domenica 5 ottobre 2008

Amatsuki (recensione)

Amo i ragazzi di Studio DEEN. Ma veramente, si meritano una statua come quella di Hachiko per la fedeltà con cui stanno coccolando noi appassionati di anime particolari e di concetto, più attenti al contenuto che alla forma. Dopo "Shion no Ou" non hanno sbagliato nulla, a dispetto dell'altalenante curriculum che precedeva quella che di fatto è stata la serie che ha dato una volta al loro lavoro. Ed eccomi quindi qui, a parlarvi di questa breve ma intensa serie d'avventura ambientata in un Giappone feudale molto alternativo, infestato da Youkai e presenze di dubbia natura che combattono una battaglia per la supremazia nel mondo "reale" e in quello spirituale: a distanza di qualche mese dal termine di questa prima stagione (il seguito è già stato annunciato!) ancora non riesco a spiegarmi al 100% cosa abbia amato di questa serie, ma rimane la certezza di aver vissuto le gesta di Tokidoki & Co. come se fossi stato con loro.

Due accenni sulla trama, che a volte trascuro in favore delle mie opinioni personali ma che mi sono reso conto interessa, dato il numero di mail che mi sono arrivate: "Amatsuki" non è inquadrabile in un contesto preciso di genere, poiché mischia storia, fantasy ed una spruzzata di fantascienza con tematiche da gioco di ruolo, regalandoci un cast vario e armonico. Per farla breve, Tokidoki (il protagonista) deve ridare l'esame di storia giapponese di fine semestre poiché il voto che ha preso è pessimo. Non avendo nessuna voglia di studiare, il giovane sfrutta una fiera di high-tech sul tema "la realtà virtuale e il Giappone pre-Meiji" che si tiene proprio nella sua scuola: in pratica all'ingresso si viene vestiti con abiti d'epoca e omaggiati di un paio di occhiali per la realtà virtuale che una volta indossati permettono di sfruttare i sensori sparsi per i banchi della fiera, i quali rendono possibile l'interazione con il mondo virtuale di una Edo (l'attuale Tokyo) di inizio '800. Vagabondando per la fiera, Toki si trova in una zona semi deserta della città: temendo di essersi perso torna sui propri passi salvo essere attaccato da uno Youkai improvvisamente uscito dal fiume che gli rompe gli occhiali, inchiodandolo nella realtà alternativa. Da qui inizia la sua avventura di "foglio bianco" che segnerà il destino di questo Giappone alternativo...

Se le premesse di trama non sono la cosa più originale del mondo, non si può dire altrettanto per i dialoghi: originali, studiati, complessi e mai banali, non sono messi mai a caso poiché in ognuno di essi viene svelato un piccolo segreto dietro alla trama principale, che a dispetto delle premesse diventa presto complessa e intricata (in alcuni punti c'è il concreto rischio di dover ritornare indietro e riascoltare cosa dicono i personaggi). Non stupisce che ai testi ci sia lo stesso dialoghista de "Le Chevalier d'Eon". Và da sé che ottimi dialoghi contribuiscono ad un'ottima crescita della trama, contribuendo a schiudere con i giusti tempi i petali del fiore che è la trama di "Amatsuki", rendendola viva e capace di coinvolgere sempre più lo spettatore.

Ma alla fine, cos'ha di così magnetico questo plot? Essenzialmente l'imprevedibilità che caratterizza ogni episodio: questa serie ama giocare sul filo di lana, cambiando le carte in tavola e mettendo lo spettatore nell'ottica di non farsi mai un'idea definitiva dei personaggi e delle situazioni ad essi correlate poiché nella puntata successiva tutto potrebbe cambiare radicalmente e quello che è oggi è un amico fidato potrebbe diventare il prossimo nemico con cui intrecciare la katana.

Ovviamente, sommando dialoghi complessi e trama articolata otteniamo un prodotto solido e molto interessante, ma lontano dagli standard commerciali di serie-fiume come "Naruto" o "Bleach!" in cui i combattimenti dominano su tutto il resto. Non che qui si parli e basta - anzi! - tuttavia le scene d'azione sono minoritarie rispetto ad altri aspetti, questo è un dato di fatto insindacabile che però necessita di una specificazione: pochi combattimenti, è vero, ma brutali e senza pietà. Con molto spargimento di sangue e un'aura gore di sicuro impatto.

A dispetto di altre recenti serie a tema Youkai (Natsume anyone? ^^), con questa non ci si rilassa neanche un po' ^^ Un po' perché è molto più violenta, un po' perché rilassarsi su 2 minuti di dialoghi significa perdersi nella trama e non capire più chi stà lavorando per chi e, inevitabilmente, ritornare indietro nella visione. Non siamo ai livelli di ".Hack" ma nemmeno troppo lontani. Parlo di ritmo narrativo, eh, non prendetemi troppo seriamente su certi paragoni ^^'

In conclusione, a chi raccomandare la visione? Senza dubbio ha chi ha un po' di pazienza e non vuole azione adrenalinica subito. C'è una prima parte scritta con grande criterio e senso di narrazione, perfettamente bilanciata in caratterizzazione ed evoluzione della trama. Nella seconda parte alcuni nodi vengono al pettine e nel finale... ci lasciano i cancelli spalancati per il seguito! ^^. Dopo "Shion no Ou", un altro scacco matto di Studio DEEN.

VOTO: 89/100

NARRAZIONE: 9/10

PERSONAGGI: 8,5/10

PRODUZIONE: 9/10

AMBIENTAZIONE: 9/10

MOMENTO MIGLIORE: Bon rivela a Toki di essere il "foglio bianco" nel mondo di Amatsuki;

MOMENTO PEGGIORE: Direi in generale la tranquillità generale di Toki, che soprattutto all'inizio stona con la situazione in cui si trova...;

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