e Ohara e Ohtsuka (Akio e Chikao) riescono assolutamente bene nella missione. Peccato che la trama non li supporti a dovere come personaggi, ma qui apriamo un'altra, profonda ferita...

Caduti sul campo. Probabilmente non avrei mai dovuto iniziare il gioco, o perlomeno avrei dovuto aspettare di finire la visione dell'anime che è stata tremendamente influenzata da quello che è, a detta di molti, il miglior JRPG strategico della storia. Pur non condividendo questa linea di pensiero, è evidente come il paragone con la controparte animata seghi nettamente le gambe alla serie, battendola sul piano della gestione di storia e personaggi introducendo un forzatissimo triangolo amoroso che fa tanto anime ma che in realtà nulla ha a che vedere con quanto accade nell'originale e che da semplice orpello narrativo finisce per obbligare gli sceneggiatori a riscrevere gli eventi di Naggiar rovinando un bellissimo momento vissuto nel gioco: è solo uno dei tanti momenti "no" della serie, che nel finale superano ampiamente gli aspetti positivi affondando qualunque ancora di salvezza si sarebbe potuta lanciare. Era una delle serie che aspettavo con più interesse, è probabilmente la delusione più cocente del 2009.

GIUDIZIO: 68/100

NARRAZIONE: 7/10

PERSONAGGI: 6/10

PRODUZIONE: 7/10

AMBIENTAZIONE: 6/10

MOMENTO MIGLIORE: Selvaria VS. Alicia

MOMENTO PEGGIORE: la gestione dello sparo di Faldio ad Alicia

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